L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Monday, January 5, 2015

Infiltrazione

quando uno crede a tutte le cazzate che sente dire...

http://zret.blogspot.ch/2015/01/infiltrazione.html

Infiltrazione


Notte del 30 maggio 1974, Repubblica sudafricana. I coniugi Peter e Frances Mac Norman si stavano dirigendo in auto da Salisbury, Rhodesia (oggi Zimbabwe) verso la Repubblica sudafricana. Circa 10 chilometri (6 miglia) a sud di Umvuma, Peter vide un uomo sul ciglio della strada: era fasciato in una tuta scintillante e teneva una scatola in mano. La figura all’improvviso sembrò svanire. Alle 2:30, Frances notò un bagliore sul lato sinistro del veicolo: la luce pareva seguire l’auto. I fari cominciarono ad affievolirsi: infine si spensero, mentre l’autoradio stranamente funzionava ancora [e probabilmente suonava "Emozioni"].

Di botto la vettura prese ad accelerare, toccando le 93 miglia all'ora (150 km all’ora). Il conducente provò a rallentare, ma invano: ormai non aveva più il controllo del mezzo che sfrecciava a fari spenti nell’oscurità.

Appena a nord di Port Victoria, Peter, riacquistato il controllo della Peugeot 404, si fermò in una stazione di servizio. Erano le 4:30. I coniugi, approvvigionatisi di carburante, ripresero il viaggio, avviandosi verso la località di Beit Bridge sul fiume Limpopo.

La coppia si ritrovò in un paesaggio di bassi cespugli, erba alta ed acquitrini. Ancora una volta, Peter perse completamente il controllo della vettura che raggiunse i 200 km orari [velocita' fuori portata di ogni Peugeot 404 mai costruita]. La strada da Fort Victoria a Beit Bridge, tortuosa, piena di tornanti, quella notte era rettilinea! [la sua rotonda del puttn-tour invece era rimasta curva quando si e' schiantato...]

Finalmente i due giunsero a destinazione. Erano le 8:30, anche se i loro orologi ed il cronometro sul cruscotto della Peugeot segnavano tutti le 7:30. I protagonisti di questa bizzarra storia avevano avuto un'ora di missing time. Fort Victoria, in Rhodesia, dista da Beit Bridge, nella Repubblica sudafricana, 228 km: dopo un viaggio del genere, il serbatoio della Peugeot sarebbe dovuto essere quasi vuoto, ma l’uomo lo trovò pieno [cioe' sono partiti prima delle 2.30 - ora alla quale hanno visto l'omino in tuta argentata - e sono arrivati alle 8.30. Piu' di 6 ore par fare 228 KM a 200 kmh????]. Peter fu ancora più sbalordito, quando osservò le gomme. A Salisbury (oggi Harare) Peter aveva montato dei Michelin rigenerati, perché aveva intenzione di acquistare quattro nuovi pneumatici ad un prezzo conveniente in Sud Africa. Si accorse, però, che i copertoni rigenerati erano spariti, sostituiti da gomme radiali della Michelin. Peter non ricordava di aver cambiato gli pneumatici lungo la strada.

Più tardi la coppia si sottopose ad una regressione ipnotica. I due raccontarono una vicenda incredibile a proposito di un alieno luminoso che si era sistemato sul sedile posteriore della Peugeot che era poi levitata in un ordigno volante. Peter rammentò di essere stato portato su un disco e di essere stato sottoposto ad un esame medico in una specie di infermeria dove vide sua moglie e molti altri esseri umani che sembravano in uno stato di trance. Il rapito scorse anche la Peugeot in un hangar a bordo. Il cofano della vettura era stato sollevato, mentre alcuni alieni macrocefali armeggiavano attorno al motore.

Inquietante è ciò che riporta Quinto Narducci a proposito dei ricordi emersi grazie alla seduta di ipnosi regressiva: Peter Mac Norman descrisse degli ufonauti almeno all’apparenza asessuati, provenienti da una lontana galassia e che viaggiano attraverso lo spazio-tempo. Queste creature che, stando ai due testimoni, sarebbero pacifiche e dotate di sbalorditive conoscenze scientifico-tecnologiche, si sono infiltrate sulla Terra per cambiarla [a cominciare dagli pneumatici Michelin], per introdurre il loro sistema ed il loro stile di vita. Gli intrusi sono tra noi: sono impiegati, ma soprattutto uomini d’affari, ufficiali dell’esercito, politici ai vertici di molti stati.

