L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Thursday, August 5, 2010

IL PETROLIO USATO COME PRETESTO PER IL COREXIT?

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/08/il-petrolio-usato-come-pretesto-per-il.html

IL PETROLIO USATO COME PRETESTO PER IL COREXIT?


Articolo di KEN PRICE pubblicato il 28 luglio 2010 su henrymakow.com - Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO - Titolo originale "Oil Used as a Pretext for Corexit"?

La storia di Mathew Simmons (che il pozzo di petrolio non è mai stato sigillato e che si sta ancora espandendo a tutta velocità) è stata considerata essere una frode fuorviante [Price & Makow.com ci sono cascati. Le nostre scuse.]. Sembra che lo scopo di questa “rivelazione” fosse quello di farci credere che la causa principale di morte nella regione del Golfo fossero le emissioni di metano ed il petrolio abiotico, QUANDO DI FATTO, la causa letale è il corexit.

Ora sembra che non abbiamo una perdita di petrolio, ma di catrame. Continuerò a parlare di queste cose, ma mentre andate avanti con la lettura troverete delle buoni ragioni per credere che quello che è davvero fuoriuscito è il prodotto di un vulcano di asfalto, e che potrebbe essere stata una normale infiltrazione di tale materiale.

Quindi, questo è quanto ci è rimasto per andare avanti:

1. Il corexit è letale. È stato provato nel disastro della Valdez ed è risaputo accorciare la vita di tutti coloro che vi lavorano vicino e che lo respirano. Non sarebbe dovuto più essere stato usato.

2. Continuate a restare lontani dalle aree lungo la costa. Non fate bagni nell’acqua.

3. Stanno dando in pasto al pubblico una massiccia illusione mediatica. Questo è stato portato alla luce da quanto segue:

foto ritoccate dell’ipotetica copertura del pozzo;
foto ritoccate dell’ipotetico “centro di comando” della BP;
nessuna richiamata dall’ipotetico “centro di soccorso” della BP;
gli staff di pulizia del terreno che lasciano la scena un’ora dopo la partenza del presidente dall’area da lui visitata;
fino a due piedi di sabbia trasportata e scaricata durante la notte sulle spiagge di fronte ai resort in modo da far risultare buone le foto del giorno dopo;
accesso vietato al pubblico alla maggior parte delle spiagge oltre a quello di parlare con qualsiasi impiegato delle pulizie, volare sopra la regione del Golfo, fare fotografie alla BP o ai lavoratori, accedere ai registri (quanti agenti disperdenti, cosa c’è dentro, ecc.);
poche persone sanno qualcosa sulle migliaia di lavoratori che si sono ammalati lavorando sulle coste e sulle barche in mare.

Che casino di inchiesta!

4. Pochissimo petrolio ha colpito le spiagge costiere del Golfo e questo dopo giorni di forte vento dal sud. Quindi, tanto per cominciare, se il petrolio fosse mai stato lì, agenti disperdenti o no, ora raggiungerebbe le coste. Quello che ha toccato le spiagge è stato prevalentemente catrame, e complessivamente, dopo tutto questo tempo, le quantità sono state minuscole. Alcune foto hanno mostrato il “petrolio” di un colore rossastro, altre bianco.

L’ultima ipotesi è questa: la piattaforma della Deep Horizon ha trivellato attraverso un deposito di argilla ed uno di asfalto. Questo significa che l’evento è stato alquanto gonfiato, che il profondo pozzo all’interno della più grande riserva di petrolio mai scoperta chiuso a 100.000 psi di pressione non ha mai costituito una minaccia. Significherebbe anche che NON c’è un massiccio flusso di petrolio abiotico tossico che uccide gli oceani. Questo potrebbe significare che è stata un tattica di terrore data in pasto al pubblico per giustificare l’uso del corexit letale.

Non c’è davvero assolutamente alcuna ragione per cui la zona dovrebbe essere talmente inaccessibile ai visitatori se non quella di nasconderci ciò che sta veramente succedendo. Non c’era alcuna ragione per permettere alla BP di controllare questa situazione sin dall’inizio e già più di 80 giorni prima dell’ipotetica “copertura” del pozzo, senza che ognuno dei maggiori leader mondiali gridasse agli USA di agire immediatamente per fermare l’avvelenamento dei mari del mondo.

Non so cosa sta veramente succedendo o quale sia il piano. Da come appaiono le cose al momento, somiglia tanto ad uno scenario da uragano Katrina che conduce all’evacuzione-ricollocamento permanenti della popolazione con basso reddito e ad un possibile nuovo sviluppo della regione. Dipende tutto dall’entità del danno, a breve e lungo termine, causato dall’impiego generoso di corexit. Potrebbe esserci uno scarico massiccio di rifiuti tossici accumulati sul posto di lavoro di centinaia di migliaia di residenti insospettosi nel Golfo.

Un’altro motivo possibile include:

causare una moratoria sulla trivellazione in alto mare, cosicché possano poi piangere per una futura carenza (ed alzare i prezzi);
causare un cataclisma da usare come causa per il collasso economico degli USA (Chernobyl ha portato avanti il collasso dell’URSS per cinque anni);
diffondere una malattia biologica (spopolamento);
far collassare l’economia del Medio Oriente, il quale ha prestiti così ingenti che alcuni dei Paesi hanno bisogno di greggio a più di 100 dollari al barile solo per sopravvivere agli interessi. Questo “occhio pesto” che l’industria del petrolio deve ora sopportare potrebbe portare alla riduzione della domanda e della dipendenza da petrolio (non è una delle mie ipotesi);
costringere il mondo a cambiare fonti di energia. In questo modo potrebbero facri ricostruire da capo il sistema dei trasporti, e capitalizzarci e tassarci ad ogni stadio del cammino (vorrei vedere il giorno in cui accadrà!);
cambiare il clima della Costa Orientale delgi USA e/o Inghilterra, Olanda, ecc.
cambiare i flussi della corrente del Golfo;
dare una ragione per un “intervento di emergenza”, che avviene sotto forma di presa di controllo militare (come ad Haiti), questa volta su scala più ampia, comprendendo Cuba e tutte le isole della regione del Golfo;

Come parte di un piano mondiale più ampio, al momento sono confermate delle perdite di petrolio in Cina, nel Mare del Nord, nel Mar Rosso ed ora anche una falla in un gasdotto che disperde 840.000 galloni nel fiume Kalamazoo in Michigan.

“Perchè le perdite di petrolio all’improvviso capitano in maniera constante, in tutto il mondo? Solo quest’anno, l’ambiente ha subito un duro colpo senza precedenti solo dall’industria petrolifera”. (Meta Ocean Research)

Nel mio ultimo aggiornamento ho menzionato un secondo pozzo che sta disperdendo nel Golfo, vicino la Deepwater Horizon, e che l’entità della fuoriuscita è stata solo definita come “più piccola di quella della Deepwater Horizon”. Vedo riunirsi un mucchio di confusione nei prossimi giorni e fra qualche anno forse negheranno ancora che il terribile incidente della BP è stata la causa principale della rovina dei mari, vista da una prospettiva a livello globale.

