L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Wednesday, May 8, 2013

Bambini del futuro

http://zret.blogspot.co.uk/2013/05/bambini-del-futuro.html

Bambini del futuro


Siamo al cospetto di un’intelligenza dietro alla quale qualcosa sta in agguato: questi esseri sono parte di una realtà abnorme e sconcertante per la nostra percezione individuale”. (Anonimo)

Il desolante scenario attuale è rischiarato dalla possibilità che siano nati negli ultimi decenni dei bambini dalle doti straordinarie. Questi bambini, definiti “indaco” e “cristallo”, sarebbero l’avanguardia di una generazione più evoluta.

Nel libro “Awakening: how alien can trasform your life”, Mary Rodwell collega il tema del vagheggiato salto evolutivo alle esperienze di contatto. La Rodwell crede che gli star kids (i bimbi delle stelle) siano il risultato di influssi esterni: esisterebbero delle intelligenze all’origine dell’avvento di un nuovo tipo umano, dotato di maggiori intuizione e consapevolezza. I bambini studiati dalla Rodwell descrivono incontri con creature dai grandi occhi magnetici, senza orecchie e glabre. La loro pelle è grigia, talora azzurrognola, in casi eccezionali verde.

Queste entità trasmettono conoscenze e messaggi inerenti al futuro del pianeta. Talune affermazioni degli star children sono sbalorditive: uno di loro, dieci anni, britannico, ha raccontato che aveva scaricato (?!) nella sua mente una tecnologia complessa per creare portali, varchi verso altri universi. Un altro, australiano, otto anni, ha riferito che sulla Terra esistono degli stargates. Ha aggiunto che egli, periodicamente, sale su un’astronave con due compagni di scuola: nel vascello spaziale i tre si ritrovano in capsule dove non possono muoversi (sic). Vengono sottoposti a visite mediche, su di loro sono eseguiti dei controlli.

Il Dottor William Brown, biologo molecolare, reputa che si stiano verificando dei cambiamenti nel D.N.A. di questi bambini. Egli opina che il D.N.A. silente sia integrato nel corredo genetico della specie ventura, homo novus. Se Essi stessero, invece, compiendo una subdola ibridazione volta a creare un genere degenerato?

Come valutare tali esperienze? Che pensare dell’eventualità di un balzo evolutivo? Notiamo che le circostanze (esami medici, cilindri, U.F.O. triangolari…) e l’iconografia delineate dagli star kids combaciano con quelle riferite da molti rapiti. Ciò non basta a dimostrare che i bambini sono vittime di sequestri, interpretati come emozionanti avventure, tuttavia…

Le conoscenze acquisite dagli experiencers – così ama definirli la Rodwell – potrebbero essere l’effetto collaterale positivo di un’interferenza, di un rapimento. Il diavolo si nasconde nei particolari… e nelle parole: termini, sintagmi ed enunciati usati dai piccoli testimoni come “programmare”, “scaricare le informazioni” “esseri dagli occhi enormi che indossano mantelli” … hanno alcunché di meccanico e di sinistro. Eppure la sensibilità che i bambini dimostrano, l’inclinazione a comunicare con gli animali, le piante, l’acqua persino, sono gemme, anche se forse mal incastonate.

La Rodwell dimostra una certa duttilità. Pur essendo un’esponente dell’ufologia “ottimista”, la ricercatrice non esclude l’azione di civiltà ostili. Ipotizza: “Forse all’interno di una stessa specie esistono gruppi diversi ed agende diverse”.

Intanto sappiamo che è in corso un’operazione di modificazione genetica, ma con fini degenerativi… Può essere che tale attività sia finalizzata proprio a contrastare, ad inibire una crescita dell’umanità. Di passaggio, osserviamo che la metanoia e la palingenesi prescindono da una mera spinta biologica, sebbene essa possa essere di giovamento.

Realtà o illusione? E’ sempre meglio essere guardinghi, pur senza chiudere la porta sull’impossibile che si proietta sull’effettuale. Da troppo tempo si fantastica di mirabili cambiamenti (si pensi alla storia circa gli arresti di massa o all’energia panacea di Keshe): alla fine è il solito nulla di fatto. Dunque a proposito della questione per ora sospendiamo il giudizio: non scartiamo l’evenienza di una svolta né accettiamo a scatola chiusa i doni di Danai, in sembianze di salvatori.


Per approfondire si leggano i seguenti testi: B. Chalker, Hair of the alien, D.N.A. and other forensic evidence of alien abduction, 2005; P. Harris, Gli umani del mondo nuovo, 2013 in X Times n. 54, aprile 2013; M. Rodwell, Awakening: how alien can trasform your life, 2012



Sunday, June 26, 2011

Tutte le sfumature del Grigio (seconda ed ultima parte)

http://zret.blogspot.com/2011/06/tutte-le-sfumature-del-grigio-seconda.html

Tutte le sfumature del Grigio (seconda ed ultima parte)

Leggi qui la prima parte.

