L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Thursday, May 30, 2013

Dendron

http://zret.blogspot.co.uk/2013/05/dendron.html

Dendron

Davvero dovremmo imparare molto dagli alberi, creature duplici con le radici piantate nel terreno e la chioma protesa nel cielo. Gli alberi si accontentano di poco: un po’ d’acqua, sole e terra. Donano molto: frescura, frutti, legno per gli usi più diversi, soprattutto bellezza. Tenacia, resistenza alle intemperie, parsimonia sono le loro precipue virtù.

Non è un caso se i miti arcaici si incentrano su alberi dal valore emblematico: l’Yggdrasil dei Germani, gli alberi biblici. Axis mundi e Gnosi, anche il Segreto della vita. E’ noto che il termine “druida”, l’iniziato dei Celti, versato nella magia e nella divinazione, discende da due radici indogermaniche che designano rispettivamente la quercia e la sapienza: "dru" e "wid". Le driadi, le ninfe greche degli alberi, traggono il loro nome da "drys", quercia. I popoli antichi godettero di un rapporto privilegiato con la flora: numerosi racconti ellenici lo dimostrano. Si pensi a Dafne tramutata dal dio Apollo in un lauro. Naturalmente essi sentivano che le piante, oltre ad essere vive, erano sacre. La metamorfosi in albero di Dafne, di Ciparisso… è metanoia.

Bernardo di Clairvaux, il monaco cistercense che introdusse il culto della Vergine nera in Europa, soleva ripetere di aver appreso più dagli alberi che dai libri. Come non concordare? Non sono conoscenze empiriche, ma simboliche: forse Bernardo era ancora capace di dialogare con le creature arboree, di captarne le parole mistiche. A Dodona, in Tessaglia, profetava un venerando oracolo di Zeus: egli prendeva gli auspici, ascoltando lo stormire delle fronde di una quercia sacra al dio egioco. I venti erano le dita, le foglie gli strumenti.

Nell’"Odissea" gli alberi sono radicati nell’immaginario: le piante che crescono sull’isola di Ogigia alludono al mondo occultato oltre il mondo, come il nome della ninfa Calipso, la Nasconditrice che offre al Laerziade l’unica forma di immortalità cui può aspirare l’uomo. Il nòstos dell’eroe omerico è ritorno alle radici, al talamo condiviso con Penelope, più alter ego (Anima?) dell’Itacense che consorte. Il letto nuziale è intagliato nel poderoso tronco di un olivo, pianta peculiare della cultura-coltura mediterranea. L’albero della nave, cui Odisseo è strettamente legato durante la navigazione presso l’isola delle Sirene, è salvezza.

Poiché la maggior parte dei vocaboli botanici appartiene al substrato delle etnie pre-indoeuropee, matriarcali, essi sono femminili in un senso profondo, viscerale, non solo morfologico. D’altronde la morfologia è, in una certa misura, scienza dell’essere. Il genere femminile associato ai nomi degli alberi nell’idioma latino è il vestigio di un antico culto, di un pristino, obliato spirito. In principio era la Generazione.

La morte degli alberi è la fine della Terra. Ancora prima che essi fossero reificati e ingegnerizzati, erano scomparsi dall’orizzonte culturale, eclissati da un ego sempre più egocentrico. Una superstite consonanza con l’universo vegetale si avverte ancora in Pascoli e nel panismo dannunziano. Sebbene con modi estetizzanti, D’Annunzio è capace di sintonizzarsi con il ritmo segreto della flora: il suo superomismo, però, lo induce ad umanizzare la natura più che a naturalizzarsi in essa.

E’ sintomatico che, chiuso nella sua visionaria cecità, fu Stevie Wonder nel concept album “Journey through the wonderful world of plants” a carpire i palpiti ed i suoni inavvertiti, i colori del buio. E, però, l’ultimo anelito verso la verde armonia.