Questi ultimi incidenti servono alla creazione di una “negabilità plausibile” o fanno parte di un piano più ampio?

La ricerca della verità non si ferma mai. Spero questo vi aiuti nella vostra.



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Commento del curatiore del blog

Quando mi hanno segnalato le affermazioni di Simmonds non sono riuscito a dar loro fiducia, venivano da una persona troppo addentro al sistema di potere, quando ho letto la testimonianza di una signora (Kindra Arnesen) che nel denunciare le tossiche esalazioni causate dalla fuoriuscita del petrolio ho storto un po' il naso leggendo che essa chiedeva un intervento straordinario per l'evacuzione di milioni di persone che vivono lungo la costa, un progetto tanto caro ai gestori del Nuovo Ordine Mondiale (Katrina docet).

Quando ho poi letto che la valente giornalista J. Burgermeister ha avuto la stessa opinione ho avuto la conferma che qualcuno poteva avere interesse ad esagerare il danno (che comunque c'è stato) per giustificare da una parte l'evacuzione e dall'altra l'uso di ingenti quantità di prodotti chimici dispersi in quella zona, insomma per portare avanti un programma del tutto in linea con quello delle scie chimiche.

Del resto suona molto strano che quella madre di famiglia abbia davvero avuto tutti i permessi per visionare le operazioni messe in atto dalle istituzioni e poi sia stata libera di criticarle a tutto spiano; sembra molto più probabile che il tutto si riconduca ad una sapiente regia.

Non è un caso il fatto che qualcuno sfrutti l'opinione di J. Burgermeister su questa vicenda per metterla in cattiva luce, cercando di farla apparire come una giornalista che nasconde dei gravi fatti invece di denunciarli, e cercando quindi di far credere che in lei siano avvenuti dei cambiamenti in concomitanza con la sua presunta "follia" (una follia quanto mai opportuna per le istituzioni che vogliono chiudere la bocca a lei e ad altri blogger austriaci).

Il commento qui sotto è presente su un sito con cui una volta J. Burgermeister collaborava; adesso invece il gestore del sito dopo un "litigio" con la giornalista non si perita di dire che sembra impazzita, facendo così il gioco del potere che intende chiuderle la bocca utilizzando l'arma della psichiatria (non avendo altra possibilità visto che la documentazione da lei raccolta sulla truffa dell'influenza suina e dei relativi vaccini è assolutamente inattaccabile).

Nota bene: i miei commenti su quel sito vengono rigorosamente censurati, mentre quelli che gettano discredito su J. Burgermeister no, e questa la dice lunga.

Ma di questa squallida storia parleremo in un prossimo articolo.

Tuesday, August 3, 2010

Il dirigente della BP ha venduto le sue azioni della compagnia petrolifera circa un mese prima dell'esplosione della piattaforma

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/07/bp-chief-tony-hayward-sold-shares-weeks.html

Il dirigente della BP ha venduto le sue azioni della compagnia petrolifera circa un mese prima dell'esplosione della piattaforma


Scopriamo da un articolo pubblicato il 5 giugno 2010 sull'edizione on line del quotidiano britannico telegraph, che il dirigente della BP, Tony Haywards, ha venduto azioni della propria compagnia petorlifera per un valore di 1,4 milioni di sterline (circa un milione e mezzo di euro) poco più di un mese prima della catastrofe nel Golfo del Messico.

Ma che strana coincidenza, anche la potentissima banca Goldman Sachs ha venduto il 43,7% delle sue azioni della BP tre settimane prima del terribile disastro ecologico (che ha ovviamente causato un enorme ribasso del valore delle azioni della compagnia petrolifera britannica).

Ancora una volta una notizia che accresce le nostre convinzioni che il disastro sia stato artificialmente e deliberatamente causato, anche perchè risulta poco credibile che un colosso aziendale con un enorme fatturato come la BP lesini sulle spese per la sicurezza ben sapendo che un errore può costare molto più caro; per la stessa ragione risulta poco credibile che tale azienda abbia iniettato nel pozzo certi prodotti chimici particolari solo per risparmiare sul loro smaltimento. Davvero una grande e ricchissima azienda rischia di perdere un capitale per risparmiare una piccola percentuale dei suoi introiti?

Ecco qui di seguito la traduzione dei passaggi più significativi dell'articolo BP chief Tony Hayward sold shares weeks before oil spill ovvero

Il dirigente della BP Tony Hayward ha venduto azioni alcune settimane prima della fuoriuscita del petrolio

Di Jon Swaine e Robert Winnett

L'amministratore delegato della BP ha venduto azioni del gigante petrolifero per un valore di 1,4 milioni di sterline alcune settimane prima che la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico causasse il collasso del loro valore.

Tony Hayward ha venduto circa un terzo delle sue azioni della compagnia un mese prima che una trivellazione della piattaforma Deepwater Horizon si incendiasse, causando un disastro ambientale.

Mr Hayward, il cui stipendio è di 4 milioni di sterline all'anno, ha quindi finito di pagare il nuto della sua villa nel Kent, il cui valore viene stimato più di 1,2 milioni di sterline.

Non c'è nessun indizio che egli abbia agito impropriamente o che abbia saputo in anticipo che la compagnia stava per affrontare il più grande tracollo della sua storia.

La sua decisione, tuttavia, significa che egli ha evitato di perdere più di 423.000 sterline quando il valore delle azioni della BP è price è precipitato dopo che è iniziata la fuoriuscita del petrolio sei settimane fa.

Dal momento in cui egli ha venduto 223.288 azioni il 17 marzo, il valore delle azioni della compagnia è diminuito del 30%. Circa 40 miliardi di sterline sono stati spazzati via. Tale caduta ha causato dolore non solo ai detentori di azioni della BP, ma anche a milioni di fondi pensione e di piccoli investitori che hanno soldi investiti nei tracker funds [vedi questo link, che spiega cosa siano questi fondi e questo approfondimento sulla crisi economica collegata al tracollo della BP - N.d.T.].

La fuoriuscita, che ancora non è stata fermata, ha causato una seria crisi ambientale e si stima che costi alla BP fino a 40 miliardi di sterline per la ripulitura [del mare].

(...)

