http://www.tankerenemy.com/2013/12/stima-della-quota-con-metodo-euclideo.html
Stima della quota con metodo euclideo a cura del fisico Massimo Del Guasta
In questi anni abbiamo elaborato diversi criteri utili per valutare l'altitudine di volo di un aereo che, solo apparentemente,
produce scie di condensazione. Ormai non pensiamo sia il caso di
approfondire la questione dei parametri fisici necessari alla formazione
di contrails che durino da qualche secondo ad un minuto e non lascino traccia, per cui si rimanda ai precedenti articoli
che spiegano le diverse metodologie per stimare la quota. In questa
occasione indichiamo un ulteriore metodo che non potrà essere screditato
o sminuito nella sua effettiva validità, in quanto ci è stato fornito,
in modo del tutto inconsapevole, da un noto negazionista del fenomeno
"chemtrails". Ci riferiamo al Dottor Massimo Del Guasta (Istituto Fisica
applicata C.N.R.), esperto in ottica, elaborazione immagini digitali,
fisica dell'atmosfera, elettronica, remote sensing etc. E' una figura
che non può certo essere smentita ed il cui semplice metodo euclideo,
messo a punto per fornire la quota di quelle che egli definisce "scie
comiche", è incontestabile, non solo perché si basa su elementari leggi
ottiche, ma pure per il semplice fatto che non è stato elaborato da chi
scrive. Quindi ora come si arrabatteranno gli "esperti" del C.I.C.A.P.?
Leggiamo, infatti, che cosa scrive il piccolo chimico, Simone Angioni, nello zibaldone negazionista intitolato "COMPLOTTI, BUFALE E LEGGENDE METROPOLITANE":
"Un'argomentazione spesso usata dai complottisti, in quanto aggira i problemi della determinazione delle condizioni atmosferiche, poggia sulla misurazione dell'altezza dei velivoli. Se l'aereo vola i 3000 metri non può lasciare scie di condensa formate da aghi di ghiaccio, perché alle nostre latitudini è estremamente raro, se non impossibile, che ci siano le condizioni necessarie alla loro formazione (le temperature sono troppo alte anche in inverno); perciò, se si riuscisse a dimostrare che i velivoli che rilasciano le scie volano a quote molto basse, si potrebbe dedurre che si tratta di aerei che rilasciano scie chimiche. Ovviamente già in linea di principio sarebbe possibile obiettare che la scia osservata potrebbe essere dovuta alla condensazione di piccole gocce d'acqua, cosa che può avvenire in varie condizioni e a varie altitudini. Ma se si prova ad approfondire l'argomento dell'altezza dei velivoli ci si accorge che i sostenitori del complotto hanno elaborato metodi a dir poco astrusi per determinare tale altezza".
Sorvoliamo sulla sgangherata sintassi adoperata dal Nostro, concentriamoci sul tallone d'Achille degli occultatori: le quote di volo e quindi rincariamo la dose...
Leggiamo qui che cosa osserva il fisico fiorentino Massimo Del Guasta e traduciamo il tutto in breve, riadattandolo alla situazione attuale, situazione in cui è frequente osservare velivoli civili mentre rilasciano scie chimiche a bassa quota. Essi sono più piccoli del militare KC-135 e sono gli A-319 [1]. Dimostriamo che essi volano effettivamente ad altitudini di molto inferiori a quelle dichiarate e per dimostrare il tutto, useremo il metodo riportato dal Dottor Guasta.
- Un A-319 ha un'apertura alare di circa 30 metri.
- Il vostro dito mignolo è largo circa 1,5 cm, mentre la distanza tra mignolo a braccio teso e l'occhio è a un dipresso di 70 cm.
Con questo sistema siete in gradi di stimare da soli la distanza di uno di questi velivoli:
Stendete il braccio e confrontate la larghezza dell'aereo con la punta del dito.
Se l'aereo vola a 2000 metri di distanza o meno, risulterà largo quanto il mignolo o poco meno; a distanze maggiori sarà più piccolo. La prova sul campo vi dimostrerà che le quote di volo indicate da Flightradar 24 sono sovrastimate in modo deliberato e fraudolento. A questa altitudine ovviamente qualsiasi scia vedrete non sarà da ascriversi al fenomeno della condensazione.
