http://zret.blogspot.com/2009/07/e-possibile-educare.html
E' possibile educare?
Se si entra in una libreria, su alcuni scaffali sono in bella mostra libri che potrebbero cominciare a cambiare la sclerotica visione del mondo propria di moltissime persone: sono testi sugli scandali del Vaticano, sulle stragi e gli attentati di stato, sulle guerre fomentate da multinazionali e governi, sulle innumerevoli trame dei poteri forti per controllare i cittadini. Bisogna sottolineare che molti di questi volumi indicano verità parziali o intrecciate ad errori ed incongruenze, a causa o dei pregiudizi ideologici dell'autore o per via dell'intenzione di depistare i lettori, additando uno scenario dietro le quinte oltre il quale, però, se ne nasconde uno assai più inconfessabile.
Questi libri coesistono, fianco a fianco, con gli scartafacci vergati dai gazzettieri in cui sono enfatizzate le versioni ufficiali. La politica editoriale è questa: è evidente, tra l'altro, che i titoli di scrittori non allineati sono destinati a prender polvere ed a finire in qualche mercatino sepolti da cumuli di paccottiglia. Per ora, il sistema, soprattutto per ammantarsi di tolleranza, lascia che certi saggi scabrosi siano pubblicati e venduti, d'altronde più efficace della censura è l'autocensura con cui i cittadini negano o minimizzano tutto ciò che potrebbe turbarli, incrinare la loro rassicurante, anche se falsa Weltanschauung.
Se, però, abbiamo guadato il Rubicone, principiare, con gradualità e prudenza, a diffondere verità scottanti è utile: se una persona riceve degli stimoli idonei, un po' alla volta, delineerà il diagramma degli eventi reali e, qualora superi fasi di rigetto e di autoinganno, potrà divenire più consapevole. Certo, la meta finale, almeno di questo percorso di auto-apprendimento, ossia la convinzione che il sistema opera sempre ed in maniera deliberata contro la popolazione, non sarà raggiunta facilmente e, se avverrà, ci vorrà moltissimo tempo. Tuttavia instillare dubbi che portino ad una revisione dei propri pre-concetti è già un buon risultato.
Si pone il problema per chi ha dei figli di quale strategia pedagogica adottare di fronte alla realtà. Le opzioni sono due: o si occulta loro la realtà, lasciando che la scuola e le altre istituzioni plagino le menti dei bambini, oppure li si educa in modo critico, si trasmettono loro le conoscenze che consentono di non essere manipolati e divorati dal potere. Si può temere che i bambini, nel secondo caso, restino sconvolti. E' un timore comprensibile, ma che va ridimensionato: in primo luogo, la verità è sempre migliore di una menzogna, inoltre i piccoli, almeno sino a sei anni, sono da soli in grado di intuire. Essi desiderano sapere: ingannarli, anche a fin di bene, è deplorevole e controproducente. I piccoli, in modo quasi istintivo, comprendono che un aereo chimico è un pericolo o, per lo meno, qualcosa di anomalo. Con il loro sesto senso, inquadrano le questioni e reagiscono nel modo più efficace, purché non siano stati programmati dalla televisione, dal cinema o da solerti ma ignoranti maestre.
Naturalmente le nuove generazioni dovrebbero essere istruite con moderazione e promuovendo l'innata curiosità: non si possono, ex abrupto, squadernare loro le situazioni più conturbanti. A mio avviso, un impegno quotidiano dei genitori che, alla fine, si traduce in un'accorta e sincera educazione al rispetto di sé stessi, degli altri, della bellezza e dell'onestà, darà i suoi frutti. Altrimenti il rischio è il seguente: che preadolescenti ed adolescenti, lasciati in balia dell'"istruzione" e della propaganda di stato, finiscano tra le grinfie di quel canagliume rigurgitante edonisti, scervellati, disinformatori, pseudo-esperti, psichiatri prodighi di velenosi psico-farmaci, petulanti e protervi professori universitari...
Il pericolo reale è l'annullamento della coscienza, la seconda morte.
