http://www.tankerenemy.com/2015/08/la-vera-meteorologia-contro-le.html#.Vd3MpUUWVel
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Scopo del Blog
Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.
Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.
Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.
Ciao e grazie della visita.
Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:
http://indipezzenti.blogspot.ch/
https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/
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Friday, September 18, 2015
Tuesday, November 18, 2014
"Meteotron", il macchinario dei nubifragi artificiali
http://tankerenemymeteo.blogspot.ch/2014/11/meteotron-il-macchinario-dei-nubifragi.html
"Meteotron", il macchinario dei nubifragi artificiali
All'origine delle celle autorigeneranti gli studi del professor Henri Dessens
Siamo
sul finire degli anni 50 del XX secolo. Fisici di ventidue Paesi
assistono agli straordinari esperimenti eseguiti in Francia con il «meteotron»
del professor Dessens. Dai cento bruciatori del «meteotron», piantati
come pali sul circuito di un esagono regolare, cento fiamme scaturiscono
contemporaneamente, al segnale dello scienziato d'oltralpe. Bastano
trenta secondi affinché all’interno di questo esagono di 3200 metri
quadrati i pali si trasformino in un braciere.
La rivista "Popular Science" riporta gli studi del professor Henri Dessens, sul n° 181 del febbraio 1964. Il titolo è "Meteotron: scatenare un temporale" e vi leggiamo:
"Il problema con l’inseminazione delle nubi con prodotti chimici è che bisogna avere le nuvole. Henri Dessens, meteorologo francese, riesce ad averne di nuove creandole con il calore. Usando un quadrato di 122 metri per 122 metri di bruciatori di petrolio che egli chiama «meteotron», mette in moto una rombante fornace che spinge una colonna d’aria calda nell’atmosfera dove si raffredda, condensa ed in quindici minuti diventa così pesante di gocce d’acqua da scatenare una pioggia di diverse ore.
Il "meteotron", afferma Dessens, può anche scatenare venti, disperdere la nebbia, prevenire le gelate notturne ed occasionalmente, in modo fino ad ora imprevedibile, creare un tornado. L’intento principale adesso, è quello di usare il potere scatenato del "meteotron" per controllare la pioggia e la grandine, ripulire l’aria dall’inquinamento, dissipare le fuoriuscite radioattive ed aiutare la ricerca meteorologica.
«Io non fabbrico pioggia...». Il professor Dessens non vuole che lo si confonda con quegli specialisti di pioggia provocata che sono così numerosi negli Stati Uniti. Egli infatti non si accontenta di «seminare le nubi», bensì le crea".
L'esperimento con il "Meteotron" è anche riportato con maggiori particolari su altre testate specializzate dell'epoca. Anche i Sovietici lavorano ad un'apparecchiatura atta a generare precipitazioni. La loro è un'evoluzione del "Meteotron" francese. Infatti i Russi impiegano turboreattori per aereo modificati all'uopo. Gli esperti russi, sfruttando gli stessi principi su cui si basa l'invenzione del fisico Henri Dessens, intendono realizzare uno strumento per generare piogge. Nei loro obiettivi l'apparato deve essere non solo più potente, ma anche più facilmente trasportabile e già operativo una volta dislocato ove necessario. E' il 1968: nasce il Meteotron sovietico, al quale segue il semovente TMC-65, del quale abbiamo già discusso in altre occasioni e che la disinformazione di Stato si è affrettata a definire un innocuo sistema atto a disinfestare le aree paludose!
Qui il documento ed una sommaria traduzione di seguito:
Sopra l'immagine: "Come hanno dimostrato le esperienze del periodo aereo 66-69, i flussi dell'aria calda ascendente creati dai modelli delle installazioni, sono quasi invisibili, se non fosse per il tremolio degli oggetti che si osservano attraverso i flussi".
Subito sotto il disegno: "Modello del Meteotron, costituito da quattro turboreattori".
Il modello del Meteotron costituito da 4 turboreattori "rd-zm" fu congegnato da un gruppo di tecnici del laboratorio di Riga, guidato dall'ingegner Pojarnov, basandosi sulle indicazioni tecniche dell'Istituto di geofisica applicata. L'apparecchiatura fu sperimentata a Riga, tra il 1965 ed il 1966.

Altro uso inaspettato del «meteotron» è quella di «guida-fulmini». Operando con tempo sereno, il professor Dessens ed i suoi collaboratori osservano più di una volta che ottengono non soltanto dei cumulonembi piovosi, ma anche delle vere e proprie trombe di grandine, dal diametro di una dozzina di metri, che uniscono la nuvola al suolo come un immenso pilastro attorcigliato. Con l'uragano, nell’asse fortemente ionizzato della tromba, si producono violente scariche di elettricità.
Anche il Pentagono si mostra subito molto interessato al «meteotron» e, nonostante il professor Dessens auspichi un impiego civile e benevolo della sua invenzione, così non è stato, evidentemente. Lo abbiamo potuto verificare in questo ultimo ventennio di guerra climatica.
Ma vediamo come funzionano il Meteotron ed ordigni simili...
Due sono dunque le condizioni perché si possa formare una nuvola:
a) Una corrente ascendente d’aria calda che trasporti il vapore acqueo verso le quote in cui essa si condensa in goccioline.
b) Un’atmosfera carica di «trappole a molecole»... vale a dire, in termini scientifici, di «nuclei di condensazione».
Di queste due condizioni, la prima è la più importante: una corrente d’aria calda. Il calore in sé stesso comunque non conta. Ciò che importa è il riscaldamento differenziale, detto anche riscaldamento di una zona limitata al di sopra della quale si produce un vero e proprio «tiraggio» come in un camino. I cento bruciatori del «meteotron» che sviluppano una potenza termica di 700.000 kilowatts oppure i turboreattori modificati nel «meteotron» d'"oltre cortina" non hanno difficoltà nel creare un camino stabile per veicolare le correnti ascendenti, senza contare che le faville e le polveri sprigionate dal fumo costituiscono delle eccellenti «trappole a molecole».
A questo punto le famigerate "celle autorigeneranti" sbandierate dai meteorologi di regime (eventi impossibili a verificarsi per le leggi della fisica) e le ancora più anomale V-Shaped, i boati ed i fulmini a ciel sereno, assumono una nuova ed inquietante luce, se consideriamo che questi fenomeni, con assoluta certezza, sono il risultato dell'evoluzione del «meteotron». Non solo! Due testimoni che, per ragioni di sicurezza non intendono palesare la propria identità, ci riferiscono che già trent'anni or sono ebbero l'occasione di assistere, nel Golfo di Genova, allla creazione di una nube temporalesca, proprio per mezzo del «meteotron» o di una sua evoluzione tecnica basata sugli studi dei Sovietici. Il "TMC-65" o "Meteotron" o come diavolo intendiamo chiamarlo, è dunque inconfutabile realtà, come dimostrato dai documenti reperiti e che qui abbiamo pubblicato.

Sarà un caso se nell'accordo Italia-U.S.A., definito "Piano dettaglio accordo Italia U.S.A. sul clima", firmato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a pagina 38 si legge:
Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri
1. lo sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell'ecosistema che permettano di esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in scenari di cambiamento globale;
2. lo studio, l'analisi e la comprensione dei principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed aumento della concentrazione di CO2 atmosferica);
3. la quantificazione degli effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica ed aumento di temperatura).
Sarà un caso se tra i partecipanti c'è il C.N.R. e sarà sempre un caso se sempre il C.N.R. bandisce concorsi alla ricerca di geologi per studi e ricerche sulla "geoingegneria"? Eppure... secondo Wikipedia Italia la geoingegneria è solo tema da "complottisti"...
Benvenuti nel paese delle meraviglie!
Ringraziamo gli amici Corrado Penna e Fabio Servidei per le traduzioni dei documenti inclusi in questo articolo.
Sponsorizza questo ed altri articoli. Contribuisci ora!
Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
La rivista "Popular Science" riporta gli studi del professor Henri Dessens, sul n° 181 del febbraio 1964. Il titolo è "Meteotron: scatenare un temporale" e vi leggiamo:
"Il problema con l’inseminazione delle nubi con prodotti chimici è che bisogna avere le nuvole. Henri Dessens, meteorologo francese, riesce ad averne di nuove creandole con il calore. Usando un quadrato di 122 metri per 122 metri di bruciatori di petrolio che egli chiama «meteotron», mette in moto una rombante fornace che spinge una colonna d’aria calda nell’atmosfera dove si raffredda, condensa ed in quindici minuti diventa così pesante di gocce d’acqua da scatenare una pioggia di diverse ore.
Il "meteotron", afferma Dessens, può anche scatenare venti, disperdere la nebbia, prevenire le gelate notturne ed occasionalmente, in modo fino ad ora imprevedibile, creare un tornado. L’intento principale adesso, è quello di usare il potere scatenato del "meteotron" per controllare la pioggia e la grandine, ripulire l’aria dall’inquinamento, dissipare le fuoriuscite radioattive ed aiutare la ricerca meteorologica.
«Io non fabbrico pioggia...». Il professor Dessens non vuole che lo si confonda con quegli specialisti di pioggia provocata che sono così numerosi negli Stati Uniti. Egli infatti non si accontenta di «seminare le nubi», bensì le crea".

L'esperimento con il "Meteotron" è anche riportato con maggiori particolari su altre testate specializzate dell'epoca. Anche i Sovietici lavorano ad un'apparecchiatura atta a generare precipitazioni. La loro è un'evoluzione del "Meteotron" francese. Infatti i Russi impiegano turboreattori per aereo modificati all'uopo. Gli esperti russi, sfruttando gli stessi principi su cui si basa l'invenzione del fisico Henri Dessens, intendono realizzare uno strumento per generare piogge. Nei loro obiettivi l'apparato deve essere non solo più potente, ma anche più facilmente trasportabile e già operativo una volta dislocato ove necessario. E' il 1968: nasce il Meteotron sovietico, al quale segue il semovente TMC-65, del quale abbiamo già discusso in altre occasioni e che la disinformazione di Stato si è affrettata a definire un innocuo sistema atto a disinfestare le aree paludose!
Qui il documento ed una sommaria traduzione di seguito:
Sopra l'immagine: "Come hanno dimostrato le esperienze del periodo aereo 66-69, i flussi dell'aria calda ascendente creati dai modelli delle installazioni, sono quasi invisibili, se non fosse per il tremolio degli oggetti che si osservano attraverso i flussi".
Subito sotto il disegno: "Modello del Meteotron, costituito da quattro turboreattori".
Il modello del Meteotron costituito da 4 turboreattori "rd-zm" fu congegnato da un gruppo di tecnici del laboratorio di Riga, guidato dall'ingegner Pojarnov, basandosi sulle indicazioni tecniche dell'Istituto di geofisica applicata. L'apparecchiatura fu sperimentata a Riga, tra il 1965 ed il 1966.

