L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Tuesday, June 1, 2010

Scie chimiche, un altro abominevole "esperimento" governativo (articolo di Zen Gardner)

http://www.tankerenemy.com/2010/06/scie-chimiche-un-altro-abominevole.html

Scie chimiche, un altro abominevole "esperimento" governativo (articolo di Zen Gardner)

Zen Gardner, in un suo brillante editoriale, esamina la percezione del problema “scie chimiche”, usando gli strumenti della psicologia. L’autore indugia sulle reazioni della massa di fronte alle scelleratezze dei governi: sono crimini tanto orrendi che l’uomo della strada non riesce neppure a concepirli. Se, per di più, si considera che il genocidio è perpetrato da chi, nell’illusione collettiva, sarebbe preposto a tutelare la popolazione, è inevitabile che si instauri un meccanismo di rifiuto. Siamo al cospetto del bias di conferma, ossia un atteggiamento che induce a cercare, contro ogni evidenza e contro ogni logica, un avallo delle proprie credenze anche più assurde, purché preservino la propria rassicurante visione del mondo. E’ un contegno infantile su cui hanno facile gioco i ciarlatani della disinformazione che usano le parole come potenti anestetici.

Il grado di silenzio e di censura circa le scie chimiche è orwelliano. L’aspetto più sbalorditivo di questa strana realtà, oltre all’assenza di ammissioni per opera delle autorità, è la mancanza di informazione dei media su un fenomeno tanto evidente ed intrusivo. Mentre, per certi versi, non sorprende che i media controllati non trattino l’argomento, l’idea che qualcuno sta deliberatamente avvelenando l’aria che respiriamo in misura tanto massiccia è straziante.

Se si associa questa intensa irrorazione alle campagne per l’aria pulita e per la riduzione di CO2 delle cui emissioni sono considerati responsabili i cittadini, si è al cospetto di una dissonanza cognitiva. Le due situazioni sono così contraddittorie che il cittadino medio rinuncia a conciliarle. Ciò si traduce in una rafforzata accettazione dello status quo ed in un docile stato di apatia. Si tratta di un modus operandi tipico della manipolazione culturale e scientifica ed è usato ad ogni livello di informazione pubblica. Combatti le guerre, poiché questo è il prezzo della pace. Prometti la trasparenza, ma tieni tutto nascosto. Non esistono centri occulti di potere, ma tutti vi appartengono. Aumento delle temperature globali e raffreddamento del clima. Preserva la libertà con maggiori controlli. Salva le nazioni, distruggendole (Si pensi all’Iraq, n.d.t.) etc.

Una forte dissonanza si palesa quando un’idea entra in conflitto con un convincimento personale: ad esempio, "Io sono una persona onesta" o "Ho preso la giusta decisione". L’ansia che si insinua quando si reputa possibile l'aver preso una risoluzione errata può condurre alla razionalizzazione, la tendenza a creare spiegazioni ulteriori e giustificazioni fittizie per puntellare le proprie scelte.

Sono sistemi di condizionamento che si sono, via via, affinati nelle ultime due generazioni, da quando i media hanno rafforzato la loro presa. Hitler espresse un simile semplice precetto per il controllo della massa: "Racconta una grossa bugia e la gente ci crederà". La gente non riesce a credere che qualcuno potrebbe essere così infido ed inumano, specialmente se appartiene ad un governo "democraticamente" eletto, da perpetrare delitti tanto orrendi contro la popolazione.

Riflettiamo. Ripercorriamo la vera storia. Gli oligarchi ed i governi hanno costantemente sfruttato i popoli per i loro fini. Essi cercano di tenerci sedati, distratti e convinti che siamo felici affinché non ci svegliamo, non ci rivoltiamo e non li buttiamo fuori.


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Wednesday, April 7, 2010

Scie chimiche: la disinformazione ad opera dei media ufficiali

http://cospirazionista.blogspot.com/2010/04/scie-chimiche-la-disinformazione-ad.html

Scie chimiche: la disinformazione ad opera dei media ufficiali


Un'unica nota all'esposizione di Straker, con cui siamo d'accordo al 100% su tutto: coloro che organizzano ed eseguono una qualsiasi cospirazione possono essere definiti cospiratori.

I cospirazionisti, invece, sono coloro che ipotizzano la stessa cospirazione, progettata ed eseguita, appunto dai cospiratori stessi.

Ma queste definizioni sono solo marginali, rispetto ai nostri grossi, enormi problemi.

Un problema è che ci stanno avvelenando sotto i nostri stessi occhi e l'altrettanto grande problema è che c'è un sacco di gente che cerca di nasconderci la verità.

