L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

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Wednesday, April 20, 2016

Il complotto di Chernobyl



strakky, ma come? il disastro di chernobyl non e' un fols fleg causato dalle scie comiche?


https://archive.is/mi1YS


Thursday, October 8, 2015

Monday, September 21, 2015

Boati di cazzate nella cameretta

Black out e boati negli Stati Uniti: quali le cause? 

http://www.tankerenemy.com/2015/09/black-out-e-boati-negli-stati-uniti.html#.VfGdf33z5-k

https://archive.is/MMnPG

Siccità in Brasile ed in Cile - la cazzata del giorno

Aggiornamento: il cretino ha ricominciato con le segnalazioni di violazione di copyright. Di conseguenza, ecco la pagina freezata






lascio i commenti che avevo aggiunto.


colleghi disinformatori, in questa pigra domenica mattina rientro su strakerenemy e commento in rosso questa ennesima cazzata marcianesca.

http://www.tankerenemy.com/2015/08/siccita-in-brasile-ed-in-cile.html

Siccità in Brasile ed in Cile



Correttamente l’attivista californiano Dane Wigington [...] [che strano. vediamo cosa dice wiki ad esempio dell'iran: la maggior parte del paese ha un clima che rientra nelle seguenti classificazioni: Hot desert climate, Cold desert climate, Hot semi-arid climate, Cold semi-arid climate. Strano che piova poco eh?] Negli ultimi [...]

Mentre l'estate volge al termine,
[...].[veramente nei paesi citati e' l'inverno che sta volgendo al termine. andiamo allora a vedere la fonte riportata sotto. si tratta di un articolo del 2 marzo. vediamo cosa e' successo dopo, ad esempio a San Paolo:
queste le precipitazioni medie di S.P.:


queste le precipitazioni registrate negli ultimi 12 mesi:



a parte lo sfasamento nei grafici (uno inizia a gennaio, l'altro a luglio) mi sembra che gli ultimi 12 mesi siano in linea con le medie. non sto a guardare tutte le altre localita' ma potete seguire i link alle fonti indicate]


Qualche pioggia [...]

Friday, October 17, 2014

3D - Deficiente, Deficiente, Deficiente

http://www.tankerenemy.com/2014/10/3d.html

3D

La nostra società è guidata da psicopatici che perseguono degli obiettivi demenziali. (J. Lennon)



E’ accaduto di nuovo: il giorno 10 ottobre 2014 Genova è stata colpita da un violento nubifragio, ancora più distruttivo di quello che si era abbattuto sul capoluogo ligure e sul Levante nel 2011. Ancora una volta i danni sono ingenti: la cementificazione selvaggia di una zona soggetta a rischio idrogeologico rende Genova il teatro adatto per un attacco meteorologico. Non dimentichiamo, però, che i diluvi hanno sommerso in questi ultimi anni molte regioni d’Italia. Dopo che l’aggressione è stata perpetrata, subito sono grandinate le solite domande: a chi gioverebbe un’alluvione? Perché accanirsi contro la Liguria? Com’è possibile produrre una tempesta artificiale?

Premesso che, constatata l’indole criminale dei governi, porsi certe questioni, diventa ozioso, dobbiamo ricordare che dai flagelli dipendono spesso enormi profitti per i soliti noti. Si dichiara lo stato di calamità con cui le regioni aumentano le accise sui carburanti. Si progettano infrastrutture per la messa in sicurezza del territorio all’origine di appalti e subappalti milionari. Sono opere che non saranno mai completate, ma su cui si può lautamente lucrare. Si sprona la popolazione a donare denaro per mezzo di versamenti su conti correnti ad hoc, tramite cellulare e telefono fisso: queste somme generano un astronomico giro d’affari tra I.V.A. e percentuali che vanno ai gestori telefonici. Né si possono dimenticare tutti gli introiti gestiti dagli istituti di credito e magari reinvestiti in speculazioni: sono soldi che gli alluvionati ed i terremotati non ricevono mai o, nel migliore dei casi, essi beneficiano di una quota irrisoria di quanto raccolto con la beneficenza. Burocrati, usurai e profittatori sono emuli del democristiano Ciriaco De Mita. Egli, il re Mida dell’Irpinia, trasformò in oro il sisma che aveva devastato alcune zone della Campania nel 1980.



Per questo motivo, vorremmo convincere i lettori a non elargire neanche un centesimo per mezzo di versamenti su conti bancari ed offerte telefoniche: non è insensibilità, ma consapevolezza che il denaro generosamente donato finisce nelle tasche di banditi. Piuttosto bisogna aiutare le vittime in loco e con donazioni brevi manu. Lodevole il comportamento di quelle persone, spesso giovani, che subito si sono adoperate, dimostrando spirito di sacrificio, per liberare strade, scantinati ed alvei da detriti e fango, sopperendo alla colpevole inerzia della “Protezione civile” e dell’esercito.

Gli sfaceli “naturali” sono anche un potente strumento di propaganda, perché persuadono l’opinione pubblica che è necessario contrastare in ogni modo i cosiddetti “cambiamenti climatici”: si spiana la strada alla legalizzazione della geoingegneria ufficiale, come sta avvenendo in Germania dove il Ministero dell’istruzione ha di recente lanciato una campagna per spiegare ai cittadini che, se non saranno ridotte le emissioni di gas serra, si dovrà ricorrere alle classiche opzioni della geoingegneria.

Denaro e dominio quindi sono le parole-chiave per comprendere le motivazioni e le finalità che soggiacciono a queste catastrofi, oltre ad un insensato ed irrazionale impulso a distruggere e ad uccidere, istinto tipico delle sedicenti élites. Sui cittadini, invece, piove una gragnuola di danni che sono soprattutto di tre tipi.

1) Il danno diretto ed immediato della sciagura in termini di distruzione e talvolta di vite umane perse.
2) Il nocumento collegato alla dispersione aerea di composti chimici nocivi usati per concentrare e rinvigorire una perturbazione in un’area circoscritta.
3) Il collasso ambientale ed economico, come conseguenza della diuturna guerra climatica.

Fermiamo gli ingegneri dei fenomeni atmosferici, prima che sia troppo tardi, a prescindere dalla solita, superficiale obiezione: “A chi giova”? Di certo non giova alla gente onesta.

Tuesday, September 2, 2014

Naturalisti ed artificialisti

http://www.tankerenemy.com/2014/09/naturalisti-ed-artificialisti.html

Naturalisti ed artificialisti


Come si devono interpretare oggigiorno i fenomeni climatici e meteorologici? Sono un complesso di situazioni per lo più naturali o artificiali?

