Bene, andiamo a leggere il link:
** E' un post lungo, e chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno scritto e
a cui non ho potuto rispondere ancora. Per quello che possa contare, un
abbraccio all' Emilia **
La premessa di tutto e' che
io non sono un geologo o un sismologo, ma un
fisico, per cui non so e non posso io determinare la causa del
terremoto in Emilia, ammesso che sia possibile farlo. (e allora di che cosa cazzo stai parlando?)
La sotto-premessa e' che
sono anni che continuo a leggere la letteratura
sul petrolio, gas, fracking, e che in questi anni ho visto diverse
comunita' trivellate, parlato con persone, incontrato registi,
attivisti, scienziati, in America, in Francia, in Nigeria e credo di
avere una buona cultura, di persona di scienza, su tutte le tematiche
collegate al tema. (se per te "letteratura" significa una ricerca del cazzo su gùgol...)
Posso allora porre una serie di osservazioni, in relazione a cio' che ho
visto e letto, che poi si traducono in domande e che poi alla fine
riconducono ad un unica conclusione:
L'Italia e' fragile - tutta - da nord a sud, e faremmo molto
meglio a proteggere questo paese evitando di trivellare alla cieca,
fracking o non fracking, o di fare stoccaggi sotterranei per il
beneficio di Aleanna, Padania Energia, ENI, Northern Petroleum,
Petroceltic, Po Valley, Shell, Rivara Erg Storage, o chi per loro, in
cambio di dubbi vantaggi alla collettivita' e molti rischi.
Proteggere il territorio vale non solo per il petrolio, ma per la
cementificazione selvaggia, i capannoni di Modena e le universita'
dell'Aquila crollate perche' costruite alla leggera, evitare di
trasfomare i letti di fiumi e le coste marine in colate di cemento e
cosi via.
Quando si prendono le scorciatorie, prima o poi se ne pagano le
conseguenze, perche' chi comanda non e' lo speculatore di turno, ma la
natura, con i suoi ritmi e le sue logiche. E anche se oggi ti pare di
averla fatta franca, di avere risparmiato o speculato, alla fine lei ti
presenta il conto senza guardare in faccia a nessuno.
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Veniamo alle osservazioni che io posso fare sul tema terremoto in Emilia.
1. Ho cercato in tutti i modi di capire se ci fosse fracking in Italia. I
termini in inglese da cercare sono "hydraulic fracturing", "stimulated
fracture", "shale gas".
Non ho trovato molto da parte delle ditte
petrolifere, in inglese o in italiano, ne da parte del governo Italiano
sull'ultilizzo di questa tecnica, in Italia *in questo momento*. (RIPETO: 'se per te "letteratura" significa una ricerca del cazzo su gùgol...' e "ricerca" significa più o meno la stessa cosa... Ma vattene, IGNORANTE)
Nulla esclude che si voglia o possa fare fracking in futuro.
So per esempio che Stefano Saglia, sottosegretario alle attivita' produttive nel governo Berlusconi ne e' stato un forte proponitore, so che si parla di possibili
riserve di shale gas nella Pianura Padana, ma non credo che il fracking vero proprio sia gia' in atto in Italia.
Se e' in atto, e' sicuramente qualcosa di ben ben nascosto da tutti i siti internet che io abbia potuto indagare.
Questo porta alla domanda: il governo Italiano vuole dirci qualcosa su
questo tema?
(QUALE CAZZO DI "TEMA"??? SE IL FRACKING IN ITALIA, COME HAI AMMESSO TU STESSA, NON E' PRATICATO, DI CHE CAZZO STAI PARLANDO?) La Francia ha un divieto integrale sul fracking, cosi pure
la Bulgaria. La Germania ne sta discutendo. Anche in Inghliterra dove la
pratica e' stata inizialmente applaudita come rivoluzionaria, ci stanno
ripensando. Negli USA lo stato del
Vermont e di
New York hanno moratorie piu' o meno lunghe. E noi?
Stefano Saglia come puo' essere cosi sicuro che questa tecnica sia una
cosa buona per l'Italia? Con quale esperto parla lui? Ecco cosa disse
l'anno scorso:
Lo shale gas potrebbe aprire nuove strade per l’approvvigionamento
energetico in un momento particolarmente delicato a livello globale.
L’Italia accoglie con favore l’avvio di approfondimenti a riguardo.
A che conclusione e' giunto? Che approfondimenti ha fatto? Ci scommetto nemmeno uno.
