L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Friday, May 18, 2012

Ghiandola pineale e scie chimiche


Prossimamente: "penne all'arrabbiata e scie chimiche".

http://www.tankerenemy.com/2012/05/ghiandola-pineale-e-scie-chimiche.html

Ghiandola pineale e scie chimiche

L'epifisi è una struttura diencefalica impari e mediana (straccione: se è UNA sola - e sta "in mezzo" al cervello -  è ovvio che è dispari, di impari c'è solo la lotta tra la tua colossale ignoranza e quella di un termosifone per entrare nel Guinness per "il QI più basso del mondo"), di forma ovoidale, situata in corrispondenza della volta del terzo ventricolo. Nell’adulto raggiunge circa 120 mg. Rivestita dalla pia madre, è suddivisa in lobuli da setti di tessuto connettivo, le cui cellule parenchimatose (pinealociti) sintetizzano la melatonina, un ormone derivato dall'amminoacido triptofano. Questo ormone è prodotto ritmicamente in funzione dell'alternanza luce-buio, con concentrazioni nel plasma più elevate nelle ore notturne. La melatonina è quindi un sincronizzatore dei bioritmi e limita gli effetti negativi associati al cambiamento del fuso orario, in seguito a viaggi aerei molto lunghi (il disturbo noto come jet lag). E' stato dimostrato che la melatonina svolge una funzione protettiva nei confronti dei radicali liberi. Essa possiede anche altre proprietà terapeutiche: è efficace contro certe forme di insonnia e contro alcuni tumori.

Nella tradizione esoterica l’epifisi, chiamata, per la sua forma simile a quella di una pigna (come quelle che affollano il tuo cervello e hanno espulso i tuoi due neuroni), anche ghiandola pineale, è abbinata al terzo occhio, ossia alla percezione extrasensoriale, alla visione di dimensioni normalmente invisibili. Alcuni ricercatori hanno pure osservato che, intorno ai sei anni di età, la secrezione di melatonina diminuisce in modo notevole. Non è forse un caso se è pressappoco l'età in cui i bambini cominciano la scuola primaria dove quasi ex abrupto si devono confrontare col pensiero raziocinante, suscettibile di aprire in parte nuovi orizzonti cognitivi, ma soprattutto di chiudere il terzo occhio che è intuizione, letteralmente "guardare dentro" (tueor e in).

Descartes ritiene l'epifisi sede dell'anima. Per il filosofo e matematico francese, la ghiandola pineale è il punto privilegiato dove anima (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono, in quanto unica parte dell’encefalo a non essere doppia. Si potrebbe ritenere dunque che l’epifisi, come il D.N.A. , sia un medium tra enti ontologicamente diversi.

Nell’articolo intitolato “L’occhio che tutto vede”, Gianluca Gualtiero si sofferma sulla pineale, rivisitando le concezioni tradizionali che vi vedono il cosiddetto “Terzo occhio”. A tale proposito, l’autore riporta le asserzioni della Dottoressa Saskia Bosman, secondo cui “in un lontano passato la ghiandola pineale era conosciuta come il terzo occhio, nonostante fosse molto di più: era un ricevitore cosmico e veniva considerata come l’emittente ed il destinatario di informazioni multidimensionali provenienti dalla Sorgente. Attraverso gli altri sensi, l’epifisi comunica con il mondo esterno tramite l’invio e la ricezione di impulsi.[…] Il terzo occhio partecipa ad attività fisiologiche in sinergia con la pituitaria che è il ricevitore del pensiero, mentre la pineale, spesso chiamata ghiandola maestra, è il trasmettitore-mediatore del pensiero, la vera chiave per l’elevazione della coscienza”. E’ molto probabile che il simbolo della pigna, reperibile in molte culture passate, adombri proprio la pineale e le sue facoltà.