Metodo euclideo messo a punto dal fisico Massimo Del Guasta (Istituto di Fisica applicata C.N.R., Bologna), noto negazionista della Goingegneria clandestina.
E' proprio il caso di dire che un buon metodo non guasta mai...
[1] Il Boeing KC-135 Stratotanker è un'aerocisterna quadrigetto prodotta dall'azienda statunitense Boeing e derivato dal 707, nella seconda parte del XX secolo ed attualmente ancora in servizio in alcune aeronautiche militari mondiali. Questo velivolo è stato impiegato, insieme con i KC-10, per le operazioni di guerra climatica sin dal 1995 ed in Italia è stato osservato sino al 2006, approssimativamente. Il Boeing KC-135 Stratotanker ha un'apertura alare di 39,88 metri ed una lunghezza di 41,53 metri.
L’Airbus A319 è progettato per il volo commerciale ed è, sintetizzando, una versione più corta dell’A320. Esso possiede circa la stessa capacità di carburante del “fratello” A320-200, ma può portare un numero di passeggeri leggermente inferiore (circa 124 divisi in due classi). Insieme all’A320 è l’aereo più popolare dell'“A320 family”. Nel 2003 la compagnia EasyJet ha acquistanto diversi A319 portando il numero di passegeri addirittura a 156. L’Airbus A319 ha apertura alare di 34,10 metri ed una lunghezza di 33,84 metri.
"Un'argomentazione spesso usata dai complottisti, in quanto aggira i problemi della determinazione delle condizioni atmosferiche, poggia sulla misurazione dell'altezza dei velivoli. Se l'aereo vola i 3000 metri non può lasciare scie di condensa formate da aghi di ghiaccio, perché alle nostre latitudini è estremamente raro, se non impossibile, che ci siano le condizioni necessarie alla loro formazione (le temperature sono troppo alte anche in inverno); perciò, se si riuscisse a dimostrare che i velivoli che rilasciano le scie volano a quote molto basse, si potrebbe dedurre che si tratta di aerei che rilasciano scie chimiche. Ovviamente già in linea di principio sarebbe possibile obiettare che la scia osservata potrebbe essere dovuta alla condensazione di piccole gocce d'acqua, cosa che può avvenire in varie condizioni e a varie altitudini. Ma se si prova ad approfondire l'argomento dell'altezza dei velivoli ci si accorge che i sostenitori del complotto hanno elaborato metodi a dir poco astrusi per determinare tale altezza".
Sorvoliamo sulla sgangherata sintassi adoperata dal Nostro, concentriamoci sul tallone d'Achille degli occultatori: le quote di volo e quindi rincariamo la dose...
Leggiamo qui che cosa osserva il fisico fiorentino Massimo Del Guasta e traduciamo il tutto in breve, riadattandolo alla situazione attuale, situazione in cui è frequente osservare velivoli civili mentre rilasciano scie chimiche a bassa quota. Essi sono più piccoli del militare KC-135 e sono gli A-319 [1]. Dimostriamo che essi volano effettivamente ad altitudini di molto inferiori a quelle dichiarate e per dimostrare il tutto, useremo il metodo riportato dal Dottor Guasta.
- Un A-319 ha un'apertura alare di circa 30 metri.
- Il vostro dito mignolo è largo circa 1,5 cm, mentre la distanza tra mignolo a braccio teso e l'occhio è a un dipresso di 70 cm.
Con questo sistema siete in gradi di stimare da soli la distanza di uno di questi velivoli:
Stendete il braccio e confrontate la larghezza dell'aereo con la punta del dito.
Se l'aereo vola a 2000 metri di distanza o meno, risulterà largo quanto il mignolo o poco meno; a distanze maggiori sarà più piccolo. La prova sul campo vi dimostrerà che le quote di volo indicate da Flightradar 24 sono sovrastimate in modo deliberato e fraudolento. A questa altitudine ovviamente qualsiasi scia vedrete non sarà da ascriversi al fenomeno della condensazione.
Metodo euclideo messo a punto dal fisico Massimo Del Guasta (Istituto di Fisica applicata C.N.R., Bologna), noto negazionista della Goingegneria clandestina.