Buona visione.



Wednesday, July 29, 2009

La "cultura" della menzogna

Come sapete, non rientra nelle priorita' dei complottisti occuparsi dei disinformatori, pero' ogni tanto (un giorno si' e un giorno pure) ci dedicano un post da qualche parte.

http://zret.blogspot.com/2009/07/la-cultura-della-menzogna.html

La "cultura" della menzogna

Alcuni antropologi hanno definito "cultura della vergogna" la mentalità tipica di popoli antichi che ponevano al vertice della loro scala di valori la reputazione (in greco timé). Gli eroi omerici aspirano alla gloria e preferiscono morire che essere disonorati. La civiltà che pone al centro il senso del peccato e della contrizione è stata, invece, denominata "cultura della colpa". Il Medioevo "cristiano" è l'incarnazione di questo modo di pensare.[1] E' indubbio che, se intendiamo mutuare questa terminologia, si adatta alla nostra epoca lo stigma di "cultura della menzogna". E', infatti, la menzogna, in tutte le sue forme da quelle smaccate a manifestazioni tanto più sottili quanto più perniciose, il sigillo di codesti ultimi tempi. Imbroglioni mediatici ed organici al sistema si impancano per proclamare verità bugiarde. La "storia" e la "scienza" attuali sono intessute di falsità a tal punto da essere snaturate: in realtà sono ormai soltanto propaganda. Il mendacio è l'unica funzione di Jakobson all'interno della comunicazione, l'unico scopo.

Quel che è più grave non è l'inveterata abitudine dei media ad inventare, mentire, contraffare tutto, piuttosto il contagio che si è esteso alla società tutta. Italo Svevo, nel romanzo La coscienza di Zeno, aveva intuito che l'habitus dell'uomo contemporaneo è l'autoinganno. Lo si potrebbe definire anche bias di conferma. Se dapprincipio l'individuo è, in parte, ancora conscio dell'autoinganno, con il passare del tempo, il viluppo di autogiustificazioni soffoca l'ultimo respiro di verità. In una perversa spirale, la menzogna si alimenta di altre menzogne. Ombre fittizie sostituiscono gli eventi, la ripetizione ossessiva delle fandonie è grancassa assordante. "Luca Bianchini è lo stupratore romano", ribadiscono i mezzani ed i mezzibusti. La "prova" del D.N.A. lo inchioda: che questa "prova" sia un mito ed uno strumento per incastrare uno qualunque da gettare in pasto alla folla inferocita per nascondere il vero colpevole, non ha alcuna rilevanza, poiché ormai quasi nessuno più cerca di capire da sé.[2]

Come giudicare tutti quei sofismi, quei cavilli da causidici che, con l'apparenza del vero, irretiscono a volte anche l'opinione pubblica più scaltrita? Quando la bugia sfacciata non è più efficace, i ciarlatani ricorrono agli "argomenti" speciosi, ad una logica capziosa. Armati di "conoscenze scientifiche " e di "fonti accreditate", colpiscono con mirabile precisione i dubbiosi, coloro le cui coscienze intormentite cominciano appena a destarsi. Imbonitori dai pessimi propositi, sanno come circuire i lettori, simili a boa le cui spire si attorcigliano con letale lentezza al corpo della preda. Di fronte a queste mefistofeliche strategie, alle parole melliflue, spesso anche persone avvedute capitolano. E' la maledizione del linguaggio che non comunica più, ma condiziona. E' un linguaggio in cui i distinguo servono paradossalmente ora ad appiattire tutto, a dipingere una grisaille indistinta, ora ad inculcare nei fruitori un senso di inferiorità nei confronti degli "esperti". Tutto viene delegato a loro: nessuno deve compiere un'indagine in modo autonomo, perché l'uomo libero potrebbe imbattersi in una verità da occultare.

La cultura della menzogna ha partorito in senso letterale una stirpe di imbecilli, ossia di persone prive di sostegno (baculus) bisognose di sostegni, di protesi, di arti finti: ecco perché, in un'era - si ripete - all'insegna della scienza, della logica e della ragione, è ancora tanto diffuso il bisogno di credere, non in Dio, naturalmente, ma nel suo surrogato tecno-scientifico, la Televisione.


[1] Si tratta di generalizzazioni e, come tutte le generalizzazioni, sono riduttive, ma qui servono ad articolare il ragionamento.

[2] E' sospetto che il caso Bianchini, dopo che l'accusato ha chiesto che fosse ripetuto l'esame genetico, paia già caduto nell'oblio.