A proposito delle implicazioni psico-biologiche riguardanti tale ghiandola, meritano attenzione gli studi di Rick Strassman che ha indagato le caratteristiche della dimetil-triptamina (DMT), molecola secreta dall’epifisi in concomitanza con situazioni critiche, estreme e di coscienza alterata: l’inizio e la fine della vita di un individuo, la meditazione, le esperienze oniriche, l’estasi… Annota Strassman: “Quanto accade nella pineale sembrerebbe molto simile al fenomeno di risonanza che si ottiene con un calice di cristallo sottoposto a certe lunghezze d’onda. Il corpo pineale comincerebbe a vibrare in risposta a determinate frequenze cerebrali che indebolirebbero le barriere multiple deputate ad impedire la naturale sintesi di DMT: lo scudo cellulare della ghiandola, i livelli enzimatici e la quantità di anti-DMT. Tale indebolimento provocherebbe quindi un flusso abbondante di molecola dello spirito che a sua volta faciliterebbe l’accesso della coscienza a specifici stati mistici o psichedelici a carattere soggettivo”.

Dopo quella di Strassman, le ricerche sul tema si sono moltiplicate: R. N. Lolley osserva: "Il meccanismo di fototrasduzione (attraverso cui le cellule recettrici della retina trattengono fotoni che poi inviano al cervello) nei foto-recettori cellulari retinici è diventato più comprensibile: allo stesso modo è stato acquisito che i pinealociti (cellule della pineale) posseggono uno specifico insieme di proteine retiniche che prendono parte alla cascata fototrasduttrice”. Resta da comprendere come il terzo occhio possa ricevere i segnali luminosi (fotoni): potrebbero essere i cristalli di calcite, contenuti nella pineale, a consentire il flusso di informazioni fotoniche. Secondo S.S. Bacconier, i microcristalli inclusi nella ghiandola, possedendo proprietà piezoelettriche e piezoluminescenti, sono correlati con la capacità di emettere e trattenere messaggi luminosi. Nick Sand ritiene che la stessa DMT abbia proprietà di piezoluminescenza. [1]

Il chimico Corrado Malanga asserisce che nella pineale si trovano microcristalli di quarzo, le cui caratteristiche piezoelettriche sono note: inoltre – ipotizza il ricercatore (indipezzente) - i composti delle chemtrails potrebbero essere dispersi proprio per inibire le potenzialità dell’epifisi. Un tempo grossa come un bulbo oculare, ora le sue dimensioni sono notevolmente ridotte, mentre il fluoro, nocivo ingrediente di dentifrici, gomme, bibite gassate, acqua “potabile” etc. ne ha provocato e ne sta provocando il malfunzionamento, a causa della decalcificazione.

Le operazioni chimiche sono dunque volte, tra gli altri numerosi e sinistri scopi, a sigillare il terzo occhio, affinché agli uomini sia preclusa la possibilità di scorgere la realtà oltre il velo di Maya? La risposta forse non tarderà a venire. (Eccola qui in tempo reale: NO. Sono immani troiate.

[1] L’effetto di piezoelettricità è presente in un gran numero di cristalli ed avviene sottoponendo due facce del cristallo a pressione o trazione: si ottiene così sulle facce trasversalmente opposte una differenza di potenziale anche elevata da cui origina una scarica elettrica. La piezoluminescenza è, invece, il fenomeno per cui certi cristalli producono scariche elettriche di differente colorazione.

Fonti:

G. Gualtiero, L’occhio che tutto vede, in X Times, n. 41, marzo 2012 con bibliografia ivi contenuta
Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. epifisi, piezoelettricità
Copia e incolla senza capire una minchia
Cazzari vari
 

Tuesday, June 29, 2010

Luci sismiche ed archi chimici

http://www.tankerenemy.com/2010/06/luci-sismiche-ed-archi-chimici.html

Luci sismiche ed archi chimici

A proposito delle manifestazioni atmosferiche foriere dei terremoti indotti, bisogna distinguerle dalle luci sismiche: si osservano, infatti, spesso nembi iridescenti e "cirri" opalescenti che si formano in seguito al passaggio di aerei chimici. Sembra che, tra i diversi possibili segni anticipatori dei movimenti tellurici, si debba concentrare l'attenzione proprio su queste striature nel cielo, indizio di una pesante manipolazione delle condizioni naturali. La disinformazione basa, tra l’altro, il suo inganno sull’equazione tra le cosiddette "luci sismiche" e le iridescenze artificiali. Le prime sono naturali, benché la loro genesi non sia molto chiara; gli arcobaleni chimici sono, invece, il risultato della dispersione di quarzo, di alluminio e di etilene dibromuro (additivo nei carburanti JP8).

