L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Showing posts with label Armi elettromagnetiche. Show all posts
Showing posts with label Armi elettromagnetiche. Show all posts

Thursday, April 24, 2014

Cisternino come Canneto di Caronia: divampano “misteriosi” incendi in Puglia

http://www.tankerenemy.com/2014/04/cisternino-come-canneto-di-caronia.html

Cisternino come Canneto di Caronia: divampano “misteriosi” incendi in Puglia

Wednesday, November 6, 2013

Canneto di Caronia: divampano di nuovo inspiegabili incendi e vengono esternate immani cazzate


http://www.tankerenemy.com/2013/11/canneto-di-caronia-divampano-di-nuovo.html

Canneto di Caronia: divampano di nuovo inspiegabili incendi



Tra le molteplici notizie censurate dai media ufficiali o collocate ai margini dell’informazione, menzioniamo la disastrose ed inarrestabile fuga radioattiva dal reattore di Fukushima, la cui centrale atomica fu danneggiata dal maremoto artificiale del giorno 11 marzo 2011.

I gazzettieri di regime, grazie alle loro armi di distrazione di massa, distolgono l’attenzione dai veri problemi, inebetendo l’opinione pubblica con un profluvio di disgustosi ed inutili servizi sulle beghe (finte) all’interno del P.D.L., già Forza Italia, a breve di nuovo Forza Italia e sulle beghe (finte) in seno al P.D.

Quasi sempre i fatti su cui cala lo spesso drappo del silenzio mediatico riguardano la militarizzazione, neanche tanto strisciante, del territorio e della società. Proponiamo, a tale proposito, una breve cronaca inerente alle anomalie elettromagnetiche ed agli incendi di Canneto di Caronia. Sono fenomeni riconducibili con ogni probabilità ad esperimenti e ad operazioni militari. La loro recrudescenza si può collegare alla costruzione del M.U.O.S., l’impianto atto alla gestione dei droni, gli aerei senza pilota, impiegati tra l’altro nella guerra climatica?




A distanza di nove anni si sono recentemente di nuovo manifestati strani fenomeni in Via Mare a Canneto di Caronia. Dopo gli ultimi due casi, è tornata a serpeggiare l’inquietudine fra la gente della frazione in provincia di Messina.

Nella Via Mare il tempo sembra essersi proiettato a quei giorni del 2004, giorni carichi di angoscia e di mistero. Gli inspiegabili roghi che portarono questo pugno di case alla ribalta della cronaca internazionale, sono ripresi improvvisamente. E’ una maledizione per gli abitanti di Canneto da anni costretti a convivere con questi enigmatici eventi che, dopo una tregua durata alcuni anni, sembrano aver ripreso vigore.

Il 4 ottobre scorso le fiamme si sono sprigionate dal quadro contatori di un’abitazione. Le conseguenze dell’incendio non sono state gravi, ma l’evento ha risvegliato una paura mai del tutto sopita.

La domenica successiva i sensori antincendio installati nel 2004 dalla Protezione Civile hanno rilevato un picco di energia sicché il lugubre suono delle sirene d’allarme è risuonato in Via Mare. Fra gli abitanti del piccolo abitato marinaro si è diffuso il panico.

Da qualche giorno, in loco sono tornati gli esperti dell’A.R.P.A. che stanno monitorando quanto accaduto nelle ultime settimane. I tecnici hanno montato nuove apparecchiature per rilevare campi elettromagnetici di alta e bassa frequenza con l’obiettivo di captare l’energia che, registrata dai sensori, ha fatto scattare le sirene.


Fonte: Incendi misteriosi: torna la paura, 2013

Articoli correlati:

- Fuoco dal cielo ed armi non convenzionali, 2007
- Voragini atipiche, 2013

Sponsorizza questo ed altri articoli su Facebook. Contribuisci ora!

La guerra climatica in pillole
Le nubi che non ci sono più
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

 


20 commenti vaccate di magnitudo intergalattica:

  1. SULLE SCIE... DEL RISVEGLIO (PROMO)

    TANKER ENEMY PREANNUNCIA LA REALIZZAZIONE DEL PRIMO DOCUMENTARIO PROFESSIONALE ITALIANO SUL TEMA GEOINGEGNERIA CLANDESTINA AKA SCIE CHIMICHE.
    Rispondi
    Risposte
    1. Bellissimo e speriamo sia efficacissimo.
  2. ecco un'altra che pontifica nientemeno che ti arcobaleni di fuoco orizzontali, e il bello è che sembrerebbe un sito ecologista dal sottotitolo "sarò buona con la terra", figurati se volevi essere cattiva!
    http://www.greenme.it/informarsi/natura-a-biodiversita/10451-arcobaleno-di-fuoco-fenomeno
    Rispondi
  3. La pagina ufficiale: http://www.tanker-enemy.tv/documentario.htm
    Rispondi
  4. Strane manovre nell'Impero di U.S.A.tana

    http://www.segnidalcielo.it/2013/11/05/stati-uniti-la-fema-attiva-le-linee-rosse-e-blu-davanti-alle-abitazioni-cosa-sta-succedendo/
    Rispondi
    Risposte
    1. Ecco come difendersi dalle esplosioni di asteroidi

      Per qualcosa di più grande c'è sempre masterkerd.

      Per i papaveri che si nasconderanno come i topi, avranno una grande agonia prima di schiattare.

      Staremo a vedere.
  5. IL C.I.S.U., centro ufologico di orientamento scettico-monnerista ammette che i filamenti potrebbero essere legati a sistemi per riflettere le onde elettromagnetiche.