Ora, anche se
("ANCHE SE" UNA MINCHIA. VEDI SOPRA) il fracking per ora non e' una tecnica usata in Italia,
visto che ne parla tutto il mondo, e visto che la gente vuole risposte, i
nostri governanti attuali, Clini, Passera, Monti vogliono dire qualcosa
su come l'Italia si pone di fronte alla possibilita' di fare fracking
sul nostro territorio?
(MA BASTA: SE NON VIENE UTILIZZATO, DALLE NS. PARTI, PERCHE' CAZZO DISCUTERNE???)
Perche' non c'e' informazione su questo tema? Perche' dobbiamo sempre
arrivare per ultimi, in maniera disorganizzata, per sentito dire e con
l'acqua alla gola? Tutto il web parla di questo fracking,
in maniera piu' o meno scorretta. Com'e' che neanche si accenna
minimamente a spiegare, regolamentare, discurtere in modo ufficiale,
questa pratica che prima o poi potrebbe arrivare anche in Italia?
2. Ma poi, cos'e' questo fracking? In termini molto semplici, e' una tecnica relativamente nuova
con la quale si manda giu' nel terreno un cocktail di roba chimica ad
alta pressione, si causano microterremoti con i quali la roccia porosa
viene fratturata (e di qui il nome hydraulic fracturing), il gas
contenuto nei pori della roccia viene sprigionato e poi catturato per
essere commercializzato.
Ecco allora il concetto
dei (micro)-terremoti collegati al fracking:
il fracking di per se causa delle microscosse. Ma queste microscosse,
in generale, sono di intensita' bassa, o almeno questo secondo le
intenzioni di chi fa il fracking. A volte restano gli interrogativi se
sia proprio la pratica del fracking in se a scatenare terrmoti di
intensita' media - attorno al grado 2,3 o eccezionalmente anche 4 della
scala Richter, ma in genere i terremoti sono di intensita' bassa.
Quello che invece e' piu' pericoloso, in relazione al fracking, e'
l'utilizzo di una miriade di pozzi cosiddetti di re-ineizione, pozzi
dismessi in cui si iniettano i fluidi di scarto - la monnezza del
fracking.
Per ogni pozzo attivo, infatti vengono prodotti enormi quantita' di
monnezza fluida - tossica e radioattiva - e non si sa che farne. A
volte i petrolieri costruiscono delle vasche a cielo aperto per metterci
questa monnezza, i cosiddetti waste pits, altre volte invece usano
pozzi sotterranei dismessi per il contenimento.
Qui un waste pit a cielo aperto e non nel Burundi, ma negli USA:
Ora, quando si usano pozzi dismessi di re-iniezione, il fluido di scarto viene tenuto ad
*alta pressione*
ed e' questo il vero problema: l'alta pressione dei pozzi, che spingono
sulla roccia circostante, potenzialmente lubrificando e cambiando gli
equilibri fra le faglie sismiche.
Negli USA ci sono state diverse regioni colpite da sciami sismici in zone in cui si fa fracking - in
Arkansas, in
Ohio, in
Oklahoma, in
Texas, e cosi pure in
Inghilterra, a Blackpool, dove proprio a causa della sismicita' indotta dal fracking c'e' un ripensamento in generale di questa tecnica.
Si e' trattato di terremoti in zone in cui prima non ce ne erano, e si e' arrivati anche al grado 4.7 della scala Richter.
Non e' stato semplicissimo capire se ci fossero collegamenti fra
fracking, pozzi di re-iniezione e sismi, ma lentamente si e' arrivati
alla conclusione che molto probabilmente la "colpa" e' non del fracking
in se, quanto di questi pozzi di reiniezione.
Questo non lo dice Maria Rita, ma lo dice il Servizio Geologico degli Stati Uniti: il USGS, che afferma:
a possible explanation is the increase in the number of wells drilled
over the past decade and the increase in fluid used in the hydraulic
fracturing of each well. The combination of factors is likely creating
far larger amounts of wastewater that companies often inject into
underground disposal wells. Scientists have linked these disposal wells
to earthquakes since as early as the 1960s. The injections can induce
seismicity by changing pressure and adding lubrication along faults.
Infine, come gia' discusso varie volte su questo blog, a parte i
terremoti in modo piu' o meno diretto, questo fracking porta a
innumerevoli
problemi - l'inquinamento delle falde idriche in primis, l'uso di enormi
quantita' di acqua, e l'emissione di gas nocivi.
E' per tutti questi motivi che non e' proprio una cosa saggia e che
secondo me l'Italia dovrebbe bannarlo, in maniera preventiva, cosicche'
nessuno neanche ci pensi a farlo nel nostro paese.
