L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Thursday, January 27, 2011

Cancellare le scie chimiche

Agli ordini, comandante Hanmar!!!

http://www.tankerenemy.com/2011/01/cancellare-le-scie-chimiche.html

Cancellare le scie chimiche

Esiste un brevetto (Patent U.S. 20100043443 - Method and apparatus for suppressing aeroengine contrails) che spiega la presenza di velivoli a bassa o a bassissima quota che rilasciano prodotti chimico-biologici senza, però, mostrare apparentemente traccia del loro sporco lavoro. Quante volte abbiamo scorto questi aeromobili, mentre sorvolavano pericolosamente le città! Senza dubbio, visto che, a tali quote, il consumo di carburante aumenta, a causa della maggiore resistenza esercitata dall’aria meno rarefatta rispetto ad altitudini superiori, tali aerei sono impegnati nella diffusione di veleni che, però, non sono visibili sotto forma di scie durevoli o evanescenti che siano.

Ecco la descrizione del brevetto sopra citato, ossia il Patent U.S. 20100043443 Nopper et al:

“Un velivolo dispone di un generatore di ultrasuoni ed una guida d'onda per dirigere le onde ultrasoniche verso l’ugello dello scarico al fine di evitare la formazione di scie”.

A conferma che esiste un'evidente anomalia nel passaggio a bassa quota di velivoli di notevoli dimensioni (ad esempio, A-330, KC-10, Tupolev, 747) su aree interdette al volo o laddove non esistono aerovie di bassa altitudine per sorvolo radiofari di atterraggio (1.200 metri), si può notare come in diverse circostanze sia impossibile mettere a fuoco taluni bersagli con l'uso di videocamere che adottano il sistema autofocus ad ultrasuoni. Questo inconveniente [ VIDEO ] si verifica con tantissimi modelli di diverse marche e non è quindi da ascrivere ad un difetto di fabbricazione. Si può, invece, supporre che eventuali sistemi di occultamento delle sostanze, di volta in volta, disperse provochino il malfunzionamento dei meccanismi elettronici di messa a fuoco automatica ad ultrasuoni. Non potrebbe spiegarsi altrimenti il motivo per cui, spostando poi l'inquadratura su altri soggetti in movimento, il problema smetta di presentarsi.

L'autofocus ad emettitore di ultrasuoni risale ad un’invenzione del 1987, nota con la sigla "U.S.M, motore ad ultrasuoni".

Nel 1987 Canon adottò per la prima volta un motore ad ultrasuoni (U.S.M.) negli obiettivi autofocus. Le caratteristiche principali erano un'alta velocità ed una bassa rumorosità, fatto che conquistò i fotografi sportivi e naturalisti di tutto il mondo. Fu per questa innovazione senza paragoni che ben presto le ottiche manuali furono abbandonate.

Nel 1992 Canon sviluppò un micromotore U.S.M. che poteva essere prodotto industrialmente: attualmente i micromotori USM equipaggiano quasi tutti gli obiettivi della gamma Canon.

Il funzionamento del motore USM è basato sulla trasmissione di una vibrazione generata da un'onda ad ultrasuoni. Per questo, l'anello del motore non richiede né ingranaggi né sorgenti di campo elettromagnetico e fornisce una risposta rapidissima priva di rumore e a bassissimo consumo energetico. Il range di utilizzo del sistema va da -30°C a +60°C.

Autofocus attivo ad ultrasuoni

Gli ultrasuoni vengono emessi dalla fotocamera che, misurando il tempo di ritorno del suono per riflessione (verso l'obiettivo), calcola la distanza del soggetto. Le fotocamere che usano l'autofocus attivo emettono qualcosa (per esempio luce infrarossa oppure onde sonore) verso il soggetto e poi misurano l'intensità del segnale riflesso o il tempo impiegato dal segnale per rimbalzare sul soggetto e tornare alla fotocamera.

Un autofocus si definisce attivo, quando la macchina emette qualcosa (onde sonore, raggi infrarossi o altro) per riuscire a determinare la distanza del soggetto inquadrato e di conseguenza regolare la posizione delle lenti.