Altro uso inaspettato del «meteotron» è quella di «guida-fulmini». Operando con tempo sereno, il professor Dessens ed i suoi collaboratori osservano più di una volta che ottengono non soltanto dei cumulonembi piovosi, ma anche delle vere e proprie trombe di grandine, dal diametro di una dozzina di metri, che uniscono la nuvola al suolo come un immenso pilastro attorcigliato. Con l'uragano, nell’asse fortemente ionizzato della tromba, si producono violente scariche di elettricità.
Anche il Pentagono si mostra subito molto interessato al «meteotron» e, nonostante il professor Dessens auspichi un impiego civile e benevolo della sua invenzione, così non è stato, evidentemente. Lo abbiamo potuto verificare in questo ultimo ventennio di guerra climatica.
Ma vediamo come funzionano il Meteotron ed ordigni simili...
Due sono dunque le condizioni perché si possa formare una nuvola:
a) Una corrente ascendente d’aria calda che trasporti il vapore acqueo verso le quote in cui essa si condensa in goccioline.
b) Un’atmosfera carica di «trappole a molecole»... vale a dire, in termini scientifici, di «nuclei di condensazione».
Di queste due condizioni, la prima è la più importante: una corrente d’aria calda. Il calore in sé stesso comunque non conta. Ciò che importa è il riscaldamento differenziale, detto anche riscaldamento di una zona limitata al di sopra della quale si produce un vero e proprio «tiraggio» come in un camino. I cento bruciatori del «meteotron» che sviluppano una potenza termica di 700.000 kilowatts oppure i turboreattori modificati nel «meteotron» d'"oltre cortina" non hanno difficoltà nel creare un camino stabile per veicolare le correnti ascendenti, senza contare che le faville e le polveri sprigionate dal fumo costituiscono delle eccellenti «trappole a molecole».
A questo punto le famigerate "celle autorigeneranti" sbandierate dai meteorologi di regime (eventi impossibili a verificarsi per le leggi della fisica) e le ancora più anomale V-Shaped, i boati ed i fulmini a ciel sereno, assumono una nuova ed inquietante luce, se consideriamo che questi fenomeni, con assoluta certezza, sono il risultato dell'evoluzione del «meteotron». Non solo! Due testimoni che, per ragioni di sicurezza non intendono palesare la propria identità, ci riferiscono che già trent'anni or sono ebbero l'occasione di assistere, nel Golfo di Genova, allla creazione di una nube temporalesca, proprio per mezzo del «meteotron» o di una sua evoluzione tecnica basata sugli studi dei Sovietici. Il "TMC-65" o "Meteotron" o come diavolo intendiamo chiamarlo, è dunque inconfutabile realtà, come dimostrato dai documenti reperiti e che qui abbiamo pubblicato.

Sarà un caso se nell'accordo Italia-U.S.A., definito "Piano dettaglio accordo Italia U.S.A. sul clima", firmato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a pagina 38 si legge:
Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri
1. lo sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell'ecosistema che permettano di esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in scenari di cambiamento globale;
2. lo studio, l'analisi e la comprensione dei principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed aumento della concentrazione di CO2 atmosferica);
3. la quantificazione degli effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica ed aumento di temperatura).
Sarà un caso se tra i partecipanti c'è il C.N.R. e sarà sempre un caso se sempre il C.N.R. bandisce concorsi alla ricerca di geologi per studi e ricerche sulla "geoingegneria"? Eppure... secondo Wikipedia Italia la geoingegneria è solo tema da "complottisti"...
Benvenuti nel paese delle meraviglie!
Ringraziamo gli amici Corrado Penna e Fabio Servidei per le traduzioni dei documenti inclusi in questo articolo.
Sponsorizza questo ed altri articoli. Contribuisci ora!
Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Pubblicato da
Straker
Sunday, November 16, 2014
Olio d'oliva: crolla la produzione in Italia e Spagna a causa delle avversità meteorologiche dovute alla geoingegneria clandestina
Finalmente sappiamo a cosa servono le scie comiche: a ridurre la produzione di olio d'oliva.
http://www.tankerenemy.com/2014/11/olio-doliva-crolla-la-produzione-in.html
Olio d'oliva: crolla la produzione in Italia e Spagna a causa delle avversità meteorologiche dovute alla geoingegneria clandestina
“Da
una parte è possibile provocare siccità durante la stagione dello
sviluppo delle piante affinché nulla cresca, dall’altra scatenare piogge
assai intense durante la stagione dei raccolti in modo che i campi
risultino troppo fangosi per procedere al raccolto stesso”. (Dottor Lawrence Dunegan, dichiarazione risalente al 20 marzo 1969, a margine di un convegno della Pittsburgh paediatric society).

Una flessione del 35% per la produzione di olio di oliva nella campagna 2014/2015: è quanto emerge da una prima valutazione compiuta dall'Ismea con la collaborazione delle organizzazioni degli operatori Aifo, Cno, Unaprol e Unasco. E' un risultato produttivo che riflette le conseguenze di un andamento climatico particolarmente negativo (a causa della geoingegneria clandestina, n.d.r.), con la produzione di olio di oliva che dovrebbe scendere quest'anno a 302 mila tonnellate rispetto alle 464 mila (dato Istat) della scorsa raccolta.
E’ un calo significativo - spiega l'Ismea - ma meno accentuato rispetto a quello della Spagna, leader mondiale. La Spagna, a causa dellle avversità meteorologiche, ha addirittura dimezzato i livelli di produzione rispetto al dato del 2013.
A subire i contraccolpi di una situazione sfavorevole anche sotto l'aspetto fitosanitario (le intemperie hanno favorito gli attacchi di patogeni, in particolare la mosca dell'olivo) sono stati tutti i principali poli produttivi regionali.
Sia in Puglia sia in Calabria si prevede una contrazione di oltre un terzo dei quantitativi prodotti rispetto al 2013, mentre Sicilia e Campania subirebbero riduzioni rispettivamente del 22 e del 40 per cento. Quasi dimezzata la produzione del Centro Italia, con sviluppi altrettanto deludenti nelle regioni settentrionali. Il mercato ha già reagito in Italia con un aumento dei prezzi alla produzione. L'olio italiano, che mantiene un ampio divario positivo rispetto al prodotto spagnolo, ha toccato in media punte di 4,40 euro al chilogrammo franco frantoio, un valore superiore di quasi il 50% ai livelli dell'anno scorso.
Gli oli italiani, oltre a un prezzo più alto, che attesta il riconoscimento di una migliore qualità da parte dei mercati internazionali, stanno beneficiando di una forte spinta dell'export. Tra gennaio e luglio di quest'anno le vendite all'estero, grazie ai progressi in Nord America, Giappone e Unione europea, sono aumentate in volume del 13% rispetto ai primi sette mesi del 2013. Ancora più sostenuta la dinamica degli oli extravergini, il prodotto di maggior pregio, con l'esportazione cresciuta del 18% su base annua. Da evidenziare che la bilancia commerciale del settore, nonostante il forte aumento delle importazioni soprattutto dalla Spagna, ha chiuso i primi sette mesi del 2014 con un saldo attivo di quasi 16 milioni di euro.
Fonte: viniesapori

Una flessione del 35% per la produzione di olio di oliva nella campagna 2014/2015: è quanto emerge da una prima valutazione compiuta dall'Ismea con la collaborazione delle organizzazioni degli operatori Aifo, Cno, Unaprol e Unasco. E' un risultato produttivo che riflette le conseguenze di un andamento climatico particolarmente negativo (a causa della geoingegneria clandestina, n.d.r.), con la produzione di olio di oliva che dovrebbe scendere quest'anno a 302 mila tonnellate rispetto alle 464 mila (dato Istat) della scorsa raccolta.
E’ un calo significativo - spiega l'Ismea - ma meno accentuato rispetto a quello della Spagna, leader mondiale. La Spagna, a causa dellle avversità meteorologiche, ha addirittura dimezzato i livelli di produzione rispetto al dato del 2013.
A subire i contraccolpi di una situazione sfavorevole anche sotto l'aspetto fitosanitario (le intemperie hanno favorito gli attacchi di patogeni, in particolare la mosca dell'olivo) sono stati tutti i principali poli produttivi regionali.
Sia in Puglia sia in Calabria si prevede una contrazione di oltre un terzo dei quantitativi prodotti rispetto al 2013, mentre Sicilia e Campania subirebbero riduzioni rispettivamente del 22 e del 40 per cento. Quasi dimezzata la produzione del Centro Italia, con sviluppi altrettanto deludenti nelle regioni settentrionali. Il mercato ha già reagito in Italia con un aumento dei prezzi alla produzione. L'olio italiano, che mantiene un ampio divario positivo rispetto al prodotto spagnolo, ha toccato in media punte di 4,40 euro al chilogrammo franco frantoio, un valore superiore di quasi il 50% ai livelli dell'anno scorso.
Gli oli italiani, oltre a un prezzo più alto, che attesta il riconoscimento di una migliore qualità da parte dei mercati internazionali, stanno beneficiando di una forte spinta dell'export. Tra gennaio e luglio di quest'anno le vendite all'estero, grazie ai progressi in Nord America, Giappone e Unione europea, sono aumentate in volume del 13% rispetto ai primi sette mesi del 2013. Ancora più sostenuta la dinamica degli oli extravergini, il prodotto di maggior pregio, con l'esportazione cresciuta del 18% su base annua. Da evidenziare che la bilancia commerciale del settore, nonostante il forte aumento delle importazioni soprattutto dalla Spagna, ha chiuso i primi sette mesi del 2014 con un saldo attivo di quasi 16 milioni di euro.
Fonte: viniesapori
Pubblicato da Straker
Wednesday, November 12, 2014
Isteria
Rosario, provalo o taci!!!
http://www.tankerenemy.com/2014/11/isteria.html
Isteria

