L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Tuesday, March 13, 2012

Le distorsioni dei disinformatori

http://www.tankerenemy.com/2012/03/le-distorsioni-dei-disinformatori.html

Le distorsioni dei disinformatori


Propongo lo stralcio di un intervento su un forum per opera di un disinformatore. Se si supera il disgusto per gli strafalcioni e contenuti inverecondi esposti in modo sofistico, se ne possono trarre informazioni istruttive. L’asse portante del discorso è la distorsione: la verità viene completamente travisata e la realtà capovolta, ma con artifici retorici a volte raffinati. E’ inevitabile assimilare i negazionisti a Ser Ciappelletto, il protagonista della prima novella contenuta nel Decameron. Ser Ciappeletto è violento, empio, iracondo, lussurioso, vizioso, avido, ma, per mezzo di una falsa ed abilissima confessione, pur essendo stato un pessimo uomo in vita, inganna un ingenuo frate. Defunto, è reputato santo e chiamato San Ciappelletto. Il ritratto del personaggio è iperbolico e la situazione paradossale, ma la disinformazione ha travalicato l’inventiva di Boccaccio. Infatti non siamo al cospetto di un totale stravolgimento della realtà? Si legga questo primo paragrafo.

"Mah vedi io invece penso che un certo tipo di pensiero qualche danno lo faccia. E' il caso per esempio di quelli che ogni tanto scrivono in tanti forum e vivono angosce perlopiù inutili. E' capitato personalmente di imbattermi in chi purtroppo SUBISCE non tanto l'effetto denigratorio, ma i danni collaterali di un pensiero del genere, messaggi che portano ad una voglia di riscatto verso un problema INESISTENTE, messaggi che turbano..."

L’estensore assume un tono paternalistico: egli mostra di preoccuparsi che le notizie sulla Geoingegneria clandestina ed illegale possano generare turbamenti, angosce. Che atteggiamento soccorrevole! Occultare le verità più atroci diventa meritorio, poiché, in questo modo, non si inquietano i lettori, considerati dei minorati. E necessario un filtro; è opportuna la censura. Bisogna tranquilizzare, anzi anestetizzare l’opinione pubblica. Nell’espressione “voglia di riscatto verso un problema INESISTENTE” culmina l’ambiguità dell’”argomentazione” in cui si asserisce che le paure sono fondate sul nulla.

"Ragazzi, ma facciamoci un giro leggendo un pò "in terza persona", quanti ammettono di essere letteralmente terrorizzati da presunte fini del mondo? Quanti ragazzi si trovano isolati con questo falso problema che non riescono a confessare a nessuno se non online? Vivono un'autodiscriminazione (?) dal mondo esterno, da quello reale, portandosi addosso il fardello di chi vive questi inutili problemi e li tiene dentro come una pentola a pressione... E questo viene continuamente alimentato, gettando l'origine di problemi personali verso un "falso ambiente esterno" che non risolve nulla ma anzi.. alimenta il problema!"

Continua l’analisi pseudopsicologica: è psicologia d’accatto, ma comunque rovinosa. Con un salto audace, si passa dalle chemtrails alla “fine del mondo”. L’inquietudine conflagra nel terrore. Ci si avventura in una diagnosi con cui coloro che si occupano di problemi reali sono dipinti come asociali. La confusione aumenta con espressioni ancora più nebulose, come "falso ambiente esterno”. L’elocuzione degenera nell’enfasi stucchevole delle interrogative e delle esclamazioni. Il riferimento al “problema” diventa ossessione, coazione a ripetere, mantra. In verità, i negazionisti sono dei paranoici, perché, non distinguendo tra chimere e realtà, vivono in un mondo dei balocchi, del tutto inabili ad accorgersi delle effettive, concrete minacce provenienti dagli apparati.

"Tra l'altro, il sistema comunicativo delle notizie oltre ad essere in stile PNL Americano tipico delle televendite (ripetizione sempre dello stesso messaggio, dimostrazioni in cui si chiede esplicitamente di "non verificare" etc.) porta ad una grande rabbia interiore, sfiduciando le istituzioni e via via discriminando tutti".

Le tecniche della Programmazione neurolinguistica sono proprio quelle usate dalla casta degli occultatori, ma si incolpano gli altri di adoperarle. I delitti perpetrati dai negazionisti (dal favoreggiamento di reati ambientali alla diffamazione, dalla calunnia alla sostituzione di persona etc.) dovrebbero essere perseguiti, ma purtroppo… Prosegue dunque la sfacciata contraffazione della realtà poiché sono proprio i disinformatori che incitano a non documentarsi, a non verificare, inculcando l’accettazione acritica del principio d’autorità.

"Guardate qualsiasi video di icke (sic) per esempio, cosi come quelli sulle scie chimiche.. si parte con una frase chiave, poi una mezza ammissione, una mezza dimostrazione, di nuovo la frase chiave.. step2: altra mezza ammissione, di nuovo la frase chiave... si strumentalizza una prova, di nuovo la frase chiave. Questo è l'aspetto silenzioso e violento di ciò che online si sta vivendo in questi periodi. La negazione di qualsiasi fonte contraddittoria, l'indicazione di qualsiasi obiezione come elemento di un sistema di falsificazione".

E’ la solfa di prima con in più l’improntitudine infinita di chi definisce la consueta gragnuola di improperi e di false accuse “fonte contraddittoria” ed “obiezione”.

"Gli aspetti di circostanza che rischiano anche indirettamente di far sfociare nell'azione violenta una simile bufala, dovrebbero essere presi molto piu (sic) seriamente dalle istituzioni perchè si rischia di mettere in gioco anche la vita di chi, come me, alle scie chimiche non abbocca. e' molto peggio di quel che si può pensare...tu non sai chi legge certi blog che pensieri potrebbe avere in mente".

Nel discorso, estremamente involuto, si accusano i ricercatori ed i cittadini preoccupati di essere dei violenti: sono affermazioni gratuite ed offensive basate sulla demonizzazione del sacrosanto diritto di critica nei confronti del sistema e di singoli esponenti delle istituzioni. Ovviamente l’autore generalizza ed esagera per presentare gli avversari a tinte fosche. Il tono è presuntuoso. Si simula di nuovo preoccupazione, perché si ritiene che da un’inezia possa scaturire un problema, laddove, se la Geoingegneria fosse stata e fosse una frottola, nell’arco di pochi mesi, si sarebbe esaurita.

Dal testo si evincono le peculiarità salienti dei negazionisti: sono individui bifronti, ipocriti, proteiformi, infidi, gesuitici. Si adattano alle più disparate situazioni, cambiando sembianze come i camaleonti. La pacatezza e la cortesia che talora dimostrano, in verità, sono i lenocinii di una melliflua captatio benevolentiae. Maestri dell'inganno e della menzogna, cercano di adescare gli interlocutori con le loro maniere untuose ed un linguaggio a volte accattivante, ma torbido, percorso da ossessivi cliché. Qualora non vi riescano, il loro modus operandi subisce una metamorfosi: diviene sfrontato, irruente, bellicoso. Un tratto costante è la volgarità che degenera sovente nella scatologia. Si compiacciono del turpiloquio e di riferimenti a tutto ciò che è sporco, laido: profonde ed immedicabili tare sono all’origine di questi comportamenti.

Eppure gli occultatori amano esibire, in qualche occasione, una finta raffinatezza ora nell’eloquio ora negli atti: è in questi casi che risultano sommamente ridicoli e finti. Abituati a crogiolarsi nel fango, quando tentano di esibire un po’ di eleganza, assomigliano a cicisbei, sul cui viso, sotto una patina di candida e profumata cipria, si addensano strati di puzzolente sudiciume.

Friday, September 10, 2010

Scie chimiche, forum, intrecci e linguaggio orientato (Troppo tardi, Tom)

http://www.tankerenemy.com/2010/09/scie-chimiche-forum-intrecci-e.html

Scie chimiche, forum, intrecci e linguaggio orientato (Troppo tardi, Tom)

E' vero: è spiacevole ed anche doloroso addivenire a certe conclusioni, ma non si può sottacere che l'informazione considerata controcorrente è – piaccia o no - una costola del sistema. E' vero: crollano dei miti. Chi scrive un tempo ha dato fiducia a giornalisti e ricercatori che reputava liberi ed in buona fede, nonostante legittime divergenze di opinioni. Era una fiducia mal riposta, poiché alcuni personaggi hanno saputo e sanno coagulare attorno a sé il consenso, la stima e pure la simpatia di lettori nauseati dai media di regime.

Queste persone hanno creato siti, pubblicato riviste, organizzato e tenuto conferenze, non mirando al risveglio delle coscienze, ma per mantenerli nel recinto di infinite ed inutili discussioni. La loro strategia è come quella di Quinto Fabio Massimo: si basa sul temporeggiamento. Per discutere il luogo virtuale per eccellenza è il forum ed è proprio nei forum, simili a vivai, che sono nati e cresciuti disinformatori mascherati non di rado scelti come onnipotenti e tirannici moderatori. Non ci si riferisce ai forum del "Corriere" o della "Stampa", ma a quelli annessi a portali "indipendenti". Che cosa accade? Accade che un utente che denuncia le scie chimiche o altri temi scomodi subito è tollerato, ma poi diventa oggetto di denigrazioni e di angherie di ogni tipo. Il dibattito presto degenera e l'iscritto onesto viene isolato: ogni pretesto è utile poi per calunniare quei pochi ricercatori che non si lasciano traviare e che non si piegano alle intimidazioni.

Così, su un noto forum Fighter è espulso, il suo indirizzo IP è - in modo molto democratico - bloccato, mentre Gugumatz (figura legata al C.I.C.A.P.) è nominato moderatore: può avvenire ciò all'insaputa del capo e dei suoi esimi collaboratori, anzi senza il loro avallo? Su un altro forum, l’utente Brunotto che, tra l’altro, era stato sempre pacato e costruttivo, è estromesso, laddove i negazionisti imperversano con scherni e volgari offese.

Non sapendo più come colpire la ricerca, utenti subdoli e pseudo-attivisti si inventano accuse ridicole che sono vere e proprie falsità: "X ha indossato il cappellino della C.I.A., ergo è un agente segreto" (sic). "Y finge di occuparsi di scie chimiche, ma, con il suo atteggiamento rigido (la rettitudine viene definita “rigidità” o “ossessione” o “paranoia”), danneggia la causa, ergo è un disinformatore". "Noi, invece, utenti tolleranti e sinceri dibattiamo con tutti, persino con Attivissimo: noi siamo democratici". Si scambia la licenza per democrazia. Dietro il paravento della democrazia, certi iscritti ai forum compiono tutte le azioni più vergognose: diffondono insinuazioni, diffamano, seminano discordia, escogitano trappole per mettere in cattiva luce gli attivisti veri ed i loro collaboratori. Sono tecniche tipiche dei servizi (queste sì!): prima di uccidere i dissidenti, essi vengono sbeffeggiati, intimiditi, isolati.

Se si indaga un po’, si scoprono gli altarini: non ci riferisce qui tanto a certi colori simbolici ed ai loro abbinamenti che campeggiano sulla pagina principale di alcuni siti o riviste, piuttosto agli strani intrecci tra curatori di siti ed esperti… Segui la scia della nanotecnologia, della cavitazione, degli “studi” sull’ambiente, della gestione di sistemi informatici e di telecomunicazione… e troverai il disinformatore occulto. Cerca il collegamento con le università, centri di controllo mentale e luoghi di arruolamento e di addestramento per ciarlatani. Vi troverai il disinformatore.[1]

Non intendiamo disconoscere le benemerenze di direttori e redattori di pubblicazioni “eretiche”: hanno proposto articoli validi e contribuito ad incrinare l’egemonia del pensiero unico, ma il vero scopo dei vertici non è né la divulgazione né la lotta contro il potere costituito. Abbiamo pubblicato anche alcuni loro articoli di cui riconosciamo lo spessore: le verità possono prescindere dal messaggero. Il vero obiettivo, però, è acquisire una buon nome per poi anestetizzare l’opposizione ed impedire, fingendo di cambiare tutto, mentre non cambia niente, che la verità si affermi e che i cittadini agiscano.



Qui viene a taglio l’analisi di Giulio Carlo Argan, a proposito di Andy Warhol e più in generale della Pop art. Lo storico dell’arte scriveva che quella di Warhol era “un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. L’opposizione è voluta, poiché è valvola di sfogo, perché è un modo per liberare energie che potrebbero indebolire, se focalizzate, l’establishment. E’ autorizzata, perché il sistema può ostentare graziosamente il suo atteggiamento “democratico”. Non di rado questa “opposizione” è creata dal sistema stesso con il fine di surrogare quella vera: ad esempio, molti movimenti contro il nucleare sono stati fondati e finanziati da imprenditori che costruiscono centrali atomiche!

All’interno di questa strategia (che è soprattutto un raffinato metodo comunicativo), il giornalista “libero” gioca un ruolo fondamentale, il ruolo di guardiano del gregge o di custode del cancello, gatekeeper. Gugumatz ha come avatar una pecora: molto interessante.

Questa dissidenza blanda o fittizia ama il contraddittorio con i disinformatori di professione: un contraddittorio con questi figuri significa legittimare la propaganda, coonestare le menzogna di stato. Non solo, oltre a dare credibilità a personaggi la cui mala fede è arcinota, si perpetua la solita vana diatriba sul 9 11 e temi simili. Si continua a pestare l’acqua nel mortaio: la conferenza come brillante conversazione, come argomento da salotto. Intanto la gente si ammala e muore, il pianeta è devastato, ma le priorità sono altre: affibbiare l’aggettivo “paranoico” a chi contesta il sistema, raccogliere le “prove”. Fermate il mondo! Devo partecipare ad un convegno.

Intanto utenti e moderatori infiltrati o, meglio, reclutati ad hoc, sfruttando il mal acquisito credito di portali “autonomi” bazzicano in quasi tutti i forum della Rete, incuranti di negare la linea editoriale del sito di riferimento (una linea ufficiale), per subornare iscritti genuini: raccontano loro menzogne di ogni tipo e costringono gli altri fruitori ad estenuanti controversie sul punto di rugiada, sulla legge di Clausius Clayperon e quisquilie simili. Pontificano, sviano, plagiano, insultano… Quando si mettono al corrente i responsabili dei forum di questa condotta non proprio cristallina, che cosa avviene? I responsabili prima nicchiano, affermano di non avere tempo di leggere tutti gli interventi sul forum, quindi, criticati per la loro “clemenza”, prendono le difese degli imbonitori ed anzi ne giustificano le iniziative, con il consueto pretesto della “democrazia”. Infine ricorrono al termine “paranoico”: la maschera è stata gettata.

E’ così: sono dei disinformatori occulti e, se non lo sono, agiscono e scrivono come loro. Dai frutti li riconosceremo e non ci sembrano, nonostante le apparenze, gustosi frutti di bosco.




[1] Tra tutti gli atenei spicca l’Università di Pavia, roccaforte del C.I.C.A.P. Qui accenniamo al fatto che, come avviene nell’ambito delle società segrete (si pensi anche alla distinzione tra Partito interno ed esterno, in “1984” di George Orwell), è probabile che esista un C.I.C.A.P. esterno, cui appartengono i noti Eco, Morocutti, Toselli, Polidoro, Angela, Grassi, Hack etc., ed uno interno, dove operano personaggi insospettabili, ufficialmente autori e responsabili di alcuni siti ritenuti di informazione “libera”. A causa della compartimentalizzazione della struttura, si deve presumere che gli esterni non siano al corrente di chi siano gli interni, anzi costoro agiscono come detrattori dei primi.