http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/12/nelson-mandela-non-e-tuttoro-quello-che.html
Nelson Mandela: non è tutt'oro quello che luccica
Nelson Mandela, nonostante tutto, ha dei lati
molto oscuri: il fatto che accettò le pressioni per rimuovere il suo
ministro della salute che si opponeva all'equazione HIV=AIDS, il fatto
che fosse leader dell'ANC, non certo l'unico o il più puro tra i movimenti di liberazione
del Sudafrica (come ci è stato fatto credere), ma uno
dei tanti movimenti che si combattevano spesso tra di loro in base
a delle rivalità tribali.
Quando
ero piccolo inneggiavo a Mandela ed al suo "African National Congress", ma crescendo ho imparato a
dubitare di tutto. Voglio sperare che abbia sempre agito in buona fede, ma nella
migliore delle ipotesi credo si sia fatto manovrare ed abbia ceduto a
troppe pressioni, forse durante la lunga detenzione è stato oggetto di un forte condizionamento.
Dopo
la fine dell'Apartheid ho letto sui giornali cose che non mi piacevano
per
niente. Finisce il dominio dei bianchi ma lo stesso nel "nuovo
Sudafrica" veniva utilizzata la polizia per reprimere le proteste
degli umili e degli oppressi. Vedi per esempio la notizia
Sudafrica, polizia spara su minatori in sciopero: trentaquattro morti
Forse un
uomo da solo non riesce a fare miracoli però ci sono troppe cose che non mi
tornano. La prefazione ad un libro di David Rockefeller, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, uno dei fautori e costruttori del Nuovo Ordine Mondiale.
Rockefeller è un potentissimo uomo degli Stati Uniti d'America, la
superpotenza mondiale che ha guerreggiato impunemente in ogni parte del
mondo per imporre i suoi diktat. Chiedo scusa signor Mandela, ma io non
vedo l'impegno per la pace fra gli uomini del signor Rockefeller.
Il suo numero di identificazione da detenuto potrebbe essere un poco sospetto, con quei tre 6 di seguito: 4666. In realtà come leggo sul sito http://www.southafrica.info/mandela/46664.htm#.UqTlUBAcJno
sarebbe stato il 466° detenuto nel carcere di Robben Island nell'anno
1964. Il sito conferma poi che Nelson Mandela è andato oltre il semplice
"subire delle pressioni" per la rimozione del ministro della salute
sudafricano colpevole di non credere all'equazione HIV=AIDS. In effetti
Mandela "ha dato il numero 46664 ad una campagna di prevenzione e presa
di coscienza sulla questione HIV/AIDS". Insomma anche in questo egli
risulta più realista del re.
Mandela era inoltre membro di un ramo collaterale dei Cavalieri di Malta:
http://lagrandeopera.blogspot.it/2013/07/nelson-mandela-cavaliere-dellordine-di.html
http://lagrandeopera.blogspot.it/2013/07/nelson-mandela-cavaliere-dellordine-di.html
Un
altro mio amico mi informa che nella maggior parte delle associazioni
di questo tipo di cui fa parte Nelson Mandela, egli è soltanto membro
onorario (chi ha tempo per controllare controlli).
Fatto
sta che il potere di questi tempi preferisce una finta libertà ad
un'esplicita schiavitù, ed anzi, ha spesso utilizzato i periodi di
dittatura solo per potere chiamare poi "libertà" il regime consolidatosi
alla fine della dittatura stessa. Libertà di nome e non di fatto,
libertà di scegliere il canale televisivo, libertà
di voto giusto perchè "se votare contasse qualcosa non ce lo
lascerebbero fare" (come dicev ail celebre scrittore Mark Twain).
Risulta più facile infatti governare gli uomini quando amano le proprie
catene e danno loro il nome di libertà, ovvero quando si illudono di
essere liberi. E' la solita alternaza del bastone e della carota.
Mandela,
una volta arrivato al potere avrebbe potuto far eun grande regalo al
suo paese, decidendo la nazionalizzazione delle miniere, ma quella è una
decisione che prendono le persone davvero coerenti, decise ad andare
fino in fondo per ridare ad una nazione il controllo sulle proprie
risorse, insomma quella è una cosa che si possono permettere persone
come Allende (che poi vengono uccise per la loro audacia). Mandela
invece lasciò le minere in mano agli stessi padroni di sempre e come
ricordato prima, il suo governo "libero e democratico" ha mandato la
polizia a sparare sui minatori in sciopero.
Forse Mandela è stato manovrato, al pari di Gandhi, forse
si è persino autopersuaso di avere fatto soltanto il bene del popolo. Non
voglio infatti esprimere condanne o fare il giudice, però non è certo quel
personaggio puro e incontaminato che ci presenta una certa agiografia.
Del resto la sua coerenza è incrinata dal fatto che il suo operato
potrebbe essere collegato ad una strage di cui nessuno parla, quella
degli Afrikaaners, ovvero dei sudafricani bianchi, che dopo la fine
dell'Apartheid hanno subito la legge del contrappasso e sono stati
trucidati in grande numero. Sulla reale entità di tale tragico evento
ovviamente è difficile esprimersi, e ci sono anche testimonianze che mettono in dubbio che di genocidio si sia trattato.
