L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Saturday, November 17, 2012

Le élites e gli Stranieri


http://zret.blogspot.com/2012/11/le-elites-e-gli-stranieri.html

Le élites e gli Stranieri

Negli ultimi tempi alcuni scienziati hanno osato rompere il tabù che circonda il tema degli extraterrestri. E’ noto che si viene subito additati come visionari o ciarlatani, non appena si sfiorano certi soggetti relegati nel novero delle fantasticherie di adolescenti. Dunque questo interesse dei ricercatori è sintomatico di un importante cambiamento. Che cosa li ha spinti a rilasciare dichiarazioni sulle civiltà stellari e come le dipingono? Questi annunci non sono casuali, poiché dipendono da una raffinata strategia volta a plasmare l’opinione pubblica. Gli scienziati accademici non sono soltanto i portavoce dell’establishment, quanto esponenti del potere.

Le loro analisi sono all’apparenza contraddittorie: alcuni (ad esempio, Hawking e Kaku) allertano il pubblico, descrivendo gli Stranieri come pericolosi invasori; taluni (Wilcock, Greer et al.), invece, promuovono l’immagine degli alieni salvatori, prospettando la risoluzione di ogni problema mondiale grazie all’elargizione all’umanità di tecnologie avveniristiche ed alla creazione di una confederazione planetaria improntata ai valori della pace e della fratellanza cosmica.

E’ evidente che il governo segreto conosce la verità sugli alieni. E’ poi probabile che l’esecutivo occulto abbia stipulato patti con civiltà malevole e spregiudicate cui si devono almeno le mutilazioni animali ed umane nonché il Terraforming al contrario. Forse una frangia delle élites è pentita dell’accordo siglato, ma non può agire: ormai è troppo tardi per tirarsi indietro. Pur con tutta la buona volontà, è impossibile scagionare forze esterne dalla perpetrazione di certi crimini, anche se la deprecabile collusione di una cupola terrestre (il complesso militare-industriale) è indubbia.

Lo scenario che si sta delineando – il Quarto Reich è giusto dietro l’angolo (o è già qui?) – fu anticipato negli anni ‘80 del XX secolo da alcuni autori, tra cui George C. Andrews. Essi preannunciarono la creazione di uno stato totalitario mondiale, diretto dietro le quinte da potenze “forestiere”.

Per gettare le fondamenta del “mondo nuovo” (A. Huxley), spacciandolo per il migliore dei governi possibili, è necessaria la disinformazione che è soprattutto un gioco di prestigio. Ammesso e non concesso che esistano civiltà galattiche benevole e nel contempo interventiste, saranno proprio queste ad essere demonizzate e combattute con le armi più micidiali affinché le nazioni siano soggiogate da una dittatura tecnocratica. Di converso visitatori scaltri e scellerati sono e saranno decantati come i redentori. Steven Greer ed altri ufologi, finanziati dai Rockfeller, si impegnano da anni in questa montatura orwelliana in cui il male è presentato come bene e vice versa. Si tradiscono, però, quando negano la Geoingegneria o la ignorano o la ridimensionano fortemente.

Oggi più che mai è opportuno credere nell’esatto contrario di quanto divulgato dai media di regime e dagli scienziati ortodossi. I liberatori si mostreranno sorridenti ed affabili: le loro mani saranno elegantemente inguantate per nascondere artigli da cui gronda sangue.

 
 

2 commenti:

  1. Bravo Zret,veramente bravo,sono d'accordo.
    Ciao
    Rispondi
  2. La mia, Koenig m.b., è solo una possibile interpretazione metapolitica, ma è suffragata da qualche dato non irrilevante.
    Ciao
    Rispondi

