http://www.tankerenemy.com/2009/12/neve-artificiale.html
Neve artificiale
Nel periodo pre-natalizio sono cadute copiose nevicate in molte regioni italiane. Le temperature sono state molto rigide anche in pianura così che la neve ha ammantato non solo le dorsali montuose, ma anche le colline e le aree urbane, causando problemi alla circolazione automobilistica (su strade ed autostrade) e ferroviaria. Anche il traffico aereo ha subìto notevoli ritardi e cancellazioni di voli. A causa del ghiaccio che si forma sulle ali, molti aerei non sono decollati, poiché le scorte dello speciale prodotto utile per sciogliere il ghiaccio, stando alle fonti ufficiali, si sono presto esaurite. Nel frattempo, però, i velivoli chimici hanno continuato ad incrociare sopra le nuvole quasi certamente per indurre le abbondanti precipitazioni piovose e nevose.
A proposito della neve, molti testimoni hanno osservato che aveva una consistenza del tutto particolare: più che farinosa, era come sgranata; era poi pressoché impossibile appallottolarla. E' plausibile che si sia trattato di neve artificiale: già due anni or sono, quando nel Midwest degli Stati Uniti, cadde la neve, risultò che nei fiocchi erano inclusi acari ed insetti, molti dei quali sembravano essere il risultato di manipolazioni biotecnologiche. Alcuni di questi organismi sono in grado di sopravvivere per settimane in assenza di ossigeno.
E' stato altresì accertato che sia la neve programmata, sparata con cannoni ad hoc sulle piste degli impianti sciistici, sia la neve all'apparenza naturale, contengono il batterio Pseudomonas Syringae, usato per innalzare il punto di congelamento. E' stato rintracciato anche il batterio Pseudomonas aeruginosa, causa della polmonite. La prova incontrovertibile che dimostra l'artificialità del fenomeno risiede nei filamenti di polimeri che sono stati scorti e fotografati nei giorni scorsi: le fibre si sono impigliate ai rami degli alberi, appiccicate ai pali dei cartelli stradali, alle ringhiere dei terrazzi... Non crediamo a quegli imbonitori che spacciano questi filamenti polimerici per tele di fantomatici ragni migratori.
Ora, si deve concludere che la morsa di gelo che ha attanagliato molti stati europei è stata una manifestazione meteorologica naturale, ma non si possono escludere pesanti interventi per incrementare rovinose piogge e nevicate che sono state, in alcuni casi, il pretesto per mandare i soldati nelle città con il fine di liberare le strade principali dalla neve ivi ammassatasi. La militarizzazione strisciante del territorio si è così associata alle solite operazioni chimico-biologiche, intensificatesi in un periodo dell'anno tanto delicato, perché concomitante con gli spostamenti del periodo natalizio.
Ringraziamo l'amico S.O. per la documentazione fotografica.
A proposito della neve, molti testimoni hanno osservato che aveva una consistenza del tutto particolare: più che farinosa, era come sgranata; era poi pressoché impossibile appallottolarla. E' plausibile che si sia trattato di neve artificiale: già due anni or sono, quando nel Midwest degli Stati Uniti, cadde la neve, risultò che nei fiocchi erano inclusi acari ed insetti, molti dei quali sembravano essere il risultato di manipolazioni biotecnologiche. Alcuni di questi organismi sono in grado di sopravvivere per settimane in assenza di ossigeno.
E' stato altresì accertato che sia la neve programmata, sparata con cannoni ad hoc sulle piste degli impianti sciistici, sia la neve all'apparenza naturale, contengono il batterio Pseudomonas Syringae, usato per innalzare il punto di congelamento. E' stato rintracciato anche il batterio Pseudomonas aeruginosa, causa della polmonite. La prova incontrovertibile che dimostra l'artificialità del fenomeno risiede nei filamenti di polimeri che sono stati scorti e fotografati nei giorni scorsi: le fibre si sono impigliate ai rami degli alberi, appiccicate ai pali dei cartelli stradali, alle ringhiere dei terrazzi... Non crediamo a quegli imbonitori che spacciano questi filamenti polimerici per tele di fantomatici ragni migratori.
Ora, si deve concludere che la morsa di gelo che ha attanagliato molti stati europei è stata una manifestazione meteorologica naturale, ma non si possono escludere pesanti interventi per incrementare rovinose piogge e nevicate che sono state, in alcuni casi, il pretesto per mandare i soldati nelle città con il fine di liberare le strade principali dalla neve ivi ammassatasi. La militarizzazione strisciante del territorio si è così associata alle solite operazioni chimico-biologiche, intensificatesi in un periodo dell'anno tanto delicato, perché concomitante con gli spostamenti del periodo natalizio.
Ringraziamo l'amico S.O. per la documentazione fotografica.
Contordine compagni, dunque la neve era sgranata (e che ca@@o vuol dire?) e non farinosa. Cambiano idea in fretta i nostri esperti.
ReplyDeleteAggiungo anche che la militarizzazione di Milano si è limitata, AFAIK, ad un po' di soldatini che hanno spalato in zona Piazza Duomo e zone limitrofe. Beh, proprio nei manuali, ad esempio "Tecnica di un colpo di stato" di Luttwak: "ogni golpe che si ripetti inizia con una nevicata artificiale a cui fa seguito l'arrivo di soldati armati di ramazza. Segue soggiogamento della popolazione (a colpi di spazzettone) e instraurazione della legge marziale e coprifuoco".
