L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Friday, November 12, 2010

L’aggressione della nanotecnologia al D.N.A. ed all'ambiente

http://www.tankerenemy.com/2010/11/laggressione-della-nanotecnologia-al.html

L’aggressione della nanotecnologia al D.N.A. ed all'ambiente

L'articolo che pubblichiamo riguarda gli abnormi danni provocati dalla nanotecnologia, ma anche implicitamente le scie chimiche: le chemtrails, infatti, contengono micidiali nanoparticelle. Non ci sembra sia necessario aggiungere altro: solo notiamo che l'autore dell'inchiesta ha lo stesso atteggiamento irresoluto e poco cristallino di chi sconsiglia l'uso della geo-ingegneria, mentre tonnellate di veleni vengono riversate ogni giorno nella biosfera. Così vengono paventate le possibili insidie di una tecnologia che, priva di veri benefici, ha già aggredito da tempo il pianeta ed i suoi abitanti.

Noi tutti pensiamo che gli articoli personali di uso quotidiano siano inoffensivi: cosmetici, lozioni abbronzanti, calze ed abbigliamento sportivo, ma questi prodotti potrebbero contenere particelle nanotech (novità sviluppata dalla cosiddetta nanotecnologia). Le minuscole particelle generate dalla nanotecnologia hanno dimostrato la loro capacità di far ammalare ed uccidere i lavoratori di fabbriche che usano questo tipo di tecnologia. I rischi conosciuti per la salute umana includono danni gravi e permanenti al polmone, mentre gli studi sulle cellule rivelano danni genetici al D.N.A. Estremamente tossiche per la fauna acquatica, le nanoparticelle comportano chiari rischi per molte specie e minacciano l’intera catena alimentare.

Le nanoparticelle sono state presentate dall’industria come il meraviglioso ingrediente di nuovi prodotti per l’igiene personale, il confezionamento degli alimenti, le vernici, le procedure mediche, gli articoli farmaceutici, gli pneumatici ed i pezzi di automobile, tra il numero sempre crescente di altri prodotti di consumo. Le compagnie cosmetiche aggiungono nanoparticelle di diossido di titano alle creme solari per renderle trasparenti sulla pelle. I produttori di abbigliamento sportivo hanno inventato vestiti inodori che contengono nanoparticelle d’argento, due volte più tossiche per i batteri rispetto alla candeggina. Le compagnie industriali automobilistiche hanno aggiunto nanofibre di carbonio per rinforzare pneumatici e pannelli di carrozzeria.

Secondo il "Progetto statunitense sulle Nanotecnologie Emergenti" (P.E.N.), gli articoli per la salute ed il fitness continuano a dominare l’offerta della produzione nanotecnologica, raggiungendo il 60% dei prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale più impiegato, grazie alle sue proprietà antimicrobiche: nella fabbricazione di gran parte di prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000 articoli studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24 paesi, inclusi Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.

Finora i nanomateriali sono stati così poco compresi che gli scienziati non sono in grado di predire come si comporteranno e di testare la loro sicurezza (sic). Più di 1.000 articoli di consumo manifatturati con nanoparticelle, che possono essere fino a 100 volte più piccole di un virus, sono già sul mercato, nonostante la quasi totale assenza di dati certi sui pericoli che comportano per la salute umana e l’ambiente. Mentre queste particelle atomiche possono essere un beneficio in alcune applicazioni mediche (sic), scienziati ed ambientalisti richiedono maggiori studi. Fino ad oggi sono pochi gli effetti nocivi riscontrati di questa nuova tecnologia virtualmente non regolamentare. Ma questa mancanza potrebbe essere dovuta proprio agli scarsi studi che sono stati condotti nella fretta di trovare un sempre maggior numero di applicazioni nanotech redditizie.

La nanotecnologia, la scienza dell’infinitamente piccolo, è un’importante industria emergente, con un mercato annuale proiettato intorno a un trilione di dollari statunitensi entro il 2015. Essa implica la manipolazione o la produzione di nuovi materiali a partire da piccole porzioni di materia leggermente più grandi di atomi e molecole; argento e carbonio costituiscono i materiali base più importanti.