    http://www.segnidalcielo.it/2013/11/05/inchiesta-su-misteriosi-filamenti-avvistati-nel-cielo-di-reggio/
    Rispondi
  6. La scorsa estate mi trovavo in vacanza a Cefalu', non lontano da Canneto di Caronia, nel periodo dopo Ferragosto. In due occasioni ci sono stati due fenomeni piovosi che si preannunciavano come imponenti temporali estivi, anche se poi I rovesci sono stati di entita' abbastanza modesta. Dico che si annunciavano imponenti perche' nella nottata precedente alle piogge, avvenute in prima mattinata, il cielo si illuminava tutto come un gigantesco albero di Natale. Provo a spiegarmi meglio perche' non avevo mai visto nulla di simile in vita mia e mi mancano esperienze alle quali riagganciarmi. Osservando il cielo verso il mare, quindi con una visuale ampia e aperta, si vedeva il cielo illuminarsi come a settori. Cominciava dalla destra con l'apparizione di enormi squarci di lampi non seguiti da tuoni che squarciavano l'oscurita' rendendo il cielo color viola mosto intenso . Poi il lampo silenzioso si spostava nella porzione di cielo centrale rispetto all'osservatore e ripeteva il pauroso spettacolo. Infine il fenomeno si ripeteva nella parte del cielo alla sinistra di fronte a me. L'intensita' luminosa dei lampi era incredibilmente forte e sembrava preannunciare temporali enormi e devastanti, che nn ci sono stati. Stranamente erano silenziosi, senza tuoni, e il cielo che si illuminava a settori, a intervalli regolari, mi ha fatto pensare alle luminarie di Natale. Non sono siciliana e nn so quanto questi episodi siano frequenti, io e la mia famiglia vi abbiamo assistito l'estate 2013.
    Rispondi
  7. In entrambe le circostanze in cui li abbiamo osservati, questi eventi sono durati per una oretta buona. Tutti ne siamo stati spaventati perche' sembravano eventi innaturali che preannunciavano catastrofi.
    Rispondi
    Risposte
    1. Sembrano fenomeni artificiali legati all'uso di armi esotiche. Tesla docet?

      Ciao
  8. Ciao Straker, Zret questo pezzo è per voi.

    "In via del tutto generale, la regola per ogni intento di ricerca dovrebbe essere quella di lasciarla procedere, a prescindere dai suoi risultati. Si temono forse i risultati della ricerca di Marcianò? E perché?

    Noi pensiamo che chiunque svolga una ricerca a fini pacifici e umanitari debba avere il diritto di lavorare serenamente, senza ostacoli, senza vessazioni, senza giudizi esterni. Noi crediamo che una persona degna di questo nome debba continuare ad essere, senza cadere nella trappola sociale del dover essere. Perciò crediamo anche che a nulla serve l'eliminazione di una persona, la diffamazione, la persecuzione, quando tutto il suo operato -resistenza compresa- testimonia una integrità morale che è già di per sé una forza di verità."

    http://italianimbecilli.blogspot.it/2013/11/alla-ricerca-di-rosario-marciano.html
    Rispondi
    Risposte
    1. Grazie Ron e grazie all'amico che ben ha saputo descrivere questi tempi infami.
    2. Come dicono su italianimbecilli,stanno ottenendo l'effetto opposto,avanti tutta TankerEnemy!.
  9. Qui la pagina per contribuire alla realizzazione del primo documentario professionale italiano sulla geoingegneria clandestina.
    Rispondi
    Risposte
    1. Farò la mia piccola parte,facciamolo tutti,grande idea Rosario.
      Dopo i noti accadimenti,mi sembri più carico del solito!.
  10. secondo voi è attendibile?

    http://www.nocensura.com/2013/11/ted-gunderson-ex-capo-dellfbi-sulla.html
    Rispondi
  11. Border Nights, puntata 99 (05-11-2013)

    Ospiti della puntata David Gramiccioli (spettacolo su Rino Gaetano), Giovanna Garbuio (di Josaya, tema: l'Ho Oponopono) e Rosario Marcianò (scie chimiche). Compagno di viaggio come sempre Paolo Franceschetti.
    Per domande e commenti: bordernights@webradionetwork.eu, blog bordernights.blogspot.it, gruppo Facebook border nights. Skype: border nights
    Rispondi
  12. Oggi a san marino foschia biancastra e filamenti ai pali della luce, l aria ha un odore metallicco. Stiamo messi proprio male. Forza tanker enemy. Buona giornata.
    Rispondi
  13. Ragazzi da me è davvero preoccupante. Se giri a piedi per strada ti si attaccano filamenti agli occhi. Gli alberi e i pali della luce hanno le trecce.
    Rispondi

Sunday, December 9, 2012

Attacchi EMP o tempeste solari? Risposta dal terrazzino: cagate immani

http://www.tankerenemy.com/2012/12/attacchi-emp-o-tempeste-solari.html

Attacchi EMP o tempeste solari?

Che cosa sta per accadere? Si susseguono gli allarmi a proposito di black out su scala regionale o nazionale che potrebbero lasciarci al buio, senza servizi essenziali, acqua e generi di prima necessità. Le interruzioni dell’erogazione di energia elettrica sono e saranno dovute all’attività solare o ad esperimenti militari? Sarà una sinergia tra fenomeni naturali ed indotti? E’ dilemma su cui abbiamo già indugiato in precedenti articoli.

Qui ricordiamo il recente intervento del fisico Mikio Kaku in proposito. Il controverso (e pericoloso) scienziato giapponese, nel corso della nota trasmissione radiofonica “Coast to coast”, si è soffermato sulla possibilità che la Terra attraversi, tra il dicembre 2012 ed il maggio 2013, una fase molto critica. Sarà un periodo probabilmente interessato da fenomeni cosmoclimatici molto intensi. Sono fenomeni che riguardano il plasma, i campi magnetici, le radiazioni ed altre energie sprigionate nell’atmosfera della Terra, ma anche nello spazio interplanetario e talvolta nelle regioni interstellari.

Ha asserito Mikio Kaku: “Recentemente il Sole ha dimostrato un ‘temperamento capriccioso’, con alcune eruzioni gigantesche [...]: si teme che una di queste potenti eiezioni di massa coronale possa colpire il pianeta, come accadde nel 1859, quando i flares provocarono seri danni alle comunicazioni telegrafiche”. (Ci si riferisce al cosiddetto “evento Carrington”, n.d.r.)

In effetti, aurore boreali, con i loro drappi multicolori, si sono manifestate il mese scorso in Svezia ed un episodio singolare è occorso a Novgorod. Si rammenti che le aurore polari di solito si verificano a latitudini superiori a quelle in cui sono situate la Svezia e soprattutto la Russia.

Ecco che cosa riporta un’agenzia di stampa russa.

"2 dicembre 2012, ore 20:15. In diversi distretti di Novgorod le luci si spengono per alcuni secondi dopo che nel cielo notturno è apparso un bagliore. Nel video è ripreso, per mezzo di una camera montata su un’automobile, un tratto di strada: la vettura procede lungo la carreggiata e l’autoradio è accesa. All’improvviso si scorge tra le nuvole un baleno: la musica si interrompe e tutto sprofonda nelle tenebre. Non pare sia stato il lampo di un fulmine, poiché nessun tuono è stato udito. Le autorità hanno asserito che è il problema è stato causato da un gatto..." (sic).