Mentre
l'Italia è devastata dalla geoingegneria clandestina, isterici
negazionisti perseverano nella censura, nel favoreggiamento e nella
diffamazione
Molti si chiedono se i nubifragi che si sono di recente abbattuti sull'Italia siano naturali o artificiali. La domanda è, in parte, mal posta, poiché, come abbiamo già spiegato in altre occasioni, nel momento in cui si è cominciato ad intervenire sui fenomeni atmosferici, si è determinata una reazione a catena di cui paghiamo oggi le pesanti conseguenze. Si pensi al cosiddetto "effetto farfalla" che, secondo la teoria del caos, può produrre ripercussioni importanti attraverso una concatenazione di eventi anche lontani nello spazio e nel tempo. Così il battito d'ali di un lepidottero in Brasile può, almeno sul piano teorico, sfociare in un tifone nel Mar cinese meridionale.
Anche accantonando questo controverso modello, bisogna rilevare che, attraverso un'attenta osservazione, è possibile stabilire se un fenomeno meteo è indotto o naturale. Molti testimoni ci hanno riferito che, durante l'alluvione che ha colpito Genova il 9 e 10 ottobre 2014, la pioggia scendeva con scrosci impetuosi ogni otto minuti, dopodiché la precipitazione si affievoliva. Questo "ritmo" è indizio, se non prova, di un'artificialità del fenomeno. Altri segni che le piogge torrenziali sono state create o rafforzate attraverso metodi chimici, biologici ed elettromagnetici sono i seguenti:
- Assenza di veri fronti perturbati sostituiti da anomale formazioni trafitte da “spilli chimici”: sono strutture visibili attraverso le immagini satellitari
- Formazione di V-shaped "autorigeneranti"
- Generazione di pseudo-cicloni nel Mediterraneo
- Intensi fenomeni elettrici in atmosfera prima di un nubifragio
- Copertura chimica, il tipico strato biancastro in cui si confondono scie in espansione, al di sopra delle nuvole temporalesche. Questa coltre è rilevata dal radar Doppler.
Non trascuriamo infine l'isteria dei negazionisti (spesso militari...) che diventano più numerosi e petulanti del solito, non appena le attività di geoingegneria illegale si intensificano, con il loro tragico corollario di morti e di distruzione. Soprattutto la collera dei disinformatori diviene veemente, allorquando alcune persone cominciano, pur senza aver mai appreso alcunché in proposito, a collegare le numerose scie chimiche alla devastazione del territorio ed alle stragi. Gli occultatori, per nascondere la verità, concentrano tutta l'attenzione sul dissesto idrogeologico, sull'urbanizzazione selvaggia, sulla mancata manutenzione di alvei e canali etc. Sono tutti problemi reali, ma che conflagrano nella calamità, quasi sempre quando le manipolazioni atmosferiche conducono ad un punto di rotttura.
Il modus operandi degli occultatori, però, è soprattutto contraddistinto da un'aggressione violenta ed insistente contro chi denuncia e studia la "guerra climatica". I risultati delle loro farneticanti crociate sono tuttavia scarsi: sempre più si diffonde nell'opinione pubblica la coscienza che le manifestazioni atmosferiche sono condizionate o pilotate, sempre più si diffondono espressioni come "piogge militari", "scie igroscopiche", "interventi sul clima"...
Nel contempo i meteorologi di regime sono costretti a riscrivere la Fisica, si inventano nuovi termini, si arrabattano in “spiegazioni” astruse che violano il secondo principio della termodinamica, scrivono articoli balzani che poi rimuovono, in un affannoso "copia, incolla e cancella". Non è forse lontano il giorno in cui saranno chiamati a rispondere dei loro misfatti non solo gli artefici dei disastri, ma pure chi li ha coperti con la loro scienza prostituita.
Molti si chiedono se i nubifragi che si sono di recente abbattuti sull'Italia siano naturali o artificiali. La domanda è, in parte, mal posta, poiché, come abbiamo già spiegato in altre occasioni, nel momento in cui si è cominciato ad intervenire sui fenomeni atmosferici, si è determinata una reazione a catena di cui paghiamo oggi le pesanti conseguenze. Si pensi al cosiddetto "effetto farfalla" che, secondo la teoria del caos, può produrre ripercussioni importanti attraverso una concatenazione di eventi anche lontani nello spazio e nel tempo. Così il battito d'ali di un lepidottero in Brasile può, almeno sul piano teorico, sfociare in un tifone nel Mar cinese meridionale.
Anche accantonando questo controverso modello, bisogna rilevare che, attraverso un'attenta osservazione, è possibile stabilire se un fenomeno meteo è indotto o naturale. Molti testimoni ci hanno riferito che, durante l'alluvione che ha colpito Genova il 9 e 10 ottobre 2014, la pioggia scendeva con scrosci impetuosi ogni otto minuti, dopodiché la precipitazione si affievoliva. Questo "ritmo" è indizio, se non prova, di un'artificialità del fenomeno. Altri segni che le piogge torrenziali sono state create o rafforzate attraverso metodi chimici, biologici ed elettromagnetici sono i seguenti:
- Assenza di veri fronti perturbati sostituiti da anomale formazioni trafitte da “spilli chimici”: sono strutture visibili attraverso le immagini satellitari
- Formazione di V-shaped "autorigeneranti"
- Generazione di pseudo-cicloni nel Mediterraneo
- Intensi fenomeni elettrici in atmosfera prima di un nubifragio
- Copertura chimica, il tipico strato biancastro in cui si confondono scie in espansione, al di sopra delle nuvole temporalesche. Questa coltre è rilevata dal radar Doppler.
Non trascuriamo infine l'isteria dei negazionisti (spesso militari...) che diventano più numerosi e petulanti del solito, non appena le attività di geoingegneria illegale si intensificano, con il loro tragico corollario di morti e di distruzione. Soprattutto la collera dei disinformatori diviene veemente, allorquando alcune persone cominciano, pur senza aver mai appreso alcunché in proposito, a collegare le numerose scie chimiche alla devastazione del territorio ed alle stragi. Gli occultatori, per nascondere la verità, concentrano tutta l'attenzione sul dissesto idrogeologico, sull'urbanizzazione selvaggia, sulla mancata manutenzione di alvei e canali etc. Sono tutti problemi reali, ma che conflagrano nella calamità, quasi sempre quando le manipolazioni atmosferiche conducono ad un punto di rotttura.
Il modus operandi degli occultatori, però, è soprattutto contraddistinto da un'aggressione violenta ed insistente contro chi denuncia e studia la "guerra climatica". I risultati delle loro farneticanti crociate sono tuttavia scarsi: sempre più si diffonde nell'opinione pubblica la coscienza che le manifestazioni atmosferiche sono condizionate o pilotate, sempre più si diffondono espressioni come "piogge militari", "scie igroscopiche", "interventi sul clima"...
Nel contempo i meteorologi di regime sono costretti a riscrivere la Fisica, si inventano nuovi termini, si arrabattano in “spiegazioni” astruse che violano il secondo principio della termodinamica, scrivono articoli balzani che poi rimuovono, in un affannoso "copia, incolla e cancella". Non è forse lontano il giorno in cui saranno chiamati a rispondere dei loro misfatti non solo gli artefici dei disastri, ma pure chi li ha coperti con la loro scienza prostituita.
Pubblicato da Straker
Ancora alluvioni da geoingegneria clandestina tra Liguria e Toscana spacciate per disastri naturali
http://tankerenemymeteo.blogspot.ch/2014/11/ancora-alluvioni-da-geoingegneria.html
Ancora alluvioni da geoingegneria clandestina tra Liguria e Toscana spacciate per disastri naturali

Mentre
meteorologi d'accatto o meglio, negazionisti di mestiere, proseguono
nella loro campagna di disinformazione, attraverso valanghe di
scartafacci miranti a ridicolizzare la questione "scie chimiche" da
costoro definite "scie comiche", proseguono i disastri (annunciati).
Infatti il 2014 non è ancora terminato e siamo già a quota quattordici
(14) inondazioni. La frequenza di questi drammatici eventi, che stanno
sfibrando intere popolazioni, è oltremodo preoccupante e non la si deve
certo a fantomatici "cambiamenti climatici" né tanto meno a "colpe
umane" o solo al dissesto idrogeologico, giacché le cause vanno
assolutamente ricercate nella guerra ambientale in atto da alcuni
decenni in Italia. Infatti con la legge 36/94 sulla gestione artificiale
delle precipitazioni piovose, le manipolazioni meteo hanno ricevuto il placet delle istituzioni. Leggiamo che cosa recita la legge in questione.
Legge 36/94 - Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.
Ricordate l'alluvione disastrosa del Piemonte nel 1994? Questa segnò l'inizio "ufficiale" delle sperimentazioni. Fu uno spartiacque. D'altronde le statistiche non mentono e se diamo uno sguardo alla frequenza nonché alla gravità degli eventi alluvionali dal 1948 ad oggi, possiamo constatare che siamo passati da un nubifragio ogni 4/8 anni sino al 1997, a decine all'anno da quel periodo in poi. Si veda qui.
Riscaldamento globale da biossido di carbonio come propagandato dalla gran cassa dei media di regime? No, visto che gli studi del prestigioso Met Office evidenziano, invece, una costante diminuzione delle temperature medie mondiali dal 1998 al 2013. Di conseguenze le cause sono da individuare altrove ed i responsabili sono sì gli uomini, ma non i comuni cittadini, bensì i vertici militari nonché le lobbies legate alle società per la modifica del clima, le aziende O.G.M., le compagnie che raffinano il petrolio e producono carburanti ed additivi speciali per aviazione civile e militare ed altri enti, privati e statali che rimpinguano le loro casse per mezzo della distruzione dell'Italia. Pensate quali interessi enormi gravano intorno alla "messa in sicurezza" del territorio, che mai sarà attuata, ma che permetterà ai soliti noti, che poi sono puntualmente assolti dalla magistratura se colti con le mani nel sacco, di arricchirsi sulle spalle di cittadini vessati, umiliati, spesso uccisi per mano della geoingegneria illegale. Sono cittadini che lavorano, pagano le tasse, sudano sangue per vivere in un paese dove le istituzioni sono solo sanguisughe.

In buona sostanza, così come avevamo previsto alcuni anni fa, ora siamo alla fase finale: essi creano il problema e poi ci proporranno la soluzione: la geoingegneria. D'altronde basta visitare il portale del C.N.R. che già si premunisce preparando personale ad hoc. Infatti sono stati pubblicati i bandi di concorso per geologi nell'ambito della "geoingegneria". Sì, proprio così. Geoingegneria!
Vediamo che cos'è avvenuto tra i giorni 10 ed 11 novembre 2014. Ancora "bombe d'acqua". Ancora morte e distruzione, mentre le immagini del radar Doppler sono eloquenti: ancora V-shaped. Questa volta ben tre. I meteorologi di regime le definiscono "celle autorigeneranti", in contrasto con le leggi della termodinamica, ma sono eventi indotti, artificiali, scientemente voluti. Si noti che intorno alle celle temporalesche V-shaped è presente una coltre chimica igroscopica che intrappola, concentra e rafforza l'energia distruttiva delle celle temporalesche artificiali. Alcuni vi diranno che sono cirri, ma questi non possono essere rilevati dal radar Doppler, poiché troppo alti! Le coltri igroscopiche (prosciuganti), invece, queste sì che sono visibili, poiché si trovano a quote relativamente basse, che poi sono le stesse quote di rilascio di elementi chimici igroscopici per mezzo di velivoli civili e militari. Queste scie persistono, si allargano, assorbendo l'umidità atmosferica, distruggono la nuvolosità naturale e formano un sottile strato elettroconduttivo che al radar Doppler appare come nell'immagine di copertina.
Che cos'è il radar Doppler e perché le sue immagini possono essere definite "la pistola fumante"?
Il radar Doppler è un particolare tipo di radar che si basa sull'effetto di slittamento in frequenza, detto, appunto, effetto Doppler. L'effetto Doppler è l'apparente variazione di frequenza delle onde emesse da una sorgente in moto rispetto ad un osservatore: la frequenza aumenta, se sorgente ed osservatore si avvicinano, mentre diminuisce in caso di allontanamento. Il fenomeno fu scoperto dal fisico e matematico C. Doppler (1803-1853) per le onde sonore, ma si verifica anche per quelle elettromagnetiche. L'effetto Doppler ha molte applicazioni nella tecnica (radar), in medicina (ecografia), in astronomia. Esso permette al radar di distinguere bersagli in movimento anche in presenza di oggetti fissi. In questa sede intendiamo fornire la documentazione inoppugnabile circa le attività chimico-biologiche (chemtrails), attraverso immagini digitali e di radar meteorologici i cui i dati sull'atmosfera superiore indicano che le condizioni meteorologiche presenti alla quota degli aerei chimici NON sono idonee per la formazione di scie persistenti in base ai parametri fisici. Dunque le nuvole filiformi di bassa quota, create dai velivoli clandestini che si possono osservare in questa mappa radar, non sono cirri, a differenza di quanto affermano i meteorologi dell'establishment, ma scie tossiche. I cirri veri, infatti, che si formano a quote molto più alte, non possono essere rilevati dai radar meteorologici Doppler.
Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Legge 36/94 - Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.
Ricordate l'alluvione disastrosa del Piemonte nel 1994? Questa segnò l'inizio "ufficiale" delle sperimentazioni. Fu uno spartiacque. D'altronde le statistiche non mentono e se diamo uno sguardo alla frequenza nonché alla gravità degli eventi alluvionali dal 1948 ad oggi, possiamo constatare che siamo passati da un nubifragio ogni 4/8 anni sino al 1997, a decine all'anno da quel periodo in poi. Si veda qui.
Riscaldamento globale da biossido di carbonio come propagandato dalla gran cassa dei media di regime? No, visto che gli studi del prestigioso Met Office evidenziano, invece, una costante diminuzione delle temperature medie mondiali dal 1998 al 2013. Di conseguenze le cause sono da individuare altrove ed i responsabili sono sì gli uomini, ma non i comuni cittadini, bensì i vertici militari nonché le lobbies legate alle società per la modifica del clima, le aziende O.G.M., le compagnie che raffinano il petrolio e producono carburanti ed additivi speciali per aviazione civile e militare ed altri enti, privati e statali che rimpinguano le loro casse per mezzo della distruzione dell'Italia. Pensate quali interessi enormi gravano intorno alla "messa in sicurezza" del territorio, che mai sarà attuata, ma che permetterà ai soliti noti, che poi sono puntualmente assolti dalla magistratura se colti con le mani nel sacco, di arricchirsi sulle spalle di cittadini vessati, umiliati, spesso uccisi per mano della geoingegneria illegale. Sono cittadini che lavorano, pagano le tasse, sudano sangue per vivere in un paese dove le istituzioni sono solo sanguisughe.