Nel 1986, la Polaroid introdusse sul mercato uno dei primi modelli di autofocus attivo in cui la macchina produceva onde sonore ad alta frequenza. Le onde, una volta colpito il soggetto, si riflettevano, tornando verso la macchina. Misurando il tempo intercorso tra l'invio ed il ritorno delle onde, era possibile determinare con precisione la distanza del soggetto. Il principio era pressoché identico a quello del sonar usato nei sottomarini.

Ogni qualvolta si riscontrano problemi di messa a fuoco (ovviamente con sistema autofocus ad ultrasuoni), riprendendo elicotteri o aerei senza contrassegni sulle vostre città, pensate al brevetto U.S. 20100043443.







Wednesday, May 12, 2010

Un futuro sistema di controllo globale? (articolo di Michele Altamura)

http://www.tankerenemy.com/2010/05/un-futuro-sistema-di-controllo-globale.html

Un futuro sistema di controllo globale? (articolo di Michele Altamura)

Pubblichiamo un articolo di Michele Altamura e segnalatoci dall'amico Bacab. L'autore, in modo molto lucido, vede nella diffusione della nanotecnologia una spaventosa minaccia. Come altri ricercatori, Altamura collega il funzionamento delle nanostrutture alla ionizzazione dell'atmosfera. Le nuove tecnologie sono inoltre inserite in un sistema globale di controllo e di manipolazione, basato sulla trasmissione di messaggi subliminali. Non sfuggirà che lo scrittore delinea un quadro assimilabile allo scenario noto come Progetto Blue Beam. Sono imminenti gli inganni olografici, come preludio per la creazione di una religione luciferina mondiale? Intanto si susseguono gli obliqui annunci attribuiti dagli sprovveduti alla "Regina della pace".

Lo strano e turbato evolversi degli eventi non sfuggirà certo al governo invisibile che, da tempo ormai, controlla le nostre menti e presto sintonizzerà i nostri pensieri su onde e frequenze standardizzate e poi gestibili da una piattaforma.

I progressi della tecnologia sono inmmaginabili: nanotecnologie biologiche, come le "pulci", sono ormai ad un livello tale di avanzamento da non renderle più "fantascienza", ma futuro prossimo. Questi meccanismi costituiscono la versione tecnologica dei parassiti. Sono prodotti da società di I.T., come la "Alien Technology" (sic), e trovano larga applicazione non solo in campo militare, ma anche in ogni altro settore di interesse civile: l'attuale progresso della ricerca permette di produrne alcune di diametro di cento micron, cioè un decimo di millimetro, più piccole di un granello di sabbia. Le "pulci" possono essere innestate nei tessuti dei vestiti, nelle filigrane delle banconote: il passo che separa dalla loro iniezione nel corpo umano per motivi terapeutici e di sicurezza è davvero breve. Basterà semplicemente che le persone si abituino all'idea e, come di fronte ad ogni altra tecnologia, preferisca i vantaggi e le comodità del progresso alla perdita di libertà personale.

Le "pulci" impiantate in un corpo umano formano un sistema di ricezione di informazioni che, a sua volta, possono essere trasmesse al cervello umano, influenzandone gli impulsi e la percezione dei segnali dall'esterno. Questo è stato già realizzato, grazie al fatto che queste micropulci hanno una densità inferiore a quella del sangue, viaggiando all'interno del sistema sanguigno come delle minuscole bolle.

Nell'orecchio interno esistono nervi che sono legati alla percezione di determinate frequenze: un suo danneggiamento potrebbe provocare delle illusioni sonore. Questi nervi sono alimentati da un'arteria di piccolo diametro, l'arteria celebrale media, collegata all'arco aortico che è invece di diametro più grande e che si dirama direttamente dal cuore. Quando il sangue trasporta delle bolle di azoto, che possono essersi formate a causa della mancanza di ossigeno, queste tenderanno a punteggiare l'arteria celebrale, perché l'aorta diventa una perfetta trappola. I nervi dell'orecchio interno sono collegati tra loro da capillari poco ramificati (senza anastomosi) che bloccano il defluire di tali bolle che li danneggiano e distruggono i tessuti.