Ringraziamo l’amico Ron per la segnalazione relativa al black out a Novgorod.

Fonti: gismeteo, segnidalcielo [siamo a posto...]


 

Friday, November 30, 2012

Quando i falsari si appoggiano ai poveretti come wlady e/o ai loro stessi fake


http://www.tankerenemy.com/2012/11/la-luce-degli-dei.html

La luce degli "dei"

Ci potrebbero essere tutto intorno a noi delle versioni in scala ridotta del più grande riscaldatore ionosferico del mondo (H.A.A.R.P.) usate per modificare il tempo e l'atmosfera? [NO] Potrebbero esserci generatori di frequenze elettromagnetiche installati sulle linee di faglia principali, atti ad innescare terremoti? [NO] L’esercito ha sviluppato una superarma in grado di incenerire intere città con raggi provenienti dalla ionosfera? [NO] Ci sono prove che tale tecnologia esiste. [T'ho detto: NO. SEI SORDO?]

Nel lontano 1995, quando fu scritto il fondamentale saggio "Angels don’t play this H.A.A.R.P.” del Dottor Nick Begich e di Jeane Manning, l’'inventore putativo di H.A.A.R.P., lo spaventoso Bernard Eastlund, ammise che è possibile miniaturizzare tale tecnologia.

L'Aviation Week riferì che nel 2008 era stata sviluppata una versione aerea di H.A.A.R.P. e che poteva essere trasportata con un elicottero. [ovviamente nero][...]

Gli scienziati della University of California di Los Angeles e della High Power Auroral Stimulation (HIPAS), osservatorio sito in Alaska, hanno creato una nuova generazione di riscaldatori ionosferici. Questa tecnologia, nota come sistema di antenne hertziane, può eguagliare o superare la potenza di picco del sistema H.A.A.R.P. per una frazione del suo costo, sebbene la maggior parte delle implementazioni non sia in grado di produrre tutti i complessi segnali generati dalle installazioni H.A.A.R.P. classiche. [allaccia scarpa scarpa allaccia dollari sterline supercazzola brematurata come se fosse antani quintana vicesindaco]

Un'efficace antenna hertziana di dimensioni ridotte potrebbe essere collocata in un cortile. Sono questi i "ripetitori" che sono stati sistemati strategicamente in tutti i paesi del mondo in uno sforzo coordinato per modificare il tempo? [NO, te l'ho appena detto] Questi riscaldatori ionosferici possono essere nascosti in ogni dove e camuffati da impianti per l’irrigazione. [NO, NO e NO]Tutte queste antenne potrebbero essere controllate da una postazione centrale come il Lawrence Livermore National Laboratory. [...] I generatori di campi elettromagnetici possono interferire con le linee di faglia e causare un terremoto?

L'immagine in testa all'articolo è stata catturata da Google earth. Vi si vede un cerchio che è un sistema di irrigazione. Tali cerchi appaiono un po’ in tutti gli Stati Uniti, ma, come si può constatare, i suoi bordi sono irregolari e sembra che vi siano delle strutture a forma di diamante sotto il suolo. Come si spiegano queste irregolarità? [col fatto che tu e i tuoi fake, cloni e 'adepti' siete una massa di rincoglioniti]

Un esperto in materia di energia elettromagnetica, che vuole mantenere l'anonimato, [ecco il cuGGGino. Azzardo un nick, ovvero the_klutz] mi ha spiegato che gli impianti di irrigazione potrebbero occultare delle antenne installate su una linea di faglia. Possono essere usate in combinazione con altre strutture simili ad innescare un forte sommovimento tellurico.[ma piantala con 'ste minchiate, buffone]

Attraverso disastri come i terremoti, si possono ottenere giganteschi profitti ed un enorme potere politico. Nel mercato delle assicurazioni la calamità “naturali” sono fonte di immensi introiti. Segui la scia del denaro. Inoltre le dichiarazioni di emergenza e la succesiva organizzazione dei soccorsi sono un formidabile strumento per inasprire il controllo su cittadini spaventati ed alla mercé degli eventi. [ma quanto sei COGLIONE... vedi, da buon (attore) comico, dovresti aver presente il film - bellissimo - 'il monello'. Ricordi quando Chaplin manda J. Coogan a spaccar vetri per poi sostituirli? In breve: Coogan DISTRUGGE ricchezza, NON LA COSTRUISCE, anche se 'apparentemente' Chaplin 'lavora'. Non ci vogliono Samuelson, Hicks, quelli della Scuola Austriaca, Marx, Ricardo, Friedman, Modigliani, Smith, Keynes, ecc. per capirlo]


Il mio informatore [il solito cuGGGino di 'sta fava] mi ha anche riferito di ricerche in corso sui riscaldatori ionosferici che potrebbero essere impiegati per tracciare percorsi di ionizzazione atmosferica con cui generare raggi distruttivi volti a colpire bersagli sulla superficie terrestre.

In questa ed in altre diavolerie è implicata l’industria bellica Raytheon (Il Vaticano ne è azionista di maggioranza, n.d.r.). La Raytheon, che significa “raggio degli dei”, è stata acquisita dalla E-Systems, la società che ha costruito H.A.A.R.P.

La Dottoressa Judy Wood, nel suo libro "Where did the towers go?", [Judy Wood CHI??? QUESTA Wood? AHAHAHAHAHAH] suggerisce che un’arma elettromagnetica fu adoperata per il 9 11. Ella documenta che 1.400 vetture fino a un mezzo miglio di distanza da Ground Zero furono incendiate, ma gli alberi avevano ancora le foglie sui loro rami. C'erano risme di fogli di carta incombusti. Gli esseri umani stessi non furono bruciati, anche se erano coperti di cenere. Fu usato un dispositivo elettromagnetico? Se sì, come poterono dei cavernicoli dall'Afghanistan entrare in possesso di un’arma tanto sofisticata e micidiale? [cavernicoli sarete tu e tuo fratello]

Fonte: ningizhzidda [ovvero wlady il poveretto]

Articolo Troiaio originale tratto da Activistpost


Tuesday, September 18, 2012

Segnalazioni di settembre su H.A.A.R.P

http://www.tankerenemy.com/2012/09/segnalazioni-di-settembre-su-haarp.html

Segnalazioni di settembre su H.A.A.R.P

Si intitola “Scoperte scientifiche non autorizzate” il libro di Marco Pizzuti dedicato alla scienza censurata ed affossata. Il saggio, che è del 2011, ma ristampato nel giugno 2012, merita qualche riga di commento. L’autore è nato a Roma nel 1971, laureato in Giurispudenza, ex ufficiale dell'esercito, opinionista e conferenziere, è uno dei più tenaci tra i divulgatori indipendenti. Da anni svolge ricerche non allineate in ambito storico, economico, medico e scientifico. Ha pubblicato “Rivelazioni non autorizzate”, “Scoperte archeologiche non autorizzate” ed il recente “I mercanti della salute”.