Suzanne Hansen vive in Nuova Zelanda dove gestisce sia un gruppo di sostegno agli experiencers sia un’associazione di ricerca. Ella è protagonista di alcune interazioni con presunte intelligenze esterne: attraverso sedute di regressione ipnotica, la donna ricordò una connessione anteriore alla sua nascita. Si percepì all’età di otto anni, quando vide una sfera di luce blu che i Grigi le spiegarono sarebbe divenuta suo figlio. Suzanne riferì un altro interessante episodio: un giorno, mentre stava per portare a termine la sua prima gravidanza, fu prelevata e portata a bordo di un’astronave, scortata da due creature. Gli ufonauti le comunicarono che si sarebbe dovuta unire a qualcuno. La puerpera rammentò di essersi sentita infusa di luce, mentre un Grigio chiarì che nel mondo erano migliaia i bambini venuti alla luce nell’ambito di un progetto per propiziare cambiamenti positivi ed il miglioramento della specie umana.

Josh, un experiencer australiano, affermò di aver visitato in astrale un grande vascello in cui incontrò anime ed una grande varietà di esseri gioiosi e saggi in grado di cambiare le loro sembianze, da quelle umane a nastri di luce, con un atto della volizione. Notò che gli occupanti dell’astronave erano composti da bolle effervescenti di energia.

La britannica Helen Sanderson, autrice di un libro di prossima pubblicazione, riferisce il vissuto della figlia Fay. Prima che Fay nascesse, gli extraterrestri separarono l’embrione dal corpo della gestante in diverse occasioni, al fine di eseguire le regolazioni che le avrebbero consentito di vivere sia sulla terra sia sulle navi spaziali. I visitatori riescono a compiere tale operazione, separando l’anima dal soma per mezzo di rotazioni degli strati di Merkavah (anelli) attorno al nostro corpo in direzioni diverse ed a differenti velocità(?). Questo accade in molti casi di rapimento: è prelevata l’anima (o il corpo astrale? n.d.r.) e l’involucro materiale lasciato, ma quando l’anima viene reintrodotta, essa ricorda la sua gestione-estrazione, portandone la memoria sotto forma di contusioni e cicatrici sulla pelle.

Un’altra contattata, Hayley, si avventura nelle seguenti delucidazioni: gli Altri sono impegnati in esperimenti genetici. Il cambiamento avverrà come un’onda che attraverserà la specie Homo sapiens sapiens. Esiste una connessione tra tutto e tutti, tra noi ed il divino.

Mary Rodwell collega queste ed altre relazioni alla teoria dell’universo olografico, evidenziando che alla natura profonda del cosmo soggiace l’interconnessione di ogni fenomeno: siamo quindi tutti anime con ruoli precisi, ma nella stessa danza cosmica. [1]

Senza indugiare nell’analisi delle varie testimonianze (si possono leggere, se si vuole approfondire gli articoli della categoria Ufologia) mi sembra meritevole di qualche glossa l’esperienza di Fay la cui interpretazione dei rapimenti, delle loro modalità e fini, pare un tentativo, per opera di un’astuta intelligenza, di schermare una ben diversa verità. La giustificazione dei segni sul corpo come effetto di uno choc dell’anima è capziosa.

In ogni caso, non si può escludere che sia in atto un'evoluzione della specie umana o di parte di essa, sebbene si resti molto perplessi di fronte a certi resoconti che non sono molto dissimili da quelli di altri rapiti i quali, però, hanno vissuto le abductions in modo traumatico. L’esegesi cambia, ma il substrato sovente combacia. E' vero che, come scrive Nietzsche, “non esistono i fatti, ma le interpretazioni”, tuttavia…

[1] Sul retroterra concettuale del modello in oggetto, si potrà leggere tra breve “La teoria dell’universo olografico: alcune implicazioni filosofiche”.

Fonti:

Mary Rodwell, Gli alieni siamo noi, traduzione di M. Baiata, in X Times n. 31 e 32
Id., Extraterrestri, coscienza umana e dimensioni dell’anima, l’intima connessione, 2011, traduzione di noiegliextraterrestri


Sunday, June 19, 2011

Tutte le sfumature del Grigio (prima parte)

http://zret.blogspot.com/2011/06/tutte-le-sfumature-del-grigio-prima.html

Tutte le sfumature del Grigio (prima parte)

Qui non esiste il tempo: è come se le ere fossero cucite ed essi potessero attraversarle. (John)

Mary Rodwell è autrice di “Awakening: how extraterrestrial contact can transform your life", 2005. L’autrice, dopo aver esaminato circa novecento casi di abduction, conclude che i rapimenti, dipinti quasi sempre come esperienze traumatiche, sono, invece, spesso situazioni emozionanti preannunciatici di un risveglio spirituale.