Le "pulci", essendo sferoidali, leggere e della stessa dimensione delle bolle di azoto, si comporteranno allo stesso modo. Seguiranno così questo percorso con ramificazioni che si restringono sempre più, accumulandosi lungo l'arteria cerebrale.

Una volta che queste "pulci" sono raggruppate in un capillare dell'orecchio interno, esse potranno da lì agire non solo sul sistema uditivo, ma anche sul cervello, allora fungeranno da antenne per ricevere segnali sotto forma di microonde compresse. Questi segnali attaccano il sistema nervoso legato all'udito e potranno creare delle allucinazioni acustiche o addirittura condizionare gli individui grazie a messaggi subliminali, ossia al di sotto di un livello sonoro non percepibile in maniera cosciente. Per "livello sonoro" si intende il "livello di percezione": infatti questi segnali non passano più per il sistema ricettivo delle onde sonore, cioè attraverso il timpano. I messaggi saranno, infatti, ricevuti e ritrasmessi, operando poi un vero e proprio "lavaggio del cervello", a nostra completa insaputa.

Non stiamo parlando di fantascienza, perché queste tecniche sono state sperimentate con successo già agli inizi degli anni '70 del XX secolo, usando come effettore le microonde compresse. Queste emissioni elettromagnetiche possono essere inviate da satelliti in grado di coprire vaste regioni o possono essere irradiate da centrali trasmittenti o con un cellulare.

Anche il sistema H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program) è stato concepito per sperimentare un sistema di controllo delle folle di paesi interi: gli Stati Uniti e la Russia sono i soli paesi che controllano attualmente questa tecnologia.

Quando le onde sono propagate a grande distanza, possono essere riflesse con specchi invisibili costituiti da superfici di gas ionizzati, creati ad elevata distanza e, a loro volta, originati da altre fonti di microonde.

Le "pulci" elettroniche possono essere iniettate nel nostro corpo tramite i vaccini: entrano in circolazione simili a virus. Tutto questo deve indurci a capire che la diffusione della notizia di un rischio di pandemia potrebbe portare poi ad una vaccinazione di massa, dietro la quale si nascondono delle strategie volte all’assoggettamento della popolazione.

Quello che è in moto non è solo un meccanismo di industrie farmaceutiche, multinazionali, di banche ed assicurazioni: è molto di più! [...]

La risoluzione e le contromisure per il tracollo economico sono state già programmate e previste in ogni minimo dettaglio: sarà creato un nuovo sistema finanziario telematico globale. […]

Non è uno scenario difficile da concepire, se si pensa che un mondo intero ha creduto al crollo delle Torri gemelle perché i piloni di acciaio sarebbero stati fusi dal calore dell'esplosione dell'aereo. Il controllo esiste già e ditte come la Vodafone, l'I.B.M. e la Microsoft sanno bene che cosa sta accadendo.



Fonte: Freemonkeys

Articolo correlato: Regina del sole, 2009



10 commenti:

alfredo2010 ha detto...

Ciao Straker, cosa è questa perturbazione a striscia che si vede provenire da ovest?
http://www.sat24.com/it

Straker ha detto...

Sembra una formazione del tutto naturale. Non riscontro tracce di irrorazione nei paraggi.

Luka78 ha detto...

Gran pezzo e un complimento a Michele Altamura che da anni si batte per una corretta informazione. Informazione sia sui Balcani che sul mondo economico/politico. E sulle due disinformazioni.

A proposito di Etleboro - l'Associazione ( chiamiamola così ) che lui ha fondato - interessante è l'articolo Il Club di Londra vuole un'Italia divisa e denigrata .
Stati sovrani ( o così sembra ) che vorrebbero sottomettere - e tanto ci riescono - altri più deboli. Cioè, l'Italia.

Un saluto a tutti. E grazie a Bacab per l'articoli che vi ha passato.

Straker ha detto...

@ Luka78

Ho pubblicato il tuo commento, ma non riesco a vederlo qui. Tu lo vedi?

Luka78 ha detto...

Sì, lo vedo. Si legge bene, come il resto dei commenti in tutti i tuoi - o di tuo fretello - articoli. E il link che ho messo, funziona.

