http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/11/le-analisi-eseguite-in-francia-sui.html
Le analisi eseguite in Francia sui polimeri di ricaduta evidenziano tracce di molecole presenti nei carburanti e nei lubrificanti dei reattori degli aerei
Qui di seguito la traduzione del testo introduttivo alle analisi di alcuni campioni di "filamenti di ricaduta" che gli scientisti attribuiscono a enormi schiere di ragni che praticano il balooning (emissione di un leggero filamento cui si appendono i ragnetti per farsi trasprtare lontano dal nido in cui si sono schiuse le uova dalle quali sono nati). Le analisi portano in tutt'altra direzione, ben lontano dai ragni e molto vicini invece ai reattori degli aerei (sono state infatti identificate "diverse molecole correntemente riscontrate nei carburanti e lubrificanti dei reattori degli aerei").
Pubblico
la traduzione integrale del testo sebbene gli ultimi 3 paragrafi
lascino alquanto perplessi (ma si tratta di interpretazioni soggettive e
non di dati). In efffetti per quanto ne so io:
In realtà ormai sempre più persone si accorgono della vera origine del fenomeno, le famigerate scie chimiche, menzionate persino in una recentissima interrogazione del consigliere regionale della Lega Nord Roberto Zaffini (http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/marche/2013/11/06/-Scie-chimiche-cielo-Ancona_9578863.html).
La realtà è che oltre alle città sono molto colpite da questo fenomeno le campagne, le campagne appena arate o seminate da poco sono state viste completamente ricoperte da un fitta rete di ragnatele finissime e soprattutto non bagnate dalla rugiada. Filamenti che ricoprono tutto e non si vedono se non chinandosi e guardanto rasoterra in controluce. filamenti che causano il morbo di morgellons nelle persone che sono spesso a contatto con essi.
Mi sono giunte alcune foto a riguardo e qui sotto vi riporto i link per visualizzarle in alta definizione:
https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/1401219_10200919228159820_562904499_o.jpg
In particolare sfido qualsiasi esercito di ragnetti a produrre una "ragnatela" con fili così lunghi come quelli dell'ultima foto.
D'altronde sebbene i giornali tranquillizzino confermano che l'esperienza delle persone comuni che si accorgono del fenomeno nota subito la loro artificialità. Leggiamo ad esempio su http://www.cinquequotidiano.it/cronaca/hinterland/2013/11/07/colleferro-piovono-filamenti-psicosi-collettiva/#.UnwLmBDfCnV
Al tatto mostrano una notevole tenacità, molto maggiore di quella che presentano le comuni ragnatele. Sul caso è già scoppiata la psicosi collettiva. La pioggia è collegata al fenomeno delle scie chimiche, ma a tutt’oggi il fenomeno resta inspiegabile.Il link originale per visualizzare in dettaglio le analisi eseguite in Francia è il seguente:
http://www.labo-analytika.com/documents/20131030_Dumas-18_Rapport_analytique_AnAlytikA.pdf
Qui sotto anche due video su queste "strane ragnatele"
altri video
http://www.youtube.com/watch?v=msccNVLdRG4
http://www.youtube.com/watch?v=tW9wORalpbE
http://www.youtube.com/watch?v=u5Tg9FHOoqY
http://www.youtube.com/watch?v=Yb3Qcbt7iDg
http://www.youtube.com/watch?v=T_BI8-9sQRI
http://www.youtube.com/watch?v=IelOuYYdhkI
http://www.youtube.com/watch?v=gTGmJYdScC4
Diversi
campioni di «filamenti diffusi nell'aria» raccolti tra Novembre e
Dicembre 2012 sul territorio francese sono stati portati al nostro
laboratorio provenenti da Thénioux, Saint Clément des Levées, Saint
Martin de Crau e Malabat (punti di raccolta localizzati sulla cartina
della Francia a pagina 118).
Per ciascuno di questi campioni sono state condotti due test di decomposizione termica [vedi http://www.thefreedictionary.com/desorption] diretta al Punto di Curie (445°C), da una parte direttamente e dall'altra con metilazione «in-situ» (un
processo che fovorisce l'identificazione dei composti polari eventualmente presenti).
I
differenti composti organici originatisi in questa serie di otto analisi
sono stati - ogni volta - separati per mezzo di Cromatografia Gassosa e
identificati tramite Spettrografia di Massa (GC/SM).