Anche se rincresce ammetterlo, il dominio della natura per opera degli apparati miiltari ed industriali, è ormai un dato di fatto. Si pensi, a titolo di mero esempio, al caso della costa occidentale degli Stati Uniti dove anni di attività igroscopiche hanno portato ad una spaventosa siccità. Le perturbazioni da lustri sono in modo sistematico bloccate sul Pacifico o deviate verso il Midwest: entro un paio d’anni la California resterà senz’acqua. I danni all’agricoltura non si contano, mentre gli incendi divorano le foreste già sofferenti per la cronica penuria di piogge e le quantità abnormi di metalli pesanti nell’humus.

La sorte della California dimostra che è possibile piegare i fenomeni atmosferici ai proprio loschi fini. Ciò che accade nello stato della Federazione è emblematico e si può estendere a molte altre regioni del pianeta dove ormai il clima è “sintetico” o comunque sconvolto da diuturni, massicci interventi.



I “naturalisti” (definiamo così chi reputa che le manifestazioni meteorologiche attuali dipendano in gran parte da fattori naturali, quali l’attività solare, i cicli geologici, i raggi cosmici etc.) negano che la tecnologia possa soggiogare la natura. Essi adducono come prova il fatto che la calotta glaciale antartica si sta espandendo, a dispetto delle ciance circa il riscaldamento globale attribuito al biossido di carbonio. I “naturalisti” non hanno tutti i torti: è vero, in primo luogo, che l’incidenza del biossido di carbonio sul global warming è irrilevante o, per lo meno, sopravvalutata. E’ altresì indubbio che le forze naturali sono potenti e rigeneratrici di sé stesse, soprattutto quando non sono imbrigliate. E’ possibile che in talune zone, per una concomitanza di agenti endogeni ed esogeni, la natura riesca ancora a prevalere sulle armi climatiche.

Tuttavia nelle aree strategiche della Terra, assistiamo ad un’indiscutibile contraffazione dei fenomeni meteo. Lo sottolineano coloro che possiamo denominare “artificialisti”. Costoro ritengono che il tempo recuperi le sue complesse ma ordinarie dinamiche, quando sono sospese le operazioni di geoingegneria clandestina, incluse le attività che prevedono l’uso di armi elettromagnetiche et similia. L’osservazione di un cielo naturale e l’analisi dei relativi eventi atmosferici, dopo un periodo più o meno lungo rovinato da manipolazioni, attesta la correttezza delle asserzioni provenienti dagli “artificialisti”.

Come scrive Giulio Carlo Argan, a proposito di Frank Lloyd Wright e della sua celebre “casa sulla cascata”, tecnologia vs natura, 1 a 0. Almeno per ora.

Articoli correlati:

- Allarme siccità in California: lasciate dalle autorità senz'acqua 25 milioni di persone, 2014
- Antartico da record: anomalia positiva, 2014


Sunday, July 13, 2014

Boati anche in Finlandia

http://www.tankerenemy.com/2014/07/boati-anche-in-finlandia_12.html

Boati anche in Finlandia


E’ la prima volta in cui, per quanto ci consta, sono segnalati rintronanti clangori in Finlandia. A nord est della capitale, Helsinki, la popolazione si è allarmata per una serie di boati sulle cui vere cause gli organi ufficiali o non si pronunciano o divulgano versioni for dummies. Da ricordare che l’enigmatico fenomeno potrebbe essere collegato all’uso dei riscaldatori ionosferici (esplosioni radianti) – un impianto del genere è ubicato a Tromsø, in Norvegia – forse in concomitanza con manifestazioni più o meno naturali, come cambiamenti nel nucleo terrestre e nella magnetosfera. La magnetosfera si è indebolita di circa il 15 per cento negli ultimi due secoli, mentre, da alcuni decenni, i militari la intaccano con le emissioni elettromagnetiche irradiate dalle installazioni basate sui brevetti di Bernard Eastlund e Nikola Tesla.

Più volte il 28 e 29 giugno 2014, i residenti di Kouvola e Kotka, Finlandia, a nord est di Helsinki, hanno pensato che fossero esplosi degli ordigni, avendo udito dei formidabili boati. Molti residenti hanno chiamato la polizia ed i servizi di emergenza, ma i responsabili delle forze dell’ordine hanno dichiarato di ignorare la causa dei fragori. Il 30 giugno esperti (?) dell’Istituto di sismologia (Universita di Helsinki) hanno riferito che in quei due giorni sono stati rilevati quattro terremoti di magnitudo intorno ad 1,9 della scala Richter. Secondo il parere degli specialisti, i sismi spiegano le assordanti deflagrazioni. I residenti, però, ritengono che la delucidazione degli scienziati sia poco persuasiva. Sommovimenti tellurici sono stati registrati negli ultimi due anni nella regione di Kouvola, ma non erano mai stati segnalati rimbombi.

Fonte: iltalehti

Articolo correlato: Continuano i misteriosi boati negli Stati Uniti: affiora una nuova ipotesi, 2013

Tuesday, February 25, 2014

La deviazione della corrente a getto è all’origine dei fenomeni climatici estremi

http://www.tankerenemy.com/2014/02/la-deviazione-della-corrente-getto-e.html

La deviazione della corrente a getto è all’origine dei fenomeni climatici estremi

Un’altra conferma delle conclusioni cui eravamo giunti per mezzo di analisi indipendenti proviene da un recente studio. La ricerca riguarda lo spostamento e la frantumazione della corrente a getto [strakkino, ricicleare le cazzate scritte da te stesso nel 2012 non le rende vere e/o affidabili], fenomeni che avevamo già osservato soprattutto all’interno di alcuni articoli pubblicati su Tanker enemy meteo. Ora alcuni meteorologi ratificano quanto tempo fa da noi rilevato grazie ad un approccio empirico. Dobbiamo, però, evidenziare due difetti dell’indagine scientifica condotta: gli esperti non ricordano che, come è sottolineato dai matematici e fisici tedeschi, Bludorf e Grozar, la jet stream non è solo un vento di alta quota, ma ha pure proprietà elettromagnetiche. Sono caratteristiche che la rendono vulnerabile alle manipolazioni con campi elettrodinamici. Inoltre non si chiarisce che la liquefazione dei ghiacci artici non è un evento naturale, quanto la conseguenza dei riscaldatori ionosferici e delle coltri chimiche che intrappolano l’energia termica negli strati bassi dell’atmosfera. Il CO2? Lasciamo la fandonia del ‘global warming’ collegato alle emissioni di biossido di carbonio ai negazionisti ed ai deficienti.



