L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Saturday, July 19, 2014

L’applicazione delle conoscenze scientifiche relative alla formazione delle scie di condensazione dimostra l’esistenza della geoingegneria clandestina

http://www.tankerenemy.com/2014/07/lapplicazione-delle-conoscence.html

L’applicazione delle conoscenze scientifiche relative alla formazione delle scie di condensazione dimostra l’esistenza della geoingegneria clandestina

In un non recente, ma fondamentale studio l'ingegnere Clifford Carnicom ha dimostrato in modo incontrovertibile che le scie di condensazione non possono essere persistenti. Precisiamo che, da anni, sono impiegate anche scie non persistenti: sono comunque artificiali, non coincidenti con le contrails. Ciò puntualizzato, le conclusioni di Carnicom inceneriscono tutti i sofismi pseudo-scientifici con cui i negazionisti tentano di equiparare presunte "scie di condensa" alle nuvole: sono fenomeni differenti che obbediscono a leggi fisico-chimiche non del tutto sovrapponibili. Una vera scia di condensazione è come il vapore acqueo che si può formare in inverno, con temperature molto rigide ed elevata umidità, quando si espira: chi potrebbe affermare che quella nuvola di vapore può durare ore o addirittura giorni?



E’ stato sviluppato un modello preliminare per stimare il tempo necessario affinché una vera scia di condensazione si dissipi. Si presume, all’interno di questa discussione, che la scia sia composta per lo più di vapore acqueo. Il modello scientifico elaborato concorda molto bene con con i dati storici e con l'osservazione delle contrails. Si avverte che questo studio prescinde dal fenomeno della formazione delle nuvole: l'introduzione di particelle di aerosol (nuclei di condensazione), uno dei fattori da cui dipende la loro generazione è un ambito differente che deve essere esaminato separatamente. Le conclusioni che derivano dallo studio di questo paradigma sono le seguenti.

1. Le scie composte da vapore acqueo si dissolvono rapidamente, come la fisica e la chimica di questo modello dimostreranno. All’interno di un insieme separato e distinto di eventi, le nuvole si possono formare, se concorrono almeno tre circostanze, ossia temperatura, umidità relativa e nuclei di condensazione. Se certe "scie" si trasformano in "nuvole", si deve concludere che il loro materiale di composizione non è vapore acqueo.

2. Le condizioni in esame mostrano che i cristalli di ghiaccio all'interno di una scia possono attingere il punto di fusione e appunto fondersi grazie al calore fornito dalla radiazione solare.

3. Come dimostrato sia dalla osservazione storica sia da questo modello, il tempo previsto per la dissipazione di una scia è breve, al massimo due minuti. Questo presuppone che la scia sia composta essenzialmente da vapore acqueo, secondo la classica definizione di "contrail".

4. Il tasso di dissipazione della scia di condensa dipende soprattutto dalle dimensioni dei cristalli di ghiaccio e dalla quantità di radiazione solare.

La ratio di base del modello inerente al dissolvimento di una scia di condensazione, paradigma basato su chimica, matematica e fisica della termodinamica è la seguente:

Tempo per la dissipazione = [massa di acqua cristallina * (Q + calore di fusione)) / potenza dove Q è la quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di una sostanza (ghiaccio)].

O anche

t (sec) = (m (kg) * Ht (kj / kg)) / P (watt)

dove t è il tempo necessario per la dissoluzione della contrail (trasformazione), in secondi, m è la massa del cristallo di ghiaccio in chilogrammi, Ht è il calore di trasformazione di ghiaccio in kilojoule per chilogrammo, P è la potenza applicata al sistema in watt.


Calcolare l'energia interna o entalpia del vapore acqueo spesso coinvolge diversi cambiamenti di stato, giacché l’H2O può essere solida, liquida o aeriforme, secondo le varie condizioni di temperatura e pressione. Nel caso di una scia composta di vapore acqueo, il calore di trasformazione consisterà di due fasi. La prima è la quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura del cristallo di ghiaccio da una temperatura sotto zero a 0 gradi C. Questo valore sarà designato come Q nel caso di specie. Il secondo segmento di calore indispensabile sarà quello che scioglie il cristallo di ghiaccio in forma liquida. I processi principali coinvolti nella formazione delle scie quindi riguardano le fasi seguenti.