In buona sostanza, così come avevamo previsto alcuni anni fa, ora siamo alla fase finale: essi creano il problema e poi ci proporranno la soluzione: la geoingegneria. D'altronde basta visitare il portale del C.N.R. che già si premunisce preparando personale ad hoc. Infatti sono stati pubblicati i bandi di concorso per geologi nell'ambito della "geoingegneria". Sì, proprio così. Geoingegneria!
Vediamo che cos'è avvenuto tra i giorni 10 ed 11 novembre 2014. Ancora "bombe d'acqua". Ancora morte e distruzione, mentre le immagini del radar Doppler sono eloquenti: ancora V-shaped. Questa volta ben tre. I meteorologi di regime le definiscono "celle autorigeneranti", in contrasto con le leggi della termodinamica, ma sono eventi indotti, artificiali, scientemente voluti. Si noti che intorno alle celle temporalesche V-shaped è presente una coltre chimica igroscopica che intrappola, concentra e rafforza l'energia distruttiva delle celle temporalesche artificiali. Alcuni vi diranno che sono cirri, ma questi non possono essere rilevati dal radar Doppler, poiché troppo alti! Le coltri igroscopiche (prosciuganti), invece, queste sì che sono visibili, poiché si trovano a quote relativamente basse, che poi sono le stesse quote di rilascio di elementi chimici igroscopici per mezzo di velivoli civili e militari. Queste scie persistono, si allargano, assorbendo l'umidità atmosferica, distruggono la nuvolosità naturale e formano un sottile strato elettroconduttivo che al radar Doppler appare come nell'immagine di copertina.
Che cos'è il radar Doppler e perché le sue immagini possono essere definite "la pistola fumante"?
Il radar Doppler è un particolare tipo di radar che si basa sull'effetto di slittamento in frequenza, detto, appunto, effetto Doppler. L'effetto Doppler è l'apparente variazione di frequenza delle onde emesse da una sorgente in moto rispetto ad un osservatore: la frequenza aumenta, se sorgente ed osservatore si avvicinano, mentre diminuisce in caso di allontanamento. Il fenomeno fu scoperto dal fisico e matematico C. Doppler (1803-1853) per le onde sonore, ma si verifica anche per quelle elettromagnetiche. L'effetto Doppler ha molte applicazioni nella tecnica (radar), in medicina (ecografia), in astronomia. Esso permette al radar di distinguere bersagli in movimento anche in presenza di oggetti fissi. In questa sede intendiamo fornire la documentazione inoppugnabile circa le attività chimico-biologiche (chemtrails), attraverso immagini digitali e di radar meteorologici i cui i dati sull'atmosfera superiore indicano che le condizioni meteorologiche presenti alla quota degli aerei chimici NON sono idonee per la formazione di scie persistenti in base ai parametri fisici. Dunque le nuvole filiformi di bassa quota, create dai velivoli clandestini che si possono osservare in questa mappa radar, non sono cirri, a differenza di quanto affermano i meteorologi dell'establishment, ma scie tossiche. I cirri veri, infatti, che si formano a quote molto più alte, non possono essere rilevati dai radar meteorologici Doppler.
Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Pubblicato da
Straker
Sunday, November 9, 2014
Ciclone sul Mediterraneo: un altro evento di origine artificiale
http://tankerenemymeteo.blogspot.ch/2014/11/ciclone-sul-mediterraneo-un-altro.html
Ciclone sul Mediterraneo: un altro evento di origine artificiale
Il giorno 8 novembre 2014 i servizi meteo nazionali hanno relazionato, con toni drammatici, sulla formazione di un "ciclone tropicale"
che, formatosi a Sud Ovest della Sicilia, era in rapido spostamento
(direzione Sud-Ovest-Nord-Est) verso l'isola. A questo punto ci
chiediamo se i meteorologi italiani siano stupidi oppure se agiscano in
palese malafede, visto e considerato che i cicloni possono generarsi solo sugli oceani. Chiari gli obiettivi di questo tam tam mediatico che mira ad atterrire la popolazione, demonizzare le precipitazioni piovose, avvalorare forzosamente la tesi dei "cambiamenti climatici".

Ci sorge il fondato sospetto che, attraverso la manipolazione del clima, si ottengono diversi vantaggi strategico-economici e ci si avvicina sempre più alla legalizzazione delle operazioni clandestine di geoingegneria. Si deve assolutamente comprendere, invece, che le devastazioni sempre più frequenti di questi ultimi anni si devono alla guerra climatica e nulla hanno a che vedere con un fantomatico ed inesistente "riscaldamento globale da biossido di carbonio". Così, mentre i previsori di regime cianciano di "cicloni tropicali", ascoltiamo che cosa diceva a tal proposito il compianto Colonnello Edmondo Bernacca e confrontiamolo con quanto affermato in data non sospetta da un esperto meteo dell'establishment. Casualmente la pagina in questione è stata prontamente rimossa (perchè?) a seguito della nostra prima segnalazione su Facebook, ma ne abbiamo QUI uno screenshot che avevamo eseguito per sicurezza.
Inoltre, aggiungiamo noi, giacché gli uragani sono soggetti alla forza di Coriolis (legata alla rotazione della Terra) si muovono da Est verso Ovest e non nella direzione opposta.
Alla luce anche delle strumentali rimozioni di intere pagine Web, siamo allora di fronte all'ennesimo evento artificiale? Probabile.

Ci sorge il fondato sospetto che, attraverso la manipolazione del clima, si ottengono diversi vantaggi strategico-economici e ci si avvicina sempre più alla legalizzazione delle operazioni clandestine di geoingegneria. Si deve assolutamente comprendere, invece, che le devastazioni sempre più frequenti di questi ultimi anni si devono alla guerra climatica e nulla hanno a che vedere con un fantomatico ed inesistente "riscaldamento globale da biossido di carbonio". Così, mentre i previsori di regime cianciano di "cicloni tropicali", ascoltiamo che cosa diceva a tal proposito il compianto Colonnello Edmondo Bernacca e confrontiamolo con quanto affermato in data non sospetta da un esperto meteo dell'establishment. Casualmente la pagina in questione è stata prontamente rimossa (perchè?) a seguito della nostra prima segnalazione su Facebook, ma ne abbiamo QUI uno screenshot che avevamo eseguito per sicurezza.
Cicloni: Niente paura, il Mediterraneo ci protegge
"Dopo le devastazioni provocate dai cicloni tropicali, come quello che ha colpito l’ex Birmania con un’energia 10 volte superiore a quella prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima, l’opinione pubblica in Italia si allarma e si chiede se queste calamità prima o poi si abbatteranno sui mari italiani. Fortunatamente la risposta è negativa: il mare Mediterraneo non sarà mai sufficientemente caldo da innescare il fenomeno. I cicloni tropicali si formano solamente nella fascia oceanica compresa tra circa 30°N e 30°S quando la temperatura dei primi 50 m di oceano è di almeno 26.5°C. L’aria a contatto con l’oceano caldo diventa instabile e sale verso l’alto, raffreddandosi per espansione e condensando in imponenti nubi temporalesche l’enorme quantità di vapore acqueo sottratto all’oceano; la differenza di temperatura tra la base e la sommità del ciclone è dell’ordine di 100°C, in grado di generare venti di 200 km/h.
I cicloni tropicali costituiscono la valvola di sfogo naturale attraverso la quale l’atmosfera si libera del surplus energetico che non è riuscita a trasferire dall’equatore ai poli con la normale circolazione, riequilibrando così le condizioni climatiche del Pianeta. E’ curioso osservare che i cicloni tropicali non si formeranno mai nelle vicinanze dell’equatore dove, pur essendo l’oceano molto caldo, risulta assente la forza di Coriolis che, legata alla velocità di rotazione della Terra, è in grado di determinare la necessaria deviazione alle traiettorie delle masse d’aria".
Inoltre, aggiungiamo noi, giacché gli uragani sono soggetti alla forza di Coriolis (legata alla rotazione della Terra) si muovono da Est verso Ovest e non nella direzione opposta.
Alla luce anche delle strumentali rimozioni di intere pagine Web, siamo allora di fronte all'ennesimo evento artificiale? Probabile.
Pubblicato da
Straker
Iniziative politiche sulla geoingegneria clandestina
giusto per dimostrare che la madre dei cretini e' sempre incinta
Pubblicato da
Straker dopo la putanata del fokker 100
http://www.tankerenemy.com/2014/11/iniziative-politiche-sulla.html
Iniziative politiche sulla geoingegneria clandestina
Il consigliere regionale Gabriele Chiurli chiede indagini per stabilire se esiste un nesso tra nubifragi ed “inquinamento aereo”
Il consigliere regionale, Gabriele Chiurli, chiede alla Regione Toscana di avviare degli approfondimenti e di compiere le indagini necessarie per stabilire se esiste una correlazione tra le emissioni inquinanti degli aerei ed i sempre più frequenti nubifragi.
Nella sua istanza il consigliere menziona pure gli alti livelli di bario e di alluminio rilevati attraverso analisi compiute negli ultimi anni, ipotizzando che esista un nesso tra la dispersione dei citati metalli e gli eventi calamitosi che hanno colpito Firenze ed altre città toscane. Il politico toscano ha colto la verità, anche se la sua intuizione va letta al contrario, ossia le piogge torrenziali e le rovinose grandinate non sono direttamente provocate dalla dispersione di composti igroscopici, ma sono la ripercussione del cloud seeding prosciugante (Hygroscopic cloud seeding). Sono, infatti, dispersi metalli che indeboliscono le perturbazioni, concentrando gigantesche energie in aree circoscritte ed in lassi temporali molto brevi: l’alluvione è l’altra faccia della siccità.
L’europarlamentare Marco Zullo si impegna a portare il caso chemtrails all’attenzione del Parlamento europeo
L’europarlamentare del Movimento Cinque stelle, Marco Zullo, si è impegnato, dopo aver preso contatti con gli attivisti del presidio friulano “Stop scie chimiche Pn”, a portare la questione geoingegneria clandestina in sede di commissione agricoltura, in cui Zullo opera. All’esponente politico è stato fornito un corposo dossier di prove circa il legame tra attività illegali di aerosol e contaminazione ambientale.
Se son rose, fioriranno.