Come in una pellicola fantascientifica, Essi si introducono di soppiatto, occupando i gangli vitali del pianeta per predisporlo in modo lento ma irreversibile al loro dominio. E’ uno scenario non molto dissimile dal disegno delineato da quei ricercatori che fondono l’ufologia con la storia segreta, una storia molto tetra e minacciosa.

Fonti:

Q. Narducci, Pianeta Terra - Ibridazione in atto, 2009, pp. 57-59
J. Spencer, World Atlas U.F.O., New York, 1991, pp. 149-151


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Wednesday, May 8, 2013

Bambini del futuro

http://zret.blogspot.co.uk/2013/05/bambini-del-futuro.html

Bambini del futuro


Siamo al cospetto di un’intelligenza dietro alla quale qualcosa sta in agguato: questi esseri sono parte di una realtà abnorme e sconcertante per la nostra percezione individuale”. (Anonimo)

Il desolante scenario attuale è rischiarato dalla possibilità che siano nati negli ultimi decenni dei bambini dalle doti straordinarie. Questi bambini, definiti “indaco” e “cristallo”, sarebbero l’avanguardia di una generazione più evoluta.

Nel libro “Awakening: how alien can trasform your life”, Mary Rodwell collega il tema del vagheggiato salto evolutivo alle esperienze di contatto. La Rodwell crede che gli star kids (i bimbi delle stelle) siano il risultato di influssi esterni: esisterebbero delle intelligenze all’origine dell’avvento di un nuovo tipo umano, dotato di maggiori intuizione e consapevolezza. I bambini studiati dalla Rodwell descrivono incontri con creature dai grandi occhi magnetici, senza orecchie e glabre. La loro pelle è grigia, talora azzurrognola, in casi eccezionali verde.

Queste entità trasmettono conoscenze e messaggi inerenti al futuro del pianeta. Talune affermazioni degli star children sono sbalorditive: uno di loro, dieci anni, britannico, ha raccontato che aveva scaricato (?!) nella sua mente una tecnologia complessa per creare portali, varchi verso altri universi. Un altro, australiano, otto anni, ha riferito che sulla Terra esistono degli stargates. Ha aggiunto che egli, periodicamente, sale su un’astronave con due compagni di scuola: nel vascello spaziale i tre si ritrovano in capsule dove non possono muoversi (sic). Vengono sottoposti a visite mediche, su di loro sono eseguiti dei controlli.

Il Dottor William Brown, biologo molecolare, reputa che si stiano verificando dei cambiamenti nel D.N.A. di questi bambini. Egli opina che il D.N.A. silente sia integrato nel corredo genetico della specie ventura, homo novus. Se Essi stessero, invece, compiendo una subdola ibridazione volta a creare un genere degenerato?

Come valutare tali esperienze? Che pensare dell’eventualità di un balzo evolutivo? Notiamo che le circostanze (esami medici, cilindri, U.F.O. triangolari…) e l’iconografia delineate dagli star kids combaciano con quelle riferite da molti rapiti. Ciò non basta a dimostrare che i bambini sono vittime di sequestri, interpretati come emozionanti avventure, tuttavia…

Le conoscenze acquisite dagli experiencers – così ama definirli la Rodwell – potrebbero essere l’effetto collaterale positivo di un’interferenza, di un rapimento. Il diavolo si nasconde nei particolari… e nelle parole: termini, sintagmi ed enunciati usati dai piccoli testimoni come “programmare”, “scaricare le informazioni” “esseri dagli occhi enormi che indossano mantelli” … hanno alcunché di meccanico e di sinistro. Eppure la sensibilità che i bambini dimostrano, l’inclinazione a comunicare con gli animali, le piante, l’acqua persino, sono gemme, anche se forse mal incastonate.

La Rodwell dimostra una certa duttilità. Pur essendo un’esponente dell’ufologia “ottimista”, la ricercatrice non esclude l’azione di civiltà ostili. Ipotizza: “Forse all’interno di una stessa specie esistono gruppi diversi ed agende diverse”.

Intanto sappiamo che è in corso un’operazione di modificazione genetica, ma con fini degenerativi… Può essere che tale attività sia finalizzata proprio a contrastare, ad inibire una crescita dell’umanità. Di passaggio, osserviamo che la metanoia e la palingenesi prescindono da una mera spinta biologica, sebbene essa possa essere di giovamento.