Sunday, July 31, 2011

Il “Caso Amicizia” approda negli Stati Uniti

http://zret.blogspot.com/2011/07/il-caso-amicizia-approda-negli-stati.html

Il “Caso Amicizia” approda negli Stati Uniti

Il cosiddetto "Caso Amicizia" è una storia tanto controversa quanto interessante. Le vicende sono ricostruite nel libro dell'ingegner Stefano Breccia, "Contattismi di massa", in cui sono descritti presunti alieni, gli Akrij, approdati in Europa nel 1956 e, in seguito ad una sconfitta subìta per opera di extraterrestri a loro ostili, i Weiros, costretti a smobilitare ed ad abbandonare, nel 1978, le loro basi, di cui la più importante costruita nel Mar Adriatico. Gli Akrij o W56 avrebbero contattato decine di Italiani che collaborarono con i visitatori, intenti a promuovere il progresso spirituale dell'umanità. Il saggio di Breccia, oltre a fornire informazioni inedite sul celeberrimo "Caso Ummo", rivela le straordinarie vicende vissute da un gran numero di persone, in Italia, in Svizzera, Austria, Germania, Francia, Cile, Argentina, Unione Sovietica... Sebbene l’intera storia sia stata ritenuta una volgare montatura da alcuni ricercatori, come Carlo Sabadin - siamo dispiaciuti per la sua prematura scomparsa, ma saremmo ipocriti, se non lo definissimo il peggior ufologo del nostro paese - alcune connessioni ed anticipazioni ci inducono a reputare che le avventure di Bruno Sammaciccia e dei suoi sodali contengano esperienze ed informazioni degne di essere verificate ed approfondite. E' vero che il volume di Breccia ha ottenuto l'imprimatur di Roberto Pinotti, sommo pontefice della C.U.N., Chiesa ufologica nazionale, ma questo non è un buon motivo per ignorare gli scenari prospettati da "Amicizia".

Di recente il "Caso Amicizia", a lungo ignorato sia in Italia sia all'estero, è stato scoperto, grazie alla pubblicazione del documentario inerente su Tanker Enemy TV, negli Stati Uniti dal regista e ricercatore David Wilcock. Wilcock è da taluni reputato figura non molto affidabile, perché tende a sminuire oppure a trascurare la portata delle cospirazioni ordite dalla Cabal. Bisogna, però, riconoscere che, in questi anni, ha compiuto un lavoro monumentale nell'ambito della scienza di frontiera con cui si stanno aprendo nuove prospettive per tentare di comprendere il mondo fenomenico.

L'interesse in Wilcock per "Amicizia" è stato solleticato da alcune corrispondenze che egli ha rintracciato con analoghi aspetti e fatti occorsi altrove e in questi ultimi decenni: testimonianze di contattisti statunitensi (Adamski ed Angelucci in primis), il sabotaggio di ordigni nucleari per opera di presunti alieni, soprattutto l'opportunità di un salto evolutivo per l'umanità. E' pacifico che l'intera storia con i suoi addentellati nella casistica posteriore, dev'essere presa con le classiche pinze. Siamo anche lontani dai facili ed ingenui entusiasmi di Wilcock, ma la sua corposa ricerca non solo offre molti spunti, ma sottrae in parte il filone del contattismo dal retrobottega dell'Ufologia in cui è stato relegato per tanto tempo. In particolare, il riferimento agli extraterrestri di Orione, presumibilmente malevoli, è un leit-motiv di tanti incontri e messaggi, analizzati in “Apocalissi aliene”. Va sottolineato che Wilcock, le cui ricerche sono pressoché a senso unico, potrebbe essere, per quanto ne sappiamo, o un disinformatore o un guru della New age (ammesso che le due figure non coincidano). Qual è il problema? Egli prospetta un’elevazione dell’umanità, per così dire, a costo zero, per giunta, fingendo di non vedere tutte le atrocità del passato e del presente che hanno straziato e straziano la storia. Anche il cenno alla Legge dell’Uno ed al materiale di Ra accende molti dubbi, sapendo che si tratta di comunicazioni canalizzate di dubbia matrice e dalle finalità ancora più dubbie, senza dimenticare i contenuti discutibili, pur dietro una parvenza di “spiritualità”.

Propongo alcune parti del corposo articolo di Wilcock.

Samaciccia chiamò gli alieni W 56. Nel libro di Breccia, egli spiega che "W" sta per "doppia W di viva", il 1956 fu l'anno in cui tutto ebbe inizio. I W 56 erano un gruppo di extraterrestri provenienti da diverse parti dell'Universo. Avevano sembianze simili a quelle degli esseri umani della Terra, ma con una statura che variava da un metro di altezza sino a sei(!!!).