Non so...i soliti "misteri"?

Zret ha detto...

Luka, è un articolo dai contenuti inquietanti. Tuttavia sono sempre più persuaso che è meglio sapere che ignorare: almeno ci si prepara psicologicamente e non solo... Il volgo vedrà il luccichio della ghigliottina, quando sarà troppo tardi per tirare indietro la testa. Temo.

Pare che, nello scacchiere internazionale, si stiano fronteggiando due fazioni, quella dei vampiri che vogliono un prolungamento della crisi per lucrare, e quella dei boia, che intendono subito decapitare il condannato.

Ciao

Zret ha detto...

Segnalo questo contributo di Giuditta.

http://tuttouno.blogspot.com/2010/05/ue-e-nwo-il-nuovo-simbolo-illuminante.html

Apparve, Luka

Luka78 ha detto...

Sì, l'ho letto proprio ieri.
Incredibile concidenza di questo pazzo mondo, vero?

Noto, comunque, che più passa il tempo e più il Sistema è tremendamente sfacciato nel disinformare e nel trattare da capre le persone.

gigettosix ha detto...

@Zret Meglio sapere o meglio vivere inconsapevolmente?
E' una buona cosa cercare di essere informati su quello che realmente sta succedendo.
Ma pur sapendo, in che modo possiamo opporci?
Mi spiego: tutto questo (dalle scie chimiche alla crisi mondiale alla tv spazzatura ) ci viene imposto dall'alto senza nessuna possibilità di scelta.
Dall'idea che mi sono fatto noi comuni mortali siamo solo pedine nel gioco dei potenti.
Sembra che tutto sia stato pianificato già da molto tempo senza nessuna possibilità di scelta per noi.
Anche la crisi economica non sappiamo se e quanto ancora durerà, le conseguenze sono ancora lontane dall'essere chiarificate.
Dall'andamento degli ultimi anni sembra che il mondo stia finendo dentro un baratro senza fine.
Non sò cosa ci riserverà il futuro ma di certo ho capito che la libertà umana così come la intendiamo noi in futuro forse non esisterà più.

Zret ha detto...

Gigettosix, è difficile stabilire se esista il libero arbitrio o se sia solo un'illusione vitale, come la definiva Niezsche. Fatto sta che la conoscenza implica che ci schieriamo dalla parte della verità contro la menzogna. Quando verrà la resa dei conti, la scelta etica forse significherà la differenza tra la salvezza ed il baratro.

Ciao

Thursday, February 18, 2010

Wires in the brain

http://straker-61.blogspot.com/2010/02/wires-in-brain.html

Wires in the brain

Pubblichiamo la traduzione del parlato tratto da un documentario sulle nanotecnologie applicate all'encefalo. Gli “scienziati pazzi” che magnificano le nuove frontiere delle nanotecnologie atte a condizionare la percezione degli esseri umani, a controllarne il comportamento sì da renderli altrettante sinapsi di un unico cervello, appendici bioniche, stanno conducendo studi in campi che la sagace giornalista indipendente Carolyn Williams Palit ha già esplorato. La Palit ha intuito gli sviluppi di programmi militari volti alla "gestione" della popolazione, intesa come un insieme di terminali dipendenti da un computer centrale. Possiamo ritenere che non siamo solo di fronte a folli progetti transumanisti, ma anche ad operazioni di mind control attuate da tempo per mezzo delle dispersione nella biosfera di nano-strutture, le stesse nano-strutture che sono la principale causa del Morgellons e forse pure della cecità imperante.

Ringraziamo la gentilissima Sabrina G. per l’accurata traduzione.




Legenda:

U = uomo nel programma
D1 = prima donna a parlare nel programma
D2 = seconda donna ad intervenire nel programma

R.L., P.A., B.R. etc. sono le iniziali dei nomi dei vari ricercatori che intervengono nel video-documento, ossia Rodolfo Llinas, Bryan P. Ruddy, Ramez Naam.


