Scontro tra Tornado: e se fosse stato un tentativo di intercettazione UFO?
In merito
all’incidente avvenuto tra i due caccia Tornado nei cieli marchigiani
del 19 Agosto, vorrei esprimere le mie personali titubanze che possa
essersi trattato di un semplice incidente, causato dalla distrazione
dei piloti, che sappiamo essere esperti di volo ad altissimi livelli.
A cura di Giuseppe Petix
Nel
filmato mandato in onda dalle reti RAI (TG RAI 1 e RAI 2) è chiaramente
osservabile un oggetto che non sembra avere le sembianze di un “caccia
tornado”.
Rammentiamo
che il Tornado è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con
ala a geometria variabile e capacità ognitempo che l’Aeronautica
Militare ha acquisito a partire dal 1982. Nella versione standard IDS
(Interdiction Strike), in dotazione al 6° Stormo di Ghedi (Brescia), il
Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore.
Alcuni Tornado sono equipaggiati con la variante IT-ECR (Electronic
Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese
aeree avversarie mediante l’impiego di missili aria-superficie AGM-88
HARM.
TENTATIVO DI INTERCETTAZIONE DI UN UFO NELLO SPAZIO AEREO ITALIANO
Cosa sia
questo “oggetto non identificato” e cosa stesse facendo in quel punto
dello spazio aereo dei velivoli, non è ancora chiaro, ovviamente. Ma
ipotizziamo, per un momento, che l’UFO, per il suo volo, stesse
utilizzando una tecnologia avanzata, sfruttando, per i propri
spostamenti aerei, una “forza antigravità”, generata attorno a se stesso
e che gli avrebbe permesso di rimanere sospeso in aria.
Immaginiamo,
dunque, che attorno al velivolo Extraterrestre si generi una forza che
si espanda, in direzione radiale, decrescente in modo relativamente
proporzionale alla distanza da esso: più ci si avvicina all’oggetto e
più si è soggetti agli influssi di questo misterioso, quanto a noi
ancora sconosciuto, campo di forza antigravitazionale.
Per
comprendere meglio tutto ciò, immaginiamo adesso l’arrivo dei due
Tornado, che si stanno avvicinando sempre più a questo invertirsi delle
forze a loro note, che agiscono appunto sui propri veicoli. Pensiamo ai
Tornado che si avvicinano, fino al punto di entrare nella sfera d’azione
di questa forza, che provoca effetti opposti a quelli generati dalla,
conosciuta, forza di gravità.
Gradualmente
tutti gli strumenti di bordo sembrano impazzire, riferendo ai piloti
dei dati che, evidentemente, non corrispondono alle condizioni di un
oggetto (Tornado) posto in campi e sistemi a loro noti (gravità, attrito
con l’aria, dinamica vettoriale del volo, ecc).
Successivamente
(si sta parlando di pochi secondi, tenendo presente la velocità dei
caccia in volo lineare), si arriva in un “punto di inversione totale”,
in cui tutte le forze gravitazionali, che i piloti devono gestire per
consentire all’aereo di mantenersi in rotta, vengono ad essere invertite
in “forze antigravitazionali”, generate dall’UFO a cui si stanno
velocemente avvicinando.
Per i
piloti, se così fosse, ogni tentativo di controllo attraverso un
comando, avente il fine di far reagire il veicolo con una manovra,
permettendo di controllarlo al meglio, non darebbe più l’effetto
sperato, anzi… il comportamento dell’aereo, vissuto istantaneamente di
riflesso dai piloti, sarebbe esattamente l’opposto a quello da loro
stessi desiderato, non permettendogli di controllare l’aereo di
conseguenza (dato il velocissimo accadere del tutto, vissuto in un
amplificarsi continuo di un contro-effetto non voluto, nel procedere
lineare dei velivoli verso questa bolla antigravitazionale).
Se il
Tornado in volo fosse stato uno, probabilmente l’abilità del pilota
sarebbe riuscita a gestire al meglio questo improvviso invertirsi di
causa ed effetto, venendo soltanto deviato, in una tangente esterna al
campo antigravitazionale, ed essendo poi in grado (una volta entrato in
una rotta radiale di allontanamento) di riprendere il normale controllo
del velivolo. Ma essendo due i tornado, e sapendo che ogni minima
variazione, a stretta distanza, potrebbe influenzare il volo dell’altro,
è normale ipotizzare che l’incidente possa esser stato provocato
dall’improvviso “impazzire”, non controllabile, degli aerei, che i
piloti hanno immediatamente compreso, attivando, di conseguenza, la
procedura di espulsione dei sedili e paracadutandosi fuori dai caccia,
prossimi al contatto.
UNA SCOMODA VERITA’
Soltanto
il ritrovamento dei piloti potrà portarci a fare chiarezza
sull’accaduto, ascoltando le testimonianze di chi ha vissuto in prima
persona questi fatti. Ma siamo sicuri che i loro racconti saranno resi
noti?
Siamo
sicuri che ciò che ci verrà riportato non sarà manipolato al fine di
nascondere, per l’ennesima volta, realtà di presenze di “oggetti non
identificati” nei nostri cieli (che metterebbero in allerta la maggior
parte della popolazione, dedita più all’ascolto delle favole che alla
ricerca della verità)? Ai posteri la sentenza.