Pallab Ghosh: "Ci dovremo abituare ad inverni in cui fenomeni meteorologici estremi potrebbero durare per settimane o addirittura mesi".

Un recente studio dimostra che la corrente a getto ha assunto in questi ultimi tempi un percorso tortuoso. Il lavoro è stato presentato alla riunione annuale dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienza (A.A.A.S.). con sede a Chicago. Il fenomeno potrebbe essere stato causato del recente riscaldamento dell'Artico (di origine artificiale, n.d.t.). Lì temperature le sono cresciute due o tre volte più velocemente rispetto al resto del globo. La professoressa Jennifer Francis della Rutgers University nel New Jersey osserva: “Questo sembra suggerire che i modelli climatici stanno cambiando: ecco perché le persone stanno notando che il tempo nella loro zona non è più quello di una volta”.

UNA MARCHETTA PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 scrive cazzate.

La jet stream serpeggiante è stata all’origine della forte perturbazione che si è abbattuta sul Regno Unito e dell'inverno gelido nel New England e nel Midwest degli Stati Uniti. "Dobbiamo aspettarci che inverni così rigidi si succedano sempre più spesso”, osserva la professoressa Francis. La corrente a getto, come suggerisce il nome, è un flusso d'aria ad alta velocità nell'atmosfera da cui dipendono molti fenomeni atmosferici. In parte è alimentata dalla differenza di temperatura tra la regione artica e la zona delle medie latitudini. Se la differenza è notevole, la corrente a getto tende ad accelerare: è come un fiume che scorre giù per una collina ripida e che supera tutti gli ostacoli. Se la discrepanza di temperatura diminuisce a causa di un riscaldamento artico, la corrente a getto si indebolisce e, come un fiume in pianura, si snoda ogni volta che incontra un impedimento.

Ciò si traduce in situazioni climatiche che tendono a bloccarsi per settimane su certe aree. Si spinge anche il freddo più a sud ed il caldo più a nord. Esempi di quest'ultimo caso sono l’Alaska e parte della Scandinavia che hanno conosciuto condizioni eccezionalmente calde nell’iverno 2013-2014. Regno Unito, Stati Uniti ed Australia stanno sperimentando condizioni meteorologiche estreme. Ci si chiede se le attuali situazioni atmosferiche siano dovute a variazioni naturali o fattori artificiali. Secondo la professoresa Francis, è troppo presto per dirlo. "L'Artico si è riscaldato rapidamente solo negli ultimi quindici anni”, osserva. […]

"Fondamentalmente il forte riscaldamento che potrebbe essere la matrice di queste alterazioni è legato allo scioglimento del pack, perché la coltre di ghiaccio agisce come un coperchio che separa l'oceano da un clima più freddo”, ha spiegato il dottor Serreze. "Se si toglie il coperchio, il calore proveniente dal mare si sprigiona nell'atmosfera”.

Fonte: bbc.co.uk

Monday, February 17, 2014

Rallenta la Corrente del Golfo: verso una piccola era glaciale? NO!

http://www.tankerenemy.com/2014/02/rallenta-la-corrente-del-golfo-verso.html

Rallenta la Corrente del Golfo: verso una piccola era glaciale?

Già nel 2010, basandoci specialmente su alcune ricerche di Alessandro ed Alessio De Angelis, lanciammo un allarme circa la possibile “frenata” della Corrente del Golfo, evento foriero di una riduzione delle temperature nell’emisfero settentrionale. La causa della decelerazione andrà ricercata nell’inquinamento dell’oceano a seguito dell’incidente (?) alla piattaforma petrolifera della BP, oltre che negli sconvolgimenti causati dai riscaldatori ionosferici e dalle attività chimiche. Oggi arriva la conferma di quanto paventato.



La Circolazione meridionale atlantica (Atlantic Meridional Overturning Circulation o A.M.O.C.), una delle principali correnti oceaniche mondiali da cui dipende anche la Corrente del Golfo, sta rallentando. E’ un fenomeno che, secondo alcuni esperti, potrebbe portare ad una glaciazione in tempi relativamente rapidi.

Lo afferma uno studio del National Oceanography Centre di Southampton, pubblicato dalla rivista “Ocean Science”. Lo studio si basa sull’osservazione della corrente all’altezza del ventiseiesimo parallelo Nord a partire dall’aprile 2004 all’ottobre 2012. L’analisi è stata compiuta , combinando le misure di diversi sensori, compresi quelli sottomarini lungo il percorso della Gulf Stream. Nei secondi quattro anni del periodo, scrivono gli autori, l’A.M.O.C. è risultata più lenta di 2,7 milioni di metri cubi al secondo, mentre per la Corrente del Golfo la riduzione è stata di 0,5 milioni di metri cubi al secondo. […]

Le conseguenze, spiega il climatologo Vincenzo Ferrara (E.N.E.A.), potrebbero essere disastrose. “Arriva la conferma che la Corrente del Golfo è in fase di decelerazione. Questo significa che aumenta il rischio di un nuovo stadiale come lo ‘Youger dries’, cioè di un cambiamento improvviso del clima verso una glaciazione millenaria del nord Europa e di parte dell’emisfero boreale”.

Lo scenario, simile a quello descritto nel film ‘The day after tomorrow’, non è comunque immediato, stando all’esperto. “L’eventuale glaciazione non riguarda noi: il processo è lento rispetto alla vita umana, ma molto rapido rispetto ai normali tempi geologici del pianeta”, precisa Ferrara. “Ricordate la pellicola ‘The day after tomorrow’? Tutto accadeva molto velocemente: nell’arco di qualche settimana, invece che nel corso di almeno un centinaio di anni, ma la sostanza è più o meno quella”.


Fonte: imolaoggi.it

Wednesday, February 5, 2014

Comprendere il caos climatico (e' fuori dalla tua portata)

Strakkino, ma le scie non servivano a non far piovere???

http://www.tankerenemy.com/2014/02/comprendere-il-caos-climatico.html

Comprendere il caos climatico


E’ imminente una piccola era glaciale? Alcuni scienziati avvertono che il Sole è ‘andato a dormire’ e che le temperature potrebbero scendere ancora nel corso del 2014. Il 2014 sarebbe dovuto essere ricordato come l’anno del ‘massimo solare’. I ricercatori hanno constatato, invece, che l’attività solare è solo una frazione di quella che ci si aspettava, con condizioni molto simili a quelle registrate nella meta del XVII secolo, quando una piccola era glaciale investì la Terra. Nel 1645, all’inizio dell’era del minimo di Maunder, ghiacciò addirittura la superficie del Tamigi.