I nanomateriali sono più piccoli del diametro di un capello umano e possono essere osservati solo attraverso potenti microscopi. Un nanometro è la miliardesima parte di un metro, un capello umano misura circa 80.000 nanometri. Un atomo è pressappoco la terza parte di un nanometro e le nanoparticelle sono gruppi di atomi di solito più piccoli di cento nanometri. Le minuscole particelle di materiali presentano spesso proprietà uniche e diverse da quelle degli stessi materiali in scala più grande. Le nanoparticelle devono il loro successo alle straordinarie e, a volte, davvero insolite, proprietà che possiedono. Ad esempio, le racchette da tennis costruite con nanotubi di carbonio sono incredibilmente forti, mentre i pezzi più grandi di grafite si rompono facilmente. L’industria medica sta investendo enormemente sulle nanoparticelle per creare farmaci di precisione in grado di mirare a specifici tessuti, come le cellule cancerose (sic). Mentre alcuni di questi nuovi materiali possono avere applicazioni benefiche nelle procedure mediche, medicazioni di ferite e prodotti farmaceutici (?), cresce la preoccupazione sui possibili effetti tossici. Le nanoparticelle sono state collegate soprattutto alle malattie polmonari ed ai danni genetici.

Nel corso di un nuovo studio britannico, gli investigatori hanno riscontrato un processo mai visto prima, soprannominato “toxic gossip”, in cui le nanoparticelle di metallo danneggiano il D.N.A., perfino attraverso le barriere di tessuto epidermico intatte. I ricercatori hanno definito la scoperta come un’”enorme sorpresa”, poiché le nanoparticelle, sembra, abbiano indirettamente creato dei danni.

Adesso, per la prima volta, uno studio scientifico ha stabilito una relazione chiara e causale tra il contatto umano con le nanoparticelle e gravi problemi di salute. Secondo un articolo pubblicato sull’ European Respiratory Journal da un gruppo di ricercatori cinesi diretti da Yuguo Song, del "Dipartimento di Medicina del Lavoro e Tossicologia Clinica del Chaoyang Hospital" di Beijing (Pechino), sette giovani operaie si sono gravemente ammalate dopo aver lavorato in una fabbrica di vernici che usava la nanotecnologia. Le operaie hanno sofferto danni gravi e permanenti ai polmoni, oltre ad eruzioni cutanee su viso e braccia. Due di loro sono morte, mentre le altre cinque non sono ancora guarite, nonostante siano passati diversi anni.

Circa cinquecento studi hanno dimostrato la tossicità della nanotecnologia per gli animali, le cellule umane e l’ambiente. Sebbene l’articolo di Song provi per la prima volta l’evidenza della tossicità negli esseri umani, secondo la ricercatrice Silvia Ribeiro questo risultato potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di un’industria estremamente rischiosa.

Gli agglomerati di nanoparticelle dello stesso materiale, invece, si comportano diversamente, in modo più potente, più tossico, ed hanno proprietà radicalmente differenti. Ciò che le rende così utili rende anche la loro sicurezza così incerta. È necessaria una ricerca immediata e approfondita sulla tossicità delle nanoparticelle. Gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente derivano dalle nanoparticelle che si riversano nei condotti idrici attraverso il trattamento delle acque reflue, colpendo gli organismi che vivono nell’acqua e le persone che bevono e cucinano con quell’acqua.

Le nanoparticelle che destano maggiore preoccupazione sono tre: quelle d’argento, le nanofibre di carbonio e le cosiddette “buckyballs”, ovvero microscopiche strutture di carbonio a forma di pallone da calcio.