Il primo incontro ebbe luogo nel mese di aprile del 1956. Bruno Sammaciccia si trovava con due amici, Giancarlo e Giulio. Essi stavano perlustrando il castello di Rocca Pia di cui avevano acquisito una mappa misteriosa e sentivano che c'erano dei segreti da scoprire. Una notte a Rocca Pia, apparvero due persone che si rivolsero loro. Il “capo” del gruppo fu chiamato Dimpietro.[…] I visitatori installarono varie basi in Italia, una a Rocca Pia, un’altra sottomarina nell'Adriatico, quasi a contatto con la piattaforma continentale, tra Ortona e Rimini. […]

Gli “Amici” chiesero per le loro attività assistenza logistica: domandarono che fossero loro procurate quantità industriali di frutta e di metalli tra cui nitrato di bario e stronzio. I contattisti non avevano idea di quale potesse essere l’uso di questi metalli, ma ora sappiamo che sono comuni nell’elettronica (e nelle scie chimiche, n.d.t.)

Nel libro di Breccia è spiegato che i W 56 non mangiavano la frutta, ma che la usavano come materia prima per estrarne nutrienti necessari per il proprio sostentamento. […]

II gruppo dei W 56 descrisse un conflitto con altri esseri che essi chiamavano "Weiros", ma che Bruno Sammaciccia ribattezzò i CTR , ossia i Contrari.

Questi esseri non erano etici, ma materialisti, praticamente l'opposto dei W 56 che non evocarono una vera una propria guerra con i rivali, quanto un attrito. Uno dei motivi per cui gli AKrji erano approdati sulla Terra era quello di tenere sotto controllo i CTR.

Gli “Amici” li definirono "adoratori della scienza" e li dipinsero come del tutto privi di scrupoli. (Ricordano alcune razze di Grigi, sebbene qualche autore sia propenso ad identificarli con gli Ummiti, n.d.t.) La più grande paura dei W 56 era che gli esseri umani potessero seguire lo stesso percorso autodistruttivo su cui si erano incamminati i Weiros. È interessante notare che nel libro di Breccia è scritto che alcuni "bravi ragazzi" provenivano dalle Pleiadi, mentre i "cattivi" erano originari della costellazione di Orione.

Questa è stata un'ulteriore conferma della straordinaria serie della "Legge dell'Uno", in cui è indicato ripetutamente che gli ufonauti negativi, operanti nel nostro spazio aereo, hanno la loro sede nel sistema di Orione. Sono anche designati come "il gruppo di Orione" all’interno del documento noto come “Legge dell'Uno”.

I W 56 effettivamente intervennero per mezzo dei loro dischi volanti e della loro tecnologia, con l'ausilio di operatori terrestri previamente addestrati, per fermare una situazione che sembrava potesse portare a qualcosa di irreparabile. L'incidente avvenne nel 1967. Così fu attuata un'operazione gestita da esseri umani e che era stata progettata per disabilitare tutte le testate nucleari in Unione Sovietica e negli Stati Uniti, di fronte ad una situazione molto pericolosa e che sarebbe potuta degenerare da un momento all'altro.

Ci sono libri scritti da ufficiali della U.S. Air Force, ormai in pensione, (ad esempio “Faded giant” di Robert Salas e James Klotz) che raccontano la storia di come la loro batteria di missili Minuteman era stata resa inattiva da dischi volanti che erano penetrati nello spazio aereo sopra l'installazione. "Faded giant” contiene documenti militari ottenuti tramite il Freedom of Information Act (F.O.I.A.).

Nel documentario sul “Caso Amicizia” sono mostrate tre immagini di un test nucleare. La terza immagine sembra inquadrare un ricognitore molto simile a quelli fotografati da Adamski. Il velivolo è a sinistra dell’esplosione, anche se potrebbe essere facilmente un'ombra della deflagrazione.

Un altro scopo della presenza dei W 56 fu quello di aiutare il nostro processo evolutivo per spingerci ad un livello superiore di comprensione. Ecco perché erano stati sul nostro pianeta per un tempo tanto lungo, condividendo con noi alcune delle nostre sofferenze.

Breccia menziona alcune storie-chiave del contattismo negli Stati Uniti: sono episodi che stabiliscono chiaramente che i visitatori sono qui per la nostra evoluzione, per condurci in un’Età dell'Oro.