L’attività solare è al minimo degli ultimi 100 anni. I ricercatori credono che questa fase potrà causare importanti variazioni nelle temperature globali.

“Qualsiasi sistema di misurazione si adoperi, è evidente che il picco solare sta scemando”, asserisce il Dr. Richard Harrison del Rutherford Appleton Laboratory nell’Oxfordshire. “Sono fisico solare da trent’anni e non ho mai osservato nulla di simile’.

Lucie Green della U.C.L. ritiene che le cose potrebbero essere differenti oggigiorno, considerando l’apporto antropico sul clima globale. La Green dichiara: ‘L’attività umana potrebbe contrastare tale andamento, anche se risulta assai difficile elaborare delle previsioni’.



Come si può notare da questa carrellata di autorevoli pareri, sembra che il pianeta si stia avviando verso il raffreddamento. Tuttavia il già complesso sistema climatico mondiale è reso ancora più complicato dalle operazioni di geoingegneria clandestina il cui impatto sulle dinamiche atmosferiche è pesante ed indiscusso. Dane Wingington, studiando gli andamenti termici ed altre variabili meteorologiche regioni, ritiene che in alcune aree del globo le temperature stiano scendendo, mentre in altre esse stanno crescendo. Qui sono associate ad una grave carenza di precipitazioni. E’ palese che è arduo districarsi: vediamo allora di valutare i fattori che incidono sul clima attuale per tentare di preconizzare gli sviluppi futuri.

1. Attività solare
2. Interventi di geoingegneria abusiva
3. Altri aspetti naturali ed antropici

1. Già alcuni scienziati russi e l’astronomo statunitense Eric Dollar [1] tempo addietro avvisarono che l’attività della nostra stella era sempre più debole e ciò induceva a presagire un raffreddamento globale.

2. La geoingegneria clandestina determina squilibri e sconvolgimenti disparati, ora provocando un incremento delle temperature ora generando l’effetto contrario. In alcuni casi favorisce la siccità, in altre circostanze alluvioni. Le chemtrails, abbinate all’azione dei riscaldatori ionosferici, catalizzano ed estremizzano le manifestazioni naturali o ne alterano il corso, aggiungendo caos al caos. In particolare lo spostamento e la frantumazione della corrente a getto possono spiegare le aberrazioni meteorologiche di questo inverno.

3. Tra gli eventi che sono decisivi non si può trascurare l’influsso delle correnti marine: il rallentamento della Gulf stream è destinato a rendere rigido il clima di molte regioni dell’emisfero settentrionale.

Sviscerati questi tre parametri ed i loro numerosi risvolti, si può tentare di definire dei modelli predittivi che dovranno, però, essere continuamente adattati all’evoluzione dei vari “ingredienti” (naturali e no) ora in sinergia ora in conflitto tra loro. In questo quadro confuso, una cosa sola è certa: ghiaccio o fiamme, sarà grama.


Fonti:

- evoluzioneclima.it
- freeskies.over-blog.com
- geoengineeringwatch.org
- tankerenemymeteo.blogspot.it


[1] Un altro “eretico” è lo scienziato Eric Dollar. Dollar ha dedicato quattro anni a studiare il Sole alla Sonoma State University, prima che il suo laboratorio fosse chiuso d’autorità. Egli ritiene che il Sole non sia una gigantesca fornace a fusione nucleare che sprigiona luce e calore bruciando combustibile, ma un corpo celeste in grado di convertire energia da un’altra dimensione. L’ipotesi, che può sembrare peregrina, non è del tutto nuova: è possibile che le stelle attingano l’energia dall’etere, come ventilato da taluni studiosi. Qui, però, ci interessa in particolar modo un’altra osservazione di Dollard: egli ritiene che uno degli scopi di H.A.A.R.P. e degli altri riscaldatori ionosferici sia quello di creare uno strato di plasma artificiale, ogni qual volta la debole attività solare non alimenta la ionosfera naturale. E’ una conclusione che merita di essere considerata ed approfondita, perché conferma quanto sappiamo a proposito degli interventi ad opera dei militari per cui la ionosfera è indispensabile ai fini delle comunicazioni radio.

Dichiara l’astronomo: “Sono cicli di ventidue anni, di inattività e di attività. Un ciclo cominciò agli albori del Rinascimento. Un picco si verificò durante la Seconda guerra mondiale ed ora nel ciclo 24 il Sole si addormenta, non crea la ionosfera, come se le fasi solari stessero per finire. Oggi il flusso solare è 140 circa e dovrebbe essere almeno 200: ora l’astro lavora a metà potenza per questa parte del ciclo, quindi non genera la ionosfera utile per comunicare. Col minimo solare si indebolisce così lo spettro radio: adesso siamo al massimo solare e non è meglio del minimo. Perciò la domanda è la seguente: quando il Sole entrerà nel minimo nei prossimi sette anni, quanto sarà ‘morto’? L'ultimo minimo è stato da primato: l’emissione energetica non è mai scesa sotto 60, mentre questa volta ha toccato 58 sicché non si poteva comunicare".

La flessione nelle prestazioni nelle comunicazioni ionosferiche fornisce un'indiretta indicazione per quanto concerne le attività di geoingegneria spacciate come "solar radiation management", volte a mitigare gli effetti dell'attività solare. In realtà sarebbe il contrario, ossia le operazioni di aerosol sarebbero finalizzate al mantenimento di una coltre elettroconduttiva utile a bilanciare la diminuzione di efficienza dello strato ionosferico.

