L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Sunday, December 27, 2009

War flames

http://zret.blogspot.com/2009/12/war-flames.html

War flames

In Afghanistan abbiamo compiuto dei sacrifici umani.(?) (S. Berlusconi)

Gli analisti oggi discutono di guerra "asimmetrica", un conflitto contro un nemico inafferrabile, subdolo: ma la definizione di "guerra asimmetrica" è solo un'altra ipocrita menzogna dei burattini che hanno appreso perfettamente la retorica orwelliana della "guerra è pace" giù giù fino alla "guerra giusta" propugnata dal lussurioso ladro di pere.

Com' è possibile confidare anche solo per un istante in queste classi dirigenti composte, nel migliore dei casi da ignavi e, quasi sempre, da satrapi sanguinari? In verità, i mercanti di morte, tutti uniti ed affiatati, hanno inventato i nemici per trascinare il pianeta nell'abisso della distruzione. Nessuno studente islamico in Afghanistan combatte le forze della coalizione: sterminata da tempo la resistenza ora, soldati innocentemente feroci, massacrano i loro commilitoni, senza saperlo. Oggi non si combattono guerre civili, ma guerre contro i civili: i loro corpi dilaniati da bombe "intelligenti", da ordigni di candidati manciuriani, giacciono nelle strade tra nugoli di mosche, in stagni di putridume. Il grido muto delle madri si schianta contro un cielo di piombo.

Chi arma i belligeranti? Banchieri in doppio petto, pingui porporati, presidenti "patrioti"... Nel mondo si dilapida un milione di dollari al minuto in spese militari: ecco perché tutti quelli che (politici, economisti, papi...) ciarlano di pace non sono credibili e suscitano solo infinito disgusto per la loro zuccherosa affettazione.

Guerra elettronica, guerra codarda combattuta da vigliacchi con i loro aerei radar e strumentazioni sofisticate per trucidare bambini inermi.

Ogni conflitto ne genera altri in una sequela infinita. Le superpotenze non mirano a vincere le guerre (come si potrebbe poi vincere, se l'avversario non esiste?), ma a straziare intere nazioni, a distruggere, ad atterrire le popolazioni. "Hanno fatto un deserto e lo chiamano pace".

La retorica bellicista esercita sempre il suo fascino sinistro sul filisteo geloso del suo unto benessere. Questa retorica martellante, ammantata di orpelli, ritmata da marce marziali, è il basso fondamentale del nostro mondo, l'unica tragica certezza in una selva di dubbi.

Alessandro Magno mise a repentaglio la sua stessa vita, pugnando in prima fila, con eroismo ed intrepidezza. Oggi i guerrafondai mandano al fronte giovani disoccupati: tornano storpi e pazzi, se tornano...

Quando l'ultimo taliban sarà snidato dalla sua grotta tra gli aridi monti afghani, allora i missili saranno puntati contro le stelle.

Fino a quando non sarà annientata questa genia di guerrafondai, avidi e crudeli, sulla Terra non si potrà costruire una società fondata sulla libertà e sulla rettitudine.

Intanto, si insegni a scuola, la fucina dei valori, il patriottismo: "Il libro in una mano, la bomba nell'altra".




6 comments:

  1. Fino a quando non sarà annientata questa genia di guerrafondai, avidi e crudeli, sulla Terra non si potrà costruire una società fondata sulla libertà e sulla rettitudine.

    Intanto, si insegni a scuola, la fucina dei valori, il patriottismo: "Il libro in una mano, la bomba nell'altra".


    Come essere in due frasi attaccate incoerenti in maniera totale. Come fai a parlare di libertà e rettitudine quando inneggi all'insegnamento dell'uso delle bombe nella frase sucessiva? Tra l'altro, ok il patriottismo (che io intendo tra l'altro come amor di patria e difesa della patria, non come attacco) ma addirittura "Il libro in una mano, la bomba nell'altra". allora torniamo al sabato fascista, ai balilla etc.

    ReplyDelete
  2. Mi piacerebbe fare un commento, ma cosa dire su un delirio illeggibile e incomprensibile che sembra più il risultato di una mente psicotica che lo sfogo di un presunto pacifista?

    ReplyDelete
  3. @Ironman
    In realtà credo zret volesse dire che si inneggia al libro e alla bomba invece di costruire una società migliore...

    Però è un asino che crede di essere un grande scrittore e non ha ancora capito che per essere grandi scrittori non devi scrivere paroloni ma scrivere bene cose comprensibili...
    Per questo si roderà sempre il fegato per il sucesso di Eco (che si fa capire anche quando scrive in italiano arcaico)mentre lui resta un emerito sconosciuto.


    Tra l'altro mi pare di capire che secondo zret i talebani sarebbero truppe di resistenza...

    Be i talebani, moltissimi dei quali non sono afgani ma pakistani, hanno si combattuto contro i sovietici, ricevendo per quello scopo molto denaro anche dall'occidente, ma hanno anche sottomesso uzbechi e tagiki con una feroce guerra civile.
    Molte, forse la maggior parte, delle truppe resistenti, i mujaidin, dopo essersi alleati con i taliban, sono poi stati da questi sopraffatti.
    Durante questa guerra civile i talebani sono arrivati a bombardare kabul.

    Definirli truppe di resistenza, oltre che da ignoranti, è anche uno schiaffo per tutti quegli afgani che magari hanno anche combattuto contro i sovietici e i vari invasori, ma che hanno visto peggiorare im modo drammatico la loro vita con la presa di potere da parte dei taliban.

    Ricordo a zret che oltre al burka, i taliban impongono, ad esempio, alle donne di viaggiare in taxi solo ALL'INTERNO DEL BAULE.

    Mi piacerebbe sapere da lui se ha mai speso 2 righe per scrivere un post contro queste imposizioni alla condizione femminile afgana.
    Condizione che, al contrario di quanto scrivono certi pseudo intellettuali, non fa parte delle loro consuetudini ma è stata imposta proprio dai taliban nella maggior parte delle regioni dell'afganista.

    ReplyDelete
  4. @Orsovolante:
    In realtà credo zret volesse dire che si inneggia al libro e alla bomba invece di costruire una società migliore...
    Sarà come dici tu (non vedo perchè dubitarne, voi li conoscete da più tempo), ma dire che si è espresso male è un eufemismo! E per fortuna che è insegnante di italiano, da come l'ha scritto si capisce diametralmente l'opposto.

    ReplyDelete
  5. Bisogna anche dire orso, che i taliban hanno fatto assasinare Massoud,il vero eroe della restistenza antisovietica, usando sicari dei loro amici di Al-Qaida. Inoltre vorrei precisare che i taliban non hanno mai combattuto contro i sovietici. Sono venuti dopo, quando i sovietici se ne sono andati. Erano e,forse lo sono ancora, una milizia costituita dall'esercito e dai servizi segreti pakistani, con il benestare, purtroppo degli USA, con lo scopo di assoggettare l'Afghanistan al Pakistan. Altro che resistenti, non sono altro che truppe di occupazione e della peggior specie, visto quello che hanno fatto e continuano a fare. Tra l'altro si nascondono vigliaccamente tra i civili.

    ReplyDelete