Scoperte scientifiche non autorizzate” solleva molte inquietanti questioni: ripercorre la storia di Nikola Tesla, uno straordinario ed al contempo misconosciuto scienziato che, con oltre 700 brevetti rivoluzionari, ha gettato le fondamenta tecnologiche della società contemporanea. Pizzuti si sofferma poi su molti altri studiosi ribelli condannati all’oblio dall’establishment, dimostrando che l’intreccio tra scienza accademica e potere economico blocca l’umanità in uno stato di schiavitù. L’ostracismo con cui sono stati colpiti molti ricercatori “eretici” è tutt’uno con l’egemonia del sapere ufficiale e con la corte di disinformatori i cui raffazzonati “argomenti” si possono confutare conoscendo, ad esempio, gli studi di Tesla.

Scrive Pizzuti: “L’atmosfera dello strato più basso, pur essendo un isolante perfetto (dielettrico), sotto l’effetto della grande forza elettromotrice prodotte dalle bobine di Tesla conduce liberamente la corrente. L’inventore serbo notò che la conduttività cresceva molto rapidamente con il rarefarsi dell’atmosfera e con l’aumento delle tensioni elettriche, arrivando fino al punto di lasciar scorrere la corrente, come se fosse un filo di rame. Tesla affermò di aver dimostrato in maniera inconfutabile come enormi quantità di energia elettrica potevano essere trasmesse agli strati più alti dell’atmosfera senza limiti di distanza. Nell’articolo comparso sull’Elecrical review del 29 marzo 1899, egli manifestò addirittura il timore di poter incendiare l’atmosfera durante i suoi esperimenti con grandi potenze elettriche.

Sapendo quindi che la parte più bassa dell’atmosfera in condizioni normali è isolante, mentre quella più alta (la ionosfera, n.d.r.) è conduttiva, Tesla ideò una tecnica per trasmettere ed immagazzinare corrente su quest’ultima. Lo scopo era quello di rendere accessibile questa corrente da qualsiasi altra parte del globo mediante l’uso di fasci di particelle conduttive provenienti da terra. L’ingegnoso e futuristico sistema prevedeva, infatti, l’impiego di potenti prioettori di energia radiante che, ionizzando l’aria, avvrebbero creato i corridoi conduttivi necessari per portare e riprendere corrente elettrica da terra. Lo strato d’aria isolante sarebbe stato perforato così da lunghi varchi di aria ionizzata artificialmente. Nelle intenzioni di Tesla, tali “raggi canale” avrebbero consentito il collegamento tra la stazione trasmittente, l’alta atmosfera (caricata di energia) e tutte le altre stazioni riceventi a terra, compresi i mezzi di trasporto (velivoli, treni, navi) equipaggiati con il dispositivo per la reazione di tali corridoi conduttivi. L’alta atmosfera sarebbe stata così usata come un magazzino planetario di energia disponibile sempre e dappertutto per tutta l’umanità...”

Come si può constatare da questo stralcio, già alla fine del XIX secolo erano disponibili i presupposti teorici per influire sulle varie falde dell’atmosfera terrestre. Dunque è probabile che, a distanza di più di un secolo, quelle basi concettuali siano diventate una crudele realtà: si pensi agli apparati che riscaldano la ionosfera con apporti energetici cospicui. Ci riferiamo agli impianti H.A.A.R.P. che non è per nulla peregrino collegare a disastrose manipolazioni climatiche ed ai sommovimenti tellurici. Alla possibilità di scatenare sismi Pizzuti dedica il paragrafo “Terremoto a Manhattan”: le ricerche di Tesla, condotte a Colorado Springs, confluirono in un esperimento che, attraverso oscillatori in grado di entrare in risonanza con la materia, provocò una scossa il cui epicentro fu proprio il laboratorio di Tesla.

Rimanendo in tema, in “X Times” di questo mese, si può leggere un reportage a firma di Gianluca Gualtiero ed intitolato “Il dominio di H.A.A.R.P.” E’ un’inchiesta in cui è descritto un programma bellico che travalica il controllo climatico. Gualtiero conduce la sua indagine privilegiando l’analisi dei risultati conseguiti dal fisico brasiliano Fran De Aquino, secondo i termini dell’articolo elaborato dal fisico Corrado Penna.

Infine segnaliamo un corposo e documentato resoconto di Fabrizio Rendina, “Le micidiali armi di H.A.A.R.P. e D.A.R.P.A.” dove ampio spazio è consacrato al controllo mentale ed agli strumenti strategici di ultima generazione... concepiti probabilmente per sterminare l'ultima generazione.

Thursday, August 30, 2012

It's over

http://zret.blogspot.co.uk/2012/08/its-over.html

It's over


Nel desolante panorama della televisione, costituisce una decorosa rarità il programma condotto da Fausto Paravidino, "F.I.L.", "Felicità interna lorda". Paravidino, drammaturgo, regista ed attore, offre uno spaccato della realtà italiana con le sue contraddizioni ed idiosincrasie, proponendo un’antologia di reportages spesso d’annata. Più dei servizi, però, sono gli arguti monologhi del conduttore ad impreziosire la trasmissione: le parole, un po’ ironiche un po’ disincantate, echeggiano nel vuoto di una società ormai giunta al capolinea, nell’indifferenza di un mondo disgregato.

Qualsiasi azione, qualsiasi discorso oggi ha un valore epigonale. Se a poco vale una critica implacabile, caustica del sistema, non saranno certo gli approcci sentimentali o moralistici, per quanto sinceri, a cambiare le cose.