Il nanoargento è noto per la sua alta tossicità verso la vita acquatica. Mentre per gli esseri umani l’argento risulta più sicuro di altri metalli tossici come il piombo e il cromo, per gli organismi acquatici purtroppo non è così. L’argento è più tossico per molti organismi di acqua dolce e salata, risalendo dal fitoplancton (alla base della catena alimentare) fino agli invertebrati marini, come ostriche e lumache, e per i pesci, soprattutto nella loro fase di crescita. Molte specie di pesci e crostacei, così come i pesci di cui si nutrono, sono vulnerabili. La prolungata esposizione all’argento colpisce e spezza la salute dell’ecosistema. Il nanoargento è significativamente più tossico dei pezzi d’argento, perché le particelle microscopiche in una vasta area aumentano la loro capacità di interagire con l’ambiente. È stata comprovata la capacità del nanoargento di rompersi, scomporsi e infiltrarsi nell’acqua quando, per esempio, gli indumenti sportivi contenenti nanoparticelle d’argento per il controllo degli odori, vengono centrifugati nelle lavatrici. Secondo uno studio sulle nanoparticelle d’argento adoperate come antimicrobici nei tessuti, su sette campioni testati, quattro di questi hanno perso dal 20 al 35% dell’ argento al loro primo lavaggio ed una marca ha perso la metà del suo contenuto d’argento già dopo i primi due lavaggi, andando a finire direttamente nell’ambiente. Molti corsi d’acqua si stanno riprendendo dagli alti livelli d’argento introdotti dall’industria fotografica durante il ventesimo secolo. I nuovi prodotti contenenti nanoparticelle d’argento possono risultare altamente tossici per i livelli d’argento che verrebbero così reintrodotti nei fiumi e nei laghi attraverso gli impianti per il trattamento delle acque.

Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici ed intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza usare tinte, sono tendenzialmente impiegate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, i dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causa danni ai polmoni, innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base.

Oggi, secondo il P.E.N., più di un mille prodotti basati sulla nanotecnologia, sono stati resi disponibili ai consumatori di tutto il mondo. Il più recente aggiornamento dell’inventario, risalente a tre anni e mezzo fa, riflette il crescente uso delle minuscole particelle in ogni cosa, dai prodotti convenzionali come gli utensili da cucina antiaderenti, accendigas, racchette da tennis più resistenti, fino a dispositivi sofisticati come sensori indossabili che monitorano la postura.

“L’uso di nanotecnologia nei prodotti per i consumatori continua a crescere rapidamente”, afferma il direttore del P.E.N. David Rejeski. "Quando abbiamo avviato l’inventario nel marzo 2006, c’erano soltanto 212 prodotti. Se l’introduzione di nuovi prodotti dovesse continuare a questo ritmo, il suo numero potrebbe avvicinarsi a 1.600 entro i prossimi due anni. Questo porterà a significative cause legali per negligenza contro organismi come la Food and Drugs Administration (Agenzia per gli Alimenti e i medicinali) e la Consumer Product Safety Commission (C.P.S.C.), che spesso adottano provvedimenti insufficienti ad identificare prodotti nanotech, prima che vengano introdotti sul mercato”.


Fonte: http://www.comedonchisciotte.org




Tuesday, November 2, 2010

Le sette piaghe bibliche del mondo contemporaneo

http://straker-61.blogspot.com/2010/10/le-sette-piaghe-bibliche-del-mondo.html

Le sette piaghe bibliche del mondo contemporaneo

L'oggettività del metodo scientifico sembra essere stata dirottata dalle corporazioni che spesso pagano gli scienziati ed i ricercatori per promuovere i loro prodotti, così come i politici che si muovono attraverso la porta girevole tra il settore pubblico e quello privato. Succedono cose ancora peggiori, quando alcune agenzie per la protezione del consumatore sono complici. La fiducia dei consumatori negli studi scientifici e nella supervisione federale è stata violata a favore del profitto in maniera che i prodotti vengono introdotti sul mercato con uno standard di sicurezza molto ridotto. Le sostanze chimiche di sintesi che troviamo quotidianamente nei nostri alimenti, nell'acqua e nel nostro ambiente circostante stanno aumentando, dimostrandosi disastrose per la nostra salute mentale e fisica. Potrebbero essere scritti interi volumi - quindi sono stati scritti - sia dagli esperti della medicina ufficiale sia alternativa che documentano i giochi di prestigio che hanno raggirato i consumatori e compromesso la nostra salute. Le categorie sottostanti sono da considerare come un'approfondita investigazione che vale come esempio per che cosa dobbiamo affrontare come specie continuamente bombardata da queste sostanze chimiche.