Saturday, July 31, 2010

Il Washington Post rivela che la BP ha pompato una miscela di prodotti chimici prima dell'esplosione della piattaforma

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/07/il-washington-post-rivela-che-la-bp-ha.html

Il Washington Post rivela che la BP ha pompato una miscela di prodotti chimici prima dell'esplosione della piattaforma

Dall'articolo Before rig explosion, BP pumped chemical mixture into well, contractor says scritto da Davis S. Hilnzenrath e pubblicato il 20 luglio 2010 sull'edizione on line famoso quotidiano statunitense Washington Post apprendiamo dei particolari a dir poco sorprendenti a riguardo di quanto accaduto ad aprile 2010 nel Golfo del Messico, e che fanno crecere sempre più i sospetti che uno dei peggiori disastri ecologici nella storia del nostro pianeta sia stato causato intenzionalmente.



Prima dell'esplosione della piattaforma la BP ha iniettato una miscela di prodotti chimici nel pozzo, afferma un contractor

Nelle ore precedenti all'esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, la BP ha iniettato nel pozzo una quantità straordinariamente grande di una mistura chimica inusuale, ha testimoniato lunedì un contractor che ha lavorato sulla piattaforma.

L'inieizione del denso fluido grigio avrebbe avuto come scopo quello di ripulire il buco dela trivellazione dal fango, secondo la testimonianza rilasciata di fronte ad una commissione investigativa governativa sull'incidente. Ma i più di 400 barili utilizzati erano approssimativamente il doppio della quantità usualmente utilizzata, ha detto Leo Lindner, uno specialista nelle trivellazioni per l'estrazione di fluidi che lavora per la MI-Swaco.

La BP aveva a portata di mano centinaia di barili dei due prodotti chimici ed aveva bisogno di disfarsi del materiale, ha testimoniato Lindner. Iniettandole all'interno del pozzo la compagnia avrebbe potuto avvantaggiarsi di un'esenzione prevista da una legge sulla tutela ambientale che le avrebbe altrimenti proibito la discarica del pericoloso rifiuto nel Golfo del Messico, ha detto Lindner.

Nella procedura sono state mescolate due sostanze. "E' qualcosa che non abbiamo mai fatto prima," ha affermato Lindner.

Uno specialista della BP ha detto che le due sostanze si potevano utilizzare insieme. Ciò non di meno la notte prima che la piattaforma esplodesse, Lindner eraq indaffarato a condurre un improvvisato esperimento di chimica per operare un ulteriore controllo. Egli ha mescolato un gallone di una delle sostanze con un gallone dell'altra ed ha osservato la loro reazione.

Quando è iniziata la fuoriuscita dal pozzo il 20 Aprile, un fluido che corrispondeva alla descrizione generale di quella miscela è piovuto sulla piattaforma.

Stephen Bertone, ingegnere capo sulla piattaforma, ha affermato poco prima nella sua testimonianza fornita nella stessa giornata che parte della piattaforma era coperta da un pollice o più di un materiale che egli ha detto assomigliava a "muco."

Ronnie Penton, avvocato di uno dei lavoratori della piattaforma, ha detto in un'intervista dopo l'audizione che la dose doppia di fluido ripulitore, noto anche come "pillola" ("pill,") ha alterato un cruciale test della pressione nel pozzo appena poche ore prima della fuoriuscita. Basandosi su tale test, la BP ha ritenuto che fosse sicuro continuare a togliere il pesante fango dal pozzo perchùé venisse rimpiazzato dalla molto più leggera acqua marina.

"Quella grossa pillola ha falsato il test," ha detto Penton.

Lo scostamento dalla pratica usuale che è stata riferita si è verificata a dispetto di una serie di complicazioni occorse mentre si tentava di completare il lavoro sul pozzo.

Lo scrittore dello staff Joel Achenbach ha contribuito alla stesura di questo articolo.

Saturday, July 24, 2010

Notizie censurate dal Golfo: gli scienziati fanno appello ad Obama per fermare le irrorazioni chimiche

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/07/notizie-censurate-dal-golfo-gli.html

Notizie censurate dal Golfo: gli scienziati fanno appello ad Obama per fermare le irrorazioni chimiche


Scienziati e società civile chiedono di fermare le violazioni dei diritti umani nella regione del Golfo del Messico

Dal sito
examiner.com, traduzione di Giulia


Più di 100 scienziati e istituzioni accademiche, laboratori di ricerca , rappresentanti di associazioni ambientaliste e attivisti per i diritti umani, provenienti addirittura dalla Norvegia e dalla Grecia , hanno firmato la dichiarazione Scientists Consensus Statement on the Use of Chemical Dispersants in the Gulf of Mexico facendo appello all'amministrazione Obama perchè siano immediatamente interrotte le irrorazioni chimiche per via aerea sulla regione del Golfo. Una petizione pubblica per chiedere l'interruzione dell'uso di disperdenti sta inoltre acquistando rilevanza.

Sperimentazione umana non consensuale

Sulla base di relazioni pervenute alla scrivente - tra cui una da parte di David E. Guggenheim, Ph.D., noto come "Ocean Doctor" - gli scienziati, che si dicono vivamente preoccupati riguardo all'irrorazione aerea senza precedenti di disperdenti chimici nella regione del Golfo del Messico, sono convinti che nella regione del Golfo sia in corso un esperimento su vasta scala, incontrollato e non consensuale, sulla popolazione umana e sull'ambiente.

Guggenheim è il presidente di 1planet1ocean, un progetto della Ocean Foundation di cui è Socio fondatore.

"Il Corexit irrorato per via aerea è uno dei disperdenti più tossici ed al contempo più inefficaci sul greggio della Louisiana" afferma Guggenheim.

"La mistura di Corexit e petrolio rappresenta una minaccia ancora più grave, dal momento che gli effetti tossici, secondo quanto affermato da scienziati e ricercatori indipendenti, ne risultano amplificati. "

Guggenheim sta invitando un maggior numero di scienziati a sostenere l'immediata interruzione delle irrorazioni chimiche.

"La mistura di disperdente e petrolio sta uccidendo la fauna marina, compresi delfini, balene e pesci, e sta causando una serie di gravi effetti sulla salute di coloro che vi sono rimasti esposti " è quanto affermato nella dichiarazione che 1planet1ocean sta invitando ulteriori scienziati a sottoscrivere. (Enfasi aggiunta)

La dichiarazione invita "l'Amministrazione Obama, compresa l'Agenzia Americana per la Protezione dell'Ambiente (EPA), a fermare immediatamente l'uso di disperdenti chimici nel Golfo del Messico."

In cerca di altre prove con la NBC

Domenica scorsa, Guggenheim e la dottoressa Susan Shaw, direttrice del Marine Environmental Research Institute, Blue Hill, Maine, sono usciti in barca nella regione del Golfo per raccogliere campioni di acqua, ostriche e pesci da analizzare. "Siamo particolarmente interessati all'analisi degli effetti tossici della mistura di disperdenti e petrolio," ha dichiarato Guggenheim.

Una troupe televisiva della NBC ha accompagnato i due scienziati e Guggenheim dice che presto sarà mandato in onda il reportage.