Osserviamo: la simmetria radiale degli alberi ritenuti preistorici, come le auracarie, si differenzia dalla simmetria bilaterale delle angiosperme che si diramano, attraverso biforcazioni di biforcazioni, in un movimento teoricamente infinito.

E’ proprio nella tensione inesausta ed inappagata verso l’infinito che gli alberi paiono manifestare la loro essenza. E’ proprio il rattrappimento della coscienza umana, oggi rimpicciolita in un moncherino inerte, a misurare la distanza incommensurabile tra la Vita e la Morte, invano guarnita di grotteschi orpelli. Il distacco definitivo da codesta umanità non discende da altero disdegno, ma è epigrafe su un sepolcro.


Sunday, March 31, 2013

Racconti di mare


http://zret.blogspot.it/2013/03/racconti-di-mare.html

Racconti di mare

Narrano rari viaggiatori, sbarcati su questa terra cinerea, di capitani che vollero salpare verso l’infinito. Essi immancabilmente descrivono alberi spezzati, vele logore, stelle sparpagliate nel buio, come pula nel vento. Quei marinai non desiderarono intraprendere avventurose traversate negli oceani: cercavano l’esilio dal rimpianto che corrode l’animo, a guisa di salsedine.

I visitatori raccontano di implacabili bonacce, di marinai che, gli occhi vacui, fissavano albatri spettrali. Evocano onde che formicolavano pigramente sulla chiglia, lo stridio delle gomene, simile a voci di sirene agonizzanti.

Quei capitani credettero di incontrare la morte liberatrice, fino a quando salì una nebbia livida dal precipizio del mondo. Nel giorno ammainato, sul ponte deserto girava a vuoto il timone… 






le solite 2 commenti vaccate di allegroni ignoranti:

  1. Triste e spettrale l'immagine, mi porta con la mente nel Mar dei Sargassi, dove la nebbia nasconde alla vista l'orizzonte, inghiottendo nelle onde ogni genere di vita, lasciando solo un guscio vuoto.

    Un dipinto di Gustave Dorè, tetro e buio.surrealistico che accompagna la breve ma intensa lirica.

    Ciao
    Rispondi
  2. E' vero: il bellissmo quadro ricorda il Mar dei Sargassi, distesa equorea misteriosa dove spariscono navi e dove Colombo vide strani bagliori. Così scrive nel suo diario di viaggio.

    Siamo pula nel vento e naufraghi.

    Ciao
    Rispondi

Saturday, March 9, 2013

Dei, legislatori ed impostori

http://zret.blogspot.it/2013/03/dei-legislatori-ed-impostori.html

Dei, legislatori ed impostori

Dei, legislatori ed impostori

La quintessenza del potere pare essere il sadismo.

Premessa

Nella recensione all’ultimo saggio del Professor Biglino, avevo accennato al fatto che la Torah è soprattutto un libro storico e come tale va interpretato. Avevo anche portato come campione di testi caratterizzati in senso prevalentemente denotativo i poemi omerici. Riconosco che l’esempio non è del tutto calzante: avrei dovuto citare i "Commentari di Cesare", libri che interpretare in modo esoterico è del tutto illegittimo. In verità, per quanto attiene all’Iliade e all’Odissea, un’esegesi simbolica è possibile, ma purché i capolavori omerici siano collocati nel loro originario contesto storico-geografico, il mondo nordico, ed a condizione che i valori reconditi siano enucleati là dove essi sostanziano l’ispirazione dell’autore (o degli autori). Ad esempio, è palese che Calipso è la dea che allude alla morte, anzi ad una dimensione di confine tra la vita e l’oltremondo. Calipso, il cui nome significa “Nasconditrice”, offre ad Odisseo l’immortalità, ossia la possibilità di trascendere i limiti spazio-temporali, rinunciando al nòstos ed all’esistenza terrena. Anche la gara dell’arco, con Odisseo (o Filottete?) che scocca un dardo che passa attraverso i fori di dodici scuri, ha una valenza emblematica, adombrando il percorso del Sole nei dodici segni dello Zodiaco nonché l’itinerario umano lungo i cicli temporali. In quanto opere letterarie, Iliade ed Odissea, manifestano una sostanza simbolica, purché per simbolo non si intenda una fantasia etimologica né un significato che ad ogni costo vogliamo attribuire al testo. D’altronde l’essenza della poesia è nel suono e nel ritmo, ancora prima che essi si addensino in significati. Affermare che Itaca vale “teca dell’io” è un modo brillante per applicare un’idea che mi pare estranea al testo, considerando pure che gli Achei avevano una concezione dell’io diversa dalla nostra. Naturalmente potrei sbagliarmi e forse l’ingegner Chiarini ha ragione, ma, fino a quando si useranno para-etimologie per interpretare le saghe antiche, mi atterrò ad una concezione antropologica e non esoterica.