I dati ottenuti sono stati interpretati ed i risultati ottenuti vengono
riportati in dettaglio nel presente rapporto analitico.
Ciò che si evidenzia è che questi «filamenti diffusi nell'aria» sono dei polimeri organici complessi, contenenti dei composti chimici di sintesi, come dimostra l'identificazione a mezzo Cromatografia Gassosa/Spettrografia di Massa realizzata
sui numerosi prodotti della loro decomposizione termica, tra i quali
figurano diverse molecole correntemente riscontrate nei carburanti e
lubrificanti dei reattori degli aerei.
I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici sintetici tossici (ftalati)
e tre di essi contengono del DEHP, un rappresentante di questa famiglia
di prodotti chimici che desta particolari preoccupazioni a causa delle
sue proprietàdi perturbatore endocrino. Tutte le molecole organiche, in
particolare i composti eterociclici, presenti in questi campioni di
«filamenti diffusi nell'aria», sono preoccupanti, quanto meno sul piano
della sanità pubblica e dell'impatto ambientale.
Noi
pensiamo che tali «filamenti diffusi nell'aria» potrebbero risultate
dalla ricombinazione delle sostanze rilasciate in alta quota nell'atmosfera dai reattori degli aerei.
Tenuto
conto dell'aumento del traffico aereo mondiale, i risultati di questo
studio preliminare ci paiono giustificare l'attenzione dell'opinione
pubblica e dei media su questa nuova forma di inquinamento atmosferico.
Ci
auguriamo che la comunità scientifica studi questo soggetto al fine di
comprenderlo e che le autorità di tutela dell'aviazione civile o
militare, possano di conseguenza controllare efficacemente questa nuova
forma di inquinamento atmosferico globale.
Leggi anche
Strani filamenti (di origine non organica) scendono dal cielo in tutta Italia (e tutto il mondo)
http://rassegnastampanonwo.blogspot.com/2013/10/strani-filamenti-di-origine-non.html
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Così straparlò l'homo cannabiensis ...
ReplyDeletediretta al Punto di Curie (445°C)
ReplyDeletema corradino, tu che, secondo alcuni, hai una laurea in fisica, come fai a non sapere cos'è il punto di Curie???
Si tratta della temperatura alla quale un materiale ferromagnetico cambia le sue proprietà...mi spieghi cosa c'entra con l'analisi dei filamenti? A meno che, naturalmente, non si tratti di filamenti di materiale ferromagnetico.
Per avercela la laurea in fisica ce l'ha, il punto è come uno che della fisica non conosce nemmeno le più elementari basi sia riuscito ad ottenerla...
DeleteIl punto di Curie è la proprietà che viene utilizzata per mantenere costante (e riproducibile) l'alta temperatura necessaria alla pirolisi (cioè decomposizione termica) usata per l'analisi di materiali organici. Non conosco i paraticolari costruttivi, ma grossolanamente, un materiale ferromagnetico è riscaldato induttivamente. Superato il punto di Curie il materiale cessa di risentire del campo, e interrompe il riscaldamento e la sua temperatura si stabilizza quindi ad un valore costante. E a questa temperatura è fatto decomporre il campione da anlizzare.
DeleteMaggiori info le trovi gloogando "Curie point pyrolysis"
Non è quindi qualcosa di immediatamente correlabile ai risultati dell'analisi, ma solo alle caratteristiche costruttive della strumentazione usata. Un qualche altro tipo di termostato di precisione andrebbe altrettanto bene.
This comment has been removed by the author.
ReplyDeleteLi chiamano "filamenti aeroportati/aerotrasportati" e non "diffusi nell'aria".
ReplyDeleteSul documento anglo-francese hop fatto alcuni commenti sulla pagina FB
ReplyDeletehttps://www.facebook.com/groups/39069322088/permalink/10152025895302089/
Credo che sia accessibile anche senza iscrizione.
peccato che il documento non è un documento ma un falso scritto appositamente per sostenere un fenomeno che di fatto non esiste, provo pena per chi vede strani fenomeni in una semplice ragnatela attaccata ad un lampione, come che i ragni non abbiano mai tessuto le proprie tele in prossimità di sbalzi, angoli, pali ecc...
ReplyDeleteQuindi si tratta di un tarocco come quello della laurea dello strakko...
DeleteHo guardato adesso, il documento è tratto da un sito di ricerca indi(pend...)pezzente.
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