N.B. L’intera storia di “Amicizia” è dipanata qui. Il caso è stato studiato da Matteo Agosti, il quale, per quanto mi consta, è l’unico ricercatore ad aver compiuto, tra le altre stimolanti indagini, un’analisi etimologica del nome “Weiros”.

Fonte: divinecosmos


Monday, April 18, 2011

Cubo

http://zret.blogspot.com/2011/04/cubo.html

Cubo

L’arca che Ziusudra, re di Shuruppak, (il Noè biblico) costruì, su consiglio del dio Enki, aveva la forma di un cubo, con ciascun lato di 120 cubiti. [1] Anche l’imbarcazione fabbricata da Noè, per volontà di Dio, era un parallelepipedo: 150 cubiti di lunghezza per 30 di altezza e 50 di larghezza. Invano gli archeologi continueranno a cercare il relitto dell’arca biblica sul Monte Ararat: essa non navigò per arenarsi sulle pendici della maestosa vetta armena.

L’arca di Ziusudra era dunque un gigantesco dado che è l’espressione simbolica tridimensionale del quadrato, adombrando tutto ciò che è saldo e durevole. Tra i corpi regolari, Platone assegna al dado l’elemento terra. Nell’alchimia è in relazione alll’elemento “sal” come principio del concreto. La Gerusalemme celeste, città ideale dell’Apocalissi attribuita a Giovanni (21-16,17) è cubica: “la lunghezza, la larghezza e l’altezza della città sono eguali”. I suoi lati sono di 12.000 stadi (2200 km), un corpo perfetto sulla base del numero 12. E’ un cubo pure la Kaaba, nel santuario della Mecca: ivi è custodita la pietra divenuta nera per i peccati degli uomini.

Il quadrato è l’emblema geometrico che esprime l’orientamento dell’uomo nello spazio e nella vita, in base ad una divisione del mondo in parti governate da custodi soprannaturali. E’ immagine del cosmo a misura d’uomo, al cui centro viene pensato l’arciere celeste (axis mundi). Questa figura è in connessione con il numero quattro che indica i quattro fiumi del Paradiso, le quattro direzioni del cielo, i quattro temperamenti etc. Se si scrive tale cifra usando il sistema romano, si ottiene IIII: le quattro linee disegnano, una volta dislocate, un quadrangolo che ricorda una porta con gli stipiti, la soglia e l’architrave. Il quadrato con la triplice cinta è archetipo suggestivo.

René Guénon ci ricorda che il Quaternario rappresenta l’espansione totale dell’Unità originaria. L’espansione, simboleggiata dalla croce i cui quattro bracci sono formati da due rette perpendicolari, è il numero del Verbo manifestato e dell’Adam Kadmon.

Da non trascurare le misure dell’arca sumera e le dimensioni della Gerusalemme celeste, entrambe basate sul numero 12, probabilmente di significato astronomico-precessionale, oltre che sacro. E’ possibile che l’arca di Ziusudra e la sfavillante città ultraterrena siano i punti estremi dello stesso segmento.

Secondo David Wilcock, il cubo di Ziusudra potrebbe essere uno stargate, grazie al quale il re sumero riuscì a mettere in salvo sé stesso, i congiunti e gli animali, seguendo le istruzioni del dio Enki (Ea). Wilcock nota che l’ipercubo (o n-cubo), forma geometrica regolare inclusa in uno spazio di quattro dimensioni, secondo gli studi pionieristici di alcuni scienziati, si lega alla fisica iperdimensionale, dunque alla possibilità di varcare il confine del nostro universo per accedere ad un altro piano.

Le speculazioni riportate da Wilcock si potrebbero accostare al significato del numero 11 ripetuto. Il numero 11 possiede per lo più valenze oscure, ma, raddoppiato, a formare altresì un quadrilatero virtuale (una porta?), stando ad alcuni orientamenti interpretativi, indica il passaggio, la transizione.

I passaggi sono luoghi fisici, “ombelichi” cultuali (sorgenti, monoliti, grotte, fenditure…), quindi anticamere di spazi ulteriori, metafisici. Fortunato chi – è una chimera? – quando questa linea temporale si sarà spezzata, riuscirà a deviare sullo scambio per l’altro binario.