E' proprio il caso di dire che un buon metodo non guasta mai...
[1] Il Boeing KC-135 Stratotanker è un'aerocisterna quadrigetto prodotta dall'azienda statunitense Boeing e derivato dal 707, nella seconda parte del XX secolo ed attualmente ancora in servizio in alcune aeronautiche militari mondiali. Questo velivolo è stato impiegato, insieme con i KC-10, per le operazioni di guerra climatica sin dal 1995 ed in Italia è stato osservato sino al 2006, approssimativamente. Il Boeing KC-135 Stratotanker ha un'apertura alare di 39,88 metri ed una lunghezza di 41,53 metri.
L’Airbus A319 è progettato per il volo commerciale ed è, sintetizzando, una versione più corta dell’A320. Esso possiede circa la stessa capacità di carburante del “fratello” A320-200, ma può portare un numero di passeggeri leggermente inferiore (circa 124 divisi in due classi). Insieme all’A320 è l’aereo più popolare dell'“A320 family”. Nel 2003 la compagnia EasyJet ha acquistanto diversi A319 portando il numero di passegeri addirittura a 156. L’Airbus A319 ha apertura alare di 34,10 metri ed una lunghezza di 33,84 metri.
Ma perchè la foto che ha messo all'inizio del post mi sembra un po' "artefatta"?
ReplyDeleteE' riuscito a mettere a fuoco senza problemi un oggetto a circa 70 cm (la mano) ed uno a 2000 metri...
Tenendo conto delle capacità medie del soggetto in materia fotografica, direi che si tratta di un mezzo miracolo oppure di una fotoskioppata...
Ai "poster" l'ardua sentenza... ;-)
M.
O. T. : arriva mia moglie, dopo aver letto l'articolo sul Corriere sui 500 imbecilli di Modena (che poi non erano 500 manco per il cavolo, guardate le foto su Repubblica) e mi fa: ma quelli di Sanremo non sono neanche citati!
ReplyDeleteDifatti, del terrazzinato duo nell'articolo non si parla neanche di striscio.... Chissà perché?
Ma porca di quella mignotta, ma l'ha mai visto un aereo a duemila metri di quota? Ma come cazzo fa a vendere quell'A319 come se fosse a duemila metri, porca troia! Scusate il turpiloquio ma veramente è una cosa insulsa!
ReplyDeleteHa ragione Task Force Butler.
DeleteHa ragione eSSSSe.
DeleteScusa Alessandro, ma perché dici che si tratta di un A319? Solo perché lo dice Rosario "Contamusse" Marcianò, noto esperto di aerei, così come di partizioni?
DeleteOddio, che quell'aereo sia a 2000 mt. è una porcata a prescindere. Che sia o meno un A 319 mi pare secondario. :P
Deletetutti dei gran "fisici", ma nessuno che che riesca a capire come si fa davvero la stima della distanza di un oggetto conoscendone le dimensioni ROTFL .
ReplyDeleteCome solito i complottisti nascondono la loro inadeguatezza ed incompetenza parandosi davanti dei bei titoloni che pietà ...
Questa Tankerenemata contiene tante di quelle stronzate che per elencarle tutte ci vorrebbe un'enciclopedia.
ReplyDeleteLasciamo perdere l'identificazione del modello di aereo fatta non si sa come;
lasciamo perdere che nell'esempio proposto dal Del Guasta si fa riferimento alla lunghezza della carlinga dell'aereo e non all'apertura alare (e ha messo pure le immagini per rendere la cosa comprensibile anche all'ultimo dei fessi);
lasciamo perdere che Rosario "Geometer" Marcianò ha dimostrato per l'ennesima volta di non capire una beata fava delle materie che ha studiato per cinque anni (altrimenti avrebbe rifatto le proporzioni e cambiato il valore dei 2000 metri dell'esempio);
lasciamo perdere il fatto che quello che vede l'occhio umano è sempre ben diverso da ciò che scatta un'apparecchio fotografico;
lasciamo perdere che nell'immagine proposta l'aereo è circa la metà della larghezza del mignolo (quindi semmai proverebbe, se davvero provasse qualcosa cosa che non è, che l'aereo e a ben più di 2000 metri).