Il libro “Non c’è creazione nella Bibbia” ha suscitato, com’era prevedibile, un vespaio. Quello che si contesta all’autore del saggio è soprattutto la sua sostanziale adesione alle ipotesi di Sitchin, quindi degli studiosi di archeologia spaziale, secondo i quali in un lontano passato esseri di altri pianeti sarebbero approdati sulla Terra ed avrebbero contribuito a fondare antiche civiltà. E’ un’ipotesi e tale resta per chi scrive. Ulteriori acquisizioni nell’ambito della Paleontologia, della Glottologia, della Biologia, dall’Archeologia etc. la verificheranno o falsificheranno del tutto o in parte. [1]

La controversia si appunta per lo più su problemi linguistici, sulla vexata quaestio “Elohim”: sono dispute molto sottili e spesso ostiche su cui non intendiamo indugiare, rimandando a studi settoriali. Accenniamo solo alla traduzione proposta dagli esperti del forum “Consulenza ebraica”: essi sostengono che “Elohim” vale “Legislatori”. In particolare costoro controbattono, affermando che gli extraterrestri non c’entrano alcunché con la Bibbia, in quanto gli Habiru furono discendenti degli Atlantidei. Il Legislatore dell’universo è YHWH, il Pentateuco è una summa di eccelse verità che vanno colte sia in senso letterale sia metaforico, l’ingegneria genetica ed altre conoscenze scientifiche sono contenute nella Torah: queste, per sommi capi, le idee propugnate dagli specialisti di cui sopra. [2]

Ora, prescindendo dai termini di una diatriba spinosa, riteniamo che il merito maggiore del Professor Biglino e di ricercatori in sintonia con lui, sia l’aver contribuito a superare la visione edulcorata tipica della Paleoastronautica in voga nei decenni passati. Kolosimo et al. dipingevano progrediti e benevoli popoli delle stelle che elargirono gratis et amore Dei ad orde di trogloditi il dono prezioso della cultura. Tale concezione si sposa con la rosea pittura del mondo medio-orientale dove un’etnia attinse mirabili vette culturali e spirituali sì da elaborare un credo sublime. Ci pare che la storia fornisca qualche esempio in grado di dimostrare che il passato non fu tutto rose e fiori, non in ogni luogo, non sempre. Se veramente la religione degli Habiru promana da saggissimi legislatori ed intemerati profeti (abbiamo buone ragioni per dubitarne), non si comprende per quale motivo i frutti di cotanti Maestri furono e sono tanto amari. Tale fiduciosa interpretazione collide con quella di chi vede nelle chiese di ieri e di oggi per lo più degli apparati di potere, pur nella consapevolezza che alcune scuole esoteriche svilupparono concetti purissimi inerenti alla trascendenza, impegnandosi a trasmetterli ad una catena di iniziati. Si ha l’impressione, però, che già pristine confraternite poco custodissero degli ancestrali segreti. Le religioni comunque sono soffi spirituali cristallizzati o, peggio, nelle loro varianti exoteriche, dei sistemi per controllare le coscienze. [3]

Ben venga dunque chi concorre a demolire ingenui miti, oggi concretatisi nello stereotipo dei “fratelli dello spazio” intenti a prodigarsi per avvertire gli uomini che se continueranno ad inquinare il pianeta (sic), saranno dolori. D’altronde il canestro della frutta può nascondere una serpe: i Sumeri, diffondendo la coltivazione dei cereali, portarono più danni che benefici. Inoltre, se i loro antenati (supposizione in gran parte ancora da dimostrare) crearono la specie homo sapiens, siamo inclini a vedere in questo intervento una decisione dissennata, un’interferenza, poiché in contrasto con i processi naturali ed in quanto volte a creare una popolazione di servitori.