La questione è molto spinosa: è necessario muoversi con i piedi di piombo su questo terreno; non si può né indulgere alla credulità né chiudersi in rigidi preconcetti. Ognuno, dopo aver analizzato il soggetto, si formerà il suo giudizio.

La ricerca della Rodwell merita attenzione, perché, accantonata la diatriba tra propugnatori dell’ipotesi monopolare e coloro che interpretano in maniera positiva (edulcorata?) la fenomenologia aliena, vi si possono individuare degli indizi preziosi e persino degli inattesi punti di collegamento tra le due concezioni.

Bisogna precisare che, come nel caso di un famoso ufologo italiano, i vissuti dei rapiti - la ricercatrice australiana preferisce chiamarli “experiencers”- sono esplorati per lo più tramite l’ipnosi regressiva, con tutti i limiti impliciti in tale prassi.[1]

Vediamo alcune interessanti testimonianze.

Un ragazzo britannico di quindici anni, John (pseudonimo) nel 2008, in regressione ipnotica, raccontò di aver incontrato i Grigi, insieme con alcuni parenti deceduti che descrisse come “globi di luce”. Le anime erano lì per sostenerlo ed aiutarlo a vincere la paura. John rammentò di essere in automobile con la madre verso le 5 e 30 del mattino, quando, mentre era intento a guardare dal finestrino i comignoli, le case ed i campi, vide due Grigi in mezzo alla strada: erano alti circa 90 centimetri. La loro pelle era liscia come quella dei delfini. Le creature sorridevano in modo amichevole. Poi l’adolescente si trovò in un’astronave da cui poteva contemplare le colline ed i villaggi della campagna inglese. Mentre il vascello spaziale si dirigeva verso Orione, gli ufonauti portarono il ragazzo in un luogo devastato, orribile, ammonendo l’ospite che glielo mostravano affinché l’umanità evitasse una fine analoga.

Fin qui nil novi sub sole. E’l’incontro ravvicinato con gli Altri dagli ingredienti più o meno tipici: viaggio in auto in un’ora antelucana, l’arrivo dei Grigi, la trasvolata nella nave spaziale, la visione di un calamitoso scenario futuro, presumibilmente olografico. Ecco, però, inopinato spuntare qualche altro ragguaglio: John riferì che i Grigi lo volevano rassicurare poiché esseri “robotici”, a bordo di un velivolo triangolare, indagavano su di lui. Questi automi, simili all’extraterrestre effigiato nella Crabwood farm house presso Sparsholt (Wiltshire), erano “le nuove anime”. Spiegò John: “Non provano emozioni e cercano di prenderti per condividere la tua esperienza… hanno un’energia oscura, perché sono appena agli inizi. Sono vuoti. Non hanno il permesso di spaventarti e neppure di venirti vicino”.

La Rodwell considera le informazioni ottenute da John stupefacenti per un quindicenne: ella si sofferma sul riferimento alle incarnazioni umane, alle anime di nuova formazione, sull’importanza di alcuni uomini che hanno un compito da adempiere in vista del cambiamento previsto per il 2012, sull’intersezione tra contatti con i visitatori e con i defunti, sotto forma di globi luminosi. La scrittrice reputa che gli orbs potrebbero essere intelligenze interdimensionali.[2]

Tra i molteplici aspetti del caso, uno trova molti addentellati all’interno dei vari filoni d’inchiesta ufologici: la citazione di androidi che agiscono contro l’umanità. Già negli ormai lontani anni 50 del XX secolo, i protagonisti di “Amicizia” accennavano ai Weiros, alieni-macchine “adoratori della scienza”, antagonisti degli evoluti Akrij. Né si può dimenticare che il colonnello Philip Corso riportò che le entità extraterrestri di Roswell erano degli individui bionici. Anche Nigel Kerner, tra gli altri, vede nei Grigi dei visitatori bioelettronici.

Dunque chi ha ragione? Siamo in presenza di varie specie di Greys o assistiamo alle metamorfosi di un’unica Intelligenza dai fini oscuri ed indecifrabili?

[1] Occorre puntualizzare che, negli ultimi tempi, Malanga ha abbandonato il metodo dell’ipnosi regressiva per le sue investigazioni.

[2] A proposito della strana liaison tra manifestazioni ufologiche e fenomeni metapsichici, si legga Viaggi astrali e presunti rapimenti alieni, 2011

Nota: le fonti del presente articolo saranno indicate in calce all’ultima parte.