Fonte: quisiena.corrierenazionale.it
Il consigliere regionale, Gabriele Chiurli, chiede alla Regione Toscana di avviare degli approfondimenti e di compiere le indagini necessarie per stabilire se esiste una correlazione tra le emissioni inquinanti degli aerei ed i sempre più frequenti nubifragi.
Nella sua istanza il consigliere menziona pure gli alti livelli di bario e di alluminio rilevati attraverso analisi compiute negli ultimi anni, ipotizzando che esista un nesso tra la dispersione dei citati metalli e gli eventi calamitosi che hanno colpito Firenze ed altre città toscane. Il politico toscano ha colto la verità, anche se la sua intuizione va letta al contrario, ossia le piogge torrenziali e le rovinose grandinate non sono direttamente provocate dalla dispersione di composti igroscopici, ma sono la ripercussione del cloud seeding prosciugante (Hygroscopic cloud seeding). Sono, infatti, dispersi metalli che indeboliscono le perturbazioni, concentrando gigantesche energie in aree circoscritte ed in lassi temporali molto brevi: l’alluvione è l’altra faccia della siccità.
L’europarlamentare Marco Zullo si impegna a portare il caso chemtrails all’attenzione del Parlamento europeo
L’europarlamentare del Movimento Cinque stelle, Marco Zullo, si è impegnato, dopo aver preso contatti con gli attivisti del presidio friulano “Stop scie chimiche Pn”, a portare la questione geoingegneria clandestina in sede di commissione agricoltura, in cui Zullo opera. All’esponente politico è stato fornito un corposo dossier di prove circa il legame tra attività illegali di aerosol e contaminazione ambientale.
Se son rose, fioriranno.

Fonte: quisiena.corrierenazionale.it
Friday, October 17, 2014
3D - Deficiente, Deficiente, Deficiente
http://www.tankerenemy.com/2014/10/3d.html
3D
La nostra società è guidata da psicopatici che perseguono degli obiettivi demenziali. (J. Lennon)

E’ accaduto di nuovo: il giorno 10 ottobre 2014 Genova è stata colpita da un violento nubifragio, ancora più distruttivo di quello che si era abbattuto sul capoluogo ligure e sul Levante nel 2011. Ancora una volta i danni sono ingenti: la cementificazione selvaggia di una zona soggetta a rischio idrogeologico rende Genova il teatro adatto per un attacco meteorologico. Non dimentichiamo, però, che i diluvi hanno sommerso in questi ultimi anni molte regioni d’Italia. Dopo che l’aggressione è stata perpetrata, subito sono grandinate le solite domande: a chi gioverebbe un’alluvione? Perché accanirsi contro la Liguria? Com’è possibile produrre una tempesta artificiale?
Premesso che, constatata l’indole criminale dei governi, porsi certe questioni, diventa ozioso, dobbiamo ricordare che dai flagelli dipendono spesso enormi profitti per i soliti noti. Si dichiara lo stato di calamità con cui le regioni aumentano le accise sui carburanti. Si progettano infrastrutture per la messa in sicurezza del territorio all’origine di appalti e subappalti milionari. Sono opere che non saranno mai completate, ma su cui si può lautamente lucrare. Si sprona la popolazione a donare denaro per mezzo di versamenti su conti correnti ad hoc, tramite cellulare e telefono fisso: queste somme generano un astronomico giro d’affari tra I.V.A. e percentuali che vanno ai gestori telefonici. Né si possono dimenticare tutti gli introiti gestiti dagli istituti di credito e magari reinvestiti in speculazioni: sono soldi che gli alluvionati ed i terremotati non ricevono mai o, nel migliore dei casi, essi beneficiano di una quota irrisoria di quanto raccolto con la beneficenza. Burocrati, usurai e profittatori sono emuli del democristiano Ciriaco De Mita. Egli, il re Mida dell’Irpinia, trasformò in oro il sisma che aveva devastato alcune zone della Campania nel 1980.

Per questo motivo, vorremmo convincere i lettori a non elargire neanche un centesimo per mezzo di versamenti su conti bancari ed offerte telefoniche: non è insensibilità, ma consapevolezza che il denaro generosamente donato finisce nelle tasche di banditi. Piuttosto bisogna aiutare le vittime in loco e con donazioni brevi manu. Lodevole il comportamento di quelle persone, spesso giovani, che subito si sono adoperate, dimostrando spirito di sacrificio, per liberare strade, scantinati ed alvei da detriti e fango, sopperendo alla colpevole inerzia della “Protezione civile” e dell’esercito.
Gli sfaceli “naturali” sono anche un potente strumento di propaganda, perché persuadono l’opinione pubblica che è necessario contrastare in ogni modo i cosiddetti “cambiamenti climatici”: si spiana la strada alla legalizzazione della geoingegneria ufficiale, come sta avvenendo in Germania dove il Ministero dell’istruzione ha di recente lanciato una campagna per spiegare ai cittadini che, se non saranno ridotte le emissioni di gas serra, si dovrà ricorrere alle classiche opzioni della geoingegneria.
Denaro e dominio quindi sono le parole-chiave per comprendere le motivazioni e le finalità che soggiacciono a queste catastrofi, oltre ad un insensato ed irrazionale impulso a distruggere e ad uccidere, istinto tipico delle sedicenti élites. Sui cittadini, invece, piove una gragnuola di danni che sono soprattutto di tre tipi.
1) Il danno diretto ed immediato della sciagura in termini di distruzione e talvolta di vite umane perse.
2) Il nocumento collegato alla dispersione aerea di composti chimici nocivi usati per concentrare e rinvigorire una perturbazione in un’area circoscritta.
3) Il collasso ambientale ed economico, come conseguenza della diuturna guerra climatica.
Fermiamo gli ingegneri dei fenomeni atmosferici, prima che sia troppo tardi, a prescindere dalla solita, superficiale obiezione: “A chi giova”? Di certo non giova alla gente onesta.

E’ accaduto di nuovo: il giorno 10 ottobre 2014 Genova è stata colpita da un violento nubifragio, ancora più distruttivo di quello che si era abbattuto sul capoluogo ligure e sul Levante nel 2011. Ancora una volta i danni sono ingenti: la cementificazione selvaggia di una zona soggetta a rischio idrogeologico rende Genova il teatro adatto per un attacco meteorologico. Non dimentichiamo, però, che i diluvi hanno sommerso in questi ultimi anni molte regioni d’Italia. Dopo che l’aggressione è stata perpetrata, subito sono grandinate le solite domande: a chi gioverebbe un’alluvione? Perché accanirsi contro la Liguria? Com’è possibile produrre una tempesta artificiale?
Premesso che, constatata l’indole criminale dei governi, porsi certe questioni, diventa ozioso, dobbiamo ricordare che dai flagelli dipendono spesso enormi profitti per i soliti noti. Si dichiara lo stato di calamità con cui le regioni aumentano le accise sui carburanti. Si progettano infrastrutture per la messa in sicurezza del territorio all’origine di appalti e subappalti milionari. Sono opere che non saranno mai completate, ma su cui si può lautamente lucrare. Si sprona la popolazione a donare denaro per mezzo di versamenti su conti correnti ad hoc, tramite cellulare e telefono fisso: queste somme generano un astronomico giro d’affari tra I.V.A. e percentuali che vanno ai gestori telefonici. Né si possono dimenticare tutti gli introiti gestiti dagli istituti di credito e magari reinvestiti in speculazioni: sono soldi che gli alluvionati ed i terremotati non ricevono mai o, nel migliore dei casi, essi beneficiano di una quota irrisoria di quanto raccolto con la beneficenza. Burocrati, usurai e profittatori sono emuli del democristiano Ciriaco De Mita. Egli, il re Mida dell’Irpinia, trasformò in oro il sisma che aveva devastato alcune zone della Campania nel 1980.

Per questo motivo, vorremmo convincere i lettori a non elargire neanche un centesimo per mezzo di versamenti su conti bancari ed offerte telefoniche: non è insensibilità, ma consapevolezza che il denaro generosamente donato finisce nelle tasche di banditi. Piuttosto bisogna aiutare le vittime in loco e con donazioni brevi manu. Lodevole il comportamento di quelle persone, spesso giovani, che subito si sono adoperate, dimostrando spirito di sacrificio, per liberare strade, scantinati ed alvei da detriti e fango, sopperendo alla colpevole inerzia della “Protezione civile” e dell’esercito.
Gli sfaceli “naturali” sono anche un potente strumento di propaganda, perché persuadono l’opinione pubblica che è necessario contrastare in ogni modo i cosiddetti “cambiamenti climatici”: si spiana la strada alla legalizzazione della geoingegneria ufficiale, come sta avvenendo in Germania dove il Ministero dell’istruzione ha di recente lanciato una campagna per spiegare ai cittadini che, se non saranno ridotte le emissioni di gas serra, si dovrà ricorrere alle classiche opzioni della geoingegneria.
Denaro e dominio quindi sono le parole-chiave per comprendere le motivazioni e le finalità che soggiacciono a queste catastrofi, oltre ad un insensato ed irrazionale impulso a distruggere e ad uccidere, istinto tipico delle sedicenti élites. Sui cittadini, invece, piove una gragnuola di danni che sono soprattutto di tre tipi.
1) Il danno diretto ed immediato della sciagura in termini di distruzione e talvolta di vite umane perse.
2) Il nocumento collegato alla dispersione aerea di composti chimici nocivi usati per concentrare e rinvigorire una perturbazione in un’area circoscritta.
3) Il collasso ambientale ed economico, come conseguenza della diuturna guerra climatica.
Fermiamo gli ingegneri dei fenomeni atmosferici, prima che sia troppo tardi, a prescindere dalla solita, superficiale obiezione: “A chi giova”? Di certo non giova alla gente onesta.
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Monday, October 13, 2014
V-Shaped e bombe d'acqua provocate con armi a microonde?
http://tankerenemymeteo.blogspot.ch/2014/10/v-shaped-e-bombe-dacqua-provocate-con.html
V-Shaped e bombe d'acqua provocate con armi a microonde?
E’ accaduto di nuovo: il giorno 10 ottobre 2014 Genova è stata colpita da un violento nubifragio,
ancora più distruttivo di quello che si era abbattuto sul capoluogo
ligure e sul Levante nel 2011. Molti si chiedono: è possibile creare un
nubifragio a comando? Le cosiddette "V-Shaped" sono fenomeni naturali o
le tracce di una manipolazione meteorologica? L'alluvione ha origine
artificiale: basta osservare la situazione in quelle ore.
Un'altra spiegazione (alternativa al TMC-65) può essere fornita osservando la situazione in quelle ore. Situazione che si ripete ogni volta e che si era verificata nel 2011, così come in altre circostanze del tutto simili, nelle quali erano chiamate in causa le famigerate "V-Shaped". E' presto detto.
Come da prassi, l'area viene circoscritta ed intrappolata da una coltre igroscopica, formatasi con il sorvolo "scientifico" di decine di aerei a bassa quota, che hanno disperso composti ad effetto serra nelle ore precedenti. In queste due aree di mare, tra Ovest ed Est, ben delimitate e che formano una zona centrale non interessata dalla copertura, l'aria calda proveniente dal mare non si disperde in quota, poiché lo strato nuvoloso artificiale ostacola la convezione, ossia il movimento della massa d'aria calda verso l'alto.
Al centro di questa... "zona di intervento" abbiamo il "target" (nel nostro caso Genova), a distanza opportuna dall'obiettivo. Si sfruttano i venti da Sud verso Nord o da Sud-Ovest verso Nord-Est, i quali poi spingeranno la "cella autorigenerante" sulla regione da colpire.

