http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2013/02/russia-uomo-apparentemente-morto-si.html
Russia; uomo apparentemente morto si risveglia poi in obitorio. SI salva dall'espianto ma non dal congelamento
Il sito blitzquotidiano e il sito del quotidiano Il mattino
riportano entrambi la notizia di un uomo di 57 anni del villaggio di
Ulianovshina (Russia) dato per morto a causa di un infarto e messo in
obitorio dove ... è sopravvissuto due giorni prima di morire per
davvero, ma questa volta di freddo.
Quando il medico legale si è apprestato ad eseguire l'autopsia due
giorni dopo la presunta morte per attacco cardiaco ha constatato che
l'uomo era ancora vivo ma stava morendo per davvero a causa del
congelamento subito nella cella dell'obitorio.
Questo ennesimo episodio ci ricorda la serie di persone dichiarate cerebralmente morte che sono poi uscite dal coma ed il caso della bimba diagnosticata morta alla nascita e riportata in vita dall'amore della madre.
In effetti è fondato il sospetto che in Italia dove la sanità "funziona
meglio" non avrebbero "sprecato" un potenziale "donatore" di organi,
che sarebbe probabilmente posto in circolazione extra
corporea onde poter tenere in buona funzione gli organi da trapiantare
(previo il consenso dei familiari, facilmente convincibili vista la
situazione di grande stress emotivo in cui si trovano in quel momento, e
che non sospettano minimamente che il loro congiunto potrebbe avere
qualche chance di rianimarsi).
Però non è detto, forse su una persona appartenente all'alta società si
avrebbe avuto più riguardo e si sarebbe tentata una procedura per
salvarla dalla morte (rianimazione cardio-polmonare).
Di sicuro di fronte a notizie come questa (probabilmente l'ennesimo caso
di morte apparente, un evento già noto fin dall'antichità) com'è
possibile considerare eticamente possibile la procedura di prelievo in arresto cardiaco?
Un caso per certi versi simile pare è accaduto in Francia nel 2008, allorquando, secondo il resoconto del quotidiano Repubblica:
Un caso per certi versi simile pare è accaduto in Francia nel 2008, allorquando, secondo il resoconto del quotidiano Repubblica:
Per dovere di cronaca segnalo anche la smentita delle autorità trapiantistiche italiane, secondo le quali il paziente francese non era stato considerato un potenziale donatore, non erano state iniziate le procedure di accertamento della morte, e l'iter del prelievo non era neppure iniziato ... però raffrontata con il resoconto giornalistico non suona molto convincente (http://www.donalavita.net/images/materiali/080610_ansa.pdf)L'uomo era diventato, un'ora e mezza dopo l'arresto cardiaco, un potenziale donatore di organi "a cuore fermo", non cerebralmente morto ma non più rianimabile. Il seguito della vicenda, scoperta dal quotidiano Le Monde, si legge in un rapporto ufficiale di un gruppo di lavoro dell'Assistenza pubblica parigina, costituito per occuparsi dei dilemmi etici di questo tipo di interventi. Il paziente presenta "segni di respirazione spontanea, reattività pupillare e un inizio di reazione alla stimolazione dolorosa". In altre parole è vivo. "Dopo molte settimane in cui le condizioni dell'uomo sono rimaste gravi - si legge sempre nel rapporto - l'uomo adesso parla e cammina". Anche se "i dettagli sul suo stato neurologico non sono noti". Come del resto non è chiaro se sia stato messo al corrente del tentativo di espianto. Nelle conclusioni del documento, si sottolinea che il caso, anche se eccezionale, mostra "quante domande rimangano nel campo della rianimazione".
Da notare che nonostante la crisi economica ed i tagli alla sanità, il Senato impegna il Governo a sviluppare ulteriormente l'organizzazione del trasporto degli organi (che è in gran parte in mano a soggetti privati come l'azienda Nord Italia Transplant dell'ex ministro Sirchia); vedi il comunicato della Lega Antipredazione.
Fonti:
Ve lo dico col cuore, corrado pinna di squalene e sodali, compresi quelli della cd. 'antipredazione': premesso che non vi auguro vi capiti mai d'aver bisogno di un trapianto, anche di 'semplice' cornea; nel caso lo aveste, e vi fosse chiesto il consenso, mettete in rete le vostre risposte, tipo "no grazie, preferisco morire". Dirò di più: Anticipate il vostro volere, fate un testamento biologico 'al contrario'.
ReplyDeleteVermi immondi.
Appunto ... Fate un po' come i testimoni di geova ... Rifiutate a priori ...
DeleteNe riparliamo quando sarete in dialisi o non potrete vedere il pc ...
Ma allora dovrete essere COERENTI come i testimoni di geova ...
tanto il fegato prima o poi gli serve...
ReplyDeleteE tanto prima o poi riesco ad andare ad una sua "conferenza"... 3:)
ReplyDelete