http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2012/10/ragazza-danese-stava-per-donare-gli.html
Ragazza danese stava per "donare gli organi" ma si risveglia dal coma
Notare "mentre GLI stanno"
Sul sito blitzquotidiano troviamo l'articolo "Danimarca, Carina Melchior: esce dal coma poco prima dell’espianto d’organi". Qui sotto le prime righe dell'articolo:
AARHUS – Si è svegliata dal coma mentre i medici si stavano preparando a staccare la spina per la donazione degli organi. Carina Melchior è una giovanissima, e fortunatissima,ragazza danese. Un anno fa, nell’ottobre 2011, ha subìto un incidente stradale che l’ha portata al coma, un coma serio e grave. Tanto che i medici avevano parlato ai genitori del trapianto d’organi visto che, secondo loro, al massimo Carina sarebbe stata destinata a un coma vegetativo. Ma all’improvviso, proprio poco prima che venisse staccata la spina, Carina ha aperto gli occhi e mosso le gambe.
Che dici corrado? Ci mettiamo anche l'altro pezzo dell'articolo che ti sei "dimenticato"?
La reazione dei genitori è stata di gioia immensa. Ma poi la riflessione: come è possibile che i medici avessero potuto pensare che non avesse speranze? E qui si apre un piccolo giallo. I familiari della ragazza sostengono infatti che i medici non avessero dato chance alla ragazza, di soli 19 anni. E loro avevano già dato l’assenso al trapianto. I medici dell’ospedale di Aarhus invece dicono che da parte loro c’è stato solo un discorso generico, qualora la situazione della giovane fosse precipitata.
Oggi Carina, dopo una riabilitazione, è in grado camminare, parlare ed è perfino tornata in sella al suo cavallo Mathilda.
Dalla lettura dell'articolo si scopre poi che i genitori sono alquanto sconcertati, avendo ricevuto l'invito a donare gli organi della figlia, ovvero di una persona dichiarata ormai "praticamente morta" ma che invece adesso è viva e vegeta e dopo un percorso di riabilitazione adesso è tornata persino a cavalcare. I medici invece, dal canto loro si difendono asserendo di avere accennato alla donazione degli organi solo in termini generici.
La reazione dei genitori è stata di gioia immensa. Ma poi la riflessione: come è possibile che i medici avessero potuto pensare che non avesse speranze? E qui si apre un piccolo giallo. I familiari della ragazza sostengono infatti che i medici non avessero dato chance alla ragazza, di soli 19 anni. E loro avevano già dato l’assenso al trapianto. I medici dell’ospedale di Aarhus invece dicono che da parte loro c’è stato solo un discorso generico, qualora la situazione della giovane fosse precipitata.
Oggi Carina, dopo una riabilitazione, è in grado camminare, parlare ed è perfino tornata in sella al suo cavallo Mathilda.
Dalla lettura dell'articolo si scopre poi che i genitori sono alquanto sconcertati, avendo ricevuto l'invito a donare gli organi della figlia, ovvero di una persona dichiarata ormai "praticamente morta" ma che invece adesso è viva e vegeta e dopo un percorso di riabilitazione adesso è tornata persino a cavalcare. I medici invece, dal canto loro si difendono asserendo di avere accennato alla donazione degli organi solo in termini generici.
A
noi viene il forte sospetto che dopo avere invitato i genitori alla
donazione degli organi, di fronte all'imprevista "resurrezione" della
ragazza stiano cercando di nascondere il fatto che gli ospedali siano
divenuti luoghi ove procacciare organi (trovare "donatori") sia spesso
più importante che non fare il tutto e per tutto per salvare le persone
che subiscono gravi traumi e finiscono in coma.
In effetti sul sito http://www.vitadidonna.it/ leggiamo che
E sicuramente c'è da riflettere sulla assoluta incapacità della scienza medica di diagnosticare con certezza l'irreversibilità di un coma, nonchè la cosiddetta morte cerebrale: troppi sono i casi di persone dichiarate cerebralmente morte e poi rianimatisi (vedi ad esempio un caso avvenuto di recente in Italia http://scienzamarcia.blogspot.it/2011/12/ancora-un-morto-cerebrale-che-si.html).