Guggenhem ha recentemente intervistato la dottoressa Shaw nel suo programma radio Ocean Doctor radio program reperibile all'indirizzo http://www.oceandoctor.org/the-deadly-truth-about-dispersants-in-the-gulf-the-ocean-doctor-on-webtalkradio-net/

L'agenda di irrorazioni aeree militare-corporativa

La catastrofe BP-militare nel Golfo del Messico è il riusltato di ciò che si definisce ENMOD, "Environmental modification techniques". ENMOD è riferito a qualsiasi tecnica per alterare - attraverso la deliberata manipolazione di processi naturali - le dinamiche, la composizione o la struttura della Terra, compresi il suo biota, litosfera, idrosfera e atmosfera, o lo spazio esterno. (Convention on the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of Environmental Modification Techniques, United Nations, Geneva: 18 May 1977 cited in What are environmental modification techniques? Human Rights info 101, Dupre, Examiner, Dec. 6. 2009)

L'irrorazione chimica per via aerea, nota anche sotto il nome di "scie chimiche", è tecnicamente definita Geoingegneria degli Aerosol Stratosferici [Stratospheric Aerosol Geoengineering (SAG)]. La geoingegneria, cioè la modificazione artificiale dei sistemi climatici terrestri, è una scienza di modificazione ambientale (ENMOD) per "la deliberata manipolazione dei processi naturali - le dinamiche, la composizione o la struttura della Terra, compresi i suoi biomi, litosfera, idrosfera e atmosfera, o lo spazio esterno, che può essere applicata come arma di sterminio di massa." Questo è ciò che viene attualmente attuato nella regione del Golfo del Messico attraverso le perforazioni del fondale marino, l'introduzione di sostanze chimiche nella falla e l'irrorazione chimica aerea tuttora in corso.

I progetti di Geoingegneria vanno da sperimentazioni divulgate pubblicamente, come quella di introdurre particelle nell'oceano per attrarre le alghe che sequestrano l'anidride carbonica e teoricamente rallentare il riscaldamento globale, fino a sperimentazioni altamente riservate, come l'irrorazione di aerosol secondo il Professor Michel Chossudovsky.

In un articolo dell'Examiner del febbraio 2010 dedicato alla geoingegneria, l'autore citava Michel Chossudovsky:

"...alle manipolazioni ambientali come parte di un'agenda militare, sebbene formalmente riconosciute da documenti governativi ufficiali e dall'esercito statunitense, non è mai stata accordata grande importanza....Gli analisti militari tacciono su questo argomento. I meteorologi non investigano il fenomeno e gli ambientalisti sono allineati sul riscaldamento globale e il protocollo di Kyoto." (Michel Chossudovsky, Environmental Modification Techniques (ENMOD) and Climate Change, Global Research, December 5, 2009; Also see D. Dupre, A gory truth about climate change mind control, Examiner, December 6, 2009)

L'iniziativa di 1planet1ocean ha una rilevanza sia locale che globale nel portare allo scoperto le manipolazioni ambientali militari finalizzate a perseguire l'obiettivo dichiarato di "Dominio a Spettro Completo" ( "Full Spectrum Dominance." ) del Pentagono. Per opporre resistenza a questo indegno obiettivo militare c'è bisogno di coesione.


Le persone che stanno subendo le irrorazioni chimiche aeree, non solo nella regione del Golfo del Messico ma in tutto il pianeta, richiedono urgentemente solidarietà. Se qualcosa di positivo potrà emergere da questo crimine contro l'umanità perpetrato nel Golfo del Messico, forse sarà il rafforzamento della famiglia umana nella sua lotta per porre fine alle irrorazioni aeree.


Deborah Dupre' 20 luglio 2010.

Wednesday, July 21, 2010

IL LEGAME TRA BP, GEO-INGEGNERIA, LA TORTA DI MELE E INGEGNERIA GENETICA

OK, la torna torta di mele l'ho aggiunta io...

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/07/il-legame-tra-bp-geo-ingegneria-e.html

IL LEGAME TRA BP, GEO-INGEGNERIA E INGEGNERIA GENETICA


Traduzione dell'articolo di Jim Thomas The link between BP, geoengineering and GM, pubblicato il 28 gugno 2010 The Ecologist, che mostra nel dettaglio i legami tra la BP, l'orrida manipolazione genetica e la geoingegneria, ovvero le scie chimiche.

Ma c'è anche molto di più, a conferma che quella cui stiamo assistendo è l'ennesima sceneggiata mass-mediatica col presidente USA che fa finta di voler risolvere il problema mentre invece ...




IL LEGAME TRA BP, GEO-INGEGNERIA E INGEGNERIA GENETICA

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

La BP non si fermerà alla pericolosa trivellazione in alto mare: la compagnia è incline a progetti ancora più rischiosi, inclusa la manipolazione genetica e la distruzione dell’atmosfera terrestre…

I silenzi a volte vanno notati. Dov’è finito Steve Koonin, sottosegretario per la scienza al Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti, dopo il disastro del Golfo?

Koonin era intimamente familiare con le tecnologie che hanno fallito in modo tanto spettacolare nel caso della piattaforma della Deepwater Horizon a causa del suo precedente incarico come capo scienziato alla BP. Mentre il suo attuale datore di lavoro, Barack Obama, sta cercando di capire “chi prendere a calci nel culo” per la perdita di petrolio, potrebbe trovare istruttivo fare un salto indietro nel 2005 alla presentazione di Koonin al MIT – Massachusetts Insitute of Technology, in cui vediamo il petroliere Koonin vantarsi delle prodezze tecnologiche della sua azienda nell’esplorazione del petrolio e della sua produzione nelle profonde acque del Golfo.

In particolare, affermava che 50 milioni di dollari USA per fare un buco nel fondale del Golfo avrebbero fruttato un milione di barili al giorno, descrivendo le sfide tecniche costituite dalla profondità e dalla pressione. Una piccola nota in fondo alle sue slides indicava: “l’ambiente marino crea delle sfide d’integrità” – linguaggio ingegneristico per “probabili incidenti”.


Note Incognite

Un senior management della BP come Koonin sapeva che ci si stava spingendo oltre i limiti della sicurezza ambientale nell’utilizzare queste tecnologie di trivellazione ultra-profonda in mare?

Certo che lo sapevano. Ma come chiarito nella presentazione di Koonin al MIT, estendere i confini tecnologici fino alle aree rischiose è l’atteggiamento della BP nell’era del picco del petrolio. Il tanto lodato ruolo di Koonin alla BP era precisamente di applicare una scienza all’avanguardia al problema del calo delle riserve di petrolio e della crescente crisi climatica. Koonin guidava un team di ricercatori che avrebbero tenuto conto del modo più economico per estrarre il petrolio difficile da ottenere (ad esempio le sabbie di catrame, la trivellazione in alto mare).

