L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

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Monday, April 8, 2013

Children and chicken

http://zret.blogspot.co.uk/2013/04/children-and-chicken.html

Children and chicken

Viene una stretta al cuore, quando vediamo dei bimbi. In quale mondo sono stati scaraventati! Tutto in loro - i lineamenti, lo sguardo, la mimica, le manine... - sprigiona freschezza e curiosità. Il loro egocentrismo è innocente, i loro capricci sono simpatici, la loro esuberanza è mescolata alla timidezza, la loro prepotenza mite.

Viene una stretta al cuore, perché sappiamo che, nella stragrande maggioranza dei casi, la natura sorgiva della puerizia sarà snaturata. Contraffatti dalla tecnologia ed indottrinati a puntino, ignoriamo quanti saranno gli adolescenti e, in futuro, le donne e gli uomini che manterranno quanto di più prezioso è custodito nel cuore della vita.

Li attende il limbo dell’indifferenza dove la spina del dubbio ed il pungolo della domanda, privilegi dell’Uomo veramente degno di questo nome, sono estratti con un’anestesia i cui effetti si protraggono sino alla fine.

Li attende un’esistenza fittizia, vuota, plastificata, se saranno fortunati. Se non lo saranno, ingrosseranno le schiere degli infermi, degli abusati, degli sfruttati, dei rapiti... Costoro, defraudati dell’infanzia, diverranno ex abrupto adulti in una società adulterata.[1]

Se volessimo dare un consiglio alle nuove generazioni, potremmo suggerire di non rinunciare mai alla meraviglia, sia intesa anche come turbato sbigottimento di fronte all’enigma dell’universo.

Il giorno in cui sarà morto lo stupore, morrà l’ultimo uomo.

[1] Ogni anno in tutto il mondo scompaiono decine di migliaia di bambini: di loro si perde ogni traccia. Purtroppo spesso sono vittime di depravati satanisti o di mercanti di organi. E’ una tragedia di cui non si occupa seriamente quasi nessuno. Chi denuncia la collusione di frange statali in questo abominio è, nel migliore dei casi, bollato come paranoico.

Thursday, July 19, 2012

VADEMECUM SU COME POTER RIFIUTARE LE VACCINAZIONI PEDIATRICHE


Vi potrò sembrare un po' maniaco, sull'argomento "vaccini", ma non riesco a contenermi, quando m'imbatto in queste cazzate sul web. Nello specifico: invito le persone che abboccano a queste minchiate pericolose per la salute (che oltretutto riguardano dei ragazzini) a inviare un'altra raccomandata/liberatoria di questo tenore 'non ho intenzione di far vaccinare mio figlio, e se si ammalasse di polio/morbillo/rosolia/ecc. pagherò DI TASCA MIA le spese mediche derivanti. PUNTO.' Con buona pace degli straccioni antivaccinisti e dell'avv. Crea.
tdm

http://saluteolistica.blogspot.it/2012/07/vademecum-su-come-poter-rifiutare-le.html

VADEMECUM SU COME POTER RIFIUTARE LE VACCINAZIONI PEDIATRICHE

Mentre incalza a Rimini la guerra per aumentare a forza la copertura vaccinale della popolazione, con lauti premi in denaro ai medici pediatri "virtuosi", sono numerose le famiglie che mi scrivono ultimamente per avere ragguagli su come manifestare alle autorità sanitarie il dissenso alle vaccinazioni pediatriche per i propri figli. 

Premesso che tale pratica è ormai del tutto legittima, in forza della mutata sensibilità collettiva nei confronti di tale tematica (leggi qui per i dettagli; anche l'obbligo scolastico può essere tranquillamente assolto dai non vaccinati), eccovi un vademecum per poter esercitare il diritto alla obiezione vaccinale in modo corretto, e senza conseguenze giuridiche di rilievo (a parte una possibile mini multa, che molte Regioni ormai nemmeno applicano o hanno abolito...). 

Prima di tutto, è necessario che il dissenso alle vaccinazioni sia scritto (raccomandata con ricevuta di ritorno) e motivato. 