ALIMENTI GENETICAMENTE MODIFICATI

La Monsanto esordì come l'industria chimica che portò nel mondo veleni come l' “Agent Orange” ed il “Roundup”. Questi agenti chimici sono oggi meglio conosciuti per il loro uso nella coltivazione degli alimenti geneticamente modificati, riguardando quasi il 90% dei prodotti modificati come il mais, la soia ed il cotone.

Uno studio indipendente sui “Frankenfood” li ha associati al collasso degli organi interni ed un recente studio condotto in Russia ha riscontrato la quasi totale sterilità nei criceti di terza generazione alimentati con soia O.G.M. Nonostante questi e molti altri allarmi sui rischi riguardanti la salute, riteniamo molto difficile che l'F.D.A. (controllata dalla Monsanto) terrà a freno la produzione degli O.G.M. fino a che gli studi condotti dall'USDA sulla gestione dei rischi avrà 3 milioni di dollari a sua disposizione. Naturalmente gli studi condotti dagli industriali mostrano che gli effetti degli O.G.M. sulla salute umana sono “trascurabili”.

ADDITIVI ALIMENTARI

Quando molti di noi pensano agli additivi alimentari pericolosi, evocano il Glutammato Monosodico (MSG) che è ancora presente in moltissimi alimenti industriali, ma sfortunatamente l'MSG sembra essere il veleno "meno pericoloso" che si trova nei nostri alimenti.

Nel 2008 venne trovata la Melamina nel latte in polvere ed in alcuni prodotti provenienti dalla Cina. L'F.D.A. dichiarò l'innocuità della stessa, nonostante si fossero ammalate migliaia di persone. Il pericolo degli additivi alimentari è presente quasi in tutti gli alimenti anche con i coloranti più diffusi come il Red 40, Yellow 5 e Yellow 6 che sono stati associati all'insorgenza di cancro. Recentemente 41.730 kg (92.000 libbre) di pollo congelato sono stati ritirati dal mercato, perché contenevano dei “pezzi di plastica blu”, mentre le Chicken McNuggets della McDonald contenevano dei pericolosi agenti chimici. Infatti alcuni ricercatori hanno stimato che il pollo che mangiamo oggi è talmente pieno di sostanze chimiche che contiene solamente il 51% di carne.

FLUORO

Non tutto il fluoro è cattivo, come quello promosso dai dentisti ed aggiunto alla nostra acqua ed agli alimenti. Il fluoruro di calcio è un minerale naturale, mentre la sua controparte sintetica, il fluoruro di sodio è un pericoloso sottoprodotto di scarto industriale, ottenuto durante la produzione di fertilizzanti. La sua storia passata include l'impiego brevettato come veleno per topi e come insetticida. Ci sono molti studi a cieco e doppio-cieco che mostrano come il fluoruro di sodio viene accumulato dal nostro organismo portando allergie, disordini gastrointestinali, indebolimento delle ossa, cancro e problemi neurologici.

In questo caso, un gruppo di scienziati ha realizzato uno studio (white paper), condannando la fluorizzazione delle acque (E' prassi comune negli Stati Uniti, n.d.r.).

Comunque, il fluoro è un prodotto di scarto molto pericoloso, il cui smaltimento è notevolmente costoso. Forse potrebbe essere uno dei motivi per i quali questo inquinante, più tossico del piombo e pericoloso quanto l'arsenico, è stato destinato agli uomini.