Questi libri coesistono, fianco a fianco, con gli scartafacci vergati dai gazzettieri in cui sono enfatizzate le versioni ufficiali. La politica editoriale è questa: è evidente, tra l'altro, che i titoli di scrittori non allineati sono destinati a prender polvere ed a finire in qualche mercatino sepolti da cumuli di paccottiglia. Per ora, il sistema, soprattutto per ammantarsi di tolleranza, lascia che certi saggi scabrosi siano pubblicati e venduti, d'altronde più efficace della censura è l'autocensura con cui i cittadini negano o minimizzano tutto ciò che potrebbe turbarli, incrinare la loro rassicurante, anche se falsa Weltanschauung.
Se, però, abbiamo guadato il Rubicone, principiare, con gradualità e prudenza, a diffondere verità scottanti è utile: se una persona riceve degli stimoli idonei, un po' alla volta, delineerà il diagramma degli eventi reali e, qualora superi fasi di rigetto e di autoinganno, potrà divenire più consapevole. Certo, la meta finale, almeno di questo percorso di auto-apprendimento, ossia la convinzione che il sistema opera sempre ed in maniera deliberata contro la popolazione, non sarà raggiunta facilmente e, se avverrà, ci vorrà moltissimo tempo. Tuttavia instillare dubbi che portino ad una revisione dei propri pre-concetti è già un buon risultato.
Si pone il problema per chi ha dei figli di quale strategia pedagogica adottare di fronte alla realtà. Le opzioni sono due: o si occulta loro la realtà, lasciando che la scuola e le altre istituzioni plagino le menti dei bambini, oppure li si educa in modo critico, si trasmettono loro le conoscenze che consentono di non essere manipolati e divorati dal potere. Si può temere che i bambini, nel secondo caso, restino sconvolti. E' un timore comprensibile, ma che va ridimensionato: in primo luogo, la verità è sempre migliore di una menzogna, inoltre i piccoli, almeno sino a sei anni, sono da soli in grado di intuire. Essi desiderano sapere: ingannarli, anche a fin di bene, è deplorevole e controproducente. I piccoli, in modo quasi istintivo, comprendono che un aereo chimico è un pericolo o, per lo meno, qualcosa di anomalo. Con il loro sesto senso, inquadrano le questioni e reagiscono nel modo più efficace, purché non siano stati programmati dalla televisione, dal cinema o da solerti ma ignoranti maestre.
Naturalmente le nuove generazioni dovrebbero essere istruite con moderazione e promuovendo l'innata curiosità: non si possono, ex abrupto, squadernare loro le situazioni più conturbanti. A mio avviso, un impegno quotidiano dei genitori che, alla fine, si traduce in un'accorta e sincera educazione al rispetto di sé stessi, degli altri, della bellezza e dell'onestà, darà i suoi frutti. Altrimenti il rischio è il seguente: che preadolescenti ed adolescenti, lasciati in balia dell'"istruzione" e della propaganda di stato, finiscano tra le grinfie di quel canagliume rigurgitante edonisti, scervellati, disinformatori, pseudo-esperti, psichiatri prodighi di velenosi psico-farmaci, petulanti e protervi professori universitari...
Il pericolo reale è l'annullamento della coscienza, la seconda morte.
Povero zret, il fatto che i suoi libri non interessino,giustamente, a nessuno gli brucia....
ReplyDeleteAntonio, sei contento ? sono tornati i disinformatori cosi' c'e' qualcuno che legge quello che scrivi
ReplyDeletemeno male che parla pure di protervi professori. lui cos'è? .. ah già non è universitario, ecco
ReplyDeleteZret, chi è costui?
ReplyDelete"...o si occulta loro la realtà, lasciando che la scuola e le altre istituzioni plagino le menti dei bambini..."
ReplyDeleteMi piacerebbe proprio sapere cosa ne pensano i genitori dei tuoi allievi delle balle che racconti Caro Antonio Marcianò, a proposito di scie chimiche e bufale varie.
Pare che Zret abbia addirittura convinto il suo preside a fare una conferenza sul tema a scuola.
ReplyDelete... è preoccupante che la scuola italiana sia finita cosi in basso.
ReplyDeleteok sulla pagliacciata delle sciecomiche, ma se questo personaggio insegna in un istituto superiore queste baggianate la cosa è grave, ma molto grave.
conferenza su cosa....? sulle scie? se è cosi dobbiamo partecipare
ReplyDeleteZREEEEEET !
ReplyDeleteVAI A.....
No, no, molto meglio di no.
NON andare a lavorare. Resta a casa. L'Istruzione te ne sarà grata.