In effetti sul sito http://www.vitadidonna.it/ leggiamo che
I genitori della ragazza infatti sono furiosi e vogliono vederci chiaro perché i loro sospetto è che lo staff dell'ospedale fosse alla ricerca di un donatore a tutti i costi. Questa spasmodica ricerca avrebbe indotto i medici ad abbreviare i tempi e gli accertamenti previsti dalla legge.
(...)
Per i sanitari dell'Aarhus Hospital, dove la ragazza era ricoverata, si è trattato di una cattiva comunicazione che ha generato un malinteso da parte dei famigliari. Un malinteso comprensibile da parte di chi si trova a vivere un dolore e, al tempo stesso, una probabile pressione psicologica esagerata e anche inadeguata.
E sicuramente c'è da riflettere sulla assoluta incapacità della scienza medica di diagnosticare con certezza l'irreversibilità di un coma, nonchè la cosiddetta morte cerebrale: troppi sono i casi di persone dichiarate cerebralmente morte e poi rianimatisi (vedi ad esempio un caso avvenuto di recente in Italia http://scienzamarcia.blogspot.it/2011/12/ancora-un-morto-cerebrale-che-si.html).
Ecco la parte più importante dell'articolo del Corriere del 19 dicembre 2011 su questo bimbo che la madre ha salvato da sicura morte:
Dovevano donare i suoi reni e il suo fegato a due bimbi come lui. Mamma Tina s'impuntò, contro l'evidenza e persino contro papà Nico che aveva già firmato per l'espianto: «Luca è vivo, lo sento». Aveva ragione.
A
questo punto ci sono ben pochi dubbi la diagnosi morte cerebrale
funziona davvero male, viene smentita fin troppo spesso in tutti i casi
in cui familiari premurosi e genitori amorosi cercano nel proprio
congiunto non i segni della prossima morte, ma quelli della vita.
Abbiamo infatti il caso di Zack Dunlap,
che è vivo grazie al fatto che nell'ospedale dove stavano per
prelevargli gli organi (uccidendolo quindi col bisturi) lavorava una
cugina che prima dell'espianto è andato a trovarlo ed ha notato che
reagiva ad alcuni stimoli, il caso di Martin Banach,
vivo perché i genitori si sono rifiutati a credere al verdetto di morte
cerebrale dei medici italiani e se lo sono portati di corsa a far
curare da un medico di propria fiducia. Poi c'è il caso francese del 2008 e le decine di persone in condizioni di morte cerebrale rianimate con la tecnica della ipotermia cerebrale controllata da un'équipe di medici giapponesi.
Secondo
un principio universalmente accettato in ambito scientifico la teoria
secondo la quale alcuni precisi segni clinici sono associati ad una
situazione di come irreversibile che ha come esito sicuro la morte è stata falsificata
e non può essere più considerata come valida. Se non si accetta questa
semplice, banale verità, non si accettano i principi basilari del metodo
scientifico.
vedi anche gli altri articoli sui quotidiani on line
Corrado deve avere una paura folle che gli rilevino l'attività cerebrale, dato che questa è inesistente lo dichiarerebbero senz'altro morto...ma non credo che i suoi organi sarebbero utilmente trapiantabili.
ReplyDeleteE certo che non sono trapiantabili i suoi organi, un trapianto di questi sarebbe spaccio di droga ...
DeleteCerto che al solito corrado strafatto di canne si dimostra il solito furfante imbroglione. E' proprio perché non è stata dichiarata cerebralmente morta che la ragazza è ancora tra di noi, dato che i medici che la seguivano si sono premuniti di verificare se c'era ancora (o no) attività cerebrale.
ReplyDeleteInsultarlo come farebbe uno scaricatore di porto sarebbe ancora poco, meglio mi fermo qui.
va detto che la notizia è stata riportata da molti giornali in modo molto discutibile (vedansi i titoli degli articoli qui sopra). certo che il Penna che già di solito è in malafede non poteva farsi sfuggire l'occasione.
ReplyDeleteadesso aspetto con ansia la sua opinione sul ritiro precauzionale di 6 milioni di dosi di vaccino antiinfluenzale disposto dal ministero.
ps. "vedansi" vuole essere un omaggio al caro Prof. Zret