[1] La storia di Ziusudra, scritta in sumero, è riportata nei frammenti di una tavoletta fittile reperita ad Eridu. Nei testi accadici Ziusudra diventa Utnapishtim, il cui nome dovrebbe valere “ho trovato la vita ” o “ho visto la luce”.

Fonti:

Dizionario universale dei miti e delle leggende, a cura di A. Mercatante, s.v. Noè ed Utnapishtim
Enciclopedia dei simboli, a cura di Hans Biedermann, Milano, s.v. dado, numeri, quadrato
Enigmi alieni, Messaggeri dallo spazio, documentario di History channel, 2011
R. Guénon, Il demiurgo ed altri saggi, Milano, 2007




Saturday, April 24, 2010

Scie chimiche, ley lines, campi di torsione

http://www.tankerenemy.com/2010/04/scie-chimiche-ley-lines-campi-di.html

Scie chimiche, ley lines, campi di torsione

Una domanda che viene spesso posta è la seguente: per quale motivo alcune regioni sono bersagliate più di altre dagli aerei chimici? Premesso che le operazioni chimico-biologiche riguardano ormai quasi tutto il pianeta, è vero che certe aree sono maggiormente colpite. Sono le zone più densamente abitate e quelle in cui si formano i fronti delle perturbazioni: qui appunto le attività sono spesso molto intense e quotidiane. Tuttavia, se si considerano soltanto i fattori empirici nonché i fini economici e militari delle élites, sfuggono aspetti che non sono meno importanti, sebbene avulsi dalla scienza accademica.

Rammentiamo che i vertici mondialisti detengono un sapere segreto ufficialmente screditato o negato da
patetici comitati creati ad hoc dal sistema stesso, affinché l'uomo comune resti imprigionato in un razionalismo ed in un empirismo che gli precludono orizzonti inimmaginabili di conoscenza. Tra i vari argomenti censurati o ridicolizzati si possono annoverare le ley lines (letteralmente "linee della prateria"), ossia i meridiani energetici del pianeta: lungo queste linee ed in corrispondenza dei nodi in cui si intersecano, i popoli preistorici, le civiltà antiche ed i costruttori del Medioevo erigevano osservatori precessionali, templi, maestose cattedrali... Le ley lines, individuate dal britannico Alfred Watkins alla fine del XIX secolo, si allungano al di sopra di falde freatiche e di filoni metalliferi.

Questi meridiani ed i nodi della rete che essi disegnano sulla Terra, sprigionano campi di torsione benefici per gli esseri viventi [1]
: si è scoperto che l'alluminio li distrugge. Alcuni ricercatori hanno anche appurato che gli esperimenti per la produzione di energia tramite la fusione fredda falliscono, se vengono compiuti in assenza di onde di torsione.

Dopo che Cinesi e Statunitensi ebbero portato dei semi nello spazio per studiarne lo sviluppo in assenza di gravità, i primi rilevarono che ne nascevano piante e frutti enormi (fino a 400 volte più grossi del normale!), mentre i secondi non ebbero gli stessi risultati. La causa? Le navicelle a stelle e strisce avevano un'intelaiatura di alluminio, metallo che danneggia o neutralizza i campi di torsione. Vari ricercatori, soprattutto russi, collegano i campi di torsione alla coscienza: ne consegue che l'alluminio, oltre ad essere neuro-tossico, deteriora le abilità cognitive, sopprime l'immaginazione e l'intuizione. Non ci si riferisce solo a danni cerebrali, comunque gravissimi, ma anche all’obnubilamento della dimensione percettiva, ideativa e della coscienza, la cui attività pur mediata dall'encefalo, non coincide con il cervello.

Si comprende quindi perché l'alluminio è uno dei principali ingredienti delle scie chimiche: il vero scopo non è il controllo del tempo e del clima. Così suscita perplessità che David Wilcock, il più insigne esperto di scienza russa, individui nella massiccia dispersione di alluminio nell'atmosfera solo un fine di manipolazione meteorologica.

Una corrispondenza tra scie chimiche lunghe decine o centinaia di chilometri e linee energetiche si può osservare per mezzo delle immagini satellitari: si tratterà di una combinazione?