1. L'emissione di vapore acqueo dal velivolo.
2. Il congelamento del vapore acqueo a temperature sotto lo zero (almeno – 40 gradi C.) in cristalli di ghiaccio.
3. Il riscaldamento dei cristalli di ghiaccio al punto di fusione per irraggiamento solare.
4. La fusione del cristallo di ghiaccio grazie alla radiazione solare sino al punto in cui il vapore acqueo volta non è più visibile. Questo processo riporta l'acqua alle condizioni in cui è stata emessa dal motore.

Vediamo ora di quantificare i componenti di questo modello con elementi che sono tipici o rappresentativi delle condizioni di formazione delle scie di condensazione.

Massa

Supponiamo che abbiamo una dimensione delle particelle a cubetti (cristalli di ghiaccio nucleati) di dimensione d su un lato, misurata in micron (designati con u). Dato inoltre che la densità del ghiaccio è 917gm/cm3, la massa della particella è la seguente:

massa = (d (u) * (1E-6 m / u)) ^ 3 * (1E6cm3/m3) * (.917gm/cm3) * (1E-3kg/cm3)

oppure

massa = (d ^ 3 * 9.17E-16 cm3 gm kg m3) / (m3 cm3 gm)

Q + Calore di fusione

Q è uguale alla quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura del cristallo di ghiaccio dalla temperatura ambiente a 0 gradi C. Il calore specifico del ghiaccio è dato come 4.21 kJ / (kg C) a 0 gradi C. Il calore specifico varia solo leggermente rispetto alla temperatura ed alla pressione e sarà quindi usato questo valore. J si riferisce a joule di energia.

Il calore di fusione del ghiaccio è 335kJ/kg. E’ necessaria questa quantità di energia per sciogliere il ghiaccio.

Pertanto la quantità di calore necessaria per trasformare il cristallo di ghiaccio è la seguente:

dQ + calore di fusione = 4.21 kJ / (kg C) * dT + 355kJ/kg

dove dQ è la quantità di calore che permea i cristalli di ghiaccio, il calore di fusione è la quantità di calore necessaria per fondere il cristallo di ghiaccio e dT è la variazione di temperatura dall'aria ambiente a 0 gradi Celsius.

Il modello ora diventa:

t (sec) = (d ^ 3 * (9.17E-16) cm ^ 3 gm kg m ^ 3 * ((((4.21kJ/kg) * dT) / (kg C))
+ 355kj/kg)) / P * (m ^ 3 cm ^ 3 gm)

Potenza (P)

L'energia della radiazione solare è data in termini di metro watt/quadrato. Valori rappresentativi misurati vanno all’incirca da 200 a 700 watt / m ^ 3. Per arrivare alla potenza applicata al cristallo di ghiaccio, prenderemo la superficie del cristallo esposta perpendicolarmente alla luce solare e applicheremo la radiazione solare al cristallo. La radiazione solare viene applicata in modo continuo alla superficie fino a quando la fusione è completa.

Potenza assorbita = d ^ 2 * (watt / m ^ 2) * (1E-6 m / u) ^ 2

e da 1 watt = 1 joule / sec

Potenza assorbita = d ^ 2 * (J / (m ^ 2 s) * (1E-12) m ^ 2 / u ^ 2

Il modello ora diventa:

t (sec) = (d (u) ^ 3 * (9.17E-16) cm3 gm kg m ^ 3 * ((4.21kJ/kg * dT kJ / kg
C) + (335kj/kg))) / (d (u) ^ 2 * (J / (m ^ 2 s) * (1E-12) m ^ 2 / u ^ 2)

Semplificato si ottiene la seguente formula:

t (sec) = ((d (u) * (9.17E-13) * (4.21dT + 335) J cm ^ 3 gm kg m ^ 3 s
m ^ 2) / (W * 1E-12 J m ^ 2 m ^ 3 cm ^ 3 gm kg)

o t (sec) = (d (u) * (9.17E-13) * (4.21dT + 335)) sec / (W *
1E-12)

o t (sec) = (d (u) * 0,917 * (-4.21T + 335)) / Watts/m2

dove d è misurata in micron, T è la temperatura dell'aria dove si possono formare le scie di condensazione, misurata in gradi centigradi e la radiazione solare è in watt per metro quadrato.