U: Potreste mai inserire abbastanza elettrodi nel cervello per comprendere questi segnali in modo significativo?
D1: Ai suoi tempi no, ma ai miei sì!
D2: Quindi quanti elettrodi bisognerebbe infilare nel cervello?
D1: Nessuno
U: Nessuno? Ma scherzi?!??!
D1: Si accede dall’interno...

R.L.: Così si è presentata l’occasione… è un modo interessante per sfruttare le cavità naturalmente presenti nel cervello, entrandovi senza dover penetrare il cranio.

P.A.: Rodolfo Llinas è veramente uno dei giganti delle neuroscienze. Ho amici neuro-scienziati che, quando hanno saputo che lavoravo con lui, stentavano a crederci: non lo ritenevano possibile...

R.L.: Le cavità di cui parlo sono quelle dovute alla presenza dei vasi che portano ossigeno al cervello; presumibilmente i “percorsi” che conducono all’interno del cervello.

B.R.: In sostanza produciamo fili elettrici di diametro inferiore alle cellule sanguigne, li facciamo passare attraverso il sistema vascolare, grazie ad un catetere inserito nella gamba; da qui giungiamo fino al cervello, attraverso i capillari più piccoli, i vasi più minuscoli che vi si trovano. Qui gli elettrodi sono vicinissimi alle cellule nervose del cervello; e ciò senza la necessità di intervenire chirurgicamente, perforando il cranio per inserire gli elettrodi.

R.N.: Se ci riuscirà (Rodolfo Llimas n.d.t.), ciò aprirà le porte ad un’enorme massa di conoscenza sul cervello, nonché alla possibilità di modificazioni sul cervello nei più disparati modi. È molto entusiasmante.

P.A.: Rodolfo ha contattato il nostro gruppo per aiutarlo a creare una tecnologia che gli permettesse di far viaggiare i conduttori fin dentro al cervello. I requisiti tecnici in realtà sono piuttosto complessi.

B.R.: Nel giro di una settimana avevamo già prodotto i primi nano-conduttori per gli esperimenti neuronali. La cosa è andata avanti molto rapidamente dal suo avvio.

SOVRIMPRESSIONE: Il Dr. Llinas ha pubblicato il primo documento su questa tecnologia nel 2005.

P.A.: E’ stato molto entusiasmante, perché, per la prima volta, è stato possibile accedere al cervello senza doverlo toccare. L’encefalo è un organo molto vitale: è comprensibile che non lo si voglia toccare.

R.L.: C’è la tecnologia… ora la questione è la seguente: si possono collocare i nano-conduttori esattamente laddove si vuole? La risposta è no, ma i nano-conduttori sono molto piccoli...

P.A: Il diametro di questi nano-conduttori è circa 100 volte inferiore a quello di un capello. Come si fa a spingere gli elettrodi nel cervello?

R.L.: Ciò che facciamo è inserirne un certo numero, un fascio, così questi nano-fili elettrici si diffondono, galleggiando, trasportati dalla corrente sanguigna, muovendosi grazie ad essa. Attualmente possiamo “connettere” un topo in questo modo. Gli si lasciano gli elettrodi nel midollo spinale. Ora ci chiediamo per quanto tempo i conduttori continueranno a funzionare. Si parla di cinque anni di tempo minimo necessario per condurre una ricerca di base…

SOVRIMPRESSIONE: interfaccia uomo-macchina

R.L.: E’ molto interessante, poiché diventeremmo quasi perfetti, attraverso l’implementazione di qualcosa che si chiama “interfaccia uomo-macchina”. Se si stimola il cervello, si possono stimolare la visione, il movimento, le passioni, il desiderio, praticamente puoi indirizzare il cervello direttamente.

P.A.: Penso che l’idea, nel suo insieme, sia fantascientifica e che, nella sua semplicità, catturi l’immaginazione della gente. Questa tecnologia ti permette di realizzare qualunque immagine tu desideri vedere.