3. Ma allora sorge la domanda, in Emilia, ammesso che il fracking non si
faccia in questo momento in Italia, ci sono pozzi di reiniezione di
rifiuti liquidi provenienti dalle estrazioni di gas e di petrolio
"normale"? Qualcuno li ha studiati? Ecco cosa dice il nostro Ministero
delle Attivita' produttive.
In Emilia Romagna ci sono 514 pozzi perforati,
di cui 69 non produttivi e destinati ad "altro uso".
Fra questi, che ho potuto indentificare io, ce ne sono almeno 7 di reiniezione:
1.
Angelina 001 - concessione Ravenna Mare (Ravenna) ENI
3.
Cavone 14 - concessione Mirandola (Modena) Padana Energia
9.
Cortomaggione 038 - concessione Cortomaggiore (Piacenza) ENI
23.
Cortomaggiore 134 dir - concessione Cortomaggiore (Piacenza) ENI
29.
Minerbio 021 - concessione Minerbio (Bologna) ENI-Agip
63.
Spilamberto 009 - concessione Spilamberto (Bologna-Modena) Padana Energia
65.
Tresigallo 007 - concessione Tresigallo (Ferrara) ENI
Ecco le schede:
Di questi tre sono molto vicini all'area dei terremoti - Mirandola, Spilamberto, Minerbio.
Il nostro governo ha qualcosa da dire su questi siti di reiniezione,
sulle pressioni che possono essere esercitate su eventuali faglie
circostanti, specie visto che alcuni di questi siti sono vicini
all'epicentro del terremoto e visto che negli USA almeno i siti di
reiniezione ad alta pressione hanno "quasi sicuramente" scatenato i
terrremoti come dice l'USGS?
E anche se non sono i siti di reiniezione la causa scatenante di questi
terremoti, e' possibile che abbiano in qualche modo acuito o partecipato
ai terremoti o invece sono stati assolutamente innocui?
In
questo senso, condivido pienamente il pensiero del Prof. Ortolani che
chiede maggiore vigilanza sui siti di reiniezione in Italia.
4. In Emilia ci sono, come detto, piu' di 500 pozzi scavati di petrolio e
di gas "normali", senza fracking, di cui varie centinaia attivi, alcuni
di questi vicinissimi al punto d'impatto. Io non so se questi pozzi in
cui non si pratica il fracking possano essere relazionati ai terremoti,
ma so che vi sono casi registrati in altre parti del mondo in cui le
trivelle hanno portato a terremoti. Casi eccezionali certo, ma pur
sempre accaduti.
Qui quello che avevo scritto a suo tempo sul terremoto dell'Aquila
- era uno studio commisionato dai petrolieri della Sclumberger ed
eseguito da scienziati russi che affermavano che trivellare aveva
portato a terremoti di grado anche 7 della scala Richter in zone
desertiche dell'Uzbekistan.
Si riportano casi di sismicita' indotta in Oman, in Francia, in Texas,
anche senza fracking, ma, come detto, io non so, e non posso dire se
questo sia il caso in Emilia Romagna, data la forte magnitudine del
sisma.
Anche qui, quello che posso sottoscrivere e' quanto scritto da Vitaly
Adushkin, Vladimir Rodionov, Sergei Turuntaev, scienziati russi
dell'Istituto della Dinamica della Geosfera, dell'Accademia Russa di
Scienza, assieme alla Schlumberger:
Few will deny that there is a
relationship between hydrocarbon recovery and seismic activity, but
exactly how strong a relationship exists has yet to be determined." They
caution that in regions where tectonic activity is already high,
extracting oil and natural gas could trigger strong quakes.
Poche persone possono negare
l'esistenza di correlazioni fra estrazioni di idrocarburi e attivita'
sismica, ma esattamente quanto forte sia la relazione fra i due eventi
deve essere ancora determinato. Occorre dunque essere prudenti, perche'
in zone dove l'attivita' sismica e' gia' molto elevate, l'estrazione di
petrolio e di gas potrebbe scatenare forti terremoti.
Infine, un caso simile di sismicita' indotta si e' verificato
qualche anno fa a Basilea, Svizzera, dove nel 2006 Markus Haring stava
trivellando un pozzo per geotermia che scateno' uno sciame sismico di 30
terremoti con grado massimo 3.4. Fu anche messo sotto processo per
avere causato instabilita' al territorio, rischiava il carcere, ma se
l'e' cavata con una multa se non mi sbaglio.
