http://www.tankerenemy.com/2013/03/verso-una-piccola-era-glaciale.html
“Nemo”,
la furiosa tempesta di neve che ha colpito nel mese di febbraio gli
Stati uniti orientali è inscrivibile, come altri fenomeni, in uno
scenario di cambiamenti naturali o è la conseguenza di interventi
militari? Dane Wingington ritiene che l’impulso principale alle
fluttuazioni climatiche estreme sia dato dalla geoingegneria
clandestina.
Il clima ed il tempo sono sistemi complessi con molteplici variabili in
gioco e così sembra difficile stabilire quali fattori incidano
maggiormente sugli eventi meteorologici. Sembra, perché, quando si
ricorda quanto siano massicce e costanti le attività di manipolazione,
si è costretti a concludere che l’azione “umana” è comunque
determinante.
La
dispersione di particolato igroscopico è all’origine di una riduzione
complessiva delle precipitazioni soprattutto in alcuni paesi. Le mappe
della siccità degli Stati Uniti testimoniano chiaramente una penuria di
piogge e l’assottigliamemto del manto nevoso. Non mancano, però, le
eccezioni: così si scatenano burrasche, uragani, blizzards. Le tormente
di neve sempre più spesso sono definite con il neologismo “tempeste di
neve pesante bagnata”: esse di solito causano ingenti danni agli alberi,
alle linee elettriche, agli edifici. Il neologismo, coniato e diffuso
da canali meteo di disinformazione, come “Weather channel” di
"ClassMeteo TV", denota l’artificialità del fenomeno.
Ci
chiediamo in che misura questa morsa di gelo che ha attanagliato il New
England sia da collegare a variazioni subìte dalla Corrente del Golfo: è
noto che le grandi correnti marine rappresentano un fattore essenziale
nella distribuzione termica e dell’umidità nel pianeta. Gli oceani
trasportano oltre metà del flusso globale di calore dall’equatore ai
poli. Quali sono le ripercussioni delle attività di geoingegneria marina
(fertilizzazione degli oceani soprattutto con il ferro) sulle correnti
fredde e calde, sulla loro direzione e salinità? Se la salinità della
Gulf stream dovesse diminuire, a causa dello scioglimento del pack, la
corrente calda potrebbe attenuarsi o deviare in modo sensibile.
Gli equilibri biologici e climatici sono molto delicati. All’origine dei
vari sconvolgimenti atmosferici sono decisive lo spostamento e
l’interruzione delle jet streams, operate in particolar modo attraverso
armi elettromagnetiche. Un effetto domino può spiegare perché la
geoingegneria aerea e quella marina stiano creando una micidiale
sinergia foriera di aberrazioni sempre più evidenti, forse anche di una
piccola era glaciale.
Fonti:
- Redazione di “Segni dal cielo”, Tempeste di neve e freddo glaciale: la Corrente del Golfo si sta fermando, 2013
- D. Wingington, Winter storm Nemo, 2013
Articolo correlato:
Sofia Smallstorm, Scie chimiche e homo novus, 2012
BUON COMPLEANNO COGLIONE MANTENUTO
ReplyDeleteMa non si vergognano di citare quale 'fonte' segnidalculo?
ReplyDeleteDa incompetenti quali sono possono fare ben di peggio
DeleteStrakkino, fammi capire, l'estate scorsa quando faceva caldo (ovvio) berciavi che le minchiascie servivano a non far piovere e ad assetare l'umanità; ora che è inverno e fa freddo (ovvio) berci che le minchiascie servono a far scatenare un'era glaciale.
ReplyDeleteLa prossima estate, ne sono certo, ricomincerai a berciare sulle minchiascie e la siccità.
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
Ma infatti il vero scopo delle scie chimiche è far sembrare strakkino un coglione, direi che valgono fino all'ultimo centesimo di spesa :D
Deletesai no la famosa cantilena ...
Deletese fa caldo è colpa delle scie
se fa freddo è colpa delle scie
se c'è il sole è colpa delle scie
ecc.... ecc.... ecc....
Non è altro che un fuffaro