[1] I campi di torsione oppure onde di torsione si riferiscono al flusso spiraliforme di energia-tempo scoperto da Kozyrev. Molti scienziati occidentali che hanno esplorato questo argomento, in particolare il tenente colonnello Tom Bearden, definiscono tali campi onde scalari. Bisogna anche tenere presente che ciò di cui ci occupiamo è un impulso di momentum che viaggia attraverso il medium dell’etere/Z.P.E./”vacuum” fisico e non possiede qualità elettromagnetiche. La teoria Einstein-Cartan fu la prima a porre le basi teoretiche per l’esistenza dei campi di torsione, nel 1913. La teoria predice che, a seconda della dislocazione, saranno rilevate torsioni orarie o antiorarie nello spazio. Le successive scoperte nella fisica dei quanti relative alla nozione di spin hanno confermato che anche gli elettroni possono avere rotazione destrorsa o sinistrorsa, il che equivale a parlare di movimento orario/antiorario. Tutti gli atomi e le molecole mantengono vari gradi di bilanciamento fra spin destro e sinistro. Kozyrev determinò che molecole fortemente destrorse, come lo zucchero, possono schermare gli effetti della torsione, mentre quelle fortemente sinistrorse, come la trementina, li rinforzano. Successive indagini russe hanno stabilito che la comune pellicola di polietilene agisce come potente schermatura per le onde di torsione, pertanto essa viene usata in molti e diversi esperimenti, come quelli eseguiti dal Dottor Alexander Frolov.

Fonti:

Autore non indicato, Misteri del mondo, ley lines, 2006
Id., Leylines, chemtrails, aluminium, torsion fields and consciousness, 2008
Zret, Etere o non etere?, 2009




Sunday, September 13, 2009

Riciclare e' bello


Il comandante ricicle un paio di vecchi post per il weekend:
  • Trasmissione delle patologie e quarzo (http://dirtyskyes.blogspot.com/2009/09/trasmissione-delle-patologie-e-quarzo.html) gia' pubblicato e commentato qui il 1 settembre.
  • Onde su onde (http://straker-61.blogspot.com/2009/09/onde-su-onde.html) gia' pubblicato e commentato qui il 12 agosto.

Tuesday, September 1, 2009

Trasmissione delle patologie e quarzo

http://www.tankerenemy.com/2009/09/trasmissione-delle-patologie-e-quarzo.html

Trasmissione delle patologie e quarzo

Lo psicologo statunitense e studioso della scienza russa, David Wilcock, in una recente conferenza, intitolata "Enigma 2012", ha sfiorato diversi temi inerenti soprattutto alla geometria sacra ed alle scienze di frontiera. Di notevole interesse è stato il suo breve excursus sulle scoperte dello scienziato sovietico Kaznacheyev.

Questo ricercatore, che è stato Direttore dell'Istituto per la Medicina clinica e sperimentale di Novosibirsk, ha condotto per vent'anni inusuali esperimenti con coppie di colture cellulari. Questi esperimenti, vitali per comprendere la malattia e la guarigione, hanno provato che ogni degenerazione cellulare e patterns letali possono essere trasmessi per via elettromagnetica e che questi patterns possono essere indotti in cellule bersaglio con l'assorbimento di radiazioni.

Negli esperimenti, due contenitori sigillati (vedi figura a fianco) ed identici sono collocati l'uno accanto all'altro, con una schermatura che separa i contenitori, ma con una giuntura ottica tra le due parti dell'apparato. Un tessuto viene scisso in due campioni identici e ciascun campione è collocato in ognuna delle due parti dell'apparato. Le cellule di un campione vengono quindi sottoposte ad un agente patogeno (un virus, un batterio, un veleno, radiazione nucleare, radiazione ultravioletta mortale etc.). Se la finestra ottica è costituita da vetro, le cellule sane dall'altra parte restano sane. Se, invece, la sottile finestra ottica è di quarzo, la malattia causata nel campione infetto si manifesta anche nel campione sano. Ciò accade in circa il 70-80 per cento dei casi.

Gli studi condotti da Kaznacheyev e da Gurvitsch hanno dimostrato che le cellule infette, quando muoiono, rilasciano fotoni nello spettro dell'infrarosso prossimo. Il vetro è opaco a questi fotoni e li assorbe, mentre passano attraverso il quarzo. Il più delle volte, la coltura sana che assorbe i fotoni letali rivela sintomi degenerativi e muore.

