http://zret.blogspot.com/2009/07/la-cultura-della-menzogna.html
La "cultura" della menzogna
Alcuni antropologi hanno definito "cultura della vergogna" la mentalità tipica di popoli antichi che ponevano al vertice della loro scala di valori la reputazione (in greco timé). Gli eroi omerici aspirano alla gloria e preferiscono morire che essere disonorati. La civiltà che pone al centro il senso del peccato e della contrizione è stata, invece, denominata "cultura della colpa". Il Medioevo "cristiano" è l'incarnazione di questo modo di pensare.[1] E' indubbio che, se intendiamo mutuare questa terminologia, si adatta alla nostra epoca lo stigma di "cultura della menzogna". E', infatti, la menzogna, in tutte le sue forme da quelle smaccate a manifestazioni tanto più sottili quanto più perniciose, il sigillo di codesti ultimi tempi. Imbroglioni mediatici ed organici al sistema si impancano per proclamare verità bugiarde. La "storia" e la "scienza" attuali sono intessute di falsità a tal punto da essere snaturate: in realtà sono ormai soltanto propaganda. Il mendacio è l'unica funzione di Jakobson all'interno della comunicazione, l'unico scopo.
Quel che è più grave non è l'inveterata abitudine dei media ad inventare, mentire, contraffare tutto, piuttosto il contagio che si è esteso alla società tutta. Italo Svevo, nel romanzo La coscienza di Zeno, aveva intuito che l'habitus dell'uomo contemporaneo è l'autoinganno. Lo si potrebbe definire anche bias di conferma. Se dapprincipio l'individuo è, in parte, ancora conscio dell'autoinganno, con il passare del tempo, il viluppo di autogiustificazioni soffoca l'ultimo respiro di verità. In una perversa spirale, la menzogna si alimenta di altre menzogne. Ombre fittizie sostituiscono gli eventi, la ripetizione ossessiva delle fandonie è grancassa assordante. "Luca Bianchini è lo stupratore romano", ribadiscono i mezzani ed i mezzibusti. La "prova" del D.N.A. lo inchioda: che questa "prova" sia un mito ed uno strumento per incastrare uno qualunque da gettare in pasto alla folla inferocita per nascondere il vero colpevole, non ha alcuna rilevanza, poiché ormai quasi nessuno più cerca di capire da sé.[2]
Come giudicare tutti quei sofismi, quei cavilli da causidici che, con l'apparenza del vero, irretiscono a volte anche l'opinione pubblica più scaltrita? Quando la bugia sfacciata non è più efficace, i ciarlatani ricorrono agli "argomenti" speciosi, ad una logica capziosa. Armati di "conoscenze scientifiche " e di "fonti accreditate", colpiscono con mirabile precisione i dubbiosi, coloro le cui coscienze intormentite cominciano appena a destarsi. Imbonitori dai pessimi propositi, sanno come circuire i lettori, simili a boa le cui spire si attorcigliano con letale lentezza al corpo della preda. Di fronte a queste mefistofeliche strategie, alle parole melliflue, spesso anche persone avvedute capitolano. E' la maledizione del linguaggio che non comunica più, ma condiziona. E' un linguaggio in cui i distinguo servono paradossalmente ora ad appiattire tutto, a dipingere una grisaille indistinta, ora ad inculcare nei fruitori un senso di inferiorità nei confronti degli "esperti". Tutto viene delegato a loro: nessuno deve compiere un'indagine in modo autonomo, perché l'uomo libero potrebbe imbattersi in una verità da occultare.
La cultura della menzogna ha partorito in senso letterale una stirpe di imbecilli, ossia di persone prive di sostegno (baculus) bisognose di sostegni, di protesi, di arti finti: ecco perché, in un'era - si ripete - all'insegna della scienza, della logica e della ragione, è ancora tanto diffuso il bisogno di credere, non in Dio, naturalmente, ma nel suo surrogato tecno-scientifico, la Televisione.
[1] Si tratta di generalizzazioni e, come tutte le generalizzazioni, sono riduttive, ma qui servono ad articolare il ragionamento.
[2] E' sospetto che il caso Bianchini, dopo che l'accusato ha chiesto che fosse ripetuto l'esame genetico, paia già caduto nell'oblio.
Quel che è più grave non è l'inveterata abitudine dei media ad inventare, mentire, contraffare tutto, piuttosto il contagio che si è esteso alla società tutta. Italo Svevo, nel romanzo La coscienza di Zeno, aveva intuito che l'habitus dell'uomo contemporaneo è l'autoinganno. Lo si potrebbe definire anche bias di conferma. Se dapprincipio l'individuo è, in parte, ancora conscio dell'autoinganno, con il passare del tempo, il viluppo di autogiustificazioni soffoca l'ultimo respiro di verità. In una perversa spirale, la menzogna si alimenta di altre menzogne. Ombre fittizie sostituiscono gli eventi, la ripetizione ossessiva delle fandonie è grancassa assordante. "Luca Bianchini è lo stupratore romano", ribadiscono i mezzani ed i mezzibusti. La "prova" del D.N.A. lo inchioda: che questa "prova" sia un mito ed uno strumento per incastrare uno qualunque da gettare in pasto alla folla inferocita per nascondere il vero colpevole, non ha alcuna rilevanza, poiché ormai quasi nessuno più cerca di capire da sé.[2]
Come giudicare tutti quei sofismi, quei cavilli da causidici che, con l'apparenza del vero, irretiscono a volte anche l'opinione pubblica più scaltrita? Quando la bugia sfacciata non è più efficace, i ciarlatani ricorrono agli "argomenti" speciosi, ad una logica capziosa. Armati di "conoscenze scientifiche " e di "fonti accreditate", colpiscono con mirabile precisione i dubbiosi, coloro le cui coscienze intormentite cominciano appena a destarsi. Imbonitori dai pessimi propositi, sanno come circuire i lettori, simili a boa le cui spire si attorcigliano con letale lentezza al corpo della preda. Di fronte a queste mefistofeliche strategie, alle parole melliflue, spesso anche persone avvedute capitolano. E' la maledizione del linguaggio che non comunica più, ma condiziona. E' un linguaggio in cui i distinguo servono paradossalmente ora ad appiattire tutto, a dipingere una grisaille indistinta, ora ad inculcare nei fruitori un senso di inferiorità nei confronti degli "esperti". Tutto viene delegato a loro: nessuno deve compiere un'indagine in modo autonomo, perché l'uomo libero potrebbe imbattersi in una verità da occultare.
