http://zret.blogspot.it/2013/11/la-legge-dellattrazione-sesta-parte-non.html
La legge dell’attrazione (sesta parte – non conclude)
Leggi qui la quinta parte.
Si possono considerare almeno ancora due aspetti circa lo spinoso tema. Essi valgono meno dei ragionamenti, perché sono semplici sensazioni, ma valgono di più, in quanto riverberano un barlume dell’intuizione.
Il déjà-vu non è tanto l’impressione di aver già percepito in un altro luogo ed in un altro tempo una particolare circostanza, ma la consapevolezza che in sogno o in uno stato alterato di coscienza abbiamo proprio esperito quell’evento, udito quelle parole, con quel caratteristico timbro, con l’inconfondibile colore del vissuto. L’esperienza onirica ci ha proiettato in un futuro che era passato ed è presente. Ora si squaderna innanzi a noi, in tutta la sua fatale, solenne glacialità. E’ come se quell’avvenimento fosse un quadro dinamico contro cui siamo andati a sbattere.
Sono, però, soprattutto gli artisti a sperimentare l’imperio della fatalità. Secondo il convincimento di Michelangelo, le sculture che egli cavava dal marmo erano già lì nella pietra: il genio rinascimentale si limitava a liberarle. E’ proprio così: il pittore, il musicista, lo scrittore… portano alla luce ciò che è sepolto nel sottosuolo dell’ispirazione. Essi sono archeologi. Il capolavoro attende soltanto qualcuno che sappia in quale strato sotterraneo è nascosto, qualcuno che sappia scavare. Il capolavoro esiste ab aeterno. L’arte è destino. Destino è dar forma alle idee. Il fato si esprime attraverso uomini predestinati, condannati ad esprimersi.
Se il destino esiste, esso è tutto, tutto gli appartiene: dagli eventi che cambiano un’epoca all’inclinazione del capo, dalla galassia che ne fagocita un’altra al filo d’erba su cui gocciola la rugiada.
Se il destino esiste, non hanno alcun senso i rimpianti, i rammarichi, i rimorsi, le speranze, le attese, i progetti, i se...
Immensa consolazione ed immensa costernazione per tutti noi.
Si possono considerare almeno ancora due aspetti circa lo spinoso tema. Essi valgono meno dei ragionamenti, perché sono semplici sensazioni, ma valgono di più, in quanto riverberano un barlume dell’intuizione.
Il déjà-vu non è tanto l’impressione di aver già percepito in un altro luogo ed in un altro tempo una particolare circostanza, ma la consapevolezza che in sogno o in uno stato alterato di coscienza abbiamo proprio esperito quell’evento, udito quelle parole, con quel caratteristico timbro, con l’inconfondibile colore del vissuto. L’esperienza onirica ci ha proiettato in un futuro che era passato ed è presente. Ora si squaderna innanzi a noi, in tutta la sua fatale, solenne glacialità. E’ come se quell’avvenimento fosse un quadro dinamico contro cui siamo andati a sbattere.
Sono, però, soprattutto gli artisti a sperimentare l’imperio della fatalità. Secondo il convincimento di Michelangelo, le sculture che egli cavava dal marmo erano già lì nella pietra: il genio rinascimentale si limitava a liberarle. E’ proprio così: il pittore, il musicista, lo scrittore… portano alla luce ciò che è sepolto nel sottosuolo dell’ispirazione. Essi sono archeologi. Il capolavoro attende soltanto qualcuno che sappia in quale strato sotterraneo è nascosto, qualcuno che sappia scavare. Il capolavoro esiste ab aeterno. L’arte è destino. Destino è dar forma alle idee. Il fato si esprime attraverso uomini predestinati, condannati ad esprimersi.
Se il destino esiste, esso è tutto, tutto gli appartiene: dagli eventi che cambiano un’epoca all’inclinazione del capo, dalla galassia che ne fagocita un’altra al filo d’erba su cui gocciola la rugiada.
Se il destino esiste, non hanno alcun senso i rimpianti, i rammarichi, i rimorsi, le speranze, le attese, i progetti, i se...
Immensa consolazione ed immensa costernazione per tutti noi.
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OT
ReplyDeleteper la serie "ricicliamo, ricicliamo che tanto i gonzi non hanno memoria!"
http://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www_de.cgi/http://il-dunque.blogspot.it/2013/11/choc-un-troll-pentito-spiega-come-la.html
devo averlo visto 5 o 6 volte in blog diversi...naturalmente il "troll pentito" è suo cugggino.
Anche io lo ricordo gia' pubblicato, piu' volte.
Delete"i gonzi non hanno memoria!" e' assolutamente verissimo.
Non ricordano nemmeno di essersi fatti fregare piu' volte (dal telemetro in poi) e quindi continuano a farsi fregare. Contenti loro...
Come NON conclude?
ReplyDeleteOccazzo, ma quanto andrà avanti 'sta agonia?
Fino a quando avra' demolito tutti per sfinimento, temo.
DeleteE purtroppo nello scrivere post (ehm, cagate indegne, direi piuttosto) pallossisimi zrettino non lo batte nessuno.
tanto anche quando conclude non ha alcun senso
Deleteperchè è un puro esercizio di stile, uno sfoggio di "cultura" fine a se stesso, ma la profondità di pensiereo p uba via di mezzo tra poo dei teleltubbies e george di peppa pig
EC la profondità di pensiero è una via di mezzo tra....
DeleteA proposito di "polimeri di ricaduta"
ReplyDeletehttp://www.giornalettismo.com/archives/1210971/il-wwf-dice-la-verita-sui-fili-bianchi-nel-cielo/
Aspettiamo le grida di protesta dei complottari...
ma ci sono già nei commenti all'articolo, i soliti "io penso con la mia testa" ecc
Deleteecco la prova che la natura aborrisce il vuoto.
Deleteil vuoto nella testa di certi individui viene riempito di cazzate.