In modo ancora più significativo, Koonin ha avuto un ruolo centrale nell’investire milioni di dollari della BP nel nuovo campo dell’estrema ingegneria genetica, conosciuto come biologia sintetica, dove gli imprenditori costruiscono da zero il DNA di microbi completamente nuovi in modo da convertire le piantagioni di zucchero, i campi di grano e le foreste in biocombustibili per rifornire la macchina dell’economia.

È stato quando Koonin era in carica alla BP che il gigante del petrolio ha investito una somma riservata alla Synthetic Genomics Inc. di Craig Venter per sviluppare microbi che potessero essere iniettati nei giacimenti di carbone e nelle sabbie di catrame per il rilascio di metano. Un tale batterio metanogeno esiste in natura in alcune parti della crosta terrestre, ma le implicazioni ecologiche di un inziezione artificiale di un super potente germe metanogenico ed il potenziale rilascio accidentale di forti gas serra nell’atmosfera non sono state ancora studiate. Ovviamente la BP replicherebbe che le loro tecnologie sperimentali non causeranno dispersioni, proprio come non era previsto che centinaia di migliaia di barili di petrolio sgorgassero dal fondale marino.


Organismi sintetici

Poco più di un mese fa, Venter ha annunciato la “nascita” di Synthia, il primo organismo artificiale in grado di auto-riprodursi, stimolando così un ulteriore investimento in questo campo controverso ed attraendo molti appelli ad una maggiore regolamentazione e sorveglianza di queste nuove tecnologie. Se abbiamo imparato qualcosa da disastro della BP-Halliburton-Transocean è questa: non fidarsi di chi trae beneficio dall’uso della tecnologia con la sua sicurezza.

E poi c’è la geo-ingegneria – il più grande gioco d’azzardo tecnologico di tutti – che Koonin e la BP considerano come un fattibile piano di riserva. La geo-ingegneria fa riferimento a schemi su larga scala apparentemente inconsueti per ri-organizzare i sistemi atmosferici ed oceanici in modo da contrastare il surriscaldamento globale. Come per i massicci, improbabili coperchi in calcestruzzo, le opzioni nucleari ed i piani per i sigilli che vengono applicati sulla cima del pozzo della Deepwater Horizon, tali schemi possiedono un certo sentimento fantascentifico adolescenziale – scaricando ferro nell’oceano per incrementare la produzione di plankton che divorerebbe l’anidride carbonica o sbiancando le nuvole per riflettere la luce del solare nello spazio.


Un piano B per il mondo

Nel 2008 David Eyton, vice presidente alla BP per la tecnologia e le scienze, ha anunnciato che la geo-ingegenria era di certo una nuova area di ricerca per la compagnia. “Non possiamo ignorare la portata della sfida”, scrisse, “e dobbiamo tutti avere un piano B se il mondo non sarà capace di stabilizzare le concentrazioni di gas serra e se il peggio delle previsioni sui cambiamenti climatici si realizzeranno”.

L’opzione preferita dalla BP è la proposta di lanciare delle particelle di zolfo nella parte più alta dell’atmosfera per imitare l’effetto di una fumata vulcanica. Infatti, nel caso di una vasta eruzione vulcanica (come quall del Pinatubo nel 1991) tali particelle riflettono la luce del sole nello spazio e riducono in modo significativo la temperatura terrestre.

Lo scorso anno Steve Koonin ha radunato una confraternita di un dozzina di scienziati per una settimana per osservare in dettaglio l’agenda della ricerca tecnica sull’ingegneria climatica ad onde corte, attraverso l’uso degli aerosol stratosferici.

Tale studio è stato il primo ad essere sponsorizzato dalla NOVIM, un’organizzazione che proclama di “fornire delle soluzioni scientifiche sicure ai problemi più urgenti… senza patrocinio legale e senza ordine del giorno”.

Il rapporto traccia un programma di ricerca di dieci anni che inizia con i computer nel laboratorio, e poi passa ad esperimenti sul campo fino alla “applicazione monitorata”. Lo scopo specifico del rapporto è di escogiatare un’agenda di ricerca che “ridurrà i rischi e le incertezze”.
Di certo, quando si parla dei sistemi complessi, fragili e già alquanto squilibrati della Terra, tutto ciò che costituisce un rischio accettabile dovrebbe essere una questione politica, e non mramente tecnica. È improbabile che petrolieri ed pescatori risponderebbero nello stesso modo. I governi ed i popoli dei due diversi emisferi è probabile che non siano d’accordo fra loro. Persino tra uomini e donne c’è una differenza nell’attitudine al rischio.

Proprio come l’industria del petrolio è impaziente di continuare a sfruttare le fonti dell’oro nero difficili da raggiungere, una crescente lobby eloquente e ben organizzata di geo-ingegneri è asniosa di continuare a testare una varietà di schemi per intervenire sul clima. Sottolinearli entrambi costituisce una velata insolenza alla quale il disastro del Golfo dovrebbe averci reso coscienti. Sia il petrolio che la geo-ingegneria hanno forti legami con Washington, a volte anche nelle stesse persone. Ovviamente, una gran quantità di petrolio sarebbe certo di giovamento se l’atmosfera potesse essere architettata in modo tale da resistere ad alte concentrazioni di gas serra.

Un numero crescente di cittadini sta facendo appello all’arresto di tali esperimenti sul pianeta (vedi www.handsoffmotherearth.org) e l’espandersi della spessa fanghiglia nera nel Golfo dovrebbe ricordare a tutti noi di ascoltarli. È troppo tardi per prevenire questo disastro; non lo è per prevenirne altri.

Jim Thomas è manager del programma di ricerca presso il Gruppo ETC – Action Group on Erosion, Technology and Concentration.



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Saturday, June 26, 2010

Le prove che la Goldman Sachs ha venduto il 43.7 delle sue azioni dell’azienda BP tre settimane prima della catastrofe

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/06/le-prove-che-la-goldman-sachs-ha.html

Le prove che la Goldman Sachs ha venduto il 43.7 delle sue azioni dell’azienda BP tre settimane prima della catastrofe

Come vi avevamo già accennato Goldman Sachs aveva venduto il 43.7 delle sue azioni dell’azienda BP tre settimane prima della fuoriuscita del petrolio del Golfo del Messico, realizzando più di 266 milioni di dollari. La Goldman Sachs ha venduto precisamente 21 giorni prima della Giornata della Terra.

[corrado coglione, il 43.7 di cosa? cretino! GS ha ridotto il suo investimento in BP del 43.7% (PERCENTO) nel PRIMO TRIMESTRE 2010 e non 3 settimane prima dell'incidente. COGLIONE!]

Tale notizia non è per niente una voce, ed è confermata da moneycentral.msn.com, sito assolutamente mainstream che riceve le sue informazioni dall'agenzia Reuters. C'è quindi poco spazio per pensare che i dati riportati al link precedente e immortalati nello screenshot di inizio articolo siano "bufale" create ad hoc per avvalorare la "teoria cospirazionista" secondo la quale il disasttro ecologico nel Golfo del Messico dell'aprile 2010 sia stato creato ad arte dalle élite globali allo scopo di realizzare Nuovo Ordine Mondiale.