Gli esperimenti del biologo russo provano che le malattie cellulari ed i relativi patterns si trasmettono elettromagneticamente.

I risultati di tali ricerche potrebbero essere collegate alle proprietà piezoelettriche del quarzo? L'infame operazione "scie chimiche" mette in campo tutte le più disparate e spesso meno note risorse scientifiche per nuocere alle persone ed alla biosfera: quindi non si può escludere che i cristalli di quarzo, contenuti nelle chemtrails, siano volti a facilitare la trasmissione degli agenti patogeni, in primo luogo i virus. In questo periodo, si disquisisce, spesso a sproposito o con intenti di disinformazione circa il patogeno influenzale H1N1. Sarà opportuno quindi rammentare che cos'è veramente un virus, evidenziando la sua singolare natura, per così dire, poco naturale. Rimandiamo quindi alla lettura dell'articolo intitolato Virus di Alessio Feltri: è studio non recentissimo, ma sempre istruttivo.


Fonti:

A. Feltri, Virus, 2006
Autore non indicato, The Kaznacheyev experiments
Testo della conferenza tenuta da D. Wilcock, Enigma 2012, tradotto dal gentilissimo Richard di AG



ARCHI CHIMICI

Come ha raccontato Finley, il 16 giugno 2006, mentre guidava nella Statale 1 vicino a Victoria (British Columbia), "Mi fermai per vedere una piatta nuvola bianca, incredibilmente bianca, incredibilmente ampia. Era sconvolgente da vedere".
La luce solare riflessa da quella enorme nuvola innaturale attraverso la sua sfumata visiera solare "occultava" il sole, come ha detto lui, in strisce prismatiche: "tutto rosa, verde e viola". Una tale "birifrangenza", ha spiegato Finley, "non si verifica mai con il vapore acqueo, perché la separazione dei colori si ha solo in un sistema di rifrazione cristallino".

Tali interferenze prismatiche con lunghezze d'onda luminose avvengono solo con "materiale solido estremamente, estremamente fine", ha spiegato di nuovo Finley. Queste fini particelle sospese "generano campi di interferenza attorno ad ogni particella, cambiando il colore della luce".

Finley ha detto che si stava riferendo specificamente agli agenti chimici rilasciati artificialmente nel cielo da "aviocisterne" (rame, quarzo, alluminio, bario etc.).

Mentre il vapore acqueo che si solidifica in cristalli di ghiaccio ad elevate altitudini può predisporre dei "paraeli" (cerchi luminosi) attorno al Sole e un'occasionale aureola attorno alla luna, gli oleosi colori dell'arcobaleno visti molto più comunemente nelle scie dei jets e nelle nuvole artificiali sono firme chimiche, ha riferito.




posted by Zret

Saturday, August 1, 2009

Oltre le geometrie

http://zret.blogspot.com/2009/08/oltre-le-geometrie.html

Oltre le geometrie

In questi ultimi lustri numerosi studiosi, spesso di formazione differente, hanno riscoperto le geometrie nascoste del reale. Anche alcuni scienziati, sebbene osteggiati dall'accademismo imperante, hanno concluso che l'essenza dell'universo visibile è un'armonia di suoni e di forme, valorizzando antiche concezioni pitagoriche e platoniche. In particolar modo, i solidi platonici sono stati collegati da David Wilcock, da Michele Proclamato e da altri, a molti fenomeni cosmici e naturali.

Esemplare è la dimostrazione che i vertici di due tetraedri incastrati tra loro ed inclusi nella sfera dei pianeti coincidono con punti significativi dei corpi celesti: sulla Terra con i circoli tropicali
[1], su Marte con l'area in cui sorgono la Sfinge e le piramidi di Cydonia, su Giove con la zona del gigantesco occhio...