5.
Infine, si parla di creare un mega campo di stoccaggio di gas nell'area del terremoto detto Rivara.
Si parla di "importanza strategica nazionale". Ma come abbiamo fatto
finora senza? E' davvero cosi importante o si tratta dei giochini soliti
per farci soldi?
Di questi campi di stoccaggio ne sono previsti 14 in tutta Italia, fra
cui a San Benedetto del Tronto, a San Martino sulla Marrucina, zone
sismiche, delicate.
Cui prodest?
Qui un articolo su simili progetti in Olanda, dove si vogliono stoccare 4
miliardi di metri cubi di gas ad alta pressione, da parte della Gazprom
e della Taqa, che e' una sussidiaria della ditta nazionale di gas di
Abu Dhabi. Si afferma che per il progetto nella
zona di Bergermeer
"Gas storage plan will boost earthquake risk"
Si dice che:
A number of scientific reports however show that gas storage might bring about serious seismic hazard to the surrounding municipalities of Bergen, Heiloo and Schermer
and the town of Alkmaar. The area has known a number of (man) induced
earthquakes during the depletion of the field between 1994 and 2008,
with subsequent higher magnitudes on the Richter scale. Scientists from a
number of renowned scientific institutes such as KNMI, MIT and TNO are comfortable with an estimated maximum magnitude of 3,9 on
the Richter scale, with a chance of occurrence of 2% over the concession
period. Earthquakes with lower magnitude but still quite damaging are
of a much higher likelihood.
Un numero di rapporti scientifici mostrano che lo stoccaggio di gas
possa portare seri rischi alle citta' vicine di Bergen, Heiloo e
Schermer e la vitta' di Alkmaar. L'area ha gia' vissuto un certo numero
di terremoti indotti dall'uomo durante lo svuotamento del campo fra 1l
1994 ed il 2008, con scosse sempre piu' alte sulla scala Richter. Gli
scienziati da un gran numero di noti istituti di ricerca come il KNMI,
MIT e TNO sono soddisfatti nell'estimare una magnitudine massima di 3.9
sulla scala Richter, con la possibilita' di occorrenza del 2% sul
periodo della concessione. Terremoti di grado minore ma allo stesso
modo con danni notevoli sono di una probabilita' molto maggiore.
Per l'Olanda allora i sismologi dell'MIT hanno stimato che questo
impianto di stoccaggio del gas puo' arrivare fino a terremoti del grado
3.9 con un tasso di occorrenza del 2%.
Per la cronaca. l'MIT e' il Massachusetts Institute of Tecnology,
Boston, uno degli istituti di ricerca piu' noti del mondo, il KNMI e'il
Koninklijk Nederlands Meteorologisch Instituut, l'Istituto Olandese di Meterologia, e il TNO e' il Nederlandse Organisatie voor Toegepast Natuurwetenschappelijk Onderzoek,
Netherlands Organisation for Applied Scientific Research.
Qualcuno
*che non sia la ditta proponente* ha fatto gli stessi
studi per Rivara? Se uno infatti va a leggere quello che dice la Rivara
Erg Storage, ti dicono che e' tutto perfetto e tuttapposto, ma loro cosa
possono dire?
Qualcuno ha parlato alle persone del fatto che terremoti piu' lievi sono di probabilita' maggiore?
Qualcuno ha interpellato l'MIT per Rivara, San Benedetto del Tronto, o per San Martino sulla Marrucina?
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Di tutte queste cose riparleremo.
Alla fine resta la sola domanda: chi ci guadagna in tutto questo trivellare, stoccare, petrolizzare?
Nessuno di noi esseri normali.
In Emilia, ci sono stati morti, perdite ingenti, angoscia, paura, domande senza risposte in cambio di niente.
Magari il petrolio, i pozzi di reiniezione, lo stoccaggio del gas non
c'entrano niente, ma e' evidente che non puoi continuare a insultare
madre natura e ad aspettarti che non ci siano mai conseguenze di nessun
genere.
Con le trivelle ci guadagnano le ditte petrolifere, l'ENI, la Erg Rivara
Storage, gli speculatori. Per cui anche se non si sa, le leggi della
fisica, della probabilita', e soprattutto il semplice buon senso dicono
che il gioco per noi cittadini davvero non ne vale la candela.
Posted by
maria rita sparacazzate
Aggiornamento: chiedo scusa per i termini usati e i toni, ma ne ho abbastanza di questi pseudotuttologi disinformatori. Neanch'io sono un geologo o uno scienziato, ma so leggere.
tdm