"Durante gli eventi sismici, in taluni casi è possibile notare, oltre al caratteristico rumore, anche delle luci che possono manifestarsi come lampi o fiammate.

La teoria dell’effetto piezoelettrico prevede che rocce con composizione cristallina soggette alle compressioni generate dai sismi, siano in grado di produrre luce, grazie alle scariche elettriche. L’effetto di piezoelettricità è presente in un gran numero di cristalli ed avviene sottoponendo due facce del cristallo a compressione: si ottiene così sulle facce trasversalmente opposte una differenza di potenziale anche elevata. La difficoltà della produzione di luci sismiche, mediante questo fenomeno, risiede nella necessità dell’allineamento dei cristalli nelle rocce in modo tale da conseguire la variazione di potenziale necessaria a generare la scarica elettrica e quindi il lampo.

Altri effetti elettrici si possono sviluppare mediante la separazione o il contatto tra strati rocciosi, circostanza che si verifica appunto in corrispondenza di fenditure causate da sismi. Sembra che il gradiente elettrico provocato da queste fratture o dai successivi contatti, potrebbe essere in grado di sviluppare sufficiente tensione da giustificare i bagliori.

Anche la diffusione di calore nei cristalli può generare la produzione di cariche elettriche, trasformando il calore in differenza di potenziale. L’attrito delle rocce sottoposte a compressione e rilascio, evento tipico di un sisma, potrebbe essere in grado di generare sufficiente energia termica per provocare questo fenomeno.

Alcuni ricercatori affermano che, durante il terremoto, si possono formare delle forti correnti ascensionali d’aria dovute alle vibrazioni del suolo. Queste correnti possono caricarsi elettricamente e sprigionare scariche elettriche luminose.

Altri fenomeni che sviluppano luce comprendono le scariche elettrochimiche che si formano per elettrolisi dell’acqua che scorre in anfratti e spaccature della litosfera.

La stessa compressione delle rocce può causare l’emissione di elettroni che, a seguito di collisioni con le molecole dell’atmosfera, possono determinare fiochi fenomeni luminosi.

In altre occasioni, successivamente ad un sisma si è potuta constatare la presenza di tracce di combustione. In tali casi, si ipotizza che il fenomeno sia dovuto alla fuoriuscita di gas infiammabili dal terreno. Risulta comunque difficile comprendere le ragioni dell’innesco della combustione".


Da questa carrellata sulle possibili cause e sulla natura delle luci sismiche, si evince che esse, comunque rare e sovente deboli, sono fulminee. Assomigliano dunque ai lampi di un temporale e non sono manifestazioni durevoli, a differenza delle nubi colorate e dei fasci iridati che non sbaglieremo a considerare, se non i prodromi di un sisma innaturale, un'aberrazione atmosferica dovuta ad interventi militari. Queste nuvole artificiali manifestano interferenze prismatiche con lunghezze d'onda luminose che avvengono solo con "materiale solido estremamente fine", come spiega il fisico canadese Neil Finley. Queste microparticelle sospese nell'aria "generano campi di interferenza attorno ad ogni particella, cambiando il colore della luce".


Fonti:

Autore non indicato, Le luci sismiche
W. Thomas, Le scie chimiche compromettono la vita sulla Terra, 2006




Tuesday, September 1, 2009

Trasmissione delle patologie e quarzo

http://www.tankerenemy.com/2009/09/trasmissione-delle-patologie-e-quarzo.html

Trasmissione delle patologie e quarzo

Lo psicologo statunitense e studioso della scienza russa, David Wilcock, in una recente conferenza, intitolata "Enigma 2012", ha sfiorato diversi temi inerenti soprattutto alla geometria sacra ed alle scienze di frontiera. Di notevole interesse è stato il suo breve excursus sulle scoperte dello scienziato sovietico Kaznacheyev.

