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Ipocloridria, gastrite, ulcera gastrica, reflusso esofageo, tumore allo stomaco e disbiosi intestinale
La disbiosi intestinale
(carenza dei microbi benefici e contemporanea proliferazione di quelli
patogeni, spesso conseguenza di cure farmacologiche - antibiotici,
pillole anticoncezionali, antidolorifici, neurolettici ed altri - ma a
volte semplicemente ereditata in linea materna) ha fra i suoi tanti
effetti una scarsa produzione di succhi gastrici. Ciò succede perché il
lievito Candida ed altri microbi patogeni producono delle tossine che
causano una riduzione della la secrezione dei succhi gastrici, la
cosiddetta ipocloridria.
Siccome lo stomaco ha bisogno di un ambiente molto acido per digerire le
proteine questa condizione patologica ha tutta una serie di conseguenze
dannose, non ultima quella di contribuire in molti soggetti
all'imperfetta digestione di glutine e caseina, che può portare come
effetto finale alla produzione di sostanze simili alla morfina: le
caseo-morfine e le gluteo-morfine, sostanze ritrovate nelle urine di
persone sofferenti di schizofrenia, autismo, iperattività, psicosi post-parto, epilessia, sindrome di Down, depressione, artrite reumatoide e altre malattie autoimmuni.
La bassa acidità gastrica rende difficile tutto il processo di
digestione perché impedisce la secrezione di due ormoni, la secretina e
la colecistochinina, che servono a regolare l'attività di fegato,
pancreas e cistifellea sincronizzandola correttamente.
La cattiva digestione di molte sostanze alimentari può innescare dei
fenomeni di allergia e intolleranza specie perché la disbiosi
generalmente si accompagna ad un condizione di porosità dell'intestino,
che permette a questi frammenti non completamente digeriti di essere
assorbiti nel sangue. A questo punto il sistema immunitario (che ha
moltissime delle sue cellule nel sangue), già squilibrato dalle tossine
dei microbi patogeni presenti nell'intestino, si deve confrontare con la
presenza nel circolo sanguigno di sostanze che sono completamene
estranee a quell'ambiente. Secondo la dottoressa Campbell-McBride
è questa la causa che scatena le allergie e le intolleranze alimentari
(compresa quella al glutine), e la conferma viene dalle molte persone
che hanno seguito le indicazioni della dottoressa e testimoniano di
rapide guarigioni da tali condizioni.
La condizione di ipocloridria, ovvero la bassa acidità dei succhi
gastrici sguarnisce una delle nostre prime linee di difesa, per
l'appunto l'alta acidità dello stomaco che in condizioni normali stronca
ogni invasione microbica permettendo invece che nello stesso stomaco
proliferino microbi patogeni come il lievito Candida e l'Helicobacter
pylori (notoriamente correlato a ulcere gastriche, gastriti, tumore allo stomaco). L' Helicobacter pylori è stato classificato come "carcinogeno di gruppo I° per l'insorgenza del cancro allo stomaco.
Da notare che in uno stomaco col giusto grado di acidità vengono
digerite solo le proteine, ma quando l'acidità è insufficiente nello
stomaco i carboidrati fermentano, e la conseguente produzione di gas
causa a rutti e rigurgiti.
Anche il famoso reflusso gastro-esofageo può essere causato dalla
disbiosi con conseguente ipocloridria e proliferazione di microbi
patogeni nello stomaco. Alcuni patogeni infatti possono proliferare
intorno al muscolo sfinterico che separa lo stomaco dall'esofago,
emettendo tossine che paralizzano parzialmente tale muscolo. La
sensazione di sentirsi risalire del cibo acido non è certo piacevole, ma
se a questo punto si interviene con degli antiacidi si finisce, almeno
sul lungo termine, ad acutizzare il problema.
È notevole segnalare che sia la dottoressa Campbell-McBride nel suo libro sulla cura della disbiosi intestinale
(come causa profonda di moltissime malattie diffuse nell'occidente
moderno, dall'autismo all'asma a molte patologie autoimmuni e molte
patologie cosiddette psichiatriche) sia il dottor Gerson all'interno del protocollo da lui ideato per la cura del cancro, propongono l'integrazione di succhi gastrici sotto forma di Betaine HCl con aggiunta di pepsina.
Ma se volete un rimedio casalingo all'ipocloridria c'è il cavolo (da
assumere all'inizio dei pasti): succo di cavolo, cavolo crudo, cavolo
fermentato (crauti), succo dei crauti.
Se la condizione di ipocloridria è causata dalla disbiosi intestinale solo una dieta rigorosa
può aiutare a ristabilire una flora intestinale equilibrata e risolvere
il problema alla radice; la dottoressa Campbell propone essenzialmente
una dieta senza cereali e vegetali amidacei (come le patate ad esempio)
con l'integrazione di cibi probiotici ovvero fermentati.
NB: la traduzione integrale del libro della dottoressa Campbell è
ormai quasi finita, a breve sarà disponibile quindi la versione
italiana.
"spesso conseguenza di cure farmacologiche - antibiotici, pillole anticoncezionali, antidolorifici, neurolettici ed altri"
ReplyDeleteProve? Serie, intendo, almeno 3 laboratori medici seri e riconosciuti. ZERO, ovviamente. Onere della prova, questo sconosciuto?
corrado (minuscola assolutamente necessaria e dovuta), sei e rimani un demente da TSO. Urgente, aggiungo.
E per di piu' marchettaro.
L'incompetente si sta auto avvelenando.
ReplyDelete... sia il dottor Gerson all'interno del protocollo da lui ideato per la cura del cancro ...
ReplyDeleteIo non auguro del male a nessuno, ma qui si arriva veramente al limite. Questo è da carcere. Queste puttanate che scrive sono ai limiti del codice penale. A prescindere dal fatto che "Gerson" e "cura del cancro" nella stessa frase è pure questo un ossimoro spero vivamente caro corrado marchettaro minuscola dovuta che ti curi con la sua cura, e ti venga un bel buco supplementare nell'intestino crasso da clisteri di caffè. Poi, quando sarai in peritonite, ne riparleremo.
Ma l'homo cannabiensis é fissato con la disbiosi, ormai non scrive che di quello. Mi sa che, se ha veramente sperimentato su di se i metodi dei fuffari che propaganda, il suo apparato digerente é ormai devastato da gastroenteriti croniche ...
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