Il nodo della questione è costituito dal fatto che il secondo principio della termodinamica non giustifica l'esistenza di una cella temporalesca che si autorigenera quasi all'infinito, sviluppando sempre maggiore energia. Ciò, ovviamente, contrasta con le leggi della fisica, a meno che non si abbia un "carburante" che permetta alla cella di autorigenerarsi e di produrre ancora energia. Questo carburante è fornito da satelliti in orbita geostazionaria: essi bombardano di microonde una regione molto circoscritta di mare. Il caso di Canneto di Caronia può essere utile per comprendere il meccanismo. A Canneto, infatti, fasci di microonde puntano su una plaga di superficie ridottissima (15 metri quadrati circa), provocando incendi. Le microonde scaldano! In questo modo si crea quel processo fisico che permette alla cella temporalesca di svilupparsi (e la sua forma conica, il suo sviluppo prevalentemente orizzontale con origine in un punto specifico lo dimostrano). Il resto viene da solo: le correnti d'aria molto calda tendono a salire e, scontrandosi con l'aria fredda, formano e ingigantiscono la supercella temporalesca. Il nubifragio si esaurisce, quando è spento il fuoco che lo alimenta, ossia quando l'energia elettromagnetica non è più irradiata. Il resto è triste cronaca.
Tutto combacia, visto che in questi giorni sono stati frequenti i problemi alla telefonia mobile ed alle reti elettriche della zona. Ed ora il sisma.
Articoli di approfondimento:
- Covering storms: Do you have the right tools to weather the storm?
- Making Electromagnetic Weapons: Directed Microwave Energy
- Philippines Typhoon linked to ‘Man-Made’ Microwave Pulses
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Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Un'altra spiegazione (alternativa al TMC-65) può essere fornita osservando la situazione in quelle ore. Situazione che si ripete ogni volta e che si era verificata nel 2011, così come in altre circostanze del tutto simili, nelle quali erano chiamate in causa le famigerate "V-Shaped". E' presto detto.
Come da prassi, l'area viene circoscritta ed intrappolata da una coltre igroscopica, formatasi con il sorvolo "scientifico" di decine di aerei a bassa quota, che hanno disperso composti ad effetto serra nelle ore precedenti. In queste due aree di mare, tra Ovest ed Est, ben delimitate e che formano una zona centrale non interessata dalla copertura, l'aria calda proveniente dal mare non si disperde in quota, poiché lo strato nuvoloso artificiale ostacola la convezione, ossia il movimento della massa d'aria calda verso l'alto.
Al centro di questa... "zona di intervento" abbiamo il "target" (nel nostro caso Genova), a distanza opportuna dall'obiettivo. Si sfruttano i venti da Sud verso Nord o da Sud-Ovest verso Nord-Est, i quali poi spingeranno la "cella autorigenerante" sulla regione da colpire.

Il nodo della questione è costituito dal fatto che il secondo principio della termodinamica non giustifica l'esistenza di una cella temporalesca che si autorigenera quasi all'infinito, sviluppando sempre maggiore energia. Ciò, ovviamente, contrasta con le leggi della fisica, a meno che non si abbia un "carburante" che permetta alla cella di autorigenerarsi e di produrre ancora energia. Questo carburante è fornito da satelliti in orbita geostazionaria: essi bombardano di microonde una regione molto circoscritta di mare. Il caso di Canneto di Caronia può essere utile per comprendere il meccanismo. A Canneto, infatti, fasci di microonde puntano su una plaga di superficie ridottissima (15 metri quadrati circa), provocando incendi. Le microonde scaldano! In questo modo si crea quel processo fisico che permette alla cella temporalesca di svilupparsi (e la sua forma conica, il suo sviluppo prevalentemente orizzontale con origine in un punto specifico lo dimostrano). Il resto viene da solo: le correnti d'aria molto calda tendono a salire e, scontrandosi con l'aria fredda, formano e ingigantiscono la supercella temporalesca. Il nubifragio si esaurisce, quando è spento il fuoco che lo alimenta, ossia quando l'energia elettromagnetica non è più irradiata. Il resto è triste cronaca.
Tutto combacia, visto che in questi giorni sono stati frequenti i problemi alla telefonia mobile ed alle reti elettriche della zona. Ed ora il sisma.
Articoli di approfondimento:
- Covering storms: Do you have the right tools to weather the storm?
- Making Electromagnetic Weapons: Directed Microwave Energy
- Philippines Typhoon linked to ‘Man-Made’ Microwave Pulses
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Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Pubblicato da
Straker
Tuesday, September 2, 2014
Lo scemo
http://tankerenemymeteo.blogspot.ch/2014/08/lo-sciame.html
Lo sciame

Un attributo dell’infernale è l’irrealtà. (J. L. Borges)
Ormai è il solito copione. Decenni di pesanti manipolazioni meteorologiche hanno stravolto tutto: le estati non sono più le stesse. I rinfrescanti temporali estivi oggi sono stati sostituiti da calamitosi nubifragi.
Il copione è sempre lo stesso: non appena si genera un fronte perturbato, innumerevoli aerei, simili ad insetti di uno sciame impazzito e famelico, attaccano le formazioni nuvolose per distruggerle. Le scie creano una coltre artificiale che provoca un repentino aumento delle temperature. L’aria innaturalmente calda, a contatto con le correnti fredde, determina piogge violente e concentrate spesso in pochi minuti o, al massimo, in una mezz’ora. Si scatena un inferno d’acqua con goccioloni appesantiti dal particolato diffuso dagli aerei.
Così, invece degli acquazzoni estivi che davano refrigerio, alcune aeree sono colpite da gragnuole micidiali. Le piogge non sono raggruppate solo nel tempo, ma pure nello spazio: per questo motivo alcune regioni restano all’asciutto. Ad esempio, il Ponente ligure è diventato una plaga arida dove le colture ed i boschi, specialmente quelli composti da cedui, patiscono per la cronica carenza di precipitazioni; anche certe zone del Nord Italia soffrono, ma per una ragione uguale e contraria, le piogge eccessive e soprattutto veementi. I danni all’agricoltura, alla silvicoltura ed al turismo non si contano.
Spesso si ode l’eco bassa dei tuoni, si vedono le folgori aguzze, ma non cade una stilla. Il bario e gli altri metalli igroscopici offrono il loro spettacolo pirotecnico, uno spettacolo surreale e sinistro, con il cielo solcato da lampi verdognoli e la luna avvolta in uno sudario terreo.
Nel firmamento notturno non brulicano le stelle, offuscate dalle “innocue velature”, ma le luci dei velivoli chimici. Già all’imbrunire, le squadriglie si abbassano di quota ed impazzano con incredibile impudenza. Il brontolio sordo dei motori spezza il silenzio o sovrasta i pochi suoni naturali ormai prossimi all’estinzione: il gracidio delle rane, il frinire dei grilli, lo squittio dei pipistrelli. Le locuste di metallo devastano e divorano tutto.
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Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Ormai è il solito copione. Decenni di pesanti manipolazioni meteorologiche hanno stravolto tutto: le estati non sono più le stesse. I rinfrescanti temporali estivi oggi sono stati sostituiti da calamitosi nubifragi.
Il copione è sempre lo stesso: non appena si genera un fronte perturbato, innumerevoli aerei, simili ad insetti di uno sciame impazzito e famelico, attaccano le formazioni nuvolose per distruggerle. Le scie creano una coltre artificiale che provoca un repentino aumento delle temperature. L’aria innaturalmente calda, a contatto con le correnti fredde, determina piogge violente e concentrate spesso in pochi minuti o, al massimo, in una mezz’ora. Si scatena un inferno d’acqua con goccioloni appesantiti dal particolato diffuso dagli aerei.
Così, invece degli acquazzoni estivi che davano refrigerio, alcune aeree sono colpite da gragnuole micidiali. Le piogge non sono raggruppate solo nel tempo, ma pure nello spazio: per questo motivo alcune regioni restano all’asciutto. Ad esempio, il Ponente ligure è diventato una plaga arida dove le colture ed i boschi, specialmente quelli composti da cedui, patiscono per la cronica carenza di precipitazioni; anche certe zone del Nord Italia soffrono, ma per una ragione uguale e contraria, le piogge eccessive e soprattutto veementi. I danni all’agricoltura, alla silvicoltura ed al turismo non si contano.
Spesso si ode l’eco bassa dei tuoni, si vedono le folgori aguzze, ma non cade una stilla. Il bario e gli altri metalli igroscopici offrono il loro spettacolo pirotecnico, uno spettacolo surreale e sinistro, con il cielo solcato da lampi verdognoli e la luna avvolta in uno sudario terreo.
Nel firmamento notturno non brulicano le stelle, offuscate dalle “innocue velature”, ma le luci dei velivoli chimici. Già all’imbrunire, le squadriglie si abbassano di quota ed impazzano con incredibile impudenza. Il brontolio sordo dei motori spezza il silenzio o sovrasta i pochi suoni naturali ormai prossimi all’estinzione: il gracidio delle rane, il frinire dei grilli, lo squittio dei pipistrelli. Le locuste di metallo devastano e divorano tutto.
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Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Pubblicato da
Straker
Wednesday, July 30, 2014
Inseminazione igroscopica delle nubi basse, carbonato di calcio e "bombe d'acqua"
http://tankerenemymeteo.blogspot.it/2014/07/inseminazione-igroscopica-delle-nubi.html
Inseminazione igroscopica delle nubi basse, carbonato di calcio e "bombe d'acqua"

E'
in arrivo un fronte perturbato? Si prevedono precipitazioni? Niente
paura: si opera con l’inseminazione igroscopica delle nuvole.
L’asfalto delle strade è inondato dalla schiuma? Gli autoveicoli si coprono di una patina biancastra? Sono il carbonato di calcio ed il cloruro di calcio, composti che i geoingegneri disperdono alla base delle nubi basse al fine di inibire le piogge in zone strategiche o, per lo meno, al fine di diminuirne la portata, accorciandone la durata. Unico, piccolo inconveniente... le “bombe d’acqua”, come sono definite nella neo-lingua orwelliana. Ciò accade perché le gocce di pioggia si ingrossano in modo abnorme, precipitando in una gragnuola fitta e ponderosa. Il fenomeno piovoso dunque sarà breve, ma violento, il classico nubifragio.
La spuma si spiega soprattutto ricordando che è usato nell’ambito della Geoingegneria clandestina il carbonato di calcio (CaCo3). Il carbonato di calcio è un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato.
La diffusione del carbonato di calcio con le chemtrails è dannosa per l’agricoltura. I suoli calcarei, infatti, sono inadatti alle colture: il principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell'immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi. Tale difetto è lieve nei terreni moderatamente calcarei, mentre si manifesta in modo più intenso al di sopra di PH 8. Poche piante manifestano tutta la loro potenzialità produttiva in questo tipo di suolo.
In aggiunta a questa implicazione, va considerato che il composto in esame è soggetto a reazioni chimiche e termiche inerenti a proprietà igroscopiche, ossia di assorbimento dell’umidità. Il crollo dei valori igrometrici in atmosfera e l’aumento delle temperature, tipiche conseguenza di molte attività illegali di aerosol, sono fenomeni che si possono comprendere anche chiamando in causa il carbonato di calcio, mentre il tanto demonizzato biossido di carbonio, stando a studi recenti, non risulta determinante nel cosiddetto “effetto serra”.
In Weather modification - Final report si legge: “E’ opportuno eseguire il trattamento igroscopico alla base delle nubi, attraverso sali semplici ed ossidanti per produrre una miscela combustibile, contenente cloruro di calcio (CaCl) o cloruro di potassio (KCl)”.
Eureka!