La cultura della menzogna ha partorito in senso letterale una stirpe di imbecilli, ossia di persone prive di sostegno (baculus) bisognose di sostegni, di protesi, di arti finti: ecco perché, in un'era - si ripete - all'insegna della scienza, della logica e della ragione, è ancora tanto diffuso il bisogno di credere, non in Dio, naturalmente, ma nel suo surrogato tecno-scientifico, la Televisione.
[1] Si tratta di generalizzazioni e, come tutte le generalizzazioni, sono riduttive, ma qui servono ad articolare il ragionamento.
[2] E' sospetto che il caso Bianchini, dopo che l'accusato ha chiesto che fosse ripetuto l'esame genetico, paia già caduto nell'oblio.
Ma secondo voi Zret si rende conto che parlando male di noi, parla male di sé stesso?!Ha proprio la faccia come il fondo schiena!Lui stesso è un bugiardo e da del bugiardo a noi!
ReplyDeleteSenza vergogna, per cosa?Per avere presenze nei blog e tirar su qualche soldo dalle pubblicità.
Arriverà ben un giorno in cui si chiederà se avrà fatto bene a prendere per i fondelli tanta gente ingenua!
Zret, una tirata di orecchie e il capellino a punta da asinello, all'angolo della tua classe, mentre i tuoi alunni, che conoscono molto bene il significato di moralità ti tirano fogli di carta appallottolati.
Vergognati.
H) zret, che hai mangiato oggi?
ReplyDeleteZ) mah, avea l'aspetto di un monolito di luce solare e sopra un'ellisse scura color sangue, punteggiata di riverberi chiari, invero tutto si sentiva sapido al palato e di profumi perversi mi si riempia la bocca.
H) polenta e salame quindi, farina di mais finemente tritata e cotta in acqua bollente e carne di maiale sminuzzata con aggiunta di sale, pepe, aglio in quantità proporzionate.
Z) aaargh, disinformatore prezzolato, quei sofismi, quei cavilli da causidici che, con l'apparenza del vero, irretiscono a volte anche l'opinione pubblica più scaltrita, atta ad inculcare nei fruitori un senso di inferiorità nei confronti degli "esperti".
H) O_O...zret.
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PUPPA
madonna quanto è inutile 'sto tipo..
ReplyDeleteTanto per far contento o'professore, cito di nuovo da Come Scrivere Bene di Umberto Eco:
ReplyDelete38.Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competente cognitive del destinatario.
Be dai diamogli atto.... per una volta scrive di una cosa che conosce in prima persona... la menzogna.
ReplyDeleteOH, finalmente un soggetto di cui sa molte cose: la menzogna. Bravo Zret, scrivi di quello che conosci... ma per favore, dì la verità almeno una volta, ok?
ReplyDelete... ahahaha ... internatelo
ReplyDeleteRagazzi, avete visto il video degli ufi (pfff...) http://www.youtube.com/watch?v=5kfPEJ0RW9M
ReplyDelete?
AAHAHHAAHHA!!
Cazzarola, che sagome, riprendere i lampioni di notte con lo zoom a paletta ahahah...
ReplyDeleteCmq due di quelle riprese sono queste qua:
http://c-format.blogspot.com/2009/07/presunti-ufo-sanremo.html
visto che siamo in argomento zret, segnalo quest'altra perla del professore:
ReplyDeleteEro al corrente, System, di questa mostruosa inflazione nello Zimbabwe. Il signoraggio è catastrofico.
Ciao e grazie.
By Blogger Zret, at 28 luglio, 2009 15:23
infatti se in zimbabwe c'è un'inflazione catastrofica è proprio perché il governo ha seguito le indicazioni dei signoraggisti e si è messo a stampare moneta anziché lasciarlo fare alla banca centrale
Poveraccio, d'altronde dovrà pure sfogarsi in qualche modo
ReplyDeleteCribbio, non dimenticare i toccamenti esadattili... :D
ReplyDeleteSaluti
Michele
@Hedges, vedo che non sono l'unico ad averli scambiati per lampioni!
ReplyDeleteSpettacolare!
Qualcuno dica a straker (o a chi ha realizzato il video) che si deve essere rotto l'autofocus della sua videocamera. Lui "pare" non essersene accorto! xD
ReplyDeleteNo, il fatto è che gli si è interrotto il collegamento IEEE 802.11g fra il cervello (?) e la stazione madre aliena...
ReplyDeleteNella sua infinita, generosa smania di distribuire il sapere (sbagliato) egli infatti ha scritto:
Si presume che si appoggiano sullo stesso protocollo di Rete Wireless 811g. Non si comprenderebbe infatti come mai gli hot spots sono tanto diffusi e spesso gratis (per il nostro bene...). Considera anche questo elemento. Gli hot spots, realizzati ufficialmente per poter navigare in Internet ovunque, sono impiegati per far inviare e ricevere dati dalle smart dust. Questo dettaglio era già descritto da Runsfeld in un documento di molti anni fa.
Buone sghignazzate a tutti.