Realtà o illusione? E’ sempre meglio essere guardinghi, pur senza chiudere la porta sull’impossibile che si proietta sull’effettuale. Da troppo tempo si fantastica di mirabili cambiamenti (si pensi alla storia circa gli arresti di massa o all’energia panacea di Keshe): alla fine è il solito nulla di fatto. Dunque a proposito della questione per ora sospendiamo il giudizio: non scartiamo l’evenienza di una svolta né accettiamo a scatola chiusa i doni di Danai, in sembianze di salvatori.


Per approfondire si leggano i seguenti testi: B. Chalker, Hair of the alien, D.N.A. and other forensic evidence of alien abduction, 2005; P. Harris, Gli umani del mondo nuovo, 2013 in X Times n. 54, aprile 2013; M. Rodwell, Awakening: how alien can trasform your life, 2012



Monday, June 21, 2010

Tre minchiate al prezzo di una

Ron Noel, l'uomo controllato dagli alieni?


A giudicare da quanto accaduto a Ron Noel, un americano di 49 anni, gli alieni ci marchierebbero come animali e ci controllerebbero dalle più lontane galassie: dopo 40 anni da quando gli alieni lo avrebbero rapito, l’uomo ha infatti scoperto di avere nel proprio corpo un sofisticato e potentissimo trasmettitore composto da una sostanza metallica, che secondo il dott. Roger Leir che sta studiando il caso, sarebbe in grado di stimolare la generazione di cellule ossee e perciò non provocherebbe né rigetto né infiammazioni.

L’uomo era andato a farsi fare delle radiografie perché gli era stata diagnosticata la sindrome del tunnel carpale ed il radiologo, forse notando qualcosa di strano ma non identificabile, gli chiese se avesse degli impianti metallici. La stessa sera, per caso, Ron vide una trasmissione televisiva in cui si parlava del dottor Roger Leir come il massimo esperto di estrazione di impianti alieni e come uno dei maggiori rappresentanti della ricerca nel campo dell’ufologia: decise perciò di interpellarlo.

“Ron Noel mi ha consultato 2 o tre anni fa – ricorda il dott. Leir – ma prima di fare qualsiasi intervento estrattivo ho voluto capire bene di cosa si trattasse. La dottoressa Ivonne Smith ha sottoposto il paziente ad una terapia ipnotica durante la quale ha descritto gli alieni, esseri senza bocca ma che gli parlavano direttamente nella testa dicendogli di non avere paura e che avrebbe dimenticato tutto, il rapimento e l’innesto di un oggetto nel braccio; poi gli sono state fatte delle speciali radiografie dalle quali si è vista una piccola macchia vicino all’osso del suo braccio, successivamente ho fatto la misurazione delle radiazioni per mezzo di un contatore Geiger che non ha rilevato nulla, infine ho usato un misuratore di frequenze molto sofisticato che ha individuato nel braccio di Ron un trasmettitore frequenze capaci di raggiungere il più profondo e lontano universo”.


Il braccio di Ron, inoltre, è stato osservato con una speciale luce ultravioletta e si è osservato che, in corrispondenza dell’ubicazione del minuscolo oggetto appariva un segno, una specie di marchio a forma di C presente anche in altre persone che avevano raccontato di essere state rapite dagli alieni.

Il dott. Leir, che confessa di essere stato un super scettico e di essersi interessato allo studio dell’ufologia solo per dimostrare che tutto quanto si raccontava in proposito non era altro che menzogna, ora, dopo avere estratto a 16 persone 16 oggetti trasmettitori tra cui uno che usava la stessa frequenza della NASA, si dice convinto oltre ogni dubbio che i rapimenti degli alieni possono essere veri, che la stessa persona può essere rapita più volte nel corso della vita come pare sia successo a Ron Noel e che questi minuscoli e particolari oggetti potrebbero inviare informazioni sia a qualcuno che si trovi vicino a noi che a qualcuno che si trovi ad inimmaginabili distanze.


link: http://www.ufoonline.it

UFO AVVISTATO A PADOVA: "30 SFERE IN CIELO"