Saranno ora considerati casi rappresentativi e l'applicazione di questo modello. La ricerca indica che la dimensione delle particelle emesse dagli aeromobili è compresa tra 30 e 200 micron (Goethe MB – Ground based passive remote sensing of ice clouds with scattered solar radiation in the near infrared – Max Planck Inst. Meteorol.). La temperatura dell'aria ad altitudini di volo è comunemente -40, - 50 gradi. C. La radiazione solare normalmente varia tra i 400 ei 700 watt per metro quadrato.

Nelle tabelle presentate, d è la dimensione dei cristalli di ghiaccio lungo un lato del cubo, T è la temperatura dell'aria dove si possono formare le contrails, e P è la radiazione solare in Watt/ sq m; t è il periodo di tempo che è necessario per la scia o per i cristalli di ghiaccio affinché si dissipino (cioè si trasformi da ghiaccio in vapore acqueo).

d (micron) T (deg. C.) P (watt / mq) t (sec)

1 -50 600 1 sec.
10 -50 600 8
30 -50 600 25
50 -50 600 42
100 -50 600 83
1 -40 400 1
10 -40 400 12
30 -40 400 35
50 -40 400 58
100 -40 400 115
1 -30 700 1
10 -30 700 6
30 -30 700 18
50 -30 700 33
100 -30 700 60

Questo modello copre la gamma di dimensioni attesa per eventuali particelle che dovrebbero essere emesse dagli aeromobili; la maggior parte delle particelle sospese nell'aria va da 0-100 micron. E' interessante notare che le dimensioni delle particelle considerate in questo modello sono generalmente reputate troppo grandi per servire come nuclei di condensazione nelle nubi; la dimensione media prevista per i nuclei di condensazione è estremamente piccola e dell'ordine di 0,1-0,2 micron. Una particella da 10 micron è considerata estremamente ampia rispetto ai nuclei di condensazione delle nuvole. Questa distinzione nelle dimensioni, quando abbinata con i risultati del modello precedente, indica inoltre la necessità di considerare la formazione delle nubi come un processo fisico separato e distinto da quello della scia di condensa. Tale analisi dovrebbe necessariamente valutare il ruolo significativo che le particelle di aerosol, deliberatamente o meno introdotte, avrebbero sulla nucleazione della nuvola e sul processo di formazione.

Come si vede, i risultati di questo modello concordano molto bene con le proprietà osservate delle scie. Questo lavoro si basa sull’analisi di processi fisici, chimici e matematici della termodinamica rispetto all'acqua ed ai vari stati di fase. È stato anche preso in esame il fenomeno della sublimazione, ma è stato appurato che non è applicabile a causa dei requisiti di pressione atmosferica estremamente bassi, necessari affinché la sublimazione si verifichi (P <.006 atm). La maggiore variazione all'interno di questo modello è connessa con la dimensione del particolato. Si è visto che le scie composte di particelle più piccole si dissipano entro 30 secondi o meno e che le scie formate anche da particelle relativamente grandi dovrebbero disperdersi entro un paio di minuti al massimo.


Conclusione

Se la dissipazione di una scia osservata non è conforme al modello di cui sopra, allora la logica conclusione che si deve trarre è la seguente: il materiale di emissione non è probabile che sia vapore acqueo. Come accennato in precedenza, la fisica della formazione delle nuvole è un processo separato dipendente dalla temperatura, dall’umidità relativa, dal tipo di nuclei di aerosol e dalla dimensione dei nuclei di condensazione (granelli di sabbia, di polvere, pollini etc.)

Clifford Carnicom

Fonte: chemtrailsplanet.net

22 comments:

  1. t (sec) = (m (kg) * Ht (kj / kg)) / P (watt)

    Non ho avuto tempo per mettermi a guardare correttamente ma, ad occhio, mi pare che qualcosa circa le dimensioni non torni in questa formula...

    Dopo controllo meglio, ma se avessi ragione questi partono per una dimostrazione con una formula errata...

    J.