Il piano dei Fulminati procede di gran carriera: non è neppure il caso di elencare le nefandezze che il governo clandestino progetta e compie, spacciandole per iniziative a favore della collettività.[1] Lo stato "etico", tragico simulacro di quello teorizzato da Hegel, è in procinto di trasformarsi in un potere tecnocratico al di fuori del quale non esisterà uno iota.

Qualcuno si chiede per quale motivo non si riesca a deviare la rotta, evitando l’iceberg verso il quale il comandante sta deliberatamente dirigendo la nave: sono migliaia i gruppi attivi in tutto il pianeta, movimenti che provano a divulgare verità censurate e ad imprimere una svolta. Eppure non si cava un ragno dal buco: manca un coordinamento, inoltre moltissimi di questi movimenti (ad esempio, Zeitgeist, Occupy Wall Street e probabilmente Thrive) sono integrati nell’establishment che fingono di voler contrastare.

Manca infine una vera comprensione dei problemi e delle loro radici occulte, anzi sataniche. Come coinvolgere dunque gli altri che strabuzzano gli occhi acquosi, non appena esci dai confortanti binari della vulgata? Figuriamoci se riuscirebbero a concedere di rivoluzionare la rassicurante ed ingenua visione della “realtà” che si sono costruiti con tanta tenacia. Costoro, miliardi di spaventati dallo loro stessa ombra, sono una zavorra per i pochi svegli.

Così il fatalismo, lungi dal coincidere con un atteggiamento rinunciatario, assurge a distaccata lucidità, a consapevolezza dei limiti entro cui è confinato l’agire umano.

[1] Qui ci limitiamo a ventilare la possibilità che le élites di psicopatici decidano di provocare un enorme black out, per mezzo di armi elettromagnetiche, attribuendolo ad una tempesta solare.

Wednesday, August 22, 2012

Cinisi come Caronia? No. Sciacalli del terrazzino? Sì!


http://www.tankerenemy.com/2012/08/cinisi-come-caronia.html

Cinisi come Caronia?

Sit ei terra levis.

La cronaca di Ferragosto è stata funestata dalla notizia relativa ad un adolescente siciliano che è morto fulminato da una scarica elettrica proveniente, stando alle ricostruzioni ufficiali, da un microfono (vedi infra). La tragedia, che si è consumata a Cinisi, cittadina in provincia di Palermo, oltre a suscitare cordoglio, induce a riflettere sulla possibilità che non sia stato un incidente dovuto ai problemi di un impianto non a norma.

Ecco gli aspetti che inducono a nutrire delle perplessità.

- La Sicilia è, un po’ come tutta l’Italia, costellata di basi militari della N.A.T.O.: esercitazioni con l’impiego di apparati elettromagnetici potrebbero aver giocato il loro ruolo nel ferale evento.[1]
- Il M.U.O.S., l’abnorme centro radar al centro di tante proteste per l’impatto ambientale, ma soprattutto per le mortali emissioni di campi elettrodinamici, è prossimo all’implementazione.
- Gli episodi di Caronia (località in provincia di Messina) sono lì a dimostrare che esperimenti militari sono all’origine di fenomeni anomali (incendi improvvisi ed inspiegabili, malfunzionamenti di apparati elettrici ed elettronici, danni ad elettrodomestici… ). A Cannero di Caronia una commisione governativa ha potuto appurare che fasci di microonde hanno provocato combustioni ed altri incidenti.
- E’ il terzo giovane che muore folgorato nelle ultime settimane in provincia di Palermo: forse questi tre decessi non formano una sequenza casuale.

Cercheremo di approfondire.

E’ morto folgorato a diciannove anni, mentre stava cantando insieme con alcuni amici e parenti. E’ successo la notte di Ferragosto, poco prima della mezzanotte, a Cinisi, nel Palermitano. Giuseppe Canale, che era residente a Palermo in via Francesco Lucchini, una traversa di via Gustavo Roccella, stava trascorrendo la notte di Ferragosto insieme, con alcuni coetanei, in contrada Piano Cavoli nella casa al mare del nonno. La tragedia si è consumata intorno alle 23:30. Il ragazzo è stato colpito da una scarica elettrica emessa da un microfono che aveva nelle mani durante un’improvvisata esibizione canora al karaoke. Il giovane è stato trasportato all’ospedale di Partinico dove è morto per “arresto cardiocircolatorio”.


Dopo l’autopsia eseguita dal medico legale nell’ospedale di Partinico, la salma è stata riconsegnata ai familiari per i funerali. I Carabinieri della stazione di Carini hanno sequestrato l’intero impianto musicale da cui presumibilmente si è sprigionata la scarica elettrica mortale. Da una prima verifica eseguita dai militari con l’ausilio di tecnici specializzati dell’E.N.E.L., è stato accertato che l’impianto elettrico nella casa del nonno non era a norma. L’intero immobile è stato posto sotto sequestro. E’ il terzo giovane che perde la vita folgorato nelle ultime settimane in provincia di Palermo.

[1] Basi militari in Sicilia.

1. Sigonella [CT]. Principale base terrestre dell'U.S Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili statunitensi ]. Oltre ad unità della U.S. Navy , ospita diversi squadroni tattici dell'U.S.A.F.: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una.

2. Motta S. Anastasia [CT]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

3 Caltagirone [CT]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

4. Vizzini [CT]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.

5. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'U.S.A.F.

6. Isola delle Femmine [PA]. Deposito munizioni U.S.A. e N.A.T.O.

7. Comiso [RG]. La base risulterebbe smantellata.

8. Marina di Marza [RG]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

9. Augusta [SR]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

10. Monte Lauro [SR]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

11. Centuripe [EN]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

12. Niscemi [CL]. Base del NavComTelSta [comunicazione U.S. Navy]; M.U.O.S.

13 Trapani : Base U.S.A.F. con copertura N.A.T.O.

14. Isola di Pantelleria [TP]: Centro telecomunicazioni U.S. Navy, base aerea e radar N.A.T.O.

15. Isola di Lampedusa [AG]: Base della Guardia costiera statunitense. Centro d'ascolto e di comunicazioni N.S.A.

Fonti: palermo.sicilia.it, kelebekler.com

Sunday, January 15, 2012

Sonda "Phobos-Grunt": i Russi lanciano accuse circa un possibile sabotaggio attuato dagli Statunitensi per mezzo di H.A.A.R.P.

http://www.tankerenemy.com/2012/01/sonda-phobos-grunt-i-russi-lanciano.html

 

Sonda "Phobos-Grunt": i Russi lanciano accuse circa un possibile sabotaggio attuato dagli Statunitensi per mezzo di H.A.A.R.P.