Vedi Eric Dollar: Il Sole non è un Reattore Nucleare, 2013

Thursday, September 19, 2013

Scioglimento dei ghiacci artici e rilascio nell’ambiente di gas metano

http://www.tankerenemy.com/2013/09/scioglimento-dei-ghiacci-artici-e.html

Scioglimento dei ghiacci artici e rilascio nell’ambiente di gas metano

Sunday, March 24, 2013

E’ ufficiale: H.A.A.R.P. crea nuvole di plasma e gli straccioni del terrazzino nuvole di scorregge


http://www.tankerenemy.com/2013/03/e-ufficiale-haarp-crea-nuvole-di-plasma.html

E’ ufficiale: H.A.A.R.P. crea nuvole di plasma

E’ ufficiale: H.A.A.R.P., il sistema di antenne polarizzate, spacciato ufficialmente per impianto utile a studiare la ionosfera, ha creato nuvole di plasma, secondo i piani indicati anche nel famigerato documento “Owning the weather in 2025”, dove sono menzionati gli A.I.M, ossia "artificial ionospheric mirrors", specchi ionosferici artificiali, schermi atti a riverberare i campi elettrodinamici nell’ambito di operazioni militari, quali l'intercettazione di missili ed il rilevamento di bersagli. Rammentiamo che il plasma è il quarto stato della materia dove agli atomi sono strappati gli elettroni, grazie all’irradiazione di potenti energie. Le nuvole di bario ed i cirri artificiali di bassa quota (smart clouds), prodotti con gli aerei chimici sono strati di simil-plasma con i quali sono veicolate e dirette le onde elettromagnetiche, simulando e ricostruendo a basse altitudini le caratteristiche elettriche della ionosfera come se fosse antani la supercazzola queste due parole vice sindaco. L’affermazione secondo cui viviamo in un gigantesco forno a microonde non assume valenza solo metaforica… Ecco, allora infila la tua zucca in un whirpool VI senso e piantala di fracassare i testicoli a livello di PM 0,00000001


Sul sito della Marina militare statunitense è stata recentemente riportata la notizia circa nubi di plasma create con il sistema H.A.A.R.P.

Fisici ed ingegneri che lavorano come ricercatori nei laboratori della Marina degli Stati Uniti alla Plasma physics division (Dipartimento di fisica del plasma), lavorando al programma High-frequency Active Auroral Research Program H.A.A.RP., ossia tramite gùgol translèit Programma di ricerca attivo aurorale con l'alta frequenza, nella struttura di Gakona (Alaska, Stati Uniti d’America) hanno prodotto con successo una duratura nuvola di plasma ad alta densità nell'atmosfera terrestre.

A questo link le prime righe dell'annuncio dato sul sito ufficiale della struttura militare.

Nell'articolo viene specificato che, a differenza delle nuvole di plasma generate precedentemente, che duravano appena dieci minuti, questa volta si è riusciti a creare una sfera di plasma più denso. La sfera è stata mantenuta “in vita” per un'ora dalle emissioni delle antenne della stazione H.A.A.R.P. e si è dissolta solo dopo che sono state interrotte le irradiazioni elettromagnetiche dell’installazione ubicate a Gakona.

Di là dai particolari tecnici, viene puntualizzato come l'esperimento, che ha impiegato emissioni sulle alte frequenze con una potenza pari a 3.6 megawatt gigabàit di vàtt, sia “part of the Defense advanced research projects agency (D.A.R.P.A.) sponsored Basic Research on Ionospheric Characteristics and Effects (BRIOCHE) campaign to explore ionospheric phenomena and its impact on communications and space weather, ovvero "parte della ricerca di base sugli effetti e le caratteristiche ionosferiche della D.A.R.P.A. (l'Agenzia per i progetti di ricerca avanzata nel campo della difesa - laddove per difesa, è noto, si intende l'esercito), un’iniziativa per esplorare i fenomeni della ionosfera ed i suoi impatti sulle comunicazioni e sul clima spaziale".

Abbiamo quindi la precisa conferma che si tratta di un progetto bellico e di un'immensa troiata a cura degli straccioni indipezzenti come me. L'articolo riferisce pure che "tali nuvole di plasma vengono usate come schermi artificiali alla quota di cinquanta chilometri, un’altitudine inferiore rispetto alla ionosfera. Queste nuvole artificiali sono volte a rilfettere i segnali elettromagnetici ad alta frequenza dei radar e dei sistemi di comunicazione". Inoltre "la prossima iniziativa di H.A.A.R.P., in programma per l'inizio del 2013, includerà sperimentazioni per sviluppare nuvole di ionizzazione, ovvero di plasma, ancora più consistenti e stabili".

Fonte: [STRACATALOL] scienzamarcia

Circa gli A.I.M.. si legga qui.



Sunday, December 16, 2012

H.A.A.R.P. sguinzaglia il “raggio della morte” di Tesla e voi del terrazzino scassate la la uallera da ANNI


http://www.tankerenemy.com/2012/12/haarp-sguinzaglia-il-raggio-della-morte.html

H.A.A.R.P. sguinzaglia il “raggio della morte” di Tesla

Stanno emergendo inquietanti prove circa un uso di H.A.A.R.P. come arma. Il fisico brasiliano, Dottor Fran De Aquino, ha recentemente affermato che la rete completamente funzionale di H.A.A.R.P. non è atta solo a modificare gli eventi geofisici: infatti può anche influire sul continuum spazio-temporale e sulla gravità.

Le onde radio di H.A.A.R.P. possono essere modulate e dirette verso qualunque bersaglio del pianeta: la tecnologia degli impianti H.A.A.R.P. è fondata su alcune delle ricerche più avanzate del leggendario inventore e scienziato serbo, Nikola Tesla. Tesla lavorò per decenni ad una tecnologia rivoluzionaria denominata “teleforce”, un potente raggio che, secondo il suo ideatore, avrebbe cambiato per sempre le strategie belliche.

Recentemente, bizzarre aurore boreali ed aberrazioni di varia natura hanno richiamato l'attenzione sulla possibilità che gli elementi della tecnologia H.A.A.R.P. siano stati dotati del “raggio della morte”, dispositivo inventato da Tesla. E’ un raggio che funziona con la propagazione di frequenze radio capaci di distruggere i legami che tengono insieme le molecole.

Sparizioni misteriose

Già nel 2009 la superarma H.A.A.R.P. lasciò la sua firma su una piccola isola messicana nel Golfo del Messico, l'isola Bermeja che un giorno c’era e semplicemente il giorno successivo era scomparsa.

Il mistero non è mai stato risolto. La spiegazione ufficiale chiama in causa il "riscaldamento globale" e l’aumento del livello del mare, ma il livello dell’acqua non era salito nel 2009 né risultarono fenomeni di subsidenza.