R.L.: Se volessimo “riprogrammarci”, attraverso la stimolazione del cervello per provare, ad esempio, la sensazione ed anche il piacere di trovarsi su una spiaggia, ciò si potrebbe fare. Che altro si può fare? Be’, in linea di principio si potrebbe comunicare con un'altra persona direttamente… non solo i pensieri, ma anche i sentimenti, diventando così molto intimi. Si può entrare nella mente di qualcuno e viceversa. Le implicazioni di una cosa del genere sono abbastanza ovvie: può essere una situazione di mutuo scambio oppure monodirezionale, vale a dire qualcuno che accede al TUO cervello, alla TUA mente.

B.R.: La N.A.S.A. è venuta a trovarci: tra questi tizi ci sono delle persone dall’aria “mistica”. Questi individui sono molto intelligenti, indossano vestiti che costano più di quello che io guadagno in un anno e credo che alcuni dei loro interessi siano potenzialmente “sinistri”.

SOVRIMPRESSIONE: in evoluzione verso il “Gruppo d’attacco”

RL: Pura fantasia, dunque? Si può immaginare un gruppo di persone che svolgono un lavoro, ad esempio un lavoro militare, che sono continuamente consapevoli della loro esistenza in ciò che stanno facendo. Così, all’improvviso, non si ha più un essere umano, ma un gruppo di persone che agisce come entità che possiamo chiamare “gruppo d’attacco”. Vi è una coscienza collettiva, una comprensione collettiva. Sembra uno strano e nuovo meccanismo, ma è ciò che è accaduto prima dell’evoluzione umana. All’inizio vi erano organismi unicellulari, che sono divenuti gruppi di organismi, fino ad arrivare agli animali...



B.R.: Potremo fare cose che ancora non riusciamo nemmeno ad immaginare e, in tempi ridotti, un uomo potrà fare il lavoro di venti. Tuttavia vi sono altri aspetti… se possiamo interfacciare direttamente il cervello, che cosa succede se il dispositivo che usiamo legge la mente o la controlla? Penso che si debba trovare un delicato equilibrio tra quanto il dispositivo possa esserci d’aiuto e quanto invece questo possa essere usato per controllarci. Noi dovremmo controllare le cose, non dovrebbero essere le cose a controllare noi.

SOVRIMPRESSIONE: dovrebbe essere realizzato?

R.L.: Questa cosa sarà fatta? Dovrebbe essere fatta? Può essere fatta? Probabilmente potrebbe essere realizzata, l’aspetto positivo è che si può capire, sentire e provare ciò che un’altra persona prova, in questo modo la si comprende meglio. Ciò ci potrebbe rendere esseri umani migliori, poiché la nostra maggiore lacuna è quella di non riuscire a metterci nei panni altrui. L’aspetto negativo è ovviamente molto evidente: la perdita dell’individualità, l’evoluzione verso differenti entità sociali. Al momento noi negoziamo, le nostre relazioni sono basate su ciò che pensiamo dell’altra persona e ovviamente nascondiamo molto di ciò che pensiamo. Ciò è alla base della politica e delle negoziazioni di ogni tipo ed è importante per molte persone non essere totalmente trasparenti.

B.R.: Penso che questo rappresenti un grosso cambiamento nel nostro modo di interagire con la realtà…

R.N.: L’idea di collegare i cervelli della gente, mettendoli in grado di comunicare tra loro in questo modo sembra davvero fantascienza, ma di base abbiamo un concetto più approfondito di queste cose…

R.L.: L’interfaccia uomo-macchina è ovviamente una cosa che accadrà, senza dubbio.




Wednesday, July 29, 2009

Wires in the brain

http://www.tankerenemy.com/2009/07/wires-in-brain.html

Wires in the brain

Pubblichiamo la traduzione del parlato tratto da un documentario sulle nanotecnologie applicate all'encefalo. Gli “scienziati pazzi” che magnificano le nuove frontiere delle nanotecnologie atte a condizionare la percezione degli esseri umani, a controllarne il comportamento sì da renderli altrettante sinapsi di un unico cervello, appendici bioniche, stanno conducendo studi in campi che la sagace giornalista indipendente Carolyn Williams Palit ha già esplorato. La Palit ha intuito gli sviluppi di programmi militari volti alla "gestione" della popolazione, intesa come un insieme di terminali dipendenti da un computer centrale. Possiamo ritenere che non siamo solo di fronte a folli progetti transumanisti, ma anche ad operazioni di mind control attuate da tempo per mezzo delle dispersione nella biosfera di nano-strutture, le stesse nano-strutture che sono la principale causa del Morgellons e forse pure della cecità imperante.