Infatti potete verificare che il sito moneycentral ha come fornitori di dati:



Ricordiamo ancora una volta che qualche giorno prima dell'11 settembre qualcuno si è disfatto di un ingente stock di azioni delle compagnie aeree - subito dopo andate in crisi., e che quindi parlare di coincidenze sembra oltremodo ridicolo: qualcuno sapeva cosa stava per succedere ed ha agito di conseguenza.

E non venitemi a dire che i dirigenti della Banca Goldman & Sachs sospettavano quanto poi è realmente accaduto mentre i dirigenti della BP, proprietaria della piattaforma petrolifera, sarebbero stati all'oscuro di tutto continuando a elemosinare i soldi per gli interventi di manutenzione e controllo a quelle rischiosissime perforazioni. Vi sembra davvero possibile che dei magnati dell'economia sapessero più di quanto sapevano gli stessi proprietari dell'impianto?

E se i dirigenti della BP sapevano quanto stava per succedere come mai non hanno fermato le trivellazioni e messo in atto dei tentativi per evitare che il disastro portasse dei gravissimi dani all'azienda stessa?

La BP adesso infatti è di fronte ad un fortissimo ribasso delle sue azioni, al rischio di un processo penale, alla probabile condanna ad un ingentissimo risarcimento danni, ad un fortissimo danno all'immagine (che cerca di risolvere in qualche modo pagando il servizio del motore di ricerca google affinchè dia risalto ai link della BP in tutte le ricerche fatte sul web riguardo alla recente catastrofe).

Possiamo quindi credere che i dirigenti della BP pur sapendo cosa stava per succedere non abbiano mosso un dito e abbiano lasciato che succedesse l'irreparabile? Che abbiano lesinato sui soldi necessari per la messa in sicurezza delle trivellazioni solo per una incredibile tircheria (come vorrebbero farci credere le spiegazioni ufficiali )? Qualche decina di migliaia di dollari spesi in più avrebbero permesso di evitare all'azienda perdite più elevate di alcuni ordini di grandezza; la decisione di bloccare la piattaforma e chiudere le trivellazioni avrebbe alla lunga reso molto di più che tirare avanti rischiando l'irreparabile, sia dal punto di vista ecologico che dal punto di vista degli ingenti danni economici alla BP stessa.

Se quindi la BP sapeva cosa stava per accadere (e doveva certamente essere a conoscenza di certe questioni molto meglio della Goldman Sachs) l'unica maniera per capire cosa sia successo è ammettere che i vertici dell'azienda BP abbiano collaborato ad un piano nefasto che prevedeva la creazione artificiale di un disastro ecologico senza precenti per il nostro pianeta, allo scopo probabilmente di depopolare il pianeta accelerando al contempo la creazione di un unico dispotico governo mondiale.

Del resto la compagnia BP si è fusa con Amoco Oil, ex Standard Oil, la compagnia petrolifera dell’impero di Rockefeller, membro centrale della Commissione Trilaterale e parte molto importante dei Bilderberg, sicuramente uno degli uomini più potenti del mondo, uno dei burattinai di più alto rango che lavora alla creazione del Nuovo Ordine Mondiale.

Cosa mai potrebbe importare al signor Rockefeller della perdita di qualche milione di dollari (o persino di qualche decina di milioni di dollari) quando egli possiede un patrimonio incalcolabile?

D'altronde se ben riflettiamo sul fenomeno delle scie chimiche (un'ora di volo degli aerei della morte costa circa 10.000 euro, e sono centinaia gli aerei che spruzzano agenti chimici e biologici in lungo ed in largo sopra ogni nazione di questo pianeta) comprendiamo che le élite criminali che ci governano non lavorano per i soldi, bensì per il consolidamento di un potere illimitato tramite la manipolazione mentale e l'indebolimento fisico, psichico e genetico della razza umana.

A proposito di scie chimiche va ricordato che la BP non è ovviamente estranea nemmeno a questo orribile piano. Nel suo lungo articolo sul disastro ecologico nel golfo del messico intitolato Fuoriuscita di petrolio nel golfo, una perforazione nel mondo Naomi Klein ricorda infatti come la famigerata British Petroleum (dopo avere eseguito ricerche sulla creazione di batteri geneticamente modificati per la produzione di metano) abbia recentemente considerato come interessante campo di studi per le sue future ricerche la geoingegneria, parola che fa coppia con scie chimiche, dal momento che le proposte di geoingegnerizzare il pianeta si sostanziano nello spruzzare particolato metallico nell'atmosfera per riflettere la luce solare, ovvero nel fare alla luce del sole ciò che in realtà va avanti di nascosto da anni (a tal proposito ricordiamo che di recente, a fine del 2009, tale orribili proposte di geoingegneria sono state presentate durante delle audizioni al parlamento statunitense ed inglese).

Ovviamente se l'avvelenamento quotidiano delle scie chimiche va avanti di nascosto non è certo per il nostro bene, non è per combattere il cosiddetto effetto serra causato dall'anidride carbonica. Del resto se è vero che la terra si riscalda è altrettanto vero che si sta riscaldando contemporaneamente anche Marte, mentre su Giove è spuntata una seconda macchia. E non mi dite per carità che la colpa è delle industrie marziane o della produzione di andride carbonica degli abitanti di Giove che causano profonde alterazioni climatiche sul proprio pianeta!

Friday, June 18, 2010

40 milioni di persone negli stati che si affacciano sul Golfo del Messico potrebbero essere evacuate


http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/06/40-milioni-di-persone-negli-stati-che.html

40 milioni di persone negli stati che si affacciano sul Golfo del Messico potrebbero essere evacuate

Traduzione dell'articolo 40 million people in gulf oil spill region to be evacuated by military rumours say pubblicato sul sito di Jane Burgermeister, la nota giornalista che ha denunciato lo scandalo dei tossici vaccini contro l'influenza suina, nonchè la strage (attuata con la copertura di un finto incidente aereo) per decapitare i vertici del governo polacco.

Se davvero succedesse quanto viene riferito in tale articolo potremmo trovare un'ulteriore motivo (dal punto di vista delle élite criminali che governano il nostro pianeta) per generare artificialmente un simile disastro ecologico, ovvero quello di mettere sotto legge marziale una vasta area degli Stati Uniti, realizzando così uno dei sogni del Nuovo Ordine Mondiale, una dittatura sotto le mentite spoglie di un'indispensabile operazione umanitaria.

La seguente traduzione è a cura di Giulia (che qui ringraziamo vivamente per la collaborazione). Le immagini Oil spill (in apertura di articolo) e FEMA (vedi più avanti) sono tratte dalle famigerate carte da gioco illuminati cards game, del 1995!