Questo ricercatore, che è stato Direttore dell'Istituto per la Medicina clinica e sperimentale di Novosibirsk, ha condotto per vent'anni inusuali esperimenti con coppie di colture cellulari. Questi esperimenti, vitali per comprendere la malattia e la guarigione, hanno provato che ogni degenerazione cellulare e patterns letali possono essere trasmessi per via elettromagnetica e che questi patterns possono essere indotti in cellule bersaglio con l'assorbimento di radiazioni.

Negli esperimenti, due contenitori sigillati (vedi figura a fianco) ed identici sono collocati l'uno accanto all'altro, con una schermatura che separa i contenitori, ma con una giuntura ottica tra le due parti dell'apparato. Un tessuto viene scisso in due campioni identici e ciascun campione è collocato in ognuna delle due parti dell'apparato. Le cellule di un campione vengono quindi sottoposte ad un agente patogeno (un virus, un batterio, un veleno, radiazione nucleare, radiazione ultravioletta mortale etc.). Se la finestra ottica è costituita da vetro, le cellule sane dall'altra parte restano sane. Se, invece, la sottile finestra ottica è di quarzo, la malattia causata nel campione infetto si manifesta anche nel campione sano. Ciò accade in circa il 70-80 per cento dei casi.

Gli studi condotti da Kaznacheyev e da Gurvitsch hanno dimostrato che le cellule infette, quando muoiono, rilasciano fotoni nello spettro dell'infrarosso prossimo. Il vetro è opaco a questi fotoni e li assorbe, mentre passano attraverso il quarzo. Il più delle volte, la coltura sana che assorbe i fotoni letali rivela sintomi degenerativi e muore.

Gli esperimenti del biologo russo provano che le malattie cellulari ed i relativi patterns si trasmettono elettromagneticamente.

I risultati di tali ricerche potrebbero essere collegate alle proprietà piezoelettriche del quarzo? L'infame operazione "scie chimiche" mette in campo tutte le più disparate e spesso meno note risorse scientifiche per nuocere alle persone ed alla biosfera: quindi non si può escludere che i cristalli di quarzo, contenuti nelle chemtrails, siano volti a facilitare la trasmissione degli agenti patogeni, in primo luogo i virus. In questo periodo, si disquisisce, spesso a sproposito o con intenti di disinformazione circa il patogeno influenzale H1N1. Sarà opportuno quindi rammentare che cos'è veramente un virus, evidenziando la sua singolare natura, per così dire, poco naturale. Rimandiamo quindi alla lettura dell'articolo intitolato Virus di Alessio Feltri: è studio non recentissimo, ma sempre istruttivo.


Fonti:

A. Feltri, Virus, 2006
Autore non indicato, The Kaznacheyev experiments
Testo della conferenza tenuta da D. Wilcock, Enigma 2012, tradotto dal gentilissimo Richard di AG



ARCHI CHIMICI

Come ha raccontato Finley, il 16 giugno 2006, mentre guidava nella Statale 1 vicino a Victoria (British Columbia), "Mi fermai per vedere una piatta nuvola bianca, incredibilmente bianca, incredibilmente ampia. Era sconvolgente da vedere".
La luce solare riflessa da quella enorme nuvola innaturale attraverso la sua sfumata visiera solare "occultava" il sole, come ha detto lui, in strisce prismatiche: "tutto rosa, verde e viola". Una tale "birifrangenza", ha spiegato Finley, "non si verifica mai con il vapore acqueo, perché la separazione dei colori si ha solo in un sistema di rifrazione cristallino".

Tali interferenze prismatiche con lunghezze d'onda luminose avvengono solo con "materiale solido estremamente, estremamente fine", ha spiegato di nuovo Finley. Queste fini particelle sospese "generano campi di interferenza attorno ad ogni particella, cambiando il colore della luce".

Finley ha detto che si stava riferendo specificamente agli agenti chimici rilasciati artificialmente nel cielo da "aviocisterne" (rame, quarzo, alluminio, bario etc.).

Mentre il vapore acqueo che si solidifica in cristalli di ghiaccio ad elevate altitudini può predisporre dei "paraeli" (cerchi luminosi) attorno al Sole e un'occasionale aureola attorno alla luna, gli oleosi colori dell'arcobaleno visti molto più comunemente nelle scie dei jets e nelle nuvole artificiali sono firme chimiche, ha riferito.




posted by Zret