http://www.tankerenemy.com/2012/05/alf.html
Absit iniuria verbis
“Alf” è una situation comedy con
ingredienti fantascientifici. La serie televisiva, prodotta negli Stati
Uniti dalla N.B.C., fu trasmessa sulla medesima emittente dal 1986 al
1990 (successivamente in Svizzera dalla R.T.S.I. e in Italia dalla
R.A.I.).
La serie, ispirata al film “E.T. l'extra-terrestre” del
1982, ha per protagonista Gordon Shumway (chiamato Alf dalla famiglia
che lo ospita, ovvero Alien Life Form), alieno di 229 anni proveniente
dal pianeta Melmac dove l'erba è blu ed il cielo è verde. Ricoperto
completamente di una pelliccia arancione, Alf è ghiotto di gatti e,
nonostante l'età veneranda, spesso agisce in modo molto infantile ed
arrogante.
Seguendo un segnale radio, Alf si schianta
sull’autorimessa della famiglia Tanner che, non sapendo come
comportarsi, lo accoglie e lo tiene lontano dalla N.A.S.A. e dal
vicinato, finché i lavori per riparare l'astronave non saranno ultimati.
Alf ha abbandonato il suo pianeta natale, Melmac, perché è andato
incontro all'apocalisse nucleare (causata dall'accensione contemporanea
per opera di tutti gli abitanti del pianeta di un asciugacapelli...) ed è
convinto di essere l'unico sopravvissuto della sua specie. Diventa a
questo punto un esponente della famiglia Tanner. Alf impara fin troppo
bene a sopravvivere alla monotonia casalinga, dedicandosi alla
televisione ed alle gozzoviglie.
Leggendo un recente “articolo” a firma di Alfio Giuffrida,
il pensiero è sùbito corso ad Alf, lo stralunato personaggio
inopinatamente piombato sulla Terra. Nel guazzabuglio del Generale, si
leggono, infatti, lunari incongruenze e scempiaggini come le seguenti:
“Di
norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in
su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative (sic)
vicine (sic) al 100%. Le scie di condensazione si dissipano in breve tempo a causa del rimescolamento con l’aria secca circostante (sic).[...]
La diminuzione della pressione dell’aria, causata dalle ali dell’aereo,
che provoca (seguendo la sintassi, è l’aereo a determinare una
flessione della temperatura, n.d.r.) una repentina diminuzione di
temperatura e quindi la condensazione del vapore acqueo (lo stesso
fenomeno fisico per cui, quando seguiamo in televisione una gara di
formula uno, osserviamo due piccole “nuvolette” – si vede che esistono
le nuvolette grosse - che si formano ai lati degli alettoni delle auto).
[...] Oltre al vapore acqueo le emissioni provocate dagli aerei
contengono biossido di carbonio, ossidi di azoto, monossido di carbonio,
idrocarburi come il metano, solfati e tracce di particolato solido.