L'armonia soggiace a varie manifestazioni naturali che obbediscono a ritmi reconditi: il numero aureo, la serie di Fibonacci, le ottave, i frattali sono le geometrie che reperiamo in ogni dove, dal girasole alla galassia, dalla chiocciola al crop circles... E' stato affermato che i rapporti proporzionali del phi sono anche inconsciamente rispettati dagli artisti nei loro quadri, poiché sembra che l'occhio e la mente siano gratificati da questa relazione compositiva. Penso che anche uno scostamento da "armonie prestabilite" sia esteticamente valido: l'eufonia e l'euritmia sono piacevoli, ma pure un'incrinatura ed una dissonanza possono essere grate. Si pensi ai versi incompleti dell'Eneide in cui echeggia l'elegiaca ispirazione del poeta di Andes, come una melodia appena accennata al pianoforte e, per questo, evocativa e struggente in massimo grado. Si pensi alle sculture incompiute di Michelangelo, piene di una vigoria materica, di un'energia in potenza (dynamis). La perfezione ha alcunché di gelido e spesso i bozzetti del Canova sono più intensi delle impeccabili, ma fredde statue. La bellezza stessa vibra di lievi imperfezioni, di quasi impercettibili asimmetrie.

Resta il fatto che un disegno invisibile, ma meraviglioso intesse il cosmo: equilibri nelle vibrazioni e nelle immagini configurano misteriose corrispondenze. I meridiani del corpo corrispondono alle ley lines, le linee energetiche che percorrono la Terra, simili a fiumi silenziosi. I chakra dell'organismo sono vortici di energia che ricordano i worm-holes o i buchi neri in cui la luce ed il tempo, una volta inghiottiti, sono, per così dire, trasmutati in qualcosa che non riusciamo neppure ad immaginare.

L'arte, in particolar modo l'architettura, è costellata di figure geometriche e di rapporti numerici che adombrano significati cosmici e cronologici, di solito attinenti alla precessione ed all'avvicendamento delle ere. Le piramidi erette da popoli antichi custodiscono rapporti armonici, i rosoni delle chiese medievali sono musica di pietra, gli affreschi di Michelangelo nella Sistina occultano l'alfabeto ebraico e via discorrendo...

Ancora purtroppo queste conoscenze, suscettibili di essere applicate a vari ambiti per migliorare la vita e soprattutto per ricongiungere l'umanità alle sue origini, sono ostracizzate ed emarginate. Certamente una lettura di questi valori è un ulteriore passo verso la comprensione del manifesto la cui trama affiora di quando in quando. Il soggetto del quadro comincia a rivelare i suoi valori simbolici, esoterici. Che cosa si nasconda sotto le campiture di colore e sotto la mestica non sappiamo.

Questo è un punto cruciale: condivido l’entusiasmo di chi si inoltra in questi pionieristici, ma in fondo antichi, campi della conoscenza, scoprendo sempre nuovi sincronismi e correlazioni. Tuttavia suscitano in me per lo meno delle perplessità certi atteggiamenti quasi blasfemi e faustiani di chi, avendo carpito dei segreti alla natura, è convinto di aver elaborato una teoria del tutto o addirittura di aver snidato Dio. E’ atteggiamento purtroppo diffuso e, come l’Epicuro descritto da Lucrezio, alcuni ricercatori orgogliosi mostrano agli uomini la Verità. Tralascio di accennare alla totale o parziale incompatibilità dei differenti sistemi filosofico-scientifici elaborati da questi scopritori della Verità ultima. Non posso, invece, sottacere dell’hybris che si accompagna a codeste affermazioni apodittiche, a concezioni che si presentano esaustive del reale: Dio è il Tempo, Dio è la gravità, Dio è il campo di Planck… Non ci si sarà forse accostati più al Demiurgo (e lo si intenda pure in modo positivo, come lo concepisce Platone) che all’Essere? L’umiltà dovrebbe essere la nostra fedele compagna e, soprattutto nel campo ontologico, bisogna bandire i convincimenti ed i dogmi.

Infine, a mio parere, il rischio di queste scienze di frontiera è di scivolare, nonostante le premesse, in una forma di materialismo e sia pure un materialismo incorporeo, mitigato. Ammessa la natura vibratoria e numerica dei fenomeni, non possiamo sapere in che cosa consista la quintessenza dell’oltre.

Non credo che la sfera spirituale si possa ricondurre ad una formula, per quando perfetta.

[1] Le regioni tropicali terrestri sono sedi di manifestazioni meteorologiche e magnetiche particolari.