http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/07/il-cielo-sopra-di-noi-stelle-e-strisce.html
IL CIELO SOPRA DI NOI: A STELLE E STRISCE
di Gianni Lannes
Mentre
su Gaia la gente più sveglia al massimo si accapiglia su internet a
proposito delle scie chimiche, affrontando gli squallidi negazionisti
assoldati dal sistema di potere o i dementi alla ribalta, c'è chi ha già
militarizzato lo Spazio e gioca alla guerra sfruttando le energie della
Natura per controllare totalmente l'ignara e distratta umanità,
mediante sconvolgimenti climatici e sismici indotti. Da almeno 50 anni
le cavie principali sono gli umani.
Italia (anno 2013). scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Non c’è sovranità sulla Terra senza accesso allo
spazio cosmico, in particolare quello circumterrestre. La sedicente “esplorazione
scientifica” è funzione della competizione per il suo totale controllo
militare, in palese violazione del Trattato sullo Spazio esterno varato dall’Onu
il 27 gennaio 1967.
Attualmente gli Stati Uniti d’America dominano lo
Spazio circumterrestre. I satelliti di telecomunicazioni, di navigazione e di
osservazione della Terra formano l’imprescindibile nervatura strategica dello
zio Sam. Gli Stati Uniti d’America
dopo aver utilizzato lo Spazio a scopo di supporto dell’apparato bellico, ora
vi hanno segretamente introdotto dei potenti armamenti di ultima generazione. Nel gergo militare nordamericano lo Spazio è “The
Ultimate Highround” (l’altura decisiva).
20 luglio 2013: scie chimiche militari che precedono il terremoto indotto - foto LP |
I pianificatori del Pentagono si concentrano da tempo sullo
Spazio terrestre: dalla più bassa orbita possibile all’altitudine geostazionaria
(circa 36 mila chilometri), perché qui operano i satelliti di osservazione e
navigazione, e proprio qui sono state collocate le armi spaziali, in grado di
colpire bersagli terrestri.
Questa regione spaziale è a sua volta suddivisa in
due categorie funzionali: le orbite basse, tra i 150 e gli 800 chilometri di
quota, e le orbite medie, da 800 a 36 mila chilometri. Nella prima sezione
operano tra l’altro i satelliti per la ricognizione della Terra e navigano i cosmonauti,
nella seconda pulsa il sistema satellitare Gps (Ground Positioning System), lo
standard USA che consente di determinare la posizione di oggetti e persone
sul globo terrestre, risorsa decisiva per il controllo del campo di battaglia (nella prevalente
ottica bellica). Soltanto qualche
anno fa, il Gps, appunto, era considerato dal senso comune, alla
stregua di “fantascienza complottista”, come le scie chimiche di questi tempi.
Ufficialmente bandito dal diritto internazionale, l’uso
militare dello Spazio è in atto da tempo, almeno dal 1957 (Sputnik). Oggi la partita finale riguarda l’intelligence
spaziale come segmento strategico delle
operazioni terrestri. Infatti, per gli addetti ai lavori, la guerra del Golfo
del 1991 è considerata la prima guerra satellitare della storia "disumana".
Nel 1996 il comandante in capo dell’United States
Space Command, generale Joseph Ashy, aveva spiegato che le Forze armate
americane erano talmente dipendenti dai satelliti da incentivare i futuri
nemici a colpirli. Di qui l’imperativo di proteggerli già allora: «Noi
combatteremo dallo Spazio e nello Spazio (…) Un giorno colpiremo bersagli
terrestri - navi, aerei, obiettivi sul terreno (vedi: Heronema J., A.F. Space Cheif
Calls War in “Space Inevitables”, Space
News, 12-18/8/1996, pag. 4)». L’obiettivo è di mantenere il controllo totale
dello Spazio circumterrestre.
La White House ha sempre coordinato le mire di
conquista del Pentagono e dei colossi dell’industria (Lockeed Martin, Northrop
Grumman, Boeing, Raytheon). Gli stessi programmi civili della Nasa hanno uno
spessore militare nascosto (per esempio: i sistemi satellitari Sea-Wide Field
Studies).
Il proliferare di tecnologie duali (alla voce HAARP)
impiegabili a scopi sia pacifici che bellici, rivela lo sforzo USA di accentuare
la supremazia nel cosmo assicurando alle proprie aziende una quota di mercato
dominante. E’ la faccia extraterrestre dell’unilateralismo a stelle e strisce.
Infatti, secondo il professor E.C. Dolman (già docente
alla School of Advanced Airpower Studies della base aerea di Maxwell in
Alabama) «Chi controlla le basse orbite terrestri controlla lo spazio vicino
alla Terra. Chi controlla quello Spazio domina la Terra. Chi domina la Terra
determina il futuro dell’umanità» (Astropolitik. Classical Geopolitics in the Space Age, Portland, Oregon, 2002, Frank Cass Publishers, pag. 8).
Il Governo degli Stati Uniti d’America infischiandosene altamente delle leggi internazionali - calpestate impunemente - ha già occupato militarmente i nodi strategici delle future rotte commerciali e presidia le linee di comunicazione nel cosmo. Vale a dire: soprattutto le orbite di trasferimento di Hohmann e i punti lagrangiani, dove i campi gravitazionali di Terra e Luna si annullano reciprocamente.
Per gli USA lo Spazio, dunque, è uno strumento di
dominio. L’Europa dovrebbe proporre un modello diverso: lo Spazio come bene
pubblico. Invece è politicamente afona, anche se è stata capace, ma solo a livello scientifico e
tecnologico, di generare i competitivi sistemi Galileo e Gmes che hanno
surclassato il Gps.
In ultima battuta mentre i terrestri sono
indifferenti o si azzuffano per sciocchezze, lo Spazio vicino non è tanto
quel bene comune di cui recitano i trattati, ma un luogo di scontro.
Ecco il paradigma risolutivo: osservare la Terra dallo Spazio, non lo Spazio dalla
Terra. Le immagini del nostro martoriato pianeta
riprese dal cosmo potrebbero indurre l’umanità a riconsiderare le millenarie
competizioni belliche e risvegliare in ciascuno di noi il senso di appartenenza
ad un’unica specie. Tanto più se nell’universo si dovesse incontrare vita intelligente.
riferimenti:
Nella prima sezione operano tra l’altro i satelliti per la ricognizione della Terra e navigano i cosmonauti, nella seconda pulsa il sistema satellitare Gps (Ground Positioning System), lo standard USA che consente di determinare la posizione di oggetti e persone sul globo terrestre, risorsa decisiva per il controllo del campo di battaglia (nella prevalente ottica bellica).
ReplyDeleteI "cosmonauti"? Ma non sta parlando dei "Kattivissimi Ammmerrricani", e quindi non dovrebbe scrivere "astronauti"?
Il GPS, strumento di guerra? E il Glonass dei Russi? E il Sistema Galileo degli Europei? E il Beidou dei Cinesi? Questi non sono strumenti di guerra?
Non contiamo poi il fatto che i satelliti GPS non utilizzano l'orbita geostazionaria, ma una più bassa.
Se non te lo dice TFB te lo dico io:
LANNES, SEI UN COGLIONE!
Già detto, già detto.
DeleteComunque repetita iuvant (tiè Zret!).
Lannes, sei un coglione.
Strakkino, sei un coglione.
Ubi maior, Strakkino cessat.
Io aggiungo
DeleteLannes
Sei una asino che raglia !!!
Strano che strakkino si faccia fregare da lannes il palco delle scie chimiche...
ReplyDeleteLANNES PUPPA
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