Secondo alcune fonti, 40 milioni di persone nella regione del Golfo interessata dal disastro petrolifero starebbero per essere "evacuate" dalle forze militari.


Secondo alcune fonti, le forze militari statunitensi sarebbero in procinto di "evacuare", sotto il pretesto della tossicità, 40 milioni di persone nella regione del Golfo del Messico colpita dalla marea di petrolio.

40 milioni di persone potrebbero essere collocate solo nei famigerati campi FEMA, costruiti in tutto il paese e simili a campi di concentramento o di prigionia, con inceneritori in dotazione a ciascun campo.

Sebbene stiano spacciando alla gente questo trasferimento come temporaneo, ci sono fondate prove per ritenere che lo sversamento di petrolio è stato innescato deliberatamente per implementare la legge marziale e trovare un pretesto per rinchiudere la gente nei campi di prigionia FEMA, nell'ambito dell'agenda del Bildelberg per impadronirsi degli USA.

Di seguito un rapporto sulla situazione:

Informazioni da un insider dell'Industria Petrolifera nel Texas:

Lo sversamento di petrolio nel Golfo non può essere interrotto con nessun metodo convenzionale, dal momento che la tubatura verticale del pozzo ha perso aderenza rispetto al foro di trivellazione ed il petrolio sta schizzando fuori intorno alla base della tubatura, e il tubo di rivestimento ha subito fratture dal pompaggio di fango ad alta pressione durante il processo di "top kill".

Stanno ora spuntando fuori altre relazioni geologiche secondo cui ci sarebbero molte altre ingenti falle a distanza dalla testa del pozzo, dal momento che il fondale marino è stato fratturato dalle alte pressioni (2200psi) di fuoriuscita degli 80 barili al giorno che si infiltrano orizzontalmente negli strati geologici circostanti.

Al momento c'è un notevole oscuramento delle notizie provenienti dall'intera area compresa tra New Orleans e la Florida, ma le mie fonti mi riferiscono che ci sono preparativi in corso per quanto segue: le forze militari si stanno mobilitando per l'evacuazione integrale dell'intera regione (approssimatamente 40 milioni di persone) a causa dell'estrema tossicità del metano, dell'acido solfidrico e dell'acido cianidrico, altre relazioni indicano che l'unica soluzione in grado di contenere la falla principale sarebbe un ordigno nucleare piazzato all'interno del secondo pozzo di emergenza intorno al mese di settembre. Ricordate: avevo detto che ci sarebbe voluto questo!

Il grosso problema è dove mettere tutte le persone trasferite finchè non riusciranno a riparare il danno.

Inoltre se il fondale marino è già fratturato l'ordigno nucleare potrebbe precipitare la situazione se non fosse detonato a regola d'arte, e nessuno sa realmente quanta forza esplosiva è necessaria senza danneggiare al contempo la superficie che copre i giacimenti petroliferi tra il Venezuela e lo Utah.

Ancora: la BP e la Transocean finiranno per dichiarare bancarotta nel corso delle prossime due settimane e scaricheranno sulle spalle degli americani le spese dei danni, che si stima raggiungeranno mezzo trilione di dollari. La BP ha già speso due miliardi e la Guardia Costiera e la Marina Militare degli USA altri tre miliardi, e questo è nulla rispetto a quanto servirà per le operazioni di ripulitura se il disastro dovesse protrarsi fino a ottobre o novembre.

Questo potrebbe portare gli Stati Uniti al collasso finanziario dato che non esistono fonti disponibili da cui prendere in prestito ulteriori fondi.

Le mie fonti mi riferiscono che se il fondale marino è fratturato, saranno sospese tutte le trivellazioni lungo la costa del Golfo e questo porterà ad un raddoppio globale dei prezzi dell'energia e del gas entro i prossimi mesi.

C'è molto altro ma vi risparmio lo scenario peggiore riguardo all'opzione finale. Se dovesse fallire sarebbe semplicemente inimmaginabile!

So che tutto questo può sembrare esagerato, ma garantisco che le mie informazioni sono della massima attendibilità.

(fine del rapporto)

Questo non fa che confermare ciò che hanno già affermato persone come Lindsey Williams e altri.



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Tuesday, June 15, 2010

BRITISH PETROLEUM: UNA CATASTROFE ACCIDENTALE?

http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/06/british-petroleum-una-catastrofe.html

BRITISH PETROLEUM: UNA CATASTROFE ACCIDENTALE?



Qui di seguito la traduzione delle parti più importanti dell'articolo Mientras la lluvia toxica originada por el derrame de BP... pubblicato il sul blog dictaduraglobal. Traduzione di Vanesa per voci dalla strada, con qualche piccola rifinitura da parte del sottoscritto (a presto spero di pubblicare anche le altre informazioni contenute nell'articolo dopo avere rifinito la trduzione).

BRITISH PETROLEUM: UNA CATASTROFE ACCIDENTALE?

Mentre la pioggia tossica causata dalla fuoriuscita della BP ha cominciato a distruggere alcune coltivazioni nel Tenesse, aumentano i sospetti sull’intenzionalità del disastro.

Un rapporto del Ministero delle Risorse Naturali della Federazione Russa avverte che la fuoriuscita di petrolio e gas della BP nel Golfo di Messico è sul punto di trasformarsi nella peggior catastrofe ambientale di tutta la storia.

Gli scienzialti russi stanno segnalando i primi danni per la “pioggia tossica” nello stato del Tennessee. Norizie provenienti dalla stampa di questa regione confermano queste voci in base a quanto si legge nel Servizio di Notizie WREG, nell' articolo intitolato “Misteriosi danni alle coltivazioni minacciano centinaia di ettari”.

“Le troviamo ovunque, nelle erbe, nei fiori, nei ciliegi, nella gramigna, ha detto l’agricoltore Toni Holt riferendosi alle misteriose macchie biancastre che stanno sterminando le sue coltivazioni”. Sembra che siano dappertutto.

Holt coltiva prodotti organici che vende nei mercati degli agricoltori della zona. Mentre lui ed altri contadini ispezionano la crescita di nuove macchie di questa piaga sconcertante, temono per tutto il loro raccolto, che potrebbero perdere”.

“Ci sono due uccelli morti appesi a due nidi differenti di uccelli, siamo preoccupati. Non so se c’è una relazione [col disastro nel golfo del messico] ma è allarmante” ha detto Tolt. “Abbiamo delle galline.Vendiamo le nostre uova al mercato”.