"Aug16th, 2010 0300 UTC: Our Pilatus Porter PC6 B2H4 flew over Bhumibol reservoir to dispense Calcium Oxide at 7000 feet over a kind of orographic clouds top of high mountains around the reservoir hoping that this operation, giving a bit more heat, would make the clouds develope upward to become some CU then CB rain clouds. Afterward we would take off again with Urea and frozen Carbon-dioxide to make the rain clouds yield rain right on the catchment. Captain Pete, Chititewan Devakul".
Weather modification Final Report - Apri il documento in PDF
Articolo correlato: Marinella invasa dalla schiuma dopo il temporale
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La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
L’asfalto delle strade è inondato dalla schiuma? Gli autoveicoli si coprono di una patina biancastra? Sono il carbonato di calcio ed il cloruro di calcio, composti che i geoingegneri disperdono alla base delle nubi basse al fine di inibire le piogge in zone strategiche o, per lo meno, al fine di diminuirne la portata, accorciandone la durata. Unico, piccolo inconveniente... le “bombe d’acqua”, come sono definite nella neo-lingua orwelliana. Ciò accade perché le gocce di pioggia si ingrossano in modo abnorme, precipitando in una gragnuola fitta e ponderosa. Il fenomeno piovoso dunque sarà breve, ma violento, il classico nubifragio.
La spuma si spiega soprattutto ricordando che è usato nell’ambito della Geoingegneria clandestina il carbonato di calcio (CaCo3). Il carbonato di calcio è un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato.
La diffusione del carbonato di calcio con le chemtrails è dannosa per l’agricoltura. I suoli calcarei, infatti, sono inadatti alle colture: il principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell'immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi. Tale difetto è lieve nei terreni moderatamente calcarei, mentre si manifesta in modo più intenso al di sopra di PH 8. Poche piante manifestano tutta la loro potenzialità produttiva in questo tipo di suolo.
In aggiunta a questa implicazione, va considerato che il composto in esame è soggetto a reazioni chimiche e termiche inerenti a proprietà igroscopiche, ossia di assorbimento dell’umidità. Il crollo dei valori igrometrici in atmosfera e l’aumento delle temperature, tipiche conseguenza di molte attività illegali di aerosol, sono fenomeni che si possono comprendere anche chiamando in causa il carbonato di calcio, mentre il tanto demonizzato biossido di carbonio, stando a studi recenti, non risulta determinante nel cosiddetto “effetto serra”.
In Weather modification - Final report si legge: “E’ opportuno eseguire il trattamento igroscopico alla base delle nubi, attraverso sali semplici ed ossidanti per produrre una miscela combustibile, contenente cloruro di calcio (CaCl) o cloruro di potassio (KCl)”.
Eureka!

"Aug16th, 2010 0300 UTC: Our Pilatus Porter PC6 B2H4 flew over Bhumibol reservoir to dispense Calcium Oxide at 7000 feet over a kind of orographic clouds top of high mountains around the reservoir hoping that this operation, giving a bit more heat, would make the clouds develope upward to become some CU then CB rain clouds. Afterward we would take off again with Urea and frozen Carbon-dioxide to make the rain clouds yield rain right on the catchment. Captain Pete, Chititewan Devakul".
Weather modification Final Report - Apri il documento in PDF
Articolo correlato: Marinella invasa dalla schiuma dopo il temporale
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La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Pubblicato da
Straker
Thursday, June 19, 2014
Gli ultimi giorni del pianeta Terra
http://www.tankerenemy.com/2014/06/gli-ultimi-giorni-del-pianeta-terra.html
Gli ultimi giorni del pianeta Terra

Even though we can’t afford, the sky is over. Anche se non ce lo possiamo permettere, il cielo è sparito. (Serj Tankian, The sky is over)
Disfacimento
E’ proprio necessario riportare fonti e tradurre articoli per dimostrare che, se non accadrà un miracolo, il pianeta e l’umanità sono spacciati? Non occorre elencare i flagelli che stanno colpendo una Terra già fortemente provata da un modello di “sviluppo” aberrante.
Dalle radiazioni di Fukushima alle diuturne, esiziali operazioni di geoingegneria abusiva, dalle contaminazioni di ampie aree a causa dell’uranio impoverito alle discariche ed agli inceneritori che avvelenano l'aria, il suolo e le falde acquifere, dal traffico di rifiuti tossici alla deforestazione, dall’acidificazione degli oceani a causa del rilascio di gas naturale al deterioramento dell’ozonosfera, dall’estinzione di numerose specie viventi all’inquinamento elettromagnetico, è tutto una sequela di disastri da tempo annunciati, invano denunciati.
Gaia sembra ormai una bolgia dantesca. Si respira un’atmosfera da basso impero: il disfacimento, però, a differenza di quanto accadde nel III secolo, non è la ripercussione di un concorso di eventi sfavorevoli, quanto il risultato di un declino programmato in cui le parole d’ordine sono “crisi” e “devastazione”. Sono ferite inferte ad un’umanità sempre più debole e disorientata, blandita solleticando un fatuo narcisismo, una mal intesa e distorta rivendicazione di diritti.
Il gonzo di Firenze
Il sistema agisce per ledere e distruggere, ma sempre mascherando le sue azioni perverse che sono presentate come benefici: una campagna per le vaccinazioni, un’iniziativa per “tutelare” l’ambiente, una raccolta di fondi per compiere ricerche su una “malattia genetica rara”, una legge per combattere la disoccupazione… Ogni intervento, nel mondo orwelliano in cui siamo costretti a sopravvivere, va letto al contrario.
Probabilmente lo scenario più agghiacciante, ma spacciato per mirabolante innovazione a favore dei cittadini, è quello prospettato dal gonzo di Firenze: costui ha anticipato che presto ogni italiano riceverà un codice per consentirgli di gestire tutte le esigenze (rapporti con la pubblica amministrazione, movimenti di denaro, fruizione di servizi, istruzione…). E’ palese l’intento: digitalizzare l’intero spettro delle attività per trasformare gli individui in numeri che possono essere cancellati pigiando un tasto.
Che sia stato un minus habens a preannunciare il marchio, non cambia la sostanza delle cose, giacché il giullare tosco è il portavoce di poteri forti, gli stessi poteri che fomentano conflitti in ogni dove, tramano “rivoluzioni”, depredano risorse, massacrano intere etnie. Le loro parole sono di miele, ma il loro cuore è gonfio di fiele. Dai pulpiti, dalle logge, dalle tribune essi proclamano a gran voce di volersi adoperare per la pace, per la libertà e giustizia, ma covano un odio feroce che li sprona a scatenare guerre, a schiacciare i popoli, a prevaricare.
Una via d’uscita
Il cantante statunitense di origini armene, Serj Tankian, nell’epica canzone intitolata “The sky is over” (Il cielo è sparito), grida il suo dolore di fronte ad un mondo dilaniato in cui i carnefici rovinano paesi ed economie, dove la noncuranza della massa impedisce e rinvia la presa di coscienza, il semplice gesto, per dirla con James Hillman, di “guardare in alto”. “Guardare in alto” non significa solo – ed è già pratica auspicabile – volgere gli occhi al firmamento per prendere contezza della sua tragica metamorfosi, ma soprattutto preservare quell’attitudine a vedere oltre le contingenze e la superficie, ad intraprendere un percorso difficile ma significativo verso un riscatto risolutivo. E’ un’attitudine del tutto negata a disinformatori vecchi e nuovi, ai Quisling, ai persecutori a cottimo, ai ciarlatani scientisti. Il loro attuale successo, il loro ignominioso trionfo, conseguito grazie al sostegno dell’establisment e ad una corruzione capillare, è caparra di una disfatta ingloriosa, definitiva.
Disfacimento
E’ proprio necessario riportare fonti e tradurre articoli per dimostrare che, se non accadrà un miracolo, il pianeta e l’umanità sono spacciati? Non occorre elencare i flagelli che stanno colpendo una Terra già fortemente provata da un modello di “sviluppo” aberrante.
Dalle radiazioni di Fukushima alle diuturne, esiziali operazioni di geoingegneria abusiva, dalle contaminazioni di ampie aree a causa dell’uranio impoverito alle discariche ed agli inceneritori che avvelenano l'aria, il suolo e le falde acquifere, dal traffico di rifiuti tossici alla deforestazione, dall’acidificazione degli oceani a causa del rilascio di gas naturale al deterioramento dell’ozonosfera, dall’estinzione di numerose specie viventi all’inquinamento elettromagnetico, è tutto una sequela di disastri da tempo annunciati, invano denunciati.
Gaia sembra ormai una bolgia dantesca. Si respira un’atmosfera da basso impero: il disfacimento, però, a differenza di quanto accadde nel III secolo, non è la ripercussione di un concorso di eventi sfavorevoli, quanto il risultato di un declino programmato in cui le parole d’ordine sono “crisi” e “devastazione”. Sono ferite inferte ad un’umanità sempre più debole e disorientata, blandita solleticando un fatuo narcisismo, una mal intesa e distorta rivendicazione di diritti.
Il gonzo di Firenze
Il sistema agisce per ledere e distruggere, ma sempre mascherando le sue azioni perverse che sono presentate come benefici: una campagna per le vaccinazioni, un’iniziativa per “tutelare” l’ambiente, una raccolta di fondi per compiere ricerche su una “malattia genetica rara”, una legge per combattere la disoccupazione… Ogni intervento, nel mondo orwelliano in cui siamo costretti a sopravvivere, va letto al contrario.
Probabilmente lo scenario più agghiacciante, ma spacciato per mirabolante innovazione a favore dei cittadini, è quello prospettato dal gonzo di Firenze: costui ha anticipato che presto ogni italiano riceverà un codice per consentirgli di gestire tutte le esigenze (rapporti con la pubblica amministrazione, movimenti di denaro, fruizione di servizi, istruzione…). E’ palese l’intento: digitalizzare l’intero spettro delle attività per trasformare gli individui in numeri che possono essere cancellati pigiando un tasto.
Che sia stato un minus habens a preannunciare il marchio, non cambia la sostanza delle cose, giacché il giullare tosco è il portavoce di poteri forti, gli stessi poteri che fomentano conflitti in ogni dove, tramano “rivoluzioni”, depredano risorse, massacrano intere etnie. Le loro parole sono di miele, ma il loro cuore è gonfio di fiele. Dai pulpiti, dalle logge, dalle tribune essi proclamano a gran voce di volersi adoperare per la pace, per la libertà e giustizia, ma covano un odio feroce che li sprona a scatenare guerre, a schiacciare i popoli, a prevaricare.
Una via d’uscita
Il cantante statunitense di origini armene, Serj Tankian, nell’epica canzone intitolata “The sky is over” (Il cielo è sparito), grida il suo dolore di fronte ad un mondo dilaniato in cui i carnefici rovinano paesi ed economie, dove la noncuranza della massa impedisce e rinvia la presa di coscienza, il semplice gesto, per dirla con James Hillman, di “guardare in alto”. “Guardare in alto” non significa solo – ed è già pratica auspicabile – volgere gli occhi al firmamento per prendere contezza della sua tragica metamorfosi, ma soprattutto preservare quell’attitudine a vedere oltre le contingenze e la superficie, ad intraprendere un percorso difficile ma significativo verso un riscatto risolutivo. E’ un’attitudine del tutto negata a disinformatori vecchi e nuovi, ai Quisling, ai persecutori a cottimo, ai ciarlatani scientisti. Il loro attuale successo, il loro ignominioso trionfo, conseguito grazie al sostegno dell’establisment e ad una corruzione capillare, è caparra di una disfatta ingloriosa, definitiva.
Monday, December 5, 2011
La siccità a Firenze e provincia è provocata da forze criminali
http://www.tankerenemy.com/2011/12/la-siccita-firenze-e-provincia-e.html
La siccità a Firenze e provincia è provocata da forze criminali