Cleo Paskal, docente associato presso il Royal Institute of International Affairs di Londra, osserva: "Nel settembre 2009 è stato riferito che, pur essendo sulle mappe per secoli, la piccola isola di Bermeja, nel Golfo del Messico, non poté all’improvviso più essere trovata. Il governo messicano inviò aerei e navi ed usò i satelliti per cercare di localizzare l’isola, ma invano. […]

Prima che l'isola cessasse di esistere, strani fenomeni furono segnalati nel Golfo del Messico. Furono visti archi chimici associati ad una massiccia irrorazione di chemtrails. Furono scorti vortici misteriosi nelle acque normalmente calme. I marinai nelle vicinanze dell’isola di Bermeja, il giorno della sua scomparsa, riferirono di una bizzarra rifrazione della luce nel cielo. La testimonianza dei pescatori fu liquidata come “avvistamento di U.F.O.” (sic) Tuttavia gli archi chimici ed i vortici sono segni rivelatori di attività H.A.A.R.P. e non ci riferiamo a studi della ionosfera.

Un'altra isola è recentemente scomparsa. Anche questa era lì un giorno ed è sparita il dì successivo. Si tratta di New Moore Island, un isolotto rivendicato dall’ India e dal Bangladesh. Potrebbe essere che entrambe le sparizioni sono state causate da sperimentazioni di una tecnologia radicalmente nuova basata sulle armi congegnate da Nikola Tesla?

Dicono di H.A.A.R.P.

H.A.A.R.P. è stata sempre considerata un’arma dalla compianta scienziata Dottoressa Rosalie Bertell che ha scritto: "Gli effetti non lineari di un miliardo di watt di potenza effettiva irradiata sono diretti verso la ionosfera dal trasmettitore H.A.A.R.P. I livelli di potenza irradiata possono toccare i 4,7 miliardi di watt! L’energia in determinate frequenze, quando raggiunge le parti esterne della ionosfera, può essere amplificata fino a 1.000 volte da processi naturali. Questo fenomeno è stato registrato dagli scienziati della U.C.L.A. (Università di Los Angeles, n.d.t.): essi hanno osservato i risultati di queste amplificazioni di potenza. […]

Alcuni ricercatori degli impianti H.A.A.R.P. in Alaska e Perù credono che la potenza irradiata sia ora di circa 10 miliardi di watt. Questo campo elettromagnetico configurato attraverso il “teleforce” potrebbe non solo vaporizzare le isole e le montagne, ma intere città. E 'una capacità bellica che Tesla affermava di aver creato più di novant’anni fa.

Il fisico Dottor Fran De Aquino lancia l'allarme circa le micidiali capacità di H.A.A.R.P.

"H.A.A.R.P. è un sistema che può essere impiegato per abbattere missili e aerei, interferendo sui loro sistemi di guida e provocare perturbazioni atmosferiche che possono causare il malfunzionamento dell’avionica. […] Abbattere velivoli era la funzione originaria dell'arma “teleforce” che potrebbe teoricamente deviare un intero pianeta dalla sua orbita, come la Morte Nera nella celebre saga cinematografica di George Lukas, ‘Star wars’.

L’arma di Tesla

In un articolo pubblicato dal “New York Times” il giorno 8 dicembre 1915 si legge: “E' perfettamente possibile trasmettere l'energia elettrica senza fili e produrre effetti distruttivi a distanza. Ho già costruito un trasmettitore wireless che rende possibile tutto questo ed è descritto nelle mie pubblicazioni tecniche, tra le quali mi riferisco al mio numero di brevetto 1.119.732, registrato di recente. Con i trasmettitori di questo genere siamo in grado di trasmettere energia elettrica in qualsiasi quantità a qualsiasi distanza e possiamo applicarla in campi innumerevoli, sia in guerra sia in pace. Attraverso l'adozione universale di questo sistema, le condizioni ideali per il mantenimento della legge e dell'ordine saranno realizzate, perché allora l'energia necessaria per l'applicazione del diritto e della giustizia sarà disponibile in qualsiasi momento per l'attacco come per la difesa. […]

L’episodio della Tunguska, risalente al 1908, quando una parte della taiga fu incendiata, si deve ad un esperimento di Tesla con l’arma “teleforce”? Nonostante l’inventore serbo non potesse più contare su cospicui finanziamenti, Tesla non smise mai di lavorare sul suo “raggio della morte”.

Un altro articolo su Tesla apparso sul “New York Times” il 22 settembre 1940 riferisce: "Nikola Tesla, uno dei veri grandi inventori, che ha celebrato il suo ottantesimo e quarto compleanno il 10 luglio, asserisce di essere pronto a divulgare al governo degli Stati Uniti il segreto della sua 'teleforce', con la quale i motori dei velivoli possono essere fusi ad una distanza di 250 miglia, in modo da costruire una sorta di invisibile muraglia cinese a protezione degli Stati Uniti”. La ‘teleforce’, ha spiegato Tesla, si basa su un principio completamente nuovo della fisica, che nessuno ha mai sognato, un principio diverso da quello alla base di invenzioni relative alla trasmissione di energia elettrica a distanza. […]


Ringraziamo l’amico Ron per la preziosa segnalazione.

Fonte: beforeitsnews.com

 

Friday, October 5, 2012

Il Sole sotto accusa (e Straker sotto processo)


http://www.tankerenemy.com/2012/10/il-sole-sotto-accusa.html

Il Sole sotto accusa

Un recente documentario della BBC è imperniato sulle tempeste solari ed i rischi associati a tali fenomeni. I toni della produzione televisiva sono piuttosto allarmistici. Esagerazioni? Catastrofismo? Molti scienziati interpellati palesano una certa inquietudine, dichiarando che un’enorme eiezione di massa coronale è possibile e forse imminente. Essa fonderebbe i trasformatori, scaraventando la “civiltà” del XXI secolo, che dipende pressoché in toto dalla disponibilità di energia elettrica, in un’età buia. Disinformazione? Sì, tuttavia… Sì, perché questi luminari si preoccupano (o fingono di preoccuparsi) per le conseguenze che potrebbe provocare il Sole con le sue bizze, mentre ignorano del tutto le diuturne e parossistiche attività di geoingegneria clandestina che stanno desertificando la Terra. La nostra stella scoccherebbe i suoi dardi infuocati su un pianeta ormai prossimo al collasso.