Quando arriva la comunicazione dell'incontro fissato per le vaccinazioni, rispondete al mittente dichiarando, entrambi i genitori, la volontà di non voler vaccinare i propri figli, per le ragioni che seguono:
1)  mancata allegazione dei foglietti illustrativi (c.d. bugiardini) dei vaccini, oltre che mancata precisa indicazione dei lotti vaccinali completi di tutti i dati identificativi dei farmaci che si intenderebbero utilizzare;

2) come conseguenza di 1), mancata indicazione precisa dei rischi alla salute e delle comuni reazioni indesiderate legati ai vaccini, e mancata promozione della conoscenza della legge 210 del 1992 in materia di danno da vaccino, che deve essere obbligatoriamente portata a conoscenza delle famiglie prima della profilassi vaccinale;

3) impossibilità oggettiva per la ASL di adempiere alla normativa nazionale sulle vaccinazioni obbligatorie, perchè sprovvista delle dosi monovalenti degli unici vaccini obbligatori nel nostro Paese, ossia antipolio, antiepatie B antidifterica ed antitetanica;

4) mancata effettuazione di test preventivi di tipo genetico, immunitario, allergologico e di ricerca di intolleranze alimentari su genitori e bambino, indispensabili per verificare una possibile idiosincrasia ai vaccini dell'organismo del soggetto ricevente (cliccate qui per maggiori informazioni a riguardo).
Ovviamente, non dovete presentarvi all'incontro indicato nella comunicazione della ASL, nè firmare alcun modulo o prestampato, ma limitarvi a spedire la vostra lettera raccomandata.

In alcune Regioni e territori ci sono specifiche normative a tutela degli obiettori, ma questa procedura ha valore per tutto il territorio nazionale.


fonte: http://lalternativaitalia.blogspot.co.uk/

 SI VEDA ANCHE:

Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazion

Le Vaccinazioni Pediatriche  QUI PER ACQUISTO: Le Vaccinazioni Pediatriche-Revisione delle conoscenze scientifiche


Thursday, June 9, 2011

Il lago

http://zret.blogspot.com/2011/06/il-lago.html

Il lago

“Il lago” è un introspettivo racconto di Ray Bradbury. Un bambino trascorre l’infanzia in una località, Lake Bluff, sulle sponde del lago Michigan: l’evento destinato a segnare il protagonista per tutta la vita è l’annegamento di una sua coetanea ed amica, Tally. E’ una strana morte, poiché la bimba, bionda e delicata, affoga, immergendosi a poco a poco nell’acqua quasi per immolarsi, con il bagnino che invano tenta di convincere Tally a venir fuori. Il corpo non viene più ritrovato. Gli anni passano: il protagonista si laurea e si sposa con Margaret, una solare californiana. Un giorno l’uomo torna nei luoghi della sua puerizia, attratto dalla voce del passato: scorge un bagnino che, avvicinandosi alla riva, porta un sacco grigio con dentro il corpo di una bambina. E’ Tally, offertasi allo spirito del lago in un gesto oblativo. Dove il bagnino ha trovato la salma, il protagonista vede un castello di sabbia costruito a metà, proprio come li modellava con Tally. Vicino al castello si allungano piccole orme che vengono dall'acqua e là spariscono.

La novella è un intreccio tra mondo “reale” ed una dimensione misteriosa dell’universo: ponte tra i due piani è l’infanzia, età magica ed incantata che svela all’animo l’inquietante enigma dell’esistenza. Lungi dall’essere un’età dell’oro, per Bradbury è una porta sul destino, un luogo pervaso di turbamenti ed inquietudini dove aleggiano silenziosi interrogativi: “L’unico modo che un bambino ha per essere solo è nella mente”.

E’ come se gli occhi interiori percepissero i fili invisibili che intrecciano passato, presente e futuro, gli slanci del cuore e l’arazzo indecifrabile della sorte. L’autore, in bellissime ed intense sequenze, trasfigura gli ambienti in cui sono collocati gli avvenimenti, spesso velandoli di una pensosa malinconia: “Ritagliarono il cielo a mia misura e lo gettarono sul lago Michigan… Guardai le onde che salivano sulla spiaggia e si ritraevano…. Tutti i baracchini degli 'hot dogs' erano stati chiusi con assi di legno dorato che sigillavano dentro l’odore di senape, cipolle e carne della lunga estate gioiosa. Era come rinchiudere l’estate in una serie di bare. … I treni hanno memoria corta: presto si lasciano tutto alle spalle. Dimenticano i campi di granoturco dell’Illinois, i fiumi dell’infanzia, i ponti, i laghi, le vallate, le casette, i dolori, le gioie, li sparpagliano dietro di sé e loro si appiattiscono nell’orizzonte”.