Un malaugurato nuovo conflitto mondiale abbisogna di un 'casus belli': così, oltre alle tensioni nel Medio Oriente, si rinfocolano i dissidi tra Stati Uniti e Russia che paiono fronteggiarsi in un duello spaziale per mezzo di armi elettromagnetiche e cibernetiche. E' probabile che una parte degli stessi vertici militari, appartenenti alle due superpotenze, ignori che una struttura mondiale segreta sta fomentando la rivalità tra le due nazioni: il probabile sabotaggio della sonda russa Phobos-Grunt per opera di H.A.A.R.P., vendetta nei confronti di un'azione russa contro lo statunitense Goddard Space Flight Center è l'inquietante prodromo di un'escalation che potrebbe precipitare il pianeta in un'apocalittica conflagrazione?

Phobos-Grunt sta per cadere sulla Terra e lo farà nel momento in cui spesso si parte: nel weekend. Gli esperti di "Roscosmos", l'Agenzia spaziale russa, indicano come finestra probabile i giorni che vanno da sabato a lunedì, anche se il giorno che riscuote maggior favore statistico per il rientro è domenica. La sonda russa dovrebbe "arrostirsi" nell'ingresso con l'atmosfera, anche se 200 chilogrammi di materiale, probabilmente, resisteranno al tremendo calore per finire a terra. Si spera comunque che i “coriacei” frammenti finiscano la loro corsa in mare e, in questo caso, sempre secondo le proiezioni di Roscosmos, ciò potrebbe accadere nell'Oceano Indiano, a circa 1.700 chilometri a ovest di Djakarta, in Indonesia. Ma anche gli esperti russi sono ben consapevoli che, fino a che la sonda non comincerà a precipitare, nel vero senso comune della parola, sarà praticamente impossibile ogni previsione "certa".

Ad oggi, infatti, nessun supercomputer può calcolare dove precisamente la sonda sovietica precipiterà: le variabili sono troppe e le conoscenze scentifiche sono, pur con tutta la presunzione umana, ancora poche per avvicinarsi alla "preveggenza". Quello che, però, si sa per certo è che Phobos-Grunt, sonda lanciata il 9 novembre verso la misteriosa luna Phobos di Marte, tornerà sulla Terra con un peso di circa tredici tonnellate, di cui dieci sono di carburante molto tossico (dimetilidrazina asimmetrico e tetraossido di diazoto) e, nelle tre che rimangono, oltre alla sonda vera e propria ed ad un piccolo satellite cinese, trovano anche ospitalità pochi grammi di Cobalto-57 (ovviamente radioattivo) ed un po' di microrganismi, non si capisce, però, bene quali, che sarebbero dovuti essere stati usati per esperimenti di resistenza su Phobos e che ora torneranno "a casa" (esperimento della Planetary Society).

Ma come può fallire, si chiedono i più, nel 2011 una missione come Phobos-Grunt, con una sonda che, improvvisamente, ritrasmette dati corrotti anche quando, miracolosamente, gli si riesce a richiedere dei semplici dati telemetrici? [...] Non si possono ignorare i motivi "non ufficiali" del fallimento, ragioni che le stesse autorità russe lasciano "trasparire" da interviste e dichiarazioni.

Ad esempio, si leggono in un'intervista al quotidiano "Izvestia" di qualche giorno fa, le dichiarazioni di Vladimir Popovkin, presidente dell'Agenzia spaziale russa che asserisce: "I frequenti fallimenti dei nostri veicoli quando volano sul lato della terra opposto alla Russia - dove non li vediamo e non riceviamo letture di telemetria dalla strumentazione di bordo - sono inspiegabili". Vladimir Popovkin ovviamente mette le mani avanti, nascondendo la mano, anche se il sasso lanciato è già in orbita: "Io non voglio accusare nessuno - afferma il presidente dell'Agenzia spaziale russa -, ma oggi esistono sistemi molto potenti per pregiudicare il funzionamento di un veicolo spaziale ed il loro possibile uso non può essere escluso". Sulla stessa linea, ma con un ragionamento più "strutturale" è anche Nikolai Rodionov, tenente generale in pensione, ex comandante del sistema di "allerta precoce" dei missili balistici durante la Guerra fredda. Rodionov getta un po' di benzina sul fuoco.

Secondo l’ufficiale, infatti, la recente ondata di fallimenti delle missioni russe potrebbe non essere causata necessariamente da un attacco "deliberato". I "fallimenti inspiegabili" come quello di Phobos-Grunt potrebbero essere dovuti, secondo l'ex generale, all'alta potenza elettromagnetica di "attrezzature terrestri" situate "in altri Paesi". Rodionov spiega, senza fare nomi, che, per esempio, in Alaska (cioè gli Stati Uniti d'America) è installato un enorme impianto di antenne (cioè H.A.A.R.P. - High Frequency Active Auroral Research Program) le cui irradiazioni possono influire sulla ionosfera, lo strato superiore dell'atmosfera terrestre. Guarda caso, sostiene Nikolai Rodionov, Phobos-Grunt è passato sopra l'Alaska e, visto che la Russia non può seguire il satellite, perché in un punto cieco per il sistema di trasmissione, le autorità russe potrebbero solo ipotizzare che il satellite, in una zona della ionosfera molto disturbata, potrebbe avere avuto dei problemi "se non di tutto l'apparato - precisa l'ex generale -, almeno di qualche suo componente".

Sono componenti che, ricorda Rodionov non sono più di filiera totalmente russa (come ai bei tempi dell'U.R.S.S., avrà forse pensato), ma in gran parte prodotti da Stati Uniti e Canada. Ma non sono solamente i Russi a lanciare accuse più o meno velate. Per molti si combatte davvero una nuova Guerra fredda in corso tra le nazioni, basata su tecnologie informatiche estremamente complesse. Una notizia sfuggita ai più, infatti, è che anche per il satellite ROSAT (il Röntgensatellit dedicato alla memoria di Wilhelm Röntgen, lo scopritore dei raggi X), precipitato il 23 ottobre dell'anno scorso, si nutre un forte dubbio di sabotaggio. Questa volta i sospettati sarebbero proprio i Russi, rei di aver colpito i sistemi computerizzati per il comando ed il controllo del Goddard Space Flight Center. Il danneggiamento sarebbe avvenuto attraverso un’intrusione informatica.