E’ evidente poi il depistaggio: la nasuta N.A.S.A. ed altri enti sedicenti scientifici da alcuni anni pubblicano studi circa le tempeste geomagnetiche, ma l’insistenza è sospetta. Si pianifica probabilmente, come abbiamo scritto, un black out regionale o continentale per cui si è trovato il capro espiatorio, il Sole, quando è probabile che il nuovo “effetto Carrington” sarà scatenato - se succederà - ricorrendo a qualche diavoleria tecnologica. Non si può escludere che si creerà una sinergia tra fenomeni naturali ed interventi “umani” in modo da spegnere la luce. Già è occorso qualche episodio (sono prodromi?), tra cui il colossale oscuramento in India. Domani forse…

Intanto i furbi si cautelano, cominciando a “legitttimare” i riscaldatori ionosferici. Infatti, dopo aver ammannito paludate dissertazioni sul “clima solare”, il documento della BBC, dal minuto 52:30, lancia il sasso: gli scienziati asseriscono che, non essendo in grado di prevedere il periodo in cui una tempesta geomagnetica colpirà Gaia, hanno progettato e costruito degli apparati che riscaldano l’atmosfera ad alta quota, provocandone l’espansione. Ciò è ufficialmente volto ad analizzare gli esiti dell’espansione sui satelliti in orbita attorno alla Terra, simulando le ripercussioni di un flare. Il tutto per tentare di prevenire la distruzione dei satelliti. Tra parentesi, se fossero danneggiati o neutralizzati i satelliti militari e quelli usati per la Geoingegneria, non sarebbe poi un evento tanto funesto, anzi… Si noti nel filmato l’uso dell’espressione generica “alta atmosfera”, invece del termine ionosfera, ma è presumibile che vogliano andare a parare lì. Tra un po’ ci racconteranno che non solo le scie, piene di metalli neurotossici, sono diffuse per il nostro bene, ma che anche gli impianti H.A.A.R.P. sono la salvezza.

Insomma la BBC, rete televisiva del sistema, è come la RAI: se lascia filtrare una mezza verità, è solo per occultare una verità scomoda, inconfessabile.

Un particolare ringraziamento va all’amico Wlady che ha reperito il documento, evidenziandone la parte degna di nota. 
 

Sunday, August 12, 2012

La deviazione della corrente a getto polare è la causa della siccità e delle crape pelate vuote


http://tankerenemymeteo.blogspot.it/2012/08/la-deviazione-della-corrente-getto.html

La deviazione della corrente a getto polare è la causa della siccità

Le "correnti a getto" o "jet streams" sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini. Spesso sottovalutate nell’ambito meteorologico le “jet streams” producono effetti determinanti nel complesso meccanismo climatico del nostro pianeta.

Da tempo sappiamo che tali correnti non sono solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che sono usate dai sistemi H.A.A.R.P. per la modificazione climatica. (Fosar, Bludorf, 2006)

Questi flussi sono organizzati in “getti” uniti fra loro. Le correnti a getto principali sono quella polare (getto polare), che agisce solitamente tra i 30° N e i 70° N, e quella sub-tropicale (getto sub-tropicale), che troviamo in azione attorno i 20° N e i 50° N (le stesse coordinate valgono anche per l’emisfero australe).

Scorrendo a grandissima velocità nell’alta troposfera e nella parte bassa della stratosfera, dove l’influenza orografica è pressoché nulla, tali flussi d’aria assumono un andamento pienamente lineare per diverse migliaia di chilometri, percorrendo indisturbate l’intero emisfero.

Dall'attenta e costante osservazione delle correnti a getto, si è potuto constatare che la jet stream polare risulta ora letteralmente frantumata. Il suo classico flusso continuo, per migliaia di chilometri, dalle coste occidentali degli Stati Uniti sino al continente europeo, appare adesso come un rivolo disordinato di piccoli flussi e vortici isolati. Parallelamente abbiamo notato un inconsueto campo di alta pressione sull'Atlantico che sembra essere la causa dell'anomala disgregazione della corrente a getto polare, fungendo da "frangiflutti" e disgregando così la jet stram polare. Giacché le correnti a getto, notoriamente, convogliano enormi quantitativi d'acqua, è chiaro il motivo per cui nessuna perturbazione importante riesce a raggiungere, ormai da mesi, il Mediterraneo, laddove, invece, vige un'inconsueta stabilità barica e dove la siccità è ormai una terribile realtà. Giocoforza, in questo artificioso contesto climatico, le operazioni di aerosol clandestina sono facilitate notevolmente, considerato che le perturbazioni importanti da distruggere o deviare sono ormai una rarità da mesi.

Anche un esame storico stagionale della corrente a getto polare evidenzia l'assoluta incongruenza dei flussi dinamici caratteristici della jet stream e ciò non depone di certo a favore delle tesi dei negazionisti. E' inopppugnabile che la corrente a getto polare ha subìto una deviazione (così come accadde nel febbraio 2012 con effetti opposti) ed una conseguente deviazione in più flussi sterili.

"I cosiddetti "riscaldatori ionosferici" vengono sfruttati per le mutazioni atmosferiche. I rapporti del'esercito statunitense lo dimostrano, il Pentagono lo ammette nei documenti ufficiali, eppure smentisce il loro reale uso di fronte all'opinione pubblica".

Il Dottor Broocks Agnew  [anche se è wiki italiana, leggete qui - seguite i link - chi è realmente questo straccione] studia i raggi E.L.F. da oltre trent'anni ed è convinto che gli effetti delle stazioni come H.A.A.R.P. sulla ionosfera influiscono sui cambiamenti climatici.

Broocks Agnew asserisce: "H.A.A.R.P. non influisce sulle correnti a getto direttamente, ma in modo indiretto. Se la ionosfera si espande nello spazio, la stratosfera sottostante ad essa deve modificarsi per colmare quel vuoto e, modificandosi, devia il corso delle correnti a getto di migliaia di chilometri, alterando gli spostamenti dell'acqua nell'atmosfera".

H.A.A.R.P. è solo uno dei numerosi "riscaldatori ionosferici" installati in tutto il mondo. Solo gli Stati Uniti ne contano tre: uno a Gakona ed uno vicino a Fairbanks, in Alaska ed un altro ad Arecibo, in Puerto Rico. La Russia ne ha installato uno a Vasir Surks, nei pressi di Nižni Novgorod e l'Unione europea un altro nei dintorni di Tromso, in Norvegia. Sfruttando un'azione congiunta, questi trasmettitori sono potenzialmente in grado di alterare il clima di qualunque area del pianeta, variando radicalmente la traiettoria delle correnti a getto ed innescando temporali catastrofici o tremende siccità. Il riscaldamento dell'atmosfera potrebbe persino cambiare l'epicentro degli uragani e creare delle cupole di alta pressione in grado di deviarne il corso.