Ciò, in effetti, costituisce una forma di inquinamento, che è del tutto
simile a quella causata dai motori delle auto che usiamo
quotidianamente. [...] Gli stessi Enti governativi e la comunità
scientifica hanno ripetutamente dimostrato l’assoluta inconsistenza e
incoerenza scientifica di tali asserzioni. Anche riviste e programmi di
divulgazione scientifica hanno definito tale teoria una bufala. Negli
anni ‘90, i seguaci della teoria del complotto si sono interessati ad
alcune scie di condensazione che, secondo loro, potevano essere
provocate ad hoc dalle potenze mondiali, mediante presunti rilasci di
ipotetiche sostanze chimiche, o biologiche”.[1]
Ora, al
cospetto di codeste idiozie, ci chiediamo se Giuffrida non sia una
specie di imbambolato alieno precipitato su questo pianeta. Il suo
scartafaccio non è soltanto un fulgido esempio di mala fede e di
ignoranza, ma pure di stramba comicità, alla fratelli Marx: non avevamo
mai letto in tutti questi anni tante sciocchezze in una volta sola (e
pensare che Paolo Attivissimo ci
ha sempre elargito gustosi motivi di ilarità). Il generale scrive in un
modo talmente sciatto da essere spassoso: sembra di leggere un temino
di un alunno di Arzano, a cominciare dal surreale titolo, “Come nasce e come si smonta la bufala delle scie chimiche”,
degno della perversa fantasia letteraria di Lautréamont. Anzi, l’abuso
della triviale metafora “bufala” associato al verbo “smontare” è quasi
un fotogramma di un film realizzato da Luis Buñuel. Ricorda pure una
feroce pièce di Artaud. In questo teatro della crudeltà, le
bufale sono allevate per essere smontate. Un articolo dunque scritto a
vanvera, dove gli accostamenti più inusuali e le immani castronerie sono
garanzia di divertimento allo stato puro. Il seguente passaggio è
esilarante:
“Per fare (sic) un esempio, il
‘fenomeno del Niño’, che interessa periodicamente la fascia centrale
dell’Oceano Pacifico, secondo le fantasiose affermazioni di tali
giornalisti, sarebbe il risultato di un flusso di “onde a bassissima
frequenza”, inviate dagli americani, (gli ammmericani) che “a volte”
entrano in contatto con “onde stazionarie” emesse dai sovietici”. Ossia, secondo la traballante sintassi dell’amico Alfio, gli americani (sic)
entrano in contatto con le onde stazionarie. Per fortuna che il Nostro
precisa, però, che questo accade “a volte”: si vede che di solito gli
ammmericani preferiscono contatti con belle donne. Altro che guerra
fredda! I sovietici solleticavano la concupiscenza dei loro rivali con
calde e poppute... onde stazionarie.
La conclusione poi è ancora più ridicola, con la dotta citazione di una frase pronunciata da Woody Allen.
“In
questi giorni, forse per mancanza di argomenti su cui fare (sic)
gossip, le scie chimiche sono tornate di moda. I giornali ne parlano
diffusamente, in quanto l’argomento, come si suol dire “fa cassetta” e
fanno bene approfittarne subito (sic), in quanto, come ha simpaticamente
raccontato(?) il regista Woody Allen nel suo ultimo film dedicato a
Roma: la notorietà arriva in un giorno e in un giorno se ne va”.
Non
sembrano proprio le righe scritte da un allievo ruspante, tra l’altro
con il verbo “fare” ripetuto tre volte negli stitici periodi ed il verbo
“raccontare” usato a sproposito? Impagabile Alfio con la tua prosa
sgangherata, il lessico scimmiesco e le spiegazioni da “manuale delle
giovani marmotte”.
E’ proprio nella costruzione di enunciati e periodi che Alfio rivela spaventose difficoltà. Farnetica colui: “Nell’ambito
di tale teoria, tali scie vennero definite 'scie chimiche' e sono state
formulate numerose ipotesi sui fini di queste presunte operazioni,
assolutamente prive di riscontri fisici, spesso molto fantasiose e
generalmente in contraddizione tra loro”. Senti chi osa pronunciare il termine “contraddizione”...
Anche
qui sono sintatticamente le “operazioni” ad essere prive di riscontri
fisici e non, a differenza di quanto intendeva scrivere lo
scombiccheracarte, le cosiddette “teorie”.
Costante De Simone,
menzionato dall’amico Alfio nel suo sgrammaticato ed infantile
sproloquio, definì con grande eleganza i ricercatori indipendenti
indipezzenti “mentecatti”. (parole sante) Se ogni tanto i negazionisti, in tempi tanto grami, ci
donano questi demenziali ed esilaranti zibaldoni, pazienza per certi
insulti che comunque si ritorcono contro chi li ha pronunciati, essendo a
loro perfettamente adatti.
Se questo è un Generale...
Per la confutazione delle squinternate asserzioni del Giuffrida, si veda Un generale per tutte le stagioni, 2012
Pubblicato da
Zret se questo è un insegnante
ps: notare le label, continua imperterrito a scrivere Alfred Einstein, backup qui.