Auguri a tutti di buone feste
PS: pseudoMONAs?
Mettete anche il Boston Globe fra gli occultatori ==> qui, immagine numero 20
ReplyDelete:D
@domenico.
ReplyDeleteLa rete degli occultatori ormai recluta circa 7 miliardi di persone. Gli unici rimasti fuori sono loro. E' per questo che se la prendono così tanto, non sopportano di essere gli unici rimasti tagliati fuori....
A proposito di complotti: sull'agressione (o quel che è) al Papa non è ancora venuto fuori nulla?
ReplyDeleteHo l'impressione che come sempre qui siano più pseudomonas i complottari (straker e corrado in primis) dei batteri.
ReplyDeleteSe ricordo bene lo pseudomonas Syringae è un batterio. Da oltre 40 anni si sa che la sua presenza sulle piante facilità il sopraggiungere di danni per congelamento in quanto, pare, che il batterio stesso funga na nucleo per la formazione del cristallo. Si è anche avanzta l'ipotesi che la sua presenza in atmosfera faciliti, per gli stessi motivi, la formazione di goccioline d'aqua e cristalli di ghiaccio (neve). Il motivo è sempre che il batterio funge da nucleo di condensazione.
Non so se si il batterio in questione ha un attività endotermica.
Mi pare che a metà degli anni 80 si fosse fantasticato su qualche rivista, di usare simili batteri per innevare le piste facendo "crescere" la neve invece di spararla.
Come si puo' ben vedere si trattava di pura fantasia o al più di speculazione accademica.
Ma siccome le pseudomonas complottarde la fantasia non la sanno distinguere dalla realtà, ecco che riescono a giustificare un ondata di gelo che ha investito tutta l'europa (no dico strakkino... mica solo a Sanremo faceva freddo) con qualche esperimento comportante il rilascio di non immagino quanti milioni di tonnellate di batteri.
Ultima nota, chi ha mai fatto sci fuori pista a gennaio sa benissimo che la neve a bassissima temeratura ha una consistenza e una coesione particolare, sembra di sciare in mezzo a sabbià leggerissima o a palline di polistirolo, non su della farina fredda.
Piuttosto strakkino...
ti ricordi di aver previsto poco prima di natale che ove si vedevano le scie in cielo, significava assenza di precipitazioni nei giorni seguenti?
Io ti manderei ad asciugare le cantine degli alluvionati liguri e toscani con la lingua... forse la tigre preferirebbe farti compattare gli argini con la testa.
ma dico, neanche a natale stanno zitti?
ReplyDeletee adesso che la neve al nord si sta sciolgliendo, che diranno? che era autopragrammata per sciogliersi?
primo capo
ops parte delle informazioni di cui sopra le trovate su wiki.org Quella del batterio per far crescere la neve credo fosse un articolo comparso su "La Stampa" nel 1985.
ReplyDeletearturo ha detto...
ReplyDelete[cut]....
infine voglio anche dire che la faccenda della neve farinosa e sgranata è stata notata da un pò tutti, almeno qui in toscana: da firenze a grosseto, da pisa a livorno, tutti sono stati d'accordo su una cosa....questa neve non è normale
[cut]...
26 dicembre, 2009 16:56
Ma guarda un po'... io mi trovo in Toscana da circa una settimana...
Ne avessi incontrato uno di questi pisani, grossetani o livornesi che ha commentato la consistenza della neve. A dire il vero mi sono spinto anche verso Parma e nemmeno li ho sentito nessun discorso del genere.
Arturo... Immagino tu stia aiutando i tuoi conterranei alluvionati a pulire garage e cantine. Uno come te cosi attento ai destini del mondo non farà certo passare questi giorni sdraiato sul divano davanti alla TV mentre fuori di casa c'è chi ha perso tutto.
Buon lavoro.
Fatemi capire:
ReplyDeletese piove o nevica è colpa delle scie;
se non piove o non nevica è colpa delle scie;
in mezzo alle scie ci sono i batteri per causare la pioggia;
ma ci sono anche i polimeri, e quindi i batteri non riescono a fare da nucleo di condensazione perchè inglobati dai polimeri.
Vorrei sapere inoltre a cosa servirebbero i famosi "polimeri"
Ma pur di far bastian contrario va bene scrivere qualsiasi cosa?
Un'ultima considerazione:
... sia la neve all'apparenza naturale, contengono il batterio Pseudomonas Syringae, usato per innalzare il punto di congelamento.
Cialtrone ignorante, qualsiasi cosa misceli con l'acqua non innalzerà MAI il punto di congelamento, al limite lo abbasserà; ovverosia, caro Mortimer, non avrai mai neve se la temperatura è ad esempio + 3°. Il nucleo di glaciazione è qualcosa che tende ad aggregare le microgoccioline d'acqua, ma perchè queste diventino un bel fiocco di neve la temperatura deve comunque essere al massimo zero gradi.
Ah, ma è vero, noi siamo imbonitori...
ma questi rincoglioniti oltre a non essere mai saliti su un aereo non hanno visto mai la neve
ReplyDeleteDomenica in Valleè la crosta da rigelo dava alla neve un aspetto molto particolare, sembrava glassa su una torta. Mi stupisce che i "nostri" non ci abbiano ancora dedicato un articolo (il tutto naturalmente presumendo che ogni tanto escano dal loro quartiere).
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