Ringraziamo la gentilissima Sabrina G. dell’associazione Atman per l’accurata traduzione.




Legenda:

U = uomo nel programma
D1 = prima donna a parlare nel programma
D2 = seconda donna ad intervenire nel programma

R.L., P.A., B.R. etc. sono le iniziali dei nomi dei vari ricercatori che intervengono nel video-documento, ossia Rodolfo Llinas, Bryan P. Ruddy, Ramez Naam.


U: Potreste mai inserire abbastanza elettrodi nel cervello per comprendere questi segnali in modo significativo?
D1: Ai suoi tempi no, ma ai miei sì!
D2: Quindi quanti elettrodi bisognerebbe infilare nel cervello?
D1: Nessuno
U: Nessuno? Ma scherzi?!??!
D1: Si accede dall’interno...

R.L.: Così si è presentata l’occasione… è un modo interessante per sfruttare le cavità naturalmente presenti nel cervello, entrandovi senza dover penetrare il cranio.

P.A.: Rodolfo Llinas è veramente uno dei giganti delle neuroscienze. Ho amici neuro-scienziati che, quando hanno saputo che lavoravo con lui, stentavano a crederci: non lo ritenevano possibile...

R.L.: Le cavità di cui parlo sono quelle dovute alla presenza dei vasi che portano ossigeno al cervello; presumibilmente i “percorsi” che conducono all’interno del cervello.

B.R.: In sostanza produciamo fili elettrici di diametro inferiore alle cellule sanguigne, li facciamo passare attraverso il sistema vascolare, grazie ad un catetere inserito nella gamba; da qui giungiamo fino al cervello, attraverso i capillari più piccoli, i vasi più minuscoli che vi si trovano. Qui gli elettrodi sono vicinissimi alle cellule nervose del cervello; e ciò senza la necessità di intervenire chirurgicamente, perforando il cranio per inserire gli elettrodi.

R.N.: Se ci riuscirà (Rodolfo Llimas n.d.t.), ciò aprirà le porte ad un’enorme massa di conoscenza sul cervello, nonché alla possibilità di modificazioni sul cervello nei più disparati modi. È molto entusiasmante.

P.A.: Rodolfo ha contattato il nostro gruppo per aiutarlo a creare una tecnologia che gli permettesse di far viaggiare i conduttori fin dentro al cervello. I requisiti tecnici in realtà sono piuttosto complessi.

B.R.: Nel giro di una settimana avevamo già prodotto i primi nano-conduttori per gli esperimenti neuronali. La cosa è andata avanti molto rapidamente dal suo avvio.

SOVRIMPRESSIONE: Il Dr. Llinas ha pubblicato il primo documento su questa tecnologia nel 2005.

P.A.: E’ stato molto entusiasmante, perché, per la prima volta, è stato possibile accedere al cervello senza doverlo toccare. L’encefalo è un organo molto vitale: è comprensibile che non lo si voglia toccare.

R.L.: C’è la tecnologia… ora la questione è la seguente: si possono collocare i nano-conduttori esattamente laddove si vuole? La risposta è no, ma i nano-conduttori sono molto piccoli...

P.A: Il diametro di questi nano-conduttori è circa 100 volte inferiore a quello di un capello. Come si fa a spingere gli elettrodi nel cervello?

R.L.: Ciò che facciamo è inserirne un certo numero, un fascio, così questi nano-fili elettrici si diffondono, galleggiando, trasportati dalla corrente sanguigna, muovendosi grazie ad essa. Attualmente possiamo “connettere” un topo in questo modo. Gli si lasciano gli elettrodi nel midollo spinale. Ora ci chiediamo per quanto tempo i conduttori continueranno a funzionare. Si parla di cinque anni di tempo minimo necessario per condurre una ricerca di base…

SOVRIMPRESSIONE: interfaccia uomo-macchina

R.L.: E’ molto interessante, poiché diventeremmo quasi perfetti, attraverso l’implementazione di qualcosa che si chiama “interfaccia uomo-macchina”. Se si stimola il cervello, si possono stimolare la visione, il movimento, le passioni, il desiderio, praticamente puoi indirizzare il cervello direttamente.