Nessuno ha mai osservato che gli Anunna plasmarono il lulu amelu (se il mito sumero codifica questa vicenda, ossia la creazione del Sapiens attraverso l’ibridazione genetica) non tanto per la necessità di usufruire di manodopera nelle miniere, ma per essere ossequiati, per una volontà di supremazia fine a sé stessa. Il potere non corrompe: è già corruzione. D’altronde le infami élites attuali (discendono da primitive dinastie di dominatori?) vessano i popoli non perché intendano spillare loro altro denaro che possiedono già in gran copia, ma talora per mera crudeltà, per ridurli alla fame e godere di tale spettacolo. Per quali ragioni alcune classi dirigenti dell’antichità (re, governatori, sacerdoti...) dovrebbero essere state tanto diverse, pur con luminose eccezioni? Si pensi agli Assiri ed al loro impero fondato sul terrore. [4]

Dunque, a nostro parere, è il declassamento di presunti “stranieri” il merito maggiore di Biglino. Tale declassamento è in atto pure nella pregevole serie “Ancient aliens”, documentario prodotto negli Stati Uniti dal canale “History channel”. Mentre le prime stagioni del prodotto privilegiavano l’immagine degli antichi astronauti latori di conoscenze e progresso, le ultime insinuano sempre più spesso che essi furono talora all’origine di conflitti, pestilenze e persino calamità “naturali”.

E’ una bella differenza. Tra un becero ottimismo ed un atteggiamento guardingo, saremmo proclivi ad alimentare il secondo.

[1] Basti qui un cenno glottologico che avvalora l’assunto di una genesi concreta della lingua: il sumero originariamente esprimeva solo referenti concreti. Per produrre termini astratti si aggiungeva l’affisso nam-. Ad esempio, lugal (re) --> nam-lugal: "regalità", dingir (dio) --> nam-dingir: "divinità".

[2] Invero, gli indizi atti a suffragare tale modello esegetico non sono pochi. Inoltre, con il passare del tempo, se ne raccolgono sempre di nuovi.

[3] Il vituperato Sitchin potrebbe essere stato nel giusto quando concepì, interpretando le tavolette fittili ed i poemi sumeri, un sistema solare dinamico, come d’altronde Velikovskij: si susseguono notizie di strane anomalie che stanno investendo il Sole ed i pianeti. Nibiru o no, qualcosa di aberrante pare agire ai confini del sistema solare. L’intensificazione dell’attività tettonica è probabilmente anche la conseguenza di influssi cosmici su cui i media di regime tacciono.

[4] Il classico di Nietzsche “La genealogia della morale” ci squaderna, pur nel taglio polemico ed infocato dell’autore, l’ipocrisia e l’opportunismo delle caste sacerdotali, ma siamo noi che non sappiamo apprezzare il sommo valore di sacrifici umani ed animali, di guerre, di stragi, di vendette, di ladrocinii e consimili delicatezze… Sono delicatezze che naturalmente si spiegano, chiamando in causa il contesto storico, la proiezione delle imperfezioni umane sul divino ed adducendo altri persuasivi argomenti. La Bibbia lascerebbe affiorare due orientamenti, uno nobile ed un altro meno. Sono riconducibili a due differenti entità poi fuse in una sola, come ritiene Friedman?