Lo spazio si polarizza nell’antitesi tra la brumosa, intimista Nuova Inghilterra e la finta West Coast: è una distanza che è un solco incolmabile.

Le stagioni si susseguono fino a quando, tramontata l’adolescenza, i giorni si schiacciano nella routine e nell’inautenticità: estranei a sé stessi ed agli altri, ci si può solo ripiegare nostalgici su un tempo perduto per sempre, eppure perennemente vivo, perché cristallizzato nella morte: “Pensai: la gente cresce. Io sono cresciuto, ma ella non è cambiata. E’ ancora piccola, ancora giovane. La morte non permette di cambiare. Ha ancora i capelli d’oro. Sarà giovane per sempre ed io l’amerò per sempre, oh Dio, l’amerò per sempre”.

L’istante di senso è nella fedeltà all’unico amore vero, quello non ancora neppure sfiorato dalla consapevolezza della vanità di tutte le cose.


Sunday, September 19, 2010

Scie chimiche nel film CARS della Disney

E aspettate che si accorga che in Cars le automobili parlavano e vedrete cosa tira fuori. Dalle mie parti si dice: "puvrin..."

http://ilsole24h.blogspot.com/2010/09/scie-chimiche-nel-film-cars-della.html

Scie chimiche nel film CARS della Disney

traduzione dell'articolo - "In chemtrails Disney Cars Movie"

Jeff

Stavo guardando questo film con mio nipote e stavo quasi per cadere dal divano. Circa 43 minuti dall'inizio del film, si svolge una gara tra due auto nel deserto. Nel cielo si possono vedere chiaramente le impetuose scie chimiche che attraversano il cielo e intorno a loro le nuvole normali.

Ho preso qualche screenshot per voi da verificare. Il lavaggio del cervello è iniziato in anticipo in questi giorni.

Dio ci protegga!

Fate attenzione,
Dan B










Evidenziato con il contrasto per renderlo più visibile

Saturday, July 10, 2010

Crollo

http://zret.blogspot.com/2010/07/crollo.html

Crollo

Rido se vedo un bimbo che la mano
schiuda nel vuoto,
credendo di posarvi un qualche oggetto;
non rido piú se noto
che a me pur similmente accade
che nel vano del tempo crolli ogni desio nascente,
ogni nascente affetto.


Nella lirica "Crollo" di Luigi Pirandello è contenuta in nuce la celebra poetica nota come "Umorismo", ossia sentimento del contrario, risultato della coscienza che, nella vita, comico e tragico coesistono. L'autore, le cui poesie, spesso misconosciute nel loro valore stilistico ed introspettivo, svelano una dolente sensibilità, instaura un parallelo-antitesi tra l'infanzia e l'età adulta: il bimbo, credendo di poter appoggiare nel vuoto un oggetto, apre fiducioso la mano su di esso, ma l'oggetto fatalmente cade. Consapevole dell'assurdità del gesto, lo scrittore sorride, ma presto l'ilarità si spegne, poiché egli si accorge che, nell'immagine del fanciullo, si rispecchia la sua condizione esistenziale imperniata sull'illusione di costruire qualcosa di stabile.

Così "ogni desio nascente, ogni nascente affetto" crollano: il chiasmo stringe sogni e speranze in un abbraccio mortale. Il nulla è la sostanza della vita, l'inconsistente base su cui erigiamo caduchi edifici di chimere. Gli anni precipitano nell'abisso del non-senso e la tenerezza, con cui l'autore contempla la puerizia, si impregna di amaro.

La chiave interpretativa del testo è il titolo, "Crollo", immagine dell'improvviso sgretolarsi di un mondo e sia un evento esteriore o una muta, ma non meno dolorosa, rovina interiore. La somiglianza fonica tra “crollo” e “nulla”, parola evocata nel "vuoto", inutile superficie del niente, radica il fragile tempo umano nel substrato della perdita.

Pirandello, nei suoi versi accorati e schivi, descrive la caduta repentina e traumatica nell'abisso, ma spesso il tempo erode un po' alla volta aneliti ed affetti: il disfacimento avviene per gradi, in modo quasi inavvertito.

Così continuiamo a (sopra)vvivere, quasi ignari del dolore che abita nella gioia fugace, della morte che alberga nella nascita.

Di questo al destino siamo infinitamente grati.