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Ragazza francese intenta causa alle istituzioni sanitarie ed alla Sanofi Pasteur per i gravi danni riportati dopo le vaccinazioni contro il papilloma virus
Gardasil: la vita rovinata di Marie-Océane e la sua lotta "per le più giovani" |
Marie-Océane
Bourguignon è una ragazza francese di 18 anni cui è stato somministrato
il vaccino Gardasil, che ha intentato una causa per i gravi effetti
secondari che ha subito e che dice senza remore: «Che le più giovani non
subiscano quello che ho vissuto io». Della sua storia ci informano varie testate francesi, tra le quali liberation.
Marie-Océane ha tenuto di recente una conferenza stampa assieme ai genitori ed all'avvocato Me Jean-Christophe Coubris.
Emozionata, con la voce spezzata continuamente dai singhiozzi, ha
raccontato la sua vicenda, perché crede fermamente che nessuna ragazza
al mondo debba più soffrire quello che ha sofferto lei.
Il
calvario di questa giovane è iniziato nel settembre del 2010 quando
aveva ancora 15 anni. Siccome praticava la danza ed aveva bisogno di un
certificato medico si è rivolta al suo medico di base, il quale ha
approfittato della vista per prescriverle il vaccino Gardasil, che
all'epoca era oggetto di una massiccia propaganda pubblicitaria e
mediatica.
Madre
e figlia si sono fidate, rivelano nel corso della conferenza stampa,
non si sono poste delle domande, ma quindici giorni dopo la
somministrazione del vaccino Marie-Océane sente dei formicolii alle
braccia e alle gambe. Un medico che la visita la rasscura che non si
taratta di niente di grave, ma tre mesi dopo, in seguito alla
somministrazione della seconda dose del vaccino Gardasil, la quale la
ragazza è presa da conati di vomito e forti vertigini (un primo forte
segno di malessere intestinale correlato al danno da vaccino, che
potrebbe indicare come la disbiosi indotta da vaccino possa essere concausa del male).
Segue
un ricovero all'ospedale di Dax, nel corso del quale emergono emergono i
sospetti della connessione tra il suo malessere ed il vaccino. Da
allora si sono susseguiti diversi ricoveri, attacchi violenti di sintomi
simili a quelli della sclerosi a placche; uno di questi attacchi
particolarmente forte lascia Marie-Océane cieca e quasi sorda, incapace
di camminare, costretta all'uso di una sedia a rotelle.
Adesso
la sua vita sua e della sua famiglia è stata stravolta. La madre ha
dovuto smettere di lavorare per assistere la figlia, che fa fatica a
seguire regolarmente le lezioni. Le sue condizioni di salute si sono
stabilizzate ma è ancora terribilmente affaticata con attacchi di male
al ventre (e qui di nuovo non è possibile fare a meno di notare il
collegamento con l'intestino).
«Non ho mai fatto una settimana intera a scuola, sono sempre asssente mi
sento sempre affaticata, mai concentrata»
confessa.
Cinque
mesi fa ha smesso di prendere i farmaci che le avevano prescritto
perchè gli effetti collaterali sono troppo pesanti. «Ed in qualsiasi
momento può avere una ricaduta (...) e nessun neurologo può predire
l'evoluzione della sua malattia» aggiunge il padre.
L'avvocato
Me Coubris ha intentato causa per conto della famiglia alla
multinazionale faramceutica Sanofi Pasteur ed alle istituzioni sanitarie
francesi, basandosi su una doppia perizia, ordinata dalla Commissione
regionale di conciliazione e indennizzo per gli incidenti sanitari
dell'Aquitania.
L'avvocato
segue anche delle cause contro il farmaco antidiabetico Mediator de le
pillole anticoncezionali di terza e quarta generazione afferma che tale
perizia conferma la responsabilità del vaccino nell'insorgere della
patologia, sebbene non si possa escludere una eventuale vulenrabilità su
base genetica.
Egli
afferma di avere ricevuto dozzine di messaggi di ragazzine che hanno
vissuto un'esperienza simile a quella di Marie-Océane.
E mentre i genitori della ragazza chiedono la verità da parte delle
istituzioni sanitarie, lei è molto più franca e diretta: «voglio dire
alle più giovani di evitare questo vaccino, affinché non subiscano
quello che io ho vissuto».
Inutile dire che la casa farmaceutica nega ogni sua responsabilità.
E'
il caso di far notare che il vaccino in questione servirebbe a
proteggere le donne dall'infezione del papilloma virus, e di conseguenza
(secondo la propaganda della
medicina ufficiale) servirebbe a prevenire il cancro al collo
dell'utero. Però la stessa medicina ufficiale afferma che tale forma di
tumore si manifesta in genere verso i 30 anni e solo nell'uno per cento
delle donne che contraggono l'infezione. Come ho mostrato in un recente
articolo una delle cause reali di quel genere di tumore potrebbe essere
la disbiosi (concausata da vaccini, alimentazione errata, antibiotici,
pillole anticoncezionali, antidolorifici, cortisonici neurolettici).
Leggi a tal proposito
la disbiosi penna ce l'hai solo tu per colpa di tutte le schifezze alternative che ti trangugi avvelenandoti da solo
ReplyDeleteSoldi, soldi, soldi... Chiediamoci il perché, straccione fallito.
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