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Controllare le Frequenze
Nel 1943, la Germania nazista imponeva un nuovo standard musicale interno: il settaggio del LA a 440
Mhz. Prima di tale imposizione, il settaggio del LA era a 432 Mhz, la sua frequenza naturale, frutto di precise armonie e
corrispondenze matematiche. Prima ancora, Giuseppe Verdi già si versava in un accorato appello verso il governo di Roma affinché si tornasse alla frequenza naturale di 432 Mhz in
luogo di quella imposta dai francesi a 435 Mhz. Insomma, attorno al settaggio ed all’imposizione del LA, corrono personaggi,
governi, nazioni, musicisti e produttori di strumenti musicali. Oggi la situazione è maggiormente complicata dall’avvento della digitalizzazione del suono e dalla necessità di
convertirlo in onde sonore. I dispositivi di conversione
sono stati settati ultimamente sulla frequenza disarmonica ed
innaturale di 440 Mhz (quella nazista!) mentre
alcuni musicisti ‘nostalgici’ continuano ad opporsi a questa imposizione ISO, utilizzando accordature basate sui 432 Mhz.
Palo Franceschetti,
il noto Avvocato, scrittore e ricercatore viterbese, ha raccontato in
un
suo post di un suo cliente, un produttore di amplificatori audio,
che aveva subito pressioni distruttive di origine massonica. Nonostante
le accurate ricerche non si riusciva a venire a capo del
motivo di queste deleterie attenzioni finché non si è compreso che
il cliente costruiva i suoi amplificatori su di un settaggio naturale di
432 Mhz. Le operazioni di sabotaggio erano
quindi probabilmente associabili alla volontà di impedirgli di
continuare oltre con la sua produzione a beneficio delle frequenze
naturali.
Cosa possiamo evincere da tutto ciò? Che il controllo delle frequenze
sia un affare serio, molto serio. Diffondere
frequenze disarmoniche ed innaturali favorisce l’insorgere di
comportamenti innaturali nell’uomo e concorre a disturbarne
i processi mentali. Si tratterebbe quindi dell’ennesima forma di inquinamento intenzionale dell’ambiente antropico, di quella
biosfera che contiene in delicatissimo equilibrio ogni forma di vita. Modificare le frequenze è una forma di inquinamento sottile ma dalle conseguenze impensabili. Non
si tratta di dettagli da musicofili ma di una parte di un progetto di degenerazione indotta dell’ambiente naturale.
Una parte del tutto,
fatto di radiazioni elettromagnetiche, inquinanti biochimici,
manipolazioni genetiche, radioattività e di chissà quali altre forme di
inquinamento di cui non percepiamo l’esistenza.
Occorre per ultimo ricordare come il Prof. Corrado
Malanga stia lavorando da anni al TST (Triad Sound Test), un metodo di liberazione degli addotti dai parassiti extradimensionali fondato sull'uso di specifiche
frequenze sonore e non solo di colori come avviene attualmente con il TCT (Triad Color Test).
Conoscere
è potere. Possiamo comperare un vecchio diapason a 432 Mhz per
accordare i nostri strumenti oppure
calibrare quelli elettronici su tale armonica frequenza. Per i
dettagli sul tema, posso indicare i seguenti link, buona ricerca:
Incredibile e spettacolare catasta di minchiate.
ReplyDelete"un metodo di liberazione degli addotti dai parassiti extradimensionali"
ReplyDeleteeeeh?
Un metodo di sbiliguda come se fosse antani extradimensionale con scappellamento sonoro di frequenze a sinistra esclusivamente dinamizzate.
ReplyDeleteMa come si fa a leggere l'articolo di qualcuno che scrive di frequenze audio e poi ti dice MEGAHERTZ, e lo ripete per tutto l'articolo. Mi ricorda i Gigabyte di Watt...
ReplyDeleteperché lui canta in falsetto, sulle frequenze dell'inudibile, quindi il LA a 440 megaHertz è giusto
Deleteripensandoci, 440 megaHerzt è quasi mezzo gigaHertz: per restare agli strumenti musicali, saranno mica le frequenze di accordatura dell'haarpa ???
ReplyDelete:)))
(peccato che le onde ELF... vabbè magari queste sono superELF)
ecco bravo accorda un pianoforte con il la a 432hz e poi senti che bella merda ne viene fuori
ReplyDeleteComunque ho controllato la frequenza di 433mhz, c'è radio Maria.
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