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  2. Tanto per capire, visto che la termodinamica non è precisamente il mio campo: ma a me risulta che per trasformare il ghiaccio in acqua (liquida) ci vogliono circa 334 Joule per grammo di acqua, e quindi, per trasformarla in vapore, altri 2261 Joule (sempre per grammo d'acqua). Totale 2594 Joule per grammo di acqua. Un aereo rilascia 80 litri di acqua al secondo con la combustione, cioè 80.000 g di acqua; perché vengano vaporizzati ci sarebbe bisogno di un totale di 207,520 MJ. La radiazione solare media in Italia varia tra i 150 (della Val D'Aosta) e i 210 (della Sicilia) MJ/m2, ma è riferita a tutti i 365 giorni dell'anno! Già a occhio mi pare che non ce ne sia abbastanza per vaporizzare in breve termine tutto il ghiaccio che si forma in uscita dagli aerei, poi se qualcuno vuole contraddirmi con calcoli più precisi ben venga.

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    1. Vabbè, poi magari mi dimentico che Clifford Carnicom è una certezza di fuffaggine ....
      Ma è veramente ingegnere, oppure lo è come la Staninger è dottoressa?

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  3. Weeelaaaaa geometer ! allora come va con le unità di misura ?? come solito non ci capisci una mazza è vero ??
    allora perchè continui a fare parlare di quello che non conosci ? ti verti a fare copia e incolla di tutte le boiate del web facendo sempre delle figure pietose ? vedo che i cazzari vanno sempre a braccetto ROTFL

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  4. Questo cosiddetto "modello" spacciato per "scientifico" contiene tante di quelle cappellate scientifiche che la sua confutazione, fatta come si deve, sarebbe lunga il decuplo della descrizione del "modello scientifico" stesso. Mi limiterò a descrivere i difetti maggiori, che coprono tre livelli, dal più basso al più alto.


    PRIMO LIVELLO (INFERIORE) - OVVERO: nomenclatura, simboli, descrizioni, formule, unità di misura e variabili usate sono degli obbobri, perfetta dimostrazione di technobubble.

    Giusto come esempio di tale macello riporto l'inizio del delirio complottardo:
    «Tempo per la dissipazione = [massa di acqua cristallina * (Q + calore di fusione)) / potenza dove Q è la quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di una sostanza (ghiaccio)].
    O anche
    t (sec) = (m (kg) * Ht (kj / kg)) / P (watt)
    dove t è il tempo necessario per la dissoluzione della contrail (trasformazione), in secondi, m è la massa del cristallo di ghiaccio in chilogrammi, Ht è il calore di trasformazione di ghiaccio in kilojoule per chilogrammo, P è la potenza applicata al sistema in watt»

    cui si aggiunge:
    «Q è uguale alla quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura del cristallo di ghiaccio dalla temperatura ambiente a 0 gradi C. Il calore specifico del ghiaccio è dato come 4.21 kJ / (kg C) a 0 gradi C»

    Innnanzi tutto nella formula, date le unita di misura usate, o il risultato è in "ks" (cioè "kilosecondi", detto volgarmente "migliaia di secondi"), oppure "Ht" va misurato in "J/kg" (con la "J", che sta per "Joule", scritto maiuscolo e non minuscolo) e non "kJ/kg" (sempre con la "J" maiuscola, che sta per "kiloJoule al chilogrammo", cioè "migliaia di Joule al chilogrammo").

    Poi, nella descrizione (senza considerare le parentesi quadre e tonde aperte e chiuse, o non chiuse, a caso) si parla di massa moltiplicata per "Q + calore di fusione"; invece nella formula si vede solo un "Ht" descritto come "Ht è il calore di trasformazione di ghiaccio in kilojoule per chilogrammo", che ha lo stesso senso compiuto di "Ht è come fosse antani, ma con scappellamento a destra, per due, e soprattutto in kilojoule (con la j minuscola, mi raccomando) per chilogrammo".