Mi limiterò a sviscerare solo l'errore fondamentale: il metodo che propone Massimo Del Guasta è un metodo molto spannometrico che potrebbe essere utile solo se una persona non ha a disposizione niente di meglio del proprio mignolo.
Una persona dotata di un QI superiore al proprio numero di scarpe e dotata della possibilità di fare una fotografia, la scatta e poi a casa si fa per benino i calcoli con focale e pixel, preoccupandosi prima di riconoscere correttamente l'aereo.
Invece un perfetto idiota, quindi lo scemocomico medio, e dotato della possibilità di scattare una fotografia, si fotografa il dito.
Tra i "lasciamo perdere" ho dimenticato quello che andava al primo peosto: lasciamo perdere che quell'aereo non produce scie...
Deletepotremmo andare tutti a Sanremo a misurare la distanza dal terrazzino.....ma usando il dito medio come riferimento
ReplyDeleteIl metodo "spannometrico" proposto è spesso usato anche dagli astrofili quando devono valutare la distanza angolare tra due oggetti senza avere strumenti precisi a disposizione (o magari perchè hanno visto passare qualcosa di veloce e non c'è stato il tempo di mettersi lì a prendere le misure!).
ReplyDeleteRimane un metodo "spannometrico" da usarsi quando ti interessa l'ordine di grandezza di qualcosa...
Nel caso dell'aereo in questione, poi, ci vuole poco a risputtanare il nostro amico di Sanremo (come avete già fatto voi).... Io aggiungo solo questo: la Luna ha un diametro apparente di circa 0,5 gradi che, guarda a caso, è circa il famoso "mezzo mignolo" (il "mignolo" per un astrofilo fa circa 1 grado a distanza di un braccio...). Quindi... Abbiamo la dimensione della Luna e la sua distanza dalla Terra, abbiamo la dimensione dell'aereo ed incognita la sua distanaza; visto il piccolo angolo sotteso da entrambi gli oggetti è possibile mettere su una bella proporzioncina che fornisce la distanza dell'aereo in questione...
Ovvero:
3476:0,03=384000:x
x=(384000*0,03)/3476=3,75 km
Ovvero, NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI (ovvero che la misura dei diametri sia stata precisa!!!! Ed essendo stata fatta ad occhio non lo è... e sarà tanto più imprecisa quanto più alto è l'aereo!!!) e senza l'uso dello zoom della macchina fotografica e fotoskiopp (vero, Straker?), l'aereo si trova quasi al doppio della distanza a cui dovrebbe stare secondo gli sciacomici...
Azzz... niente male...
Evviva l'autosputtanamento! ;-)
J.
Piccola prova empirica... ci siamo messi qui in tre (oggi in ufficio non c'e' un cazzo da fare) e ci siamo misurati i mignoli prima ad occhio, con approssimazione al decimo di mm, e in seguito con il calibro. Dopodichè abbiamo misurato per ciascuno dei tre la distanza occhio/mignolo sia a occhio (approssimazione al cm) sia con il metro (approssimazione al mm)
ReplyDeleteA - Nella misurazione ad occhio del mignolo nessuno dei tre ha dato gli stessi risultati. Tra il numero piu' basso e quello piu' alto ballavano circa 2,5 mm
B - Nella misurazione con il calibro è stata rilevata una differenza di altri 2 mm abbondanti tra il mignolo piu' grosso e il mignolo piu' piccolo
C - Nella misurazione ad occhio della distanza nessuno dei tre ha dato la stessa risposta. Tra il valore piu' basso e quello piu' alto per ciascuna delle misurazioni lo scarto era di circa 3 cm.
D - Nella misurazione precisa della distanza occhio/mignolo è stato riscontrato che tra chi ha il braccio piu' lungo e chi lo ha piu' corto la differenza è di altri 3 cm
E - Applicando il "metodo Strakky" per calcolare la quota di un ipotetico aereo della misura apparente di mezzo mignolo a braccio teso abbiamo riscontrato che tra differenze fra mignoli, differenze fra lunghezze del braccio, errore nel calcolare l'esatto diametro del mignolo ed errore nel calcolare l'esatta distanza del mignolo dall'occhio si riscontrano differenze di risultato fino a oltre il 50% in piu' o in meno.
