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Nuvole artificiali (e non solo) nel 1964
Qui sotto la traduzione di un trafiletto della rivista Popular Science, 1964, reperibile al link
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Didascalia della prima foto:
Illuminato
dalla luce dei bruciatori di petrolio, Henri Dessens osserva l’aria
riscaldata che risale per formare nuvole apportatrici di pioggia.
Scatenare un temporale
Il
problema con l’inseminazione delle nuvole con prodotti chimici è che
bisogna avere le nuvole. Henri Dessens, meteorologo francese, riesce ad
avere le nuvole costruendosele col calore. Usando un quadrato di 122
metri per 122 metri di bruciatori di petrolio che lui chiama meteotron,
mette in moto una rombante fornace che spinge una colonna d’aria calda
nell’atmosfera dove si raffredda, raccoglie la condensa, ed in 15 minuti
diventa così pesante di gocce d’acqua da scatenare una pioggia di
diverse ore.
Il
meteotron, afferma Dessens, può anche scatenare venti, disperdere la
nebbia, prevenire le gelate notturne, ed occasionalmente, in maniera
fino ad ora imprevedibile, creare un tornado. L’intento principale
adesso, è quello di utilizzare il potere scatenato del meteotron per
controllare la pioggia e la grandine, ripulire l’aria dall’inquinamento,
dissipare le fuoriuscite radioattive, ed aiutare la ricerca
meteorologica.
Didascalia della seconda foto:
La
fornace del meteotron ha 125 bruciatori alimentati da una conduttura
per il petrolio. Esso brucia una tonnellata di combustibile al minuto.
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