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  5. Chi ha un minimo di dimestichezza con la fisica, i suoi concetti, le sue unita di misura, la sua terminologia, eccetera, avrebbe descritto il concetto, e poi scritto la formula, più o meno così:

    - si calcola il calore per unità di massa necessario per far arrivare il ghiaccio dalla temperatura a cui si trova (la "temperatura ambiente" non c'entra un piffero, poveri idioti balbettanti di cose che non conoscono) a 0°C, cioè si moltiplica il "calore specifico del ghiaccio" (indicato con "c" e unità di misura "J/(kg·C)", ove C sta ad indicare il grado Celsius) per la differenza di temperatura tra quella reale del ghiaccio (la "temperatura ambiente" continua a non entrarci per niente) e 0°C (differenza usualmente indicata con "ΔT");

    - si aggiunge il calore necessario, sempre per unità di massa, a far trasformare il ghiaccio in acqua liquida, cioè il "calore latente di fusione" indicato con "λ", misurato in "J/kg"

    - si ottiene la formula c·ΔT+λ che, per conoscere il calore totale necessario a far liquefare il ghiaccio (ma attenzione che far liquefare il ghiaccio è cosa ben diversa dal farlo evaporare, ricordiamocene per dopo), va moltiplicata per la massa (indicata con "M")

    - per ottenere i tempi di scioglimento, il tutto va diviso per la potenza ("P", misurata in "Watt", cioè "J/s") assorbita dalla particella di ghiaccio (ma attenzione che energia ricevuta ed energia assorbita non sono sinonimi, ricordiamocene per dopo)

    Lasciando da parte gli errori concettuali cui ho accennato e che approfondirò poi, alla fine la formula giusta, in neretto e con le unità di misura in corsivo tra parentesi quadre, é:

    t[s]=(M[kg]·(c[J/(kg·C)]·ΔT[C][J/kg]))/P[J/s]

    NB Ulteriore pietra tombale sulla serietà di Rosario "Scienza puttana" Marcianò e di quei coglioni da cui ricopia gli "articoli scientifici" senza capirci una beata mazza: il valore di "c" per il ghiaccio è circa 2,09 kJ/(kg·C) e non, come scritto nella stronzata pseudoscientifica che sto commentando, 4,21 kJ/(kg·C) (che è, più o meno, non essendo preciso nei decimali, quello dell'acqua liquida)

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  6. SECONDO LIVELLO (INTERMEDIO) - OVVERO: il cosiddetto "modello scientifico" (se fosse giusto, cosa che non è) si "dimentica" comunque parti fondamentali per il suo presunto funzionamento

    Infatti esso si basa su questo assunto: i cristalli di ghiaccio innalzerebbero la loro temperatura a causa dell'irraggiamento solare, quindi si scioglierebbero in acqua liquida, che poi evaporerebbe.
    Questi punti, scioglimento con successiva evaporazione causa il solo irraggiamento senza considerare altri fattori (tipo l'UR, ricordiamocene per dopo), fanno parte delle cazzate scientifiche di terzo livello, quello sull'inconsistenza globale del "modello", quindi li sviscererò più dettagliamente nel post seguente: per ora facciamo finta che il modello abbia un seppur minimo senso compiuto.

    Ora, il sedicente "ingenere" Carnicom, e a seguire Rosario "Scienza puttana sì, ma se mi fa comodo traduco alla cazzo di cane e dò credito alle peggio puttanate che sembrino almeno lontamente scientifiche" Marcianò, quale calore specifico totale ha calcolato (o almeno ci ha provato con formule, simboli e costanti scritti a caso e a dir poco approssimativi, tipo calore specifico "c" dell'acqua confuso con quello del ghiaccio)? Quello necessario a portare il ghiaccio a 0°C (sbagliando il valore di "c", ripeto), sommato a quello necessario a farlo liquefare.

    Fantastico. Si è "solo" dimenticato del calore necessario a portare l'acqua liquida ottenuta ad ebollizione (non sono 100°C vista la bassa pressione in quota, ma neanche sono i 0°C proposti nel modello) e di quello necessario alla completa evaporazione. Quindi per trovare la formula davvero giusta per il modello proposto (che, ripeto, è sbagliato in sé) bisognava aggiungere sia il calore specifico dell'acqua (quello che ha usato lui, sbagliando, e diverso da quello del ghiaccio) per portare il liquido alla temperatura di ebollizione, sia quello latente per portare l'acqua ad evaporare una volta raggiunta la T di ebollizione.