Zerca Majlovich

Fonte: www.mainfatti.it

Saturday, January 14, 2012

Arkansas: cadono migliaia di merli dal cielo alla vigilia del 2012

Sanremo: di uccelli ne sono caduti 2, ma tanto tempo fa.

http://www.tankerenemy.com/2012/01/arkansas-cadono-migliaia-di-merli-dal.html

Arkansas: cadono migliaia di merli dal cielo alla vigilia del 2012

1 gennaio 2012 - Beebe, Arkansas (Stati Uniti) - Migliaia di merli dalle ali rosse si sono schiantati su una cittadina nel centro dell'Arkansas, Beebe, alla vigilia dell’anno appena passato. E’ sbalorditivo, ma si è ripetuto l’identico evento del principio del 2011, quando fu diffusa la notizia relativa alla misteriosa strage di pennuti occorsa proprio a Beebe.

La moria aveva spinto le autorità del piccolo centro ad imporre il divieto di sparare fuochi d'artificio sabato sera in occasione dei festeggiamenti per il 2012. Il divieto è stato rispettato, dunque non è quindi plausibile che i fuochi siano i responsabili dell’ecatombe.

Come sempre, gli “esperti” hanno cominciato ad astrologare sulle cause della moria: qualcuno invoca l’inversione del campo magnetico terrestre, altri individua, contro ogni evidenza, negli spettacoli pirotecnici la causa della carneficina. L’anno scorso l’ipotesi dell’avvelanamento fu esclusa, dopo che fu eseguita l’autopsia sui merli.

Come già ipotizzammo, è più probabile che siano state impiegate armi esotiche (H.A.A.R.P.?) per inaugurare il nuovo anno: la ricorrenza sembra essere stata “celebrata” con un rito sanguinario, l’ennesima ostentazione di una tecnologia diabolica per opera del governo segreto.

N.B. Le informazioni sono state desunte da un articolo pubblicato da Terrarealtime, pezzo che è stato rielaborato ed integrato.

Per approfondire, Timothy Bancroft-Hinchey, Che cosa sta succedendo?, 2011 nonché Felce e mirtillo (Stefano) su H.A.A.R.P., scie chimiche e controllo mentale, 2011

Thursday, December 15, 2011

Il NO del Politecnico di Torino al MUOStro di Niscemi (di Antonio Mazzeo)

http://straker-61.blogspot.com/2011/12/il-no-del-politecnico-di-torino-al.html

Il NO del Politecnico di Torino al MUOStro di Niscemi (di Antonio Mazzeo)


La stazione di telecomunicazioni MUOS (Mobile User Objective System) comporta gravi rischi per la popolazione e per l’ambiente tali da impedirne la realizzazione in aree densamente popolate, come quella adiacente la cittadina di Niscemi (Caltanissetta). Ad affermarlo sono Massimo Zucchetti, professore ordinario di Impianti Nucleari del Politecnico di Torino e research affiliate del Massachusetts Institute of Technology (USA) e Massimo Coraddu, consulente esterno del dipartimento di Energetica del Politecnico ed ex ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

I due studiosi hanno analizzato i possibili rischi per la salute della popolazione dovuti all’irraggiamento diretto del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare USA, e i danni che le emissioni possono provocare all’ambiente circostante. I risultati, estremamente inquietanti, sono contenuti in un report consegnato qualche giorno fa all’amministrazione comunale di Niscemi. Il sindaco, Giovanni Di Martino, lo ha immediatamente inviato al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, chiedendogli di sospendere l’autorizzazione concessa per installare il terminale MUOS all’interno della zona naturalistica protetta “Sughereta di Niscemi”, inserita nella rete Natura 2000 come sito di interesse comunitario (SIC ITA05007). La Regione aveva autorizzato i lavori l’1 giugno scorso, basandosi su una sommaria certificazione della sostenibilità ambientale del MUOS da parte della facoltà d’Ingegneria dell’Università di Palermo. Ma per il Politecnico di Torino, i rischi delle antenne satellitari “sono stati sottovalutati, o del tutto ignorati” dai docenti siciliani (gli ingegneri Luigi Zanforlin e Patrizia Livreri) e dagli “esperti” nominati dalle forze armate statunitensi.

Secondo i dati tecnici forniti dalle autorità militari, il sistema di telecomunicazione MUOS consiste in tre grandi antenne paraboliche (due continuativamente funzionanti e una di riserva) per le trasmissioni in banda Ka verso i satelliti geostazionari, più due trasmettitori elicoidali in banda UHF, per il posizionamento geografico. Le antenne paraboliche di 18,4 metri di diametro hanno frequenze di trasmissione di 30-31 GHz e 20-21 GHz di ricezione; la potenza è di 1600 W, mentre l’altezza del centro radiante rispetto al suolo è di 11,2 metri. Le frequenze di trasmissione e ricezione delle antenne elicoidali (4 metri di lunghezza e 33 cm di diametro) vanno da i 240 ai 315 MHz, la potenza è di 105 W, mentre l’altezza del centro radiante è di 3,7 metri. “Si tratta di informazioni assai carenti”, affermano gli studiosi del Politecnico. “In nessuna delle relazioni note sono indicati per le due tipologie di antenne il tipo di trasmissione (se a onda continua o impulsata e l’eventuale forma dell’impulso). Nel caso delle grandi antenne paraboliche non è poi indicato il diagramma polare completo, con esatta localizzazione dei lobi”.

“Incompleti e affetti da innumerevoli incongruenze” sono pure i dati relativi alle emissioni del sistema MUOS e quelli riferiti ai rischi associati all’eventuale realizzazione della stazione di trasmissione. Nel loro studio, i professori Zucchetti e Coraddu segnalano che nel caso dei trasmettitori con antenna parabolica, “la maggior parte dell’energia radiante emessa è concentrata in uno stretto fascio principale, con un’apertura angolare di qualche decimo di grado, che in condizioni normali di funzionamento è puntato verso il cielo con una inclinazione minima rispetto all’orizzonte di soli 17°”. Date le caratteristiche di questi sistemi, il “limite di attenzione” per le esposizioni prolungate deve essere calcolato in un raggio di 1,13 Km dai trasmettitori, mentre il “limite del valore per la compatibilità elettromagnetica” raggiunge i 6,9 Km. L’abitato di Niscemi si trova però a distanze comprese tra 1 e 6 Km rispetto le parabole del MUOS e dunque interamente nella zona di campo vicino delle antenne. “La realizzazione del MUOS potrebbe portare dunque a un incremento medio dell’intensità del campo in prossimità delle abitazioni più vicine pari a qualche V/m rispetto al livello esistente, con la possibilità del verificarsi di punti caldi, con un incremento del campo nettamente superiore”, scrivono i due ricercatori.