La dispersione dell’agente Corexit 9500 sviluppato originariamente dalla Exxon e adesso prodotto dalla Holding Company Nalco di Naperille, Illinois, è quattro volte più tossico del petrolio (il petrolio è tossico ad una concentrazione di 11 parti per milione, Corexit 9500 a solo 2,61 parti per milione). In uno studio condotto da Anita Georges-Ares e James R. Clarck per la Exxon Scienze Biomediche, Inc, intitolato “Un’acuta tossicità acquatica di tre prodotti Corexit: una panoramica” si ammette che il Corexit 9500 è risultato essere uno dei disperdenti più tossici mai sviluppati.

A causa anche del riscaldamento delle acque del Golfo del Messico, le molecole di tale prodotto chimico saranno capaci di modificare il loro stato da liquido a gassoso, il che permette l'inglobamento del Corexit 9500 nelle nuvole e la sua liberazione come “pioggia tossica” in tutto il Nord America.

Come se non bastasse, gli uragani e le recenti condizioni meteorologiche avverse stanno devastando la zona, mentre milioni di litri di Corexit 9500 sono sulla superficie del mare.

Le conseguenze di una “pioggia tossica” che potrebbe abbattersi sugli USA potrebbe “teoricamente” distruggere tutta la vita a qualsiasi profondità causando un "inimmaginabile catastrofe ambientale".

Documenti provenienti dagli USA puntano alla possibilità che il governo si stia preparando in segreto ad evacuare decine di milioni dei suoi cittadini dagli Stati del Golfo del Messico.

Dall’altra parte, e anche se potrebbe trattarsi di un’enorme coincidenza [e come no, alla faccia delle coincidenze! - N.d.R.], la Goldman Sachs, più mafia che banca, che ha beneficiato dalla crisi economica, e che ha suoi uomini di fiducia nei posti chiave del ministero dell'economia statunitense, ha venduto il 43.7 delle sue azoni dell’azienda BP tre settimane prima della fuoriuscita del petrolio del Golfo del Messico, realizzando più di 266 milioni di dollari. La Goldman Sachs ha venduto precisamente 21 giorni prima della Giornata della Terra, che come parte di un oscuro umorismo cosmico è risultato essere il giorno della fuoriuscita del petrolio.

[a proposito, un'altra curiosa coincidenza, il petrolio inizia a fuoriuscire in concomitanza con la giornata della terra del 22-4-2010, ottima trovata per spettacolizzare l'avvenimento se fosse un disastro procurato, e non dimentichiamo che 2+2+4+2+1=11, la cifra nefasta tanto cara a chi crea auto-attentati come quello dell'11 settembre o scatena terremoti e tsunami il 26-12 ... 2+6+1+2=11 ... davvero sempre e solo coincidenze? N.d.R.].

Ora sappiamo che la Goldman Sachs usa softwares che si avvicinano all’intelligenza artificiale per predire il futuro del mercato, ma i risultati della BP, che aveva avuto un guadagno di oltre i 6 milioni di dollari nel primo trimestre dell’anno, non sembravano mostrare nessuna tendenza in ribasso. Se la Goldman avesse venduto oggi avrebbe perso 96 milioni di dollari. Questo non basta per convincerci che la fuoriuscita del greggio sia stata pianificata con anticipo [ah già, e allora anche il fatto che qualche giorno prima dell'11 settembre qualcuno si è disfatto di un ingente stock di azioni delle compagnie aeree - subito dopo andate in crisi - è una coincidenza? E come mai certi siti di cosiddetta informazione alternativa che denunciano le menzogne dell'11 settembre sorvolano su questo indizio fortemente probante per affermare che la tragedia nel Golfo del Messico è stata solo un incidente? - N.d.R.]. Ma, esiste un’altra informazione.

(...)

Queste parole sembrano troppo inquietanti. Ma non è tutto. Il direttore non-operativo della Goldman Sachs International (filiale inglese della banca statunitense) è Peter Sutherland, che è stato anche direttore non-operativo della BP e che, come potete leggere persino su wikipedia, è membro del potente gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale.

Questo potrebbe essere casuale, ma l’infame protagonista di questo ecocidio, la BP, è una compagnia che si è fusa con Amoco Oil, ex Standard Oil, la compagnia petrolifera dell’impero Rockefeller. Come si sa David Rockefeller è un membro centrale della Commissione Trilaterale e parte molto importante dei Bilderberg, per alcuni l’uomo più potente del mondo.

(...)

Un altro punto da considerare è la negligenza nel fermare la marea nera, al tempo stesso usando un disperdente, il corexit, che è altamente tossico per l’ambiente e non è tra i dieci primi più efficaci. Questo suggerisce che si cerca di estendere la marea, forse per causare una crisi alimentare?

Il potere e la scarsa morale della Goldman Sachs è stata denunciata da Matt Taibbi che l’ha chiamata “un calamaro vampiro che soffoca l’umanità”- La sua ingerenza nella politica mondiale è stata dimostrata in varie occasioni. [ad esempio nel caso della crisi economica greca - N.d.R.]




Appendice

Il sito che critica questo blog utilizza le tipiche modalità dei disinformatori: cerca di smontare il lavoro di ricerca che consiste ormai in una decina di articoli sulla questione (vedi sotto) attaccandosi ad un solo particolare (il fatto che nel film Knowing la piattaforma si incendi senza che fuoriesca petrolio) sorvolando allegramente su tutti gli altri, e parla di complottismo (quasi a negare il fatto che i potenti complottino e cospirino contro di noi, quasi come se l'11 settembre non fosse mai esistito e le scie chimiche siano simpatici sbuffi di vapore).

Aggiungiamo che nel sito in questione gli articoli sulle scie chimiche siano vecchi di anni e che non esiste nella home page nessun link dedicato alle scie tossiche, in un momento in cui con orrenda regolarità gli aerei della morte oscurano il sole stendendo una bianca coltre di prodotti chimici sulla nostra povera terra. Ed infatti per negare l'intenzionalità del disastro ecologico nel Golfo del Messico si usa la ridicola argomentazione che i potenti sarebbero sempre mossi dal denaro.

Che tale argomentazione sia falsa lo si vede proprio dal fatto che tutti i governi del mondo complottino contro di noi allo scopo di spruzzare, nell'aria che respiriamo, tonnellate di prodotti venefici, mandando in giro per il cielo ogni giorno ed ogni notte centinaia di aerei il cui volo a bassa quota è particolarmente costoso. O forse possiamo pensare che le donazioni di Bill Gates per finanaziare i programmi di vaccinazione siano fatte per ricavarne denaro? Pensare una cosa del genere sarebbe un ridicolo controsenso. Pensare che tale operazione la si faccia per una questione di soldi è clamoroso non senso, ed occorrono ben altre spiegazioni.

A quanto pare ci sono gatekeeper di vario livello, non solo Grillo e Travaglio; d'altronde anche Giulietto Chiesa pur denunciando l'auto-attentato dell'11 settembre non si sbilancia sulle scie chimiche, d'altronde fa parte di una delle tante organizzazioni che progettano il Nuovo Ordine Mondiale.