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  7. TERZO LIVELLO (SUPERIORE E FONDAMENTALE) - OVVERO: il cosiddetto "modello scientifico" è inconsistente e semplicemente non ha senso

    A parte che, se per calcolare quanto tempo ci vuole per far "scomparire" una nube o un fronte temporalesco di qualsiasi dimensione bastasse calcolare quanto tempo ci vuole affinché l'irragiamento solare faccia "sciogliere" un cristallo microscopico di ghiaccio e/o far evaporare una microscopica goccia d'acqua, risulterebbe che da miliardi di anni nuvole e maltempo sono frutto di un complotto (manco avrebbero il tempo di formarsi, se così fosse)... come già accennato il cosiddetto "modello scientifico" del sedicente "gnegnere" Carnicom e del traduttore/copincollatore folle Rosario "Insegnavo chimica (sì, alle capre, che ne sapevano comunque più di me)" Marcianò si basa su una serie di assunti non solo falsi ma ridicoli, che vado ad elencare nel merito (ho fatto una veloce disamina, probabile me ne sia dimenticato di secondari):

    1) i cristalli di ghiacco, alle presssioni presenti ad alta quota, non si sciolgono per poi evaporare; sublimano direttamente, il che richiede usare altri calcoli e altre variabili rispetto a quelli usati nella discarica di cazzate del "gnegnere" Carnicom e di quella dei fratellonzi terrazzinati e acconguagliati

    2) per valutare decentemente la sublimazione (ma anche l'evaporazione) si deve considerare l'umidita relativa atmosferica; per fare un esempio limite, con UR atmosferica del 100% non avviene nessunissima sublimazione/evaporazione dei cristalli di ghiaccio (o per essere precisi avviene, ma tanta acqua sublima/evapora quanta ne ricondensa, quindi nel complesso è come se non avvenisse nulla; si chiama "equilibrio dinamico")

    3) anche lasciando perdere la modellizzazione dei cristalli di ghiaccio in cubetti (mi sembra molto più sensato considerare delle sferette, ma è solo questione di costanti abbastanza ininfluenti nei conti in quanto a ordini di grandezza), essi non sono certo tutti orientati perpendicolrmaente ai raggio solari per tutto il tempo, quindi facendo una media nello spazio e nel tempo (e senza essere fenomeni nel comprendere la statistica) si ottiene che ogni particella espone un mezzo (e non un sesto) della sua superficie all'irraggiamento solare

    4) l'energia radiante che raggiunge una corpo è un conto, quella che viene effettivamente assorbita dal suddetto corpo è un altro; solo i corpi neri assorbono tutta l'energia che ricevono (però di solito irraggiandone altra, e non poca, di loro) e che mi risulti (tra riflessione, rifrazione, diffusione e quant'altro) le particelle di ghiaccio sono tutto tranne che corpi neri, anzi...

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  8. Precisazione al precedente punto 3, che vale come punto 3bis:
    nella frase "ogni particella espone un mezzo (e non un sesto) della sua superficie all'irraggiamento solare" il soggetto "ogni particella" va inteso come "ogni particella che sia nella parte superiore della scia (o della nube o quello che è)" dato che tutto il resto della scia (o della nube o quello che è) ovviamente non è colpito direttamente dall'irraggiamento solare.

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  9. l'unica TAUTOLOGIA è che rosario FALSARIO DI MERDA marcianò è un BUGIARDO, IGNORANTE, INCAPACE, INCOMPETENTE, TRUFFATORE, mentito e deriso OGNI VOLTA che spara le sue cazzate da LAUREA INESISTENTE TAROCCATA CON PHOTOSHOP

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  10. Axlman, grazie per la spiegazione!
    Ovviamente il modello da problema di terza superiore del nostro eroe era sfuggito a migliaia di metereologi e modellisti, ma lui l'ha rivelato al mondo....

    Del fatto che il modello sia inapplicabile se ne parlò anni fa qui
    https://www.metabunk.org/threads/debunked-clifford-carnicoms-contrail-physics.654/
    Quando ho chiesto al suddetto su FB perché l'equazione non tenesse conto dei fattori importanti la risposta è stata
    "Carnicom ha considerato solo i corpuscoli perché aveva già trattato degli altri fattori un'altra volta"
    Quando gli ho fatto notare che la fisica si può modellare a pezzetti è arrivato il ban in direttissima.
    E qui quoto Mikhail in pieno...

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    Replies
    1. Beh se lo critichi sulla sua pagina fb il ban arriva in un nanosecondo. Ma anche se metti "like" ad un commento che lo critica scatta il ban immediato!

