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Ammazza-romanzo
Chi oggi non si cimenta nella scrittura di un romanzo? Ci si improvvisa narratori: un altro scartafaccio va ad accatastarsi sugli scaffali delle librerie. Non solo, i circoli culturali organizzano ampollose conferenze di presentazione. La noia infinita di questi simposi letterari supera persino quello di paludati programmi televisivi, a base di "scienza e tecnologia". E’ la noia la palude da dove esalano i gas mefitici che amano respirare a pieni polmoni letterati abortiti, critici stitici ed il pubblico vanesio. Tutto è già stato scritto: a che pro aggiungere all’arcinoto il già noto?Da quando Sofocle compose “Edipo re”, abbiamo compreso che ognuno ha il suo destino cieco, ineluttabile. Può cambiare la copertina, ma tutti questi giovani di brutte speranze hanno stuccato con la loro pretenziosa narrativa. Se almeno sapessero scrivere, ma il linguaggio si barcamena tra una fiacca imitazione di Pennac ed il gergo degli adolescenti. Passi. Codesti imbrattacarte non incarnano una visione del mondo purchessia: spiattellano solo la loro miserabile esistenza post-borghese. I loro romanzi sono simili ai bocconcini per cani e gatti: sono contenuti in scatole sfavillanti e decantati come sani e succulenti pasti, ma ti vengono i brividi a pensare con quali scarti sono prodotti.
Vero è che il mondo è spesso atroce, disgustoso, inquietante. Allora è meglio rifugiarsi nell’hortus conclusus della “letteratura”, nello snobismo dell’originalità a tutti i costi. Intrecci intricati, eroi sopra le righe, una finta presa sulla realtà, alla Saviano, mestierante delle "verità" preconfezionate dai media delle oligarchie. Non crediamo a chi afferma di essere animato dalla passione per la verità: se non è uno sciocco, è un tronfio retore dell’antimafia, della "legalità". Ecco le storie impregnate di cronaca nera alla Lucarelli, adatte al palato grossolano di utenti che si succhiano le serie televisive con Carabinieri in gonnella. Istituzioni sciroppose difendono il cittadino dai crimini catodici.
L’altra faccia della patacca è il racconto pseudo-storico, magari ambientato in un Medioevo di cartapesta dove il monaco ed il cavaliere si esprimono come un frequentatore di discoteche. Qual è la differenza tra un romanzo ed uno scemeggiato? Tutto è piatto, dozzinale, stiracchiato… sempre le solite risciacquature.
E’ molto più saggio, se se ne è capaci, scrivere fulminei aforismi o saggi appuntiti. La vita, questa linea spezzata tra la nascita e la morte, può congelarsi in un romanzo che sia altrettanto spezzato, incastrato, protruso. Ben venga allora lo strappo, non ricucito nel quietismo consolatorio della morale corrente, in stile recita scolastica. Sia il solco nella bonaccia del tedio, l’arricciatura sulla pagina liscia. Le contraddizioni si possono ricomporre quando squarciano il perbenismo, quando sovvertono il pensiero dominante.
Invidia di non riuscire a scrivere altro che libri-troiate quale "Apicalissi aliene", eh Zret?
ReplyDeleteBrutto vedere che a parte il proprio fratello (e nemmeno lui credo, se lo fa legge solo per pietà) compra un tuo libro.
ReplyDeleteCero che finché scrivi in quel modo "da suicidio" chi vuoi che ti legga?
Uhm, direi che Antonio, professoruncolo nonchè scrittoruncolo fallito, aspiri ad ottenere la patente di iettatore professionista ...
ReplyDeleteChi oggi non si cimenta nella scrittura di un romanzo?
ReplyDeleteSono talmente ottusi che non si capacitano neanche che al mondo ci siano persone che si comportano in maniera diversa da loro. Quando talvolta si rendono conto che ciò accade, strillano subito ai venduti corrotti e altro perché loro si ritengono il modello perfetto per l'umanità intera.
Zret, la gente legge un libro per:
ReplyDelete1) Svago
2) Informazione
3) Cultura
i tuoi libri non sono ne di svago, ne di informazione, ne di cultura, ma solo merda ce scrivi per autoglorificarti, il che vuol dire che non interessa a nessuno, nemmeno a quel coglione soffocato di tuo fratello.
Zretino, intanto lo scemeggiato fa guadagnare soldi... tu sei perculato da ragazzini a paga minima.
ReplyDeleteChi è lo scemo qui????
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAH
cZretino, utilizzare tutti questi termini ogni volta differenti e aulici per colpire i pochi gonzi che ti seguono, non fa di te un essere intelligente.
ReplyDeleteLe tue sono soltanto spocchia e vanagloria dei peggiori e squallidi scribacchini, ai quali tu appartieni.
Chi oggi non si cimenta nella scrittura di un romanzo?
ReplyDeleteUhm... Io?
Invece tu no, professore.