In pratica un ipotetico aereo che dai calcoli risulterebbe a 3000 mt potrebbe in realta' essere a 4500 e viceversa.
F - Poichè lo scopo dell'esprimento non era quello di calcolare la quota ma quello di dimostrare che Strakkyno è un coglione, l'esperimento puo' dirsi perfettamente riuscito
Sì ma poi in tutto questo, fatte salve alcune evidenti questioni di prospettiva che l'imbecille non sarebbe neanche in grado di enunciare, non dico di affrontare, rimane il fatto che l'aereo dovrebbe essere sopra la nostra capoccia, perché quello che interessa al nostro (anche se non ha ancora capito che c'entra poco) è la QUOTA, non la DISTANZA. Il bello è che questo fattore gioca a suo vantaggio, nel senso che la quota di un aereo sarà sempre minore, o al limite uguale, alla distanza misurata. Ma stracchino è così stupido che non se n'è ancora accorto.
ReplyDeleteE poi ribadisco che il fisico fiorentino potrebbe fare una prova empirica ancora più semplice. Recarsi alla stazione di servizio appena dopo il casello di Firenze Nord, che sta a 2 km esatti dalla pista di atterraggio di Peretola, che incrocia ortogonalmente l'autostrada. Gli aerei atterrano a pochi metri di altezza rispetto all'autostrada, quindi la loro distanza dal punto di osservazione è quasi equivalente alla distanza sulla mappa.
ReplyDeleteLì, lo sciagurato potrà rendersi conto che un aereo di linea a 2mila metri di distanza è ENORME. Dalle mie esperienze di osservazione di aerei a Peretola mentre rientravo in autostrada, l'illustrazione photoshoppata che mostra il "metodo" non ha alcuna relazione con le effettive dimensioni che più volte ho riscontrato per aerei che SICURAMENTE erano a 2 km di distanza.
E lavora pure al CNR… mamma mia.
Test effettuabile anche dalla Tangenziale Est di Milano. Appena passata l'uscita per la Paullese ci si trova a 3km dal termine della pista di Linate.
DeleteE da quella distanza, specie per certi aerei un po' "grossi", con il mignolo a distanza di un braccio teso ci copri poco piu' del timone di coda.
E lavora pure al CNR… mamma mia.
DeleteBeh, se è per quello avevano messo alla vicepresidenza del CNR un creazionista che credeva fermamente che la Terra avesse poco più di 1 milione di anni (se non sbaglio la cifra) contro gli effettivi 4.5 miliardi di anni.
Purtroppo l'appartenere a certe istituzioni non vuol dire essere scienziati "a tutto tondo".
Il fisico del CNR ha fatto una stima che è corretta... solo per far capire che c'è qualcosa che non torna nelle cavolate che raccontano gli sciacomici...
DeleteSe l'angolo che sottende l'aereo è sopra un paio di gradi, non si possono più applicare i calcoli proposti dal fisico perchè non è più possibile linearizza la funzione seno nei calcoli trigonometrici...
Questo per quanto riguarda il fisico...
Se, invece, alludevi a Sterker.... E' inutile discutere con lui e spiegare a lui e ai suoi consimili che basta mettersi vicino ad un aeroporto a distanza nota per avere un'evidenza inconfutabile della dimensione di un aereo ad una certa distanza..
Qualcuno di loro non vuol capire... Altri ci marciano... ;-)
J.
Scusate, ma senza entrare nel merito dei vostri giudizi, io non riesco a togliermi dalla testa che il post del fisico fiorentino sia in realta' una colossale perculata dei "metodi" proposti a suo tempo dallo strakkino.
DeleteMa magari mi sbaglio...
E comunque "Poichè lo scopo dell'esprimento non era quello di calcolare la quota ma quello di dimostrare che Strakkyno è un coglione, l'esperimento puo' dirsi perfettamente riuscito" e' assolutamente vero.
Buone feste a "quasi" tutti!
Qualcuno di loro non vuol capire... Altri ci marciano... ;-)
ReplyDeleteCon l'accento o senza?
E' stato scritto così per lasciare al lettore la scelta... ;-)
Delete