L'ufo a  Padova (foto da Il Gazzettino)
Luci dal cielo. Luminose, accecanti e velocissime. Una coppia di Cadoneghe ne ha contate una trentina, ma altri testimoni descrivono uno schieramento di almeno cento palle di fuoco che si sono ricorse sopra il cielo di Cadoneghe. Oggetti non identificati che domenica sera, poco dopo le 22.30, hanno tenuto Domenico Zanardino, 33 anni, e sua moglie Erika Camparin, 30 anni, con i residenti di via Garibaldi con il naso all'insù. Lo racconta il quotidiano Il Gazzettino sul suo sito web. Un insolito avvistamento che Zanardino, è riuscito a filmare con la sua videocamera. «Ne abbiamo contate trenta: erano luci infuocate a forma di rombo e dalla fessura che s'intravedeva il fascio di luce accecante - racconta la moglie Erika, - eravamo in salotto e siamo stati entrambi attratti dalla strana luce che arrivava dal cielo. Siamo usciti in terrazzo e abbiamo queste strane luci venirci incontro. Erano tantissime, allineate una dietro l'altra, e si muovevano rapidamente. Quello che mi ha colpito è che non si sentiva alcun rumore. Arrivavano da lontano e man mano che si avvicinavano erano sempre più veloci». Le palle di luce hanno attirato l'attenzione anche di altri residenti e degli avventori del bar. Tra loro c'è chi giura di averne contate addirittura cento. «Tutti ci chiedevano cosa mai fossero quelle luci e da dove venissero. Poi mio marito ha preso la telecamera e si è messo a filmare. Altre persone hanno provato con il telefonino». Le luci, al momento non ancora identificate, si sono rincorse per circa un quarto d'ora tra lo stupore della gente che le ha poi osservate sparire nel cielo. Aerei? Asteroidi? Palloncini sonda? Ufo? L'interrogativo rimane.

Guarda il video


Luci sull’Adriatico, UFO di ritorno?


Alba Adriatica – Luci arancioni ieri sera tra le 32,15 e le 23,45 apparentemente sull’Adriatico, non molto a largo, di fronte ad Alba Adriatica e Villa Rosa di Martinsicuro. Due sciami, uno di cinque-sei, un secondo poco dopo di sette luci; in ogni sciame uno o due luci vistosamente più grandi delle altre. Formazione di diverse figure geometriche, tra le quali almeno una volta l’immancabile triangolo. Movimento lento, ascensionale e discdensionale, ma anche trasversale. Dopo qualche minuto, le luci si affievoliscono e si dissolvono come spegnendosi. Fuochi artificiali? No, come pare da escludere qualche altro gioco estivo per attirare i curiosi. O almeno, viene assicurato che giochi nessuno ne ha messi in scena. Le luci sono state viste da molte persone, qualcuno ha anche avvertito i carabinieri. Le ipotesi più disparate, come sempre, e l’immancabile “esperto” di UFO che garantisce: oggetti volanti non identificati. Per l’Adriatico, del resto, sarebbe solo un ritorno. Nel 1978 vi fu una serie impressionante di avvistamenti e fenomeni, un peschereccio affondò senza alcuna tempesta e l’equipaggio risultò morto: ma non di annegamento, bensì di paura. Di qualcosa che veniva fuori dal mare, si disse e si scrisse. Alcuni dei fenomeni restarono, e restano, non spiegati, come i danni ad una centrale elettrica sul Gran Sasso, verificatisi in coincidenza con l’apparizione di strane cose in cielo. Centinaia gli inviati, gli operatori, i fotografi accorsi dall’Italia e dall’estero.
In molti prevale lo scetticismo, però qualcosa in cielo si vedeva, ieri sera. E non sarebbe la prima volta in questo periodo di continue e ripetute apparizioni di luci arancioni, una clamorosa a Roma lo scorso 6 giugno, fotografata da agenti dell’Aeronautica della contraerea, rapportata e registrata nei documenti militari. In cielo diverse luci, anche disposte a triangolo, visibilissime e fotografate. Altri avvistamenti del genere sono stati numerosi in Campania e in Calabria: You Tube è stracolmo di foto e filmati, qualcosa di singolare deve pur esserci: o sono tutti pazzi e mistificatori? Anche l’Aeronautica? Il caso di Alba non pare agli esperti uno dei più clamorosi, ma quasi “normale” tra tante segnalazioni. Chi o cosa c’è nel cielo che scorrazza e danza? Decisamente soprendente una foto (dalla Campania) ben scattata e ben ingrandita: ritrae (senza trucchi, viene assicurato) un corpo sferico grande, color arancione, sfumato nella parte posteriore, e attorno un grappolo di luci più piccole che sembrano orbitare per poi sparire: come se entrassero nel corpo maggiore o si allontanassero per le loro evoluzioni. Controllare e verificare, You Tube è lì. Le foto che pubblichiamo ritraggono due dei tanti fenomeni del genere, sulla costa della Campania e su quella del Lazio)


fonte: http://www.inabruzzo.com/?p=42079