MERCURIO

È un metallo pesante molto pericoloso nella sua forma naturale, il mercurio vivo, ma molto di più come neurotossina, il metilmercurio, rilasciato nell'ambiente a causa delle attività umane. Il mercurio danneggia il sistema nervoso, soprattutto quello non ancora formato dei neonati, sia nella sua forma organica sia inorganica. Riesce a penetrare in tutte le cellule vive del corpo umano ed è stato documentato soprattutto per l'aumento del rischio dell'autismo. Questo rimette in discussione l'uso del mercurio nelle amalgame dentali, i vaccini e tutto quello che contiene sciroppo di fruttosio di mais, molto utilizzato nella dieta americana, inclusi i bambini. Ma la Corn Refiners Association difende (webmd.com) questo inquinante che è pericoloso ad ogni livello.

ASPARTAME

L'aspartame, il dolcificante artificiale per antonomasia, fu introdotto nel mercato nel 1981 dal Commissario dell'F.D.A. Arthur Hulla Hayes, ignorando i suggerimenti del comitato scientifico e le preoccupazioni dei consumatori. L'aspartame è una neurotossina che interagisce con gli organismi viventi nella stessa maniera dei farmaci, producendo una larga fascia di problemi alla salute, disordini e sindromi. Ma chi ha eletto questo commissario che legiferò andando contro la commissione ed i consumatori? Donald Rumsfeld, CEO della GD Searle, produttore dell'Aspartame. Rumsfeld faceva parte della squadra di transizione di Reagan ed il giorno successivo al suo insediamento, elesse il nuovo Commissario dell'F.D.A. per favorire i suoi affari con uno dei più eclatanti casi di "profitto contro sicurezza" mai registrato nella storia. L'aspartame è oggi quasi onnipresente, nascondendosi dietro i prodotti “light” e “senza zucchero” e più in generale negli alimenti, bevande, farmaci e prodotti per i bambini. Recentemente è stato rinominato con il più gentile e suadente termine “AminoSweet”.

IGIENE PERSONALE E PRODOTTI COSMETICI

Ogni giorno i prodotti usati per la pulizia della casa e per la cosmesi vengono applicati direttamente sulla pelle, assorbiti tramite il cuoio capelluto ed inalati. La “STORIA DEI COSMETICI” (http://storyofstuff.org/cosmetics/) è un video che racconta le vicende di questa industria e le sue continue violazioni delle leggi e della complicità di gruppi "per la sicurezza pubblica", raccontando in realtà solamente metà della storia. La lista dei prodotti ad uso comune ed i loro componenti chimici è enciclopedica. La somma totale della schiacciante presenza di questi chimici è stata associata a quasi tutte le allergie, le infezioni croniche e le malattie conosciute dall'uomo. Recentemente, i prodotti utilizzati per la pulizia della casa sono stati associati al cancro al seno ed all'ADHD nei bambini.

INQUINANTI AEROTRASPORTATI ALIAS "SCIE CHIMICHE"

In un articolo della N.A.S.A. intitolato “Gli inquinanti aerotrasportati non hanno confini” è stato stabilito che “qualsiasi sostanza introdotta nell'atmosfera è potenzialmente in grado di girare tutta la terra”. Le correnti d'aria collegano tutto e tutti. C'e' una categoria di inquinanti aerotrasportati che rimane classificata tra le cosiddette teorie della cospirazione, nonostante l'incredibile numero di documenti non classificati resi disponibili nel 1977 da un'udienza dal senato: Aerosol chimici (scie chimiche) da velivoli commerciali e militari. Ammissioni recenti di alcuni pubblici ufficiali hanno rafforzato il caso.

Le ricadute di sostanze contenute nelle scie chimiche sono state studiate ed hanno mostrato livelli molto alti di bario e alluminio.

Interessante la nota con la quale la Monsanto ha annunciato lo sviluppo e l'introduzione di un nuovo gene resistente all'alluminio. La questione "scie chimiche" può sembrare incredibile, ma almeno un esempio recente è innegabile: è il caso Corexit disperso nel Golfo del Messico.