Credo che
ogni qual volta si verifichi un fatto non spiegabile dai nostri logici
ragionamenti, mossi da una conoscenza dimostrabile e oggettiva, ci
troviamo davanti a qualcosa su cui “deve” esser fatta chiarezza. Ed il
modo più semplice per arrivare alla verità, spesso, è quello di
considerare reali cose che, per schemi mentali imposti, tendiamo ad
escludere. Spero che, anche in questo caso, siano sempre più le persone
che comincino a credere più ai loro occhi ed alle loro menti che ai
racconti, costruiti, il più delle volte, per deviare ognuno dalla
probabile, quanto scomoda, verità.
Scritto da Giuseppe Petix
Per Segnidalcielo.it
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Chi è Giuseppe Petix:
Giuseppe, ha studiato “Astronomia”
presso l’Università di Bologna – ha lavorato principalmente come agente
di commercio in diversi settori, girando per lavoro gran parte
dell’Italia. Si occupa anche di arte in maniera poliedrica, dedicandosi
alla musica, alla pittura, alla ceramica ed alla poesia.
Giuseppe Petix, grazie anche alla sapiente guida della madre, Gina Tortorici, pittrice d’eccellenza nonchè insegnante di Storia dell’Arte, si appassiona alla pittura Leonardesca già da piccolo, quando per addormentarsi preferiva la lettura delle favole di Leonardo.
Giuseppe Petix, grazie anche alla sapiente guida della madre, Gina Tortorici, pittrice d’eccellenza nonchè insegnante di Storia dell’Arte, si appassiona alla pittura Leonardesca già da piccolo, quando per addormentarsi preferiva la lettura delle favole di Leonardo.
In Giuseppe, nel tempo, questo interesse
si trasforma in ricerca, incuriosito anche dalle tante ipotesi trattate
da altri nel mondo che esaminano il genio leonardesco supponendo
l’eventuale utilizzo di un codice atto a celare messaggi a prima
osservazione non individuabili. L’attenta analisi di alcune opere lo
porta a estrapolare i giusti parametri per l’individuazione di altre
immagini, che guidano alla comprensione della personalità e del credo di
Leonardo da Vinci.
Poi la scoperta a conferma di quanto sostenuto nella sua tesi: una correlazione esistente tra due opere del Maestro, che dimostra inconfutabilmente la volontà di questi di celare segreti, e di spingere l’osservatore a interrogarsi in merito. Le due opere sono parecchio distanti l’una dall’altra, ma risultano curiosamente legate attraverso la pittura scientifica di Leonardo. Il metodo che egli utilizza, infatti, è basato su basi ottiche, che oggi è semplice decifrare, grazie all’utilizzo di un programma grafico, ma che all’epoca di Leonardo risultava essere un vero e proprio enigma da risolvere.
Poi la scoperta a conferma di quanto sostenuto nella sua tesi: una correlazione esistente tra due opere del Maestro, che dimostra inconfutabilmente la volontà di questi di celare segreti, e di spingere l’osservatore a interrogarsi in merito. Le due opere sono parecchio distanti l’una dall’altra, ma risultano curiosamente legate attraverso la pittura scientifica di Leonardo. Il metodo che egli utilizza, infatti, è basato su basi ottiche, che oggi è semplice decifrare, grazie all’utilizzo di un programma grafico, ma che all’epoca di Leonardo risultava essere un vero e proprio enigma da risolvere.
Il saggio: “Dentro lo sguardo – il
codice”, contiene dunque questa importante scoperta, a cui dovranno
interessarsi anche gli ambiti accademici, confermando quello che è
attentamente dimostrato dall’autore. Una svolta decisiva dunque nelle
indagini sulla pittura Leonardesca, che aprirà la strada ad una ricerca
alternativa sul genio toscano.
ReplyDelete"ha studiato Astronomia presso l'Università di Bologna" = ha letto il calendario di frate indovino appeso al bar della facoltà ???
presumo senza peraltro laurearsi altrimenti avrebbe scritto "laureato in .... "
interessante sarebbe capire come mai la "scienza ufficiale" è robaccia tranne quando torna utile vantare titoli accademici per darsi una credibilità
la verità è scomoda solo per i fuffari
Innanzi tutto non si mandano due bombardieri a fare il lavoro di un intercettore, ovvero per intercettare un contatto aereo non identificato avrebbero mandato gli eurofighter o gli F16
ReplyDeleteComa fa a dire che effetti ha l'antigravità se di fatto la sua esistenza non è stata provata e se nelle forme in cui è teorizzata lavora in modo completamente diverso da quanto ha scritto ?
Come si fanno a fare teorie plausibili dal solito fotogramma sgranato ed incomprensibile ?
mi sa che gli f16 sono tornati dal grande satana in quanto finito il leasing, oggi gli scramble sono fatti solo dagli eurofighter di Grosseto e Gioia del Colle
Deletecomunque questi ufo sono piuttosto strani, hanno una tecnologia antigravità, ma non sono stealth e nemmeno invisibili
...e soprattutto vedono arrivare due aerei e non si allontanano sfruttando le doti di velocità che notoriamente gli attribuiscono gli ufologi...
DeleteInsomma... l'UFO "se ne frega"....
Cosa si può pretendere da segnidalculo?
ReplyDeleteSOLO CAZZATE DA DECEREBRATO GRILLINO
Nella versione standard IDS (Interdiction Strike), in dotazione al 6° Stormo di Ghedi (Brescia),...
ReplyDeleteEcco, l'articolo doveva finire qui.
Per il resto:
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E' uscito il documentario ! E' su youtube ! I commenti sono chiusi, e' ospitato dal sempreminchio tommix minimacroeroe
ReplyDeletevoglio la recensioneeeeeeee
Earl vai su
DeleteButac
Esploratore galattico
...
e divertiti per l'arrampicata sui vetri de COGLIONI della sacra setta delle scie cOmiche
butac
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