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  11. Lo sciacallo Rosario Marcianò è in piena attività..(ma non era impegnatissimo nell'ultimare il suo documentario?):

    Strakerlunedì, luglio 21, 2014 10:20:00 AM

    UN ALTRO PILOTA MUORE IN CABINA PILOTAGGIO PER INFARTO. SILENZIO ASSOLUTO DEI MEDIA DI REGIME.

    Altra morte sospetta. La notizia non è stata ancora divulgata e ci arriva da fonti interne sicure. La scorsa settimana, appena atterrato all'aeroporto di Doha (Qatar), è morto per arresto cardiaco un co-pilota della compagnia Qatarairlines. Il trentottenne, durante la fase di rullaggio verso il Gate, ha accusato il malore. Inutili sono stati i tentativi del personale di bordo per rianimarlo. E' spirato di lì a poco. Quattro anni fa (http://gulfnews.com/news/gulf/qatar/qatar-airways-pilot-who-died-during-flight-was-indian-1.696419) si registrò un caso simile. Anche l'anno scorso altri due piloti ci hanno rimesso le penne (http://www.trapple.nl/content/2-dead-ba-pilots-due-toxic-cockpit-fumes).

    [1] I sospetti per questi decessi da infarto si orientano verso quella che nell'ambiente viene definita "Sindrome aerotossica" (http://www.tankerenemy.com/2010/09/sindrome-aerotossica-probabile-un.html), evidentemente derivante dall'inalazione continua dei fumi tossici insufflati in cabina pilotaggio e nella sala passeggeri e che arrivano direttamente dall'esterno, tramite il sistema di condizionamento dell'aria. Questo episodio è l'ennesimo.

    [1] Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che numerosi passeggeri di voli civili hanno iniziato ad ammalarsi, colpiti da una serie di sintomi a breve e a lungo termine come affaticamento cronico, disturbi del sonno, amnesie temporanee, crisi improvvise, dolori neuromuscolari, debolezza, disturbi alla respirazione (se gravi, senza un sistema di supporto vitale, potrebbero essere fatali), nonché problemi gastrointestinali, cardiovascolari, alla pelle e perdita di concentrazione. Si ritiene che la causa di questa situazione sia imputabile, principalmente, a organofosfati neurotossici che contaminano l'aria nelle cabine degli aerei per errori di progettazione del sistema di prese d'aria. Dal 1999 questa condizione è stata definita «sindrome aerotossica» e, secondo gli autori, la contaminazione degli aeromobili civili sta potenzialmente mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di passeggeri e del personale quotidianamente in viaggio su linee aeree commerciali.
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    1. "La notizia non è stata ancora divulgata e ci arriva da fonti interne sicure" AHAHAHAHAHAHAHAHA

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    2. ...ci arriva da fonti interne sicure

      e si riconosce per il rumore e l'odore.

      Delete
  12. si orientano verso quella che nell'ambiente viene definita "Sindrome aerotossica"

    QUALE ambiente?

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  13. ...

    Se il modello fosse corretto la permanenza di notte sarebbe infinita (no luce -> P~0[W/m2] -> T=+INF [s]).

    L'irradiazione solare e' 1 fattore, ma non il primo.

    E' una questione di trasformazioni termodinamiche (espansione isobara?), questo modello tralascia completamente altri fattori significativi, e questo senza neanche entrare nel dettaglio della correttezza delle equazioni e delle unita' di misura.

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  14. Giusto per dirne qualcuno di fattore:
    >albedo delle particielle
    >assorbimento alle varie lunghezze d'onda (da giorno sera cambia lo spettro solare)
    >trasferimento di calore dalla scia all'atmosfera
    >tasso di espansione della scia
    >tasso di diffusione dei cristalli
    >comportamento dei cristalli (collisione, accrescimento, cambiamenti di stato assortiti)
    >effetto dei venti di quota
    ecc... ce ne sono probabilmente mille altri

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  15. L’applicazione delle conoscenze scientifiche relative alla formazione delle scie di condensazione dimostra l’esistenza della geoingegneria clandestina

    Si, e l'abuso dell'uso del buso porta ad un pazzo sollazzo del ca... :D :D :D

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    1. A me risultava che più che altro portasse al disuso dell'uso del fuso.

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