Friday, June 11, 2010

Tutti in Sud Africa...

http://effettopauli.blogspot.com/2010/06/tutti-in-sud-africa.html

Tutti in Sud Africa...

http://jcmeda.files.wordpress.com/2009/11/mondiale1.jpg

http://stanzedicinema.files.wordpress.com/2009/09/district-9.jpg

"Sud Africa, anno 1982. Un'enorme nave spaziale aliena si avvicina alla Terra e va a posizionarsi sui cieli di Johannesburg, dove rimane per settimane, immobile, senza dare segni di vita. Verosimilmente, l'astronave aliena non è in grado di ripartire per via della perdita, non si capisce se accidentale o meno, del modulo di comando adibito alla guida dell'astronave. Del modulo di comando si perdono immediatamente le tracce. Intanto gli uomini del governo sudafricano, snervati dall'attesa, incaricano una squadra d'esplorazione di andare ad ispezionare il relitto in cerca di risposte. All'interno della nave viene rinvenuta una colonia di esseri umanoidi allo sbando, sporchi, spossati e denutriti che vengono condotti in salvo sulla terraferma. Col passare del tempo la convivenza tra esseri umani e alieni si fa sempre più difficile. Gli alieni, incompresi e malvisti dalla popolazione locale, vengono isolati in un campo profughi denominato "Distretto 9", dove rimarranno segregati in regime di apartheid per i successivi vent'anni."
http://it.wikipedia.org/wiki/District_9
Fonte:Wikipedia.it

CONTINUA?...

Tuesday, May 25, 2010

L'occhio che tutto vede...

http://effettopauli.blogspot.com/2010/05/locchio-che-tutto-vede.html

L'occhio che tutto vede... (ma poco capisce - n.d.essse)

Le nuove mascotte dei prossimi giochi Olimpici del 2012 Londra



Mi ricorda qualcosa...ah sii !

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(Gli ALIENI Kang and Kodos nelle serie animate dei Simpson)
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Wenlock and Mandeville - Mascots - London 2012 Olympics -  Paralympics_1274536002057.jpeg

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(Gesù - Hans Memling [U.S. Capitol Building] )
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(Leila - ALIENA di Futurama)

http://artesecuencial.blogspot.es/img/manhattan.jpg
(Dr. Manhattan - WATCHMEN)

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsDFFHz08m6dyHpthZeycxs-8_wV3RGD9CL4FrZpTH-v5XrQq7S_U_lJfCc1okSwnIVZSqu04C7G4p_-vcCqtt0cX9HkhxQYA7_VdylNz1p9oqLMcG7TTn40jHuzRFoBKU4kqkXQ_tBM0/s320/occhio.jpg
(Piramide massonica stampata sul dollaro americano)

http://www.equilibriarte.org/members/MARCELLA/tnM1219267740.jpg.jpg
(Quadro di Marcella Mandis - IL TERZO OCCHIO)


(L'occhio di Atteone - TERNI)

Beh insomma..avete capito...

Notizia di alcuni giorni fa la nascita della prima cellula sintetica:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/05/20/visualizza_new.html_1794866765.html


two_thousand_and_one_a_space_odyssey.jpg

twocells.jpg
(2 cellule artificiali)

ULTIMATE TRIP - (ULTIMO VIAGGIO)

Ancora ODISSEA NELLO SPAZIO...ORA SIAMO NEL 2010...ANNO DEL CONTATTO!

La parola alieno (dal latino alienus[1] col vario significato di: «appartenente ad altri, altrui; straniero; estraneo; avverso». In generale indica una qualunque cosa o soggetto estraneo all'ambiente di riferimento.(Wikipendia)

L'alieno secondo me è tutto cio' che è ignoto a noi stessi...al nostro mondo,che si basa su convinzioni e schemi...il VIAGGIO all'interno di noi stessi è quel viaggio che ci mostra cosa cè di ALIENO in noi...a quel punto avviene il CONTATTO e la riscoperta del nostro sè(AUMENTO DI CONSAPEVOLEZZA ED ELEVAZIONE SPIRITUALE)...
non si può certo ridurre tutto a degli omini verdi :)

Alla prossima!