Anche
oggi, 28 novembre 2011, alle prime luci del mattino abbiamo potuto
constatare, almeno in Mugello, come il cielo fosse coperto di nuvoloni a
quota relativamente bassa che promettevano pioggia. Promettevano
appunto, ma passata non più di un'ora, dissipati o quasi i nuvoloni,
abbiamo scoperto che la bassa copertura nuvolosa era sovrastata da una
griglia di scie rilasciate da aerei che si incrociavano nei modi più
svariati. Riteniamo che almeno su Firenze e provincia sia in atto da
mesi un'azione deliberata a creare una situazione di preoccupante
siccità per opera di chi ha il controllo di fatto dei nostri cieli
nazionali. Non è possibile, con i vari passaggi nuvolosi che ci sono
stati negli ultimi mesi, che il risultato in termini di precipitazioni
sia prossimo allo zero. L'arrivo dell'inverno, con tutta probabilità,
non potrà che peggiorare la situazione già molto grave, a Firenze e
provincia, come in altre parti della regione.
Ma che cosa sta succedendo?
Da alcuni anni ci preoccupiamo di informare su quanto di strano sta succedendo sopra le nostre teste. Il fenomeno è meglio noto al pubblico come "scie chimiche" ed è oggetto di denunce in molti stati del mondo. Negli anni, solo limitandoci all'Italia, numerosi sono stati gli esposti, le denunce, le interrogazioni parlamentari che chiedevano informazioni agli organi competenti in materia e, in generale, alle istituzioni. Risposte? Praticamente zero.
Se non vogliamo aprire gli occhi sul fatto che ormai tecnologicamnte si dispone dei mezzi per condizionare il tempo meteorologico e che questi mezzi vengono impiegati regolarmente, un giorno sarà troppo tardi per rivendicare la legittimità a gestire il nostro spazio aereo nazionale, spazio che, di fatto, oggi non è più in mano allo stato nazionale, così come lo intendiamo costituzionalmente.
A questo punto serve a poco continuare a rivolgersi speranzosi ad istituzioni inquinate da responsabili conniventi o ricattabili, o anche peggio, sordi a qualsiasi ragione. Allora ci rivolgiamo veramente a tutti coloro che hanno a cuore la libertà e la sovranità nazionale affinché si ribellino a questa vera e propria sottrazione degli spazi aerei nazionali, perché si ribellino al fatto che poteri non ben identificabili, ma probabilmente riconducibili a chi è in grado di dominare economicamente e militarmente il pianeta, usino queste tecnologie per condizionare sempre più la vita e la libertà di ognuno di noi, riversando in atmosfera composti che, oltre a condizionare il tempo e il clima, hanno e avranno effetti collaterali dannosi sul nostro organismo, sulla flora e sulla fauna.
Pensiamo che oggi il nostro paese, come altri, subisca oltre al ricatto, ormai palese, della finanza e della politica internazionale, che richiederà sacrifici sempre più pesanti, un ricatto più subdolo e nascosto, di cui sono oggetto e strumento i nostri governanti, per opera di quegli stessi interessi elitari che controllano queste vere e proprie armi in grado di scatenare eventi atmosferici eccezionali. Siccità e bombe d'acqua sono in molti casi facce della stessa medaglia e sono in molti casi fenomeni non naturali, ma riconducibili all'operazione di geoingegneria internazionale, meglio conosciuta con la dicitura "scie chimiche".
Pensiamo inoltre che la pletora di parole che si spendono sui media circa gli effetti del riscaldamento globale, non sia che un paravento per queste operazioni ed un tentativo per legittimare, come già successo in paesi come la Germania, l'operazione scie chimiche, operazione che oggi i governi, sotto ricatto, negano. Non è la natura il nostro nemico, come vogliono farci credere quando sentiamo ai telegiornali frasi come "scuole violentate dal fango", "persone uccise dalle precipitazioni atmosferiche" etc. Non siamo noi, piccoli abitanti di questo pianeta, il nemico su cui vogliono scaricare la responsabilità del disastro climatico mondiale. Il nostro nemico, oggi, è chi vuole conquistare una nuova frontiera: dominare i cieli fino a condizionare e "regolare" gli eventi atmosferici, per scopi militari ed economici.
Ci appelliamo a chi ricopre ruoli di responsabilità a qualsiasi livello, a chi ha informazioni riservate in materia di operazioni clandestine di aerosol atmosferico (militari, politici etc.) affinché si metta una mano sulla coscienza e fornisca in qualsiasi modo informazioni in materia. Ci appelliamo ancora una volta a chi ci governa a livello locale e nazionale perché prendano seriamente in considerazione la questione, invece di rimpallarsi responsabilità. Ci appelliamo a chi, come gli agricoltori e le varie associazioni di riferimento, si misura ogni giorno con i risultati di queste operazioni, vedendo sempre più rovinato e condizionato il proprio lavoro, con danni pesanti per l'ambiente e l'agricoltura. Ci rivolgiamo ai medici che ogni giorno devono trattare patologie di cui non si spiegano l'origine. Aprite gli occhi, per favore.
COMITATO STOP SCIE FIRENZE
Fonte: ilcielosufirenze
Pubblicato da
Zret 
Da alcuni anni ci preoccupiamo di informare su quanto di strano sta succedendo sopra le nostre teste. Il fenomeno è meglio noto al pubblico come "scie chimiche" ed è oggetto di denunce in molti stati del mondo. Negli anni, solo limitandoci all'Italia, numerosi sono stati gli esposti, le denunce, le interrogazioni parlamentari che chiedevano informazioni agli organi competenti in materia e, in generale, alle istituzioni. Risposte? Praticamente zero.
Se non vogliamo aprire gli occhi sul fatto che ormai tecnologicamnte si dispone dei mezzi per condizionare il tempo meteorologico e che questi mezzi vengono impiegati regolarmente, un giorno sarà troppo tardi per rivendicare la legittimità a gestire il nostro spazio aereo nazionale, spazio che, di fatto, oggi non è più in mano allo stato nazionale, così come lo intendiamo costituzionalmente.
A questo punto serve a poco continuare a rivolgersi speranzosi ad istituzioni inquinate da responsabili conniventi o ricattabili, o anche peggio, sordi a qualsiasi ragione. Allora ci rivolgiamo veramente a tutti coloro che hanno a cuore la libertà e la sovranità nazionale affinché si ribellino a questa vera e propria sottrazione degli spazi aerei nazionali, perché si ribellino al fatto che poteri non ben identificabili, ma probabilmente riconducibili a chi è in grado di dominare economicamente e militarmente il pianeta, usino queste tecnologie per condizionare sempre più la vita e la libertà di ognuno di noi, riversando in atmosfera composti che, oltre a condizionare il tempo e il clima, hanno e avranno effetti collaterali dannosi sul nostro organismo, sulla flora e sulla fauna.
Pensiamo che oggi il nostro paese, come altri, subisca oltre al ricatto, ormai palese, della finanza e della politica internazionale, che richiederà sacrifici sempre più pesanti, un ricatto più subdolo e nascosto, di cui sono oggetto e strumento i nostri governanti, per opera di quegli stessi interessi elitari che controllano queste vere e proprie armi in grado di scatenare eventi atmosferici eccezionali. Siccità e bombe d'acqua sono in molti casi facce della stessa medaglia e sono in molti casi fenomeni non naturali, ma riconducibili all'operazione di geoingegneria internazionale, meglio conosciuta con la dicitura "scie chimiche".
Pensiamo inoltre che la pletora di parole che si spendono sui media circa gli effetti del riscaldamento globale, non sia che un paravento per queste operazioni ed un tentativo per legittimare, come già successo in paesi come la Germania, l'operazione scie chimiche, operazione che oggi i governi, sotto ricatto, negano. Non è la natura il nostro nemico, come vogliono farci credere quando sentiamo ai telegiornali frasi come "scuole violentate dal fango", "persone uccise dalle precipitazioni atmosferiche" etc. Non siamo noi, piccoli abitanti di questo pianeta, il nemico su cui vogliono scaricare la responsabilità del disastro climatico mondiale. Il nostro nemico, oggi, è chi vuole conquistare una nuova frontiera: dominare i cieli fino a condizionare e "regolare" gli eventi atmosferici, per scopi militari ed economici.
Ci appelliamo a chi ricopre ruoli di responsabilità a qualsiasi livello, a chi ha informazioni riservate in materia di operazioni clandestine di aerosol atmosferico (militari, politici etc.) affinché si metta una mano sulla coscienza e fornisca in qualsiasi modo informazioni in materia. Ci appelliamo ancora una volta a chi ci governa a livello locale e nazionale perché prendano seriamente in considerazione la questione, invece di rimpallarsi responsabilità. Ci appelliamo a chi, come gli agricoltori e le varie associazioni di riferimento, si misura ogni giorno con i risultati di queste operazioni, vedendo sempre più rovinato e condizionato il proprio lavoro, con danni pesanti per l'ambiente e l'agricoltura. Ci rivolgiamo ai medici che ogni giorno devono trattare patologie di cui non si spiegano l'origine. Aprite gli occhi, per favore.
COMITATO STOP SCIE FIRENZE
Fonte: ilcielosufirenze
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