P.A.: Penso che l’idea, nel suo insieme, sia fantascientifica e che, nella sua semplicità, catturi l’immaginazione della gente. Questa tecnologia ti permette di realizzare qualunque immagine tu desideri vedere.

R.L.: Se volessimo “riprogrammarci”, attraverso la stimolazione del cervello per provare, ad esempio, la sensazione ed anche il piacere di trovarsi su una spiaggia, ciò si potrebbe fare. Che altro si può fare? Be’, in linea di principio si potrebbe comunicare con un'altra persona direttamente… non solo i pensieri, ma anche i sentimenti, diventando così molto intimi. Si può entrare nella mente di qualcuno e viceversa. Le implicazioni di una cosa del genere sono abbastanza ovvie: può essere una situazione di mutuo scambio oppure monodirezionale, vale a dire qualcuno che accede al TUO cervello, alla TUA mente.

B.R.: La N.A.S.A. è venuta a trovarci: tra questi tizi ci sono delle persone dall’aria “mistica”. Questi individui sono molto intelligenti, indossano vestiti che costano più di quello che io guadagno in un anno e credo che alcuni dei loro interessi siano potenzialmente “sinistri”.

SOVRIMPRESSIONE: in evoluzione verso il “Gruppo d’attacco”

RL: Pura fantasia, dunque? Si può immaginare un gruppo di persone che svolgono un lavoro, ad esempio un lavoro militare, che sono continuamente consapevoli della loro esistenza in ciò che stanno facendo. Così, all’improvviso, non si ha più un essere umano, ma un gruppo di persone che agisce come entità che possiamo chiamare “gruppo d’attacco”. Vi è una coscienza collettiva, una comprensione collettiva. Sembra uno strano e nuovo meccanismo, ma è ciò che è accaduto prima dell’evoluzione umana. All’inizio vi erano organismi unicellulari, che sono divenuti gruppi di organismi, fino ad arrivare agli animali...

B.R.: Potremo fare cose che ancora non riusciamo nemmeno ad immaginare e, in tempi ridotti, un uomo potrà fare il lavoro di venti. Tuttavia vi sono altri aspetti… se possiamo interfacciare direttamente il cervello, che cosa succede se il dispositivo che usiamo legge la mente o la controlla? Penso che si debba trovare un delicato equilibrio tra quanto il dispositivo possa esserci d’aiuto e quanto invece questo possa essere usato per controllarci. Noi dovremmo controllare le cose, non dovrebbero essere le cose a controllare noi.

SOVRIMPRESSIONE: dovrebbe essere realizzato?

R.L.: Questa cosa sarà fatta? Dovrebbe essere fatta? Può essere fatta? Probabilmente potrebbe essere realizzata, l’aspetto positivo è che si può capire, sentire e provare ciò che un’altra persona prova, in questo modo la si comprende meglio. Ciò ci potrebbe rendere esseri umani migliori, poiché la nostra maggiore lacuna è quella di non riuscire a metterci nei panni altrui. L’aspetto negativo è ovviamente molto evidente: la perdita dell’individualità, l’evoluzione verso differenti entità sociali. Al momento noi negoziamo, le nostre relazioni sono basate su ciò che pensiamo dell’altra persona e ovviamente nascondiamo molto di ciò che pensiamo. Ciò è alla base della politica e delle negoziazioni di ogni tipo ed è importante per molte persone non essere totalmente trasparenti.

B.R.: Penso che questo rappresenti un grosso cambiamento nel nostro modo di interagire con la realtà…

R.N.: L’idea di collegare i cervelli della gente, mettendoli in grado di comunicare tra loro in questo modo sembra davvero fantascienza, ma di base abbiamo un concetto più approfondito di queste cose…

R.L.: L’interfaccia uomo-macchina è ovviamente una cosa che accadrà, senza dubbio.




posted by Zret