Difficile indagare e farsi un'idea precisa, sebbene dalle mie letture so che la fine del regime razzista coincise con una grossa esplosione di violenza per cui anche famiglie bianche che hanno sempre osteggiato il regime sono scappate impaurite.
Certamente occorre ricordare che durante l'Apartheid i neri (ed i bianchi che con essi simpatizzavano) erano stati tratti con metodi nazisti, imprigionati, torturati e uccisi a causa delle proprie idee e della propria voglia di libertà, certamente la fine della segregazione razziale ha dato la stura ad una voglia di vendetta per troppo tempo repressa, ed è vero che tanti bianchi hanno collaborato attivamente o passivamente (con il silenzio e l'omertà) a quel crudele regime razzista, ma pare che il governo sudafricano abbia cercato di banalizzare un po' troppo quanto è avvenuto riferendo delle uccisioni come di "atti di delinquenza comune ".
Qui sotto tre link di approfondimento sulla questione:
http://censorbugbear-reports.blogspot.it/2008/11/foreign-africans-white-safricans-face.html
south african genocide (video)
no genocide (video)
In ogni caso qui sotto potete vedere Nelson Mandela che canta una canzone "di liberazione nazionale" nelle cui parole si trova la frase "uccidere i bianchi".
Difficile indagare e farsi un'idea precisa, sebbene dalle mie letture so che la fine del regime razzista coincise con una grossa esplosione di violenza per cui anche famiglie bianche che hanno sempre osteggiato il regime sono scappate impaurite.
Certamente occorre ricordare che durante l'Apartheid i neri (ed i bianchi che con essi simpatizzavano) erano stati tratti con metodi nazisti, imprigionati, torturati e uccisi a causa delle proprie idee e della propria voglia di libertà, certamente la fine della segregazione razziale ha dato la stura ad una voglia di vendetta per troppo tempo repressa, ed è vero che tanti bianchi hanno collaborato attivamente o passivamente (con il silenzio e l'omertà) a quel crudele regime razzista, ma pare che il governo sudafricano abbia cercato di banalizzare un po' troppo quanto è avvenuto riferendo delle uccisioni come di "atti di delinquenza comune ".
Qui sotto tre link di approfondimento sulla questione:
http://censorbugbear-reports.blogspot.it/2008/11/foreign-africans-white-safricans-face.html
south african genocide (video)
no genocide (video)
In ogni caso qui sotto potete vedere Nelson Mandela che canta una canzone "di liberazione nazionale" nelle cui parole si trova la frase "uccidere i bianchi".
Subito dopo, con grande nonchalance, egli parla di democrazia e libertà ...
Vedi anche il video di Jacob Zuma che canta "uccidi i boeri con la mitragliatrice" alla celebrazione del centenario dell'African National Congress
http://www.dailymotion.com/video/xphx5x_jacob-zuma-sings-kill-the-boer-at-anc-centenery-celebrations-in-bloemfontein-south-africa_news
Capire allora perché, in occasione della morte di Nelson Mandela, mi piace ricordare soprattutto un martire della resistenza nera di nome Stephen Biko:
http://www.resistenze.org/sito/te/po/su/posu7l04-002016.htm
Vedi anche il video di Jacob Zuma che canta "uccidi i boeri con la mitragliatrice" alla celebrazione del centenario dell'African National Congress
http://www.dailymotion.com/video/xphx5x_jacob-zuma-sings-kill-the-boer-at-anc-centenery-celebrations-in-bloemfontein-south-africa_news
Capire allora perché, in occasione della morte di Nelson Mandela, mi piace ricordare soprattutto un martire della resistenza nera di nome Stephen Biko:
http://www.resistenze.org/sito/te/po/su/posu7l04-002016.htm
Penna oltre ad essere ignorante sei un vero sciacallo come tutti i complottisti vergognati di sparare merda su Mandela e tutti i grandi che hanno fatto la storia al contrario di te che non sei nessuno e conti meno di niente
ReplyDeletepenna (minuscola voluta) ma va fa un culo va!
ReplyDeleteCoglione è stato già detto?
ReplyDeleteAh no?
Bene.
COGLIONE!
Ma va da via i pè, va...
Tipico dei quaquraquá come l'homo cannabiensis gettare fango sui grandi. Lui e quelli come lui sono la feccia dell'umanitá. Esseri inutili, falliti e incapaci che non sono mai riusciti a combinare nulla nella loro miserrima vita. Non gli resta che covare odio ed invidia per i Grandi. Cioé fa diventare la loro vita miserevole ancor di piú. Rosicano, rosicano, vomitano bile, trasformadosi cosí in orridi esseri con la loro menti corrose da piaghe fetide e purulente ...
ReplyDeleteNelson Mandela, nonostante tutto, ha dei lati molto oscuri: il fatto che accettò le pressioni per rimuovere il suo ministro della salute che si opponeva all'equazione HIV=AIDS
E ha fatto BENISSIMO. Purtroppo il suo successore, un personaggio mediocre, ha invece dato credito al maggior ciarlatano negazionista dell'AIDS come malattia provocata dal virus HIV Peter Duesberg. Entrambi si possono perció considerare corresponsabili della morte di oltre 300000 malati di AIDS, nonché della sua diffusione endemica in Sudafrica !!!