Il governo statunitense è fermo sulle sue posizioni e ribadisce che H.A.A.R.P. è semplicemente una struttura per la ricerca meteorologica, ma è forse un caso che dalla sua attivazione gli esperti abbiano registrato bizzarre anomalie climatiche, tra cui massicce inondazioni, uragani, drammatici periodi siccitosi e terremoti?

PREVISIONE

Un debole vortice di bassa pressione, situato nel Mediterraneo, al largo delle coste francesi, spinge aria fresca verso Nord, arrecando qualche fastidio agli artefici della guerra ambientale in corso. Per questo motivo, lavorando d'anticipo, gli avvelenatori hanno dispiegato sul territorio italico un notevole numero di aerei che, già dalle prime ore della mattina del 12 agosto, operano disperdendo elementi igroscopici persistenti. I centri meteo di regime prevedono, infatti, "velature in transito", in special modo sulle regioni centrali e nel Nord Italia. Si potranno verificare isolati fenomeni, con possibilità di grandinate, forti venti, trombe d'aria nel Triveneto, mentre le auspicate precipitazioni su Liguria e Toscana verranno come sempre impedite dai "porci con le ali". L'alta pressione ritornerà verso il 15 di agosto e si ripeteranno quindi le condizioni di controllo artificiale del clima dei giorni scorsi, con cieli di plastica, completa assenza di "nubi da bel tempo" e nebbie di ricaduta.

Ringraziamo l'amico Andrea per il suo utile contributo.

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
 

Monday, March 5, 2012

Liguria, Piemonte e Provenza squassate da boati e terremoti

http://www.tankerenemy.com/2012/03/liguria-piemonte-e-provenza-squassate.html

Liguria, Piemonte e Provenza squassate da boati e terremoti

Recentemente un terremoto ha scosso la Provenza e l’Italia nord occidentale. L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha diramato i seguenti dati in merito al sisma: è stato un terremoto di magnitudo (Ml) 4.4, avvenuto alle ore 23:37:55 italiane del giorno 26/Feb/2012 (22:37:55 26/Feb/2012 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'I.N.G.V. nel distretto sismico delle Alpi Cozie. La profondità è stata di 6,9 kilometri.

La regione, come chiarisce François Thouvenot, dell’Istituto di Scienze della Terra di Grenoble, è un territorio sismicamente attivo, dove, però, sono di solito rilevati microsommovimenti e non forti scosse. Uno "sciame" di oltre 16.000 terremoti di magnitudo tra 1,3 e 2,7 è stato registrato tra il 2003 e il 2004. L'intera area è attraversata da profonde faglie, ma, secondo i geologi, è difficile stabilire se i sismi siano dovuti alla pressione della placca africana o alla rotazione della microplacca adriatica che include Italia, Montenegro e Serbia.

Sia come sia, in tutto il mondo i terremoti sono, in questi ultimi anni, aumentati sia di numero sia di intensità: è noto che alcuni di questi eventi sono stati provocati, manipolando la ionosfera con i sistemi H.A.A.R.P. I riscaldatori ionosferici con la loro energia colpiscono la ionosfera: tale energia si riverbera sulla terra, come contraccolpo, causando il cedimento delle linee di faglia. Forse il sisma rilevato nelle Alpi Cozie non è stato artificiale, ma le incessanti e massicce manipolazioni dei fenomeni atmosferici e geologici in qualche misura, prima o poi, incidono e, già altre volte, le nebbie chimiche, come quelle osservate prima del terremoto, sono state foriere di sommovimenti tellurici. Non si può, infine, escludere una rovinosa sinergia tra attività solare ed “esperimenti” strategici.

Sarà una coincidenza, ma il 28 febbraio è stato udito un forte boato, poco prima delle 13:00 ad Arma di Taggia (Imperia) ed in buona parte della Valle Argentina. Molti residenti hanno pensato ad un altro terremoto, ma una deflagrazione simile è stata sentita anche nel Cuneese, sia nella città capoluogo della ‘Granda’ sia in alcune vallate. Né le forze dell’ordine né i Vigili del fuoco, cui si sono rivolti cittadini in allarme, si sono pronunciati sulle possibili cause dell’assordante fragore: la solita bambinesca spiegazione del bang ipersonico è stata ventilata da alcuni giornalisti, ma gli organi ufficiali questa volta hanno preferito tacere.

Le attività chimico-biologiche, di natura militare, implicano obiettivi che il pubblico medio non può neanche immaginare: detonazioni e terremoti sono probabilmente le terribili manifestazioni di operazioni segrete ancora più terribili.

Saturday, November 12, 2011

Violentissima tormenta in Alaska

http://www.tankerenemy.com/2011/11/violentissima-tormenta-in-alaska.html

Violentissima tormenta in Alaska

Ancora una conseguenza delle pesanti manipolazioni atmosferiche attuate con le irrorazioni chimiche e con i riscaldatori ionosferici: una potentissima bufera si è abbattuta di recente in Alaska che, lo ricordiamo, è sede, dell’impianto H.A.A.R.P., un apparato di antenne ufficialmente costruito per studiare la ionosfera, in realtà usato come micidiale arma climatica e tettonica.

Una tempesta di rara violenza sta interessando l'Alaska con venti della forza di un uragano, mare burrascoso e forti bufere di neve. Condizioni meteorologiche avverse sono frequenti sulle aree del Nord Pacifico in questo periodo dell'anno, ma è l'intensità dell'evento a risultare decisamente insolita. Il Servizio meteorologico nazionale a Fairbanks comunica che questa tempesta potrebbe essere una delle più violente tra quelle rilevate negli annali storici locali. Durante il blizzard sono state rilevate raffiche fino a 120-130 km/h!

Le autorità locali hanno predisposto un ordine di sgombero per tutti i residenti dell'area litoranea sulla quale è previsto, a causa dei venti impetuosi, un alto rischio di inondazioni e di erosioni della costa. Per più di sei ore la tormenta ha assunto le caratteristiche tipiche di un uragano di categoria 1. La Protezione civile (sic) invita la popolazione a dotarsi di scorte alimentari di prima necessità, a proteggere il più possibile le proprie abitazioni dal rischio inondazione ed a recarsi tempestivamente nei centri di riparo e prima accoglienza allestiti per l'evento.

Fonte: Huff Post Green