Questo processo può anche essere associato alla semina dei campi che è una pratica che esiste da più di 100 anni. Anche le guerre in giro per il mondo sembrano influire sulla qualità globale dell'aria, come le munizioni militari e l'uranio impoverito che sono entrati nella parte alta dell'atmosfera, diffondendosi così in tutto il pianeta. Gli effetti osservabili dell'uranio impoverito sono tutt'altro che confortevoli. In generale, l'inquinamento atmosferico è stato associato alle allergie, alle mutazioni genetiche ed all'infertilità maschile e femminile. Tutto questo porta ad una gestione scientifica, governativa e medica della salute e dei diritti dell'individuo. È ironico (o una coincidenza) che, quando ci si ammala a causa di un prodotto chimico, la medicina ufficiale punta a trattare il disturbo provocato con ulteriori prodotti chimici. Per di più, alcuni personaggi che ricoprono alte cariche accademiche o di governo come John P. Holdren, l'attuale capo scientifico della Casa Bianca, hanno invocato il controllo della popolazione, tramite "particelle inquinanti": ciò risulta già nei documenti del 1977 come Ecoscience. La visione dell'umanità di Holdren dovrebbe indurre a riflettere sull'avvelenamento intenzionale del nostro ambiente.


Articolo tradotto da Ivan Ingrillì / Fonte originale: prisonplanet.com / Fonti: laleva.org - ecplanet.com



Wednesday, August 25, 2010

LA STORIA DEI COSMETICI - Video sulle sostanze chimiche tossiche nei prodotti per la cura personale

http://controcorrente83.blogspot.com/2010/08/la-storia-dei-cosmetici.html

LA STORIA DEI COSMETICI - Video sulle sostanze chimiche tossiche nei prodotti per la cura personale



La storia dei Cosmetici (The Story of Cosmetics) esamina l’uso di sostanze chimiche tossiche nei prodotti per la cura personale usati ogni giorno, dai rossetti ai baby shampoo.

Il video è prodotto da Free Range Studios e presentato da Annie Leonard.

Thursday, January 14, 2010

Nanoparticelle e Cosmetica. La prima legislazione europea.

http://tuttouno.blogspot.com/2010/01/nanoparticelle-e-cosmetica-la-prima.html

Nanoparticelle e Cosmetica. La prima legislazione europea.



Cosmétiques: contrôles renforcés pour les nanomatériaux
su Futura Sciences
traduzione di Giuditta

Largamente utilizzati nei prodotti cosmetici, per migliorare i colori o la brillantezza dei rossetti per esempio, i nanomateriali sollevano il problema del loro effetto sulla salute. Una legislazione europea obbliga ormai a dei test preliminari, e l'etichettatura dovrà menzionarne la presenza nel prodotto.


« Per la prima volta, una legge europea si occupa dei nanomateriali », si felicita L'Ufficio europeo dell'Unione dei Consumatori (BEUC). Il Parlamento europeo ha in effetti adottato un regolamento che disciplina la presenza di nanomateriali nei cosmetici. Non è che un primo passo – solo i cosmetici per adesso – ma è un passo importante. La potenziale nocività dei nanomateriali è in effetti un rischio da non sottovalutare. I nanotubi di carbonio sono stati per esempio accusati di provocare effetti simili a quelli delle fibre di amianto.
Secondo il BEUC, questa legislazione rappresenta un passo avanti per l'informazione dei consumatori. « Ormai, i nanomateriali dovranno essere chiaramente indicati nella lista degli ingredienti del prodotto. […] I consumatori saranno così in grado di scegliere se acquistare o no il prodotto che utilizzi questa tecnologia. »


Ci sono molti usi, diversi da quelli soggetti al controllo ...

Tuttavia il BEUC ha segnalato qualche lacuna, particolarmente in termini di valutazione della sicurezza dei nanomateriali. « Quando [essi] sono utilizzati per alcuni scopi precisi (coloranti, conservatori o filtri UV), dovranno essere sottomessi ad una valutazione di sicurezza prima di essere autorizzati alla commercializzazione. Ma centinaia di altri usi dei nanomateriali non saranno l'oggetto ci nessuna valutazione », ha detto il BEUC.
I suoi responsabili si rammaricano infine che questa legislazione « non entrerà in vigore che nel 2012 ».