In conseguenza sono assai gravi i rischi per la salute umana generati dalle microonde delle antenne. “Si tratta di effetti acuti, legati a esposizioni brevi, a campi di elevata intensità; e di effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di intensità inferiore”, spiegano Zucchetti e Coraddu. “I primi sono essenzialmente legati all’esposizione diretta al fascio principale emesso dalle parabole MUOS, che può avvenire in seguito a un malfunzionamento o a un errore di puntamento. Ciò può provocare danni gravi e permanenti alle persone accidentalmente esposte a distanze inferiori ai 20 Km., e ciò significa che l’eventualità di una esposizione diretta al fascio riguarda l’intera popolazione di Niscemi e va considerata come il peggiore incidente possibile”. I danni più frequentemente riportati sono dovuti all’ipertermia con conseguente necrosi dei tessuti e l’organo più esposto è l’occhio (cataratta indotta da esposizione a radiofrequenze o a microonde). “Le persone irraggiate accidentalmente potrebbero subire danni gravi e irreversibili anche per brevi esposizioni”, aggiungono gli studiosi.

Per il Politecnico di Torino, la realizzazione del sistema MUOS “incrementerà necessariamente le emissioni esistenti” a Niscemi. “Nel valutare gli effetti dovuti a esposizioni prolungate occorre tener conto che l’abitato già ora è investito dalle emissioni prodotte dalla stazione Naval Radio Transmitter Facility (NRTF), in una misura superiore ai limiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana”. Il sito prescelto per il terminale terrestre del nuovo sistema satellitare si trova infatti all’interno di uno dei maggiori centri di telecomunicazioni della US Navy nel Mediterraneo, attivo da più di vent’anni e caratterizzato da intenso elettromagnetismo. Nella stazione sorgono 41 antenne radiatori verticali, 27 delle quali attualmente in funzione, operanti nella banda HF (High Frequency, frequenza 3-30 MHz e lunghezza d’onda 10-100 mt), per le comunicazioni di superficie; più un’antenna in banda LF (Low Frequency, frequenza 43 KHz e lunghezza d’onda di 6,98 Km), per le comunicazioni sotto la superficie del mare. “Le rilevazioni delle emissioni elettromagnetiche generate dalla stazione NRTF – scrivono Zucchetti e Coraddu - effettuate dall’ARPA Sicilia con strumentazione e procedure non del tutto adeguate, in un periodo compreso tra il dicembre 2008 e l’aprile 2010, hanno evidenziato un sicuro raggiungimento dei limiti di sicurezza per la popolazione ed anzi un loro probabile superamento”.

Per gli studiosi, la situazione reale delle emissioni elettromagnetiche sarebbe ancora peggiore di quella evidenziata dall’agenzia siciliana per la protezione dell’ambiente. “I misuratori utilizzati dall’ARPA (centraline PMM 8055S, banda passante 100 Khz - 3 GHz in modalità Wide Band, 100 KHz-860 MHz in modalità Low Band) non sono sensibili alle emissioni dell’antenna in banda LF alla frequenza di 43 Khz (quasi 7 Km di lunghezza d’onda)”, scrivono Zucchetti e Coraddu. “La potenza di picco del trasmettitore VERDIN (VLF Digital Information Network per le comunicazioni con i sommergibili in immersione) dell’NRTF di Niscemi, può variare infatti da 500 a 2000 KW. Valori estremamente elevati che non consentono certo di trascurare o sottostimare sistematicamente questa componente nella valutazione complessiva”.

Sempre secondo i due ricercatori, le misurazioni dell’agenzia siciliana per l’ambiente non sarebbero state “neppure del tutto conformi” alla procedura prevista dalla legislazione che prevede di effettuare le rilevazioni quando tutte le sorgenti siano in funzione alla potenza massima. Ciò non è stato possibile a Niscemi dato che quasi la metà delle antenne, come ammesso dalle autorità militari USA, erano spente al momento delle rilevazioni.

“L’incremento del livello di campo emesso nella stazione NRTF con l’entrata in funzione dei trasmettitori del MUOS avrà come conseguenza un incremento di rischio, per la popolazione residente nella zona, di contrarre vari tipi di disturbi e malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico, come evidenziato in numerosi studi epidemiologici”, affermano Zucchetti e Coraddu. A ciò si aggiungeranno tutta una serie di effetti negativi sull’ambiente circostante, del tutto trascurati dalle valutazioni della facoltà d’Ingegneria di Palermo e dai tecnici statunitensi. “La stazione del sistema satellitare è stata progettata all’interno di un’area protetta e occorre quindi valutare le conseguenze dell’irraggiamento sulle specie tutelate. Si può evidenziare un rischio elevato per l’esposizione degli uccelli al fascio principale emesso dalle antenne paraboliche, che può risultare anche fatale, in quanto essi hanno una maggiore vulnerabilità agli effetti acuti delle microonde rispetto agli esseri umani”. Altri esseri viventi fortemente vulnerabili alle microonde sono gli insetti impollinatori, le api in particolare, che vengono disturbate da livelli di campo dell’ordine di -1 V/m. “I disturbi indotti dalle microonde impediscono alle api di sciamare regolarmente e costruire il nido, portando così a una grave riduzione della popolazione, con ripercussioni a catena sulla flora e sull’intera catena alimentare”, scrivono i due ricercatori.

“Per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente - concludono Zucchetti e Coraddu - non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici presso la stazione NRTF di Niscemi, e anzi occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione, secondo la procedura a conformità prevista dalla legislazione italiana”. Una copia del rapporto del Politecnico di Torino sul pericolo MUOS sarebbe già sul tavolo del neo ministro dell’Ambiente. I tempi stringono. Le antenne potrebbero essere montate già nei prossimi giorni…
Ti potrebbero anche interessare: