L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Wednesday, April 9, 2014

Api

http://zret.blogspot.co.uk/2014/04/api.html

Api


I veri studiosi sono simili alle api: come questi imenotteri volano sui fiori di differenti specie per suggerne il nettare, così gli uomini amanti della sapienza desumono le idee e gli insegnamenti migliori da diversi libri ed insegnanti, attingendo a fonti disparate.

Come le api, essi si rivolgono soprattutto alla Natura, sapendo che è essa è maestra. Coloro non disdegnano i fiori più umili, all’apparenza insignificanti: ne sanno estrarre l’’ambrosia. I sophoi sono alchimisti: trasformano il nettare in biondo miele, in eburnea cera.

Il loro sapere non è né analitico né scientista, ma sostanziato di ispirazione e di meraviglia. E’ una scienza indistinguibile dall’arte, trasfusa nella bellezza.

E’ una cultura coltivata nel terreno della Vita, con le radici nel mondo e le fronde protese verso l’infinito.

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati

Wednesday, June 8, 2011

Sapienza

http://zret.blogspot.com/2011/06/sapienza.html

Sapienza

L'erudito parla, il sapiente preferisce tacere.

La sapienza non è conoscenza. L’etimologia è istruttiva: sapienza (latino sapientia) provenendo dal verbo “sapere”, che vale assaporare, è essere in grado di gustare la verità, di sentirla dentro di sé, di afferrare il senso. Non è una verità intellettuale, ma il sentimento profondo delle cose, la cui scoperta è affidata ad una balenante intuizione o ad un itinerario lungo e difficile. Si comprende quanto sia lontana dalla sapienza la nostra epoca che è tutta dominata dalle scienze profane, bandite come certezze, poiché radicate nei numeri, nelle analisi spinte sino alla cavillosità e nelle “leggi” di natura.

La sapienza è agli antipodi: che sia simboleggiata dal sale e dal pane, che il termine stesso, così vicino alla sfera spirituale, appartenga al mondo della concretezza sensoriale, il sapore, tutto ciò scava la trincea della distanza rispetto alle cognizioni razionali e quantitative tanto più astratte, cerebrali, quanto più avulse dalla vita.

La sapienza è ignoranza delle cause, poiché le cause si situano nella dimensione fenomenica e nell’illusorietà dei paradigmi scientifici. E’ poi tanto importante apprendere tutti i segreti della materia, quando si comprende il come, ma non il perché?

Sapienza è dunque gustare: ma possiamo spiegare agli altri le inafferrabili qualità di un sapore? Ecco: la sapienza è conquista personale, in gran parte incomunicabile, un patrimonio che non si può dividere né condividere.

La sapienza è imparentata con la saggezza: per questo motivo Orazio, rivolgendosi a Leuconoe, la esorta, in Carm. I, 11: Sapias, vina liques et spatio spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

"Sii saggia, mesci il vino e riconduci in un breve lasso di tempo la speranza che si protende nel futuro. Mentre parliamo, il tempo sarà fuggito invidioso: cogli il giorno, senza confidare troppo nell’avvenire".

La sapienza è consapevolezza dei limiti umani come dei suoi illimitati orizzonti.