Lo riporto integralmente, ma se il legittimo proprietario desidera che lo rimuova basta che mi scriva a essse.blog@gmail.com (strakkino invece puo' scrivermi tranquillamente a consulvendite, ma tanto so che non lo fara', vero strakky?).
http://www.tankerenemy.com/2014/03/mary-poppins-ed-il-mondo-allucinatorio.html
Mary Poppins ed il mondo allucinatorio-paranoide dei negazionisti
Si precisa che il presente articolo inquadra il problema in modo divulgativo, senza sviscerare i concetti di “realtà” e “coscienza”, cui sono sottesi fenomeni tutt’altro che semplici e scontati.
Siamo abituati ad intendere gli stati alterati della coscienza come la ripercussione di un’anomala condizione del funzionamento della mente che, sottoposta a condizioni inusuali, opera con modalità insolite: sotto livello, ossia con una ridotta percezione della realtà circostante, o sopra livello, cioè con uno stato di ipervigilanza dove tutto è percepito velocemente e nei minimi particolari. Questi stati sono favoriti dall’uso di sostanze psicoattive (droghe, allucinogeni, farmaci) oppure indotti quasi naturalmente tramite immobilità, deprivazione sensoriale e con tutti quei meccanismi che tendono a spezzare la percezione del sé e ad incrinare i livelli di attenzione e cognizione dello spazio circostante .
Queste condizioni di alterazione della coscienza, sono solo, dal punto di vista fenomenologico, l’aspetto più evidente, mentre, per i non addetti ai lavori, è difficile osservare una situazione alterata di là da queste espressioni palesi. Perciò si devono considerare altri sintomi molto più frequenti di quanto si possa immaginare.
Uno stato modificato della coscienza può esprimersi anche attraverso un discorso o l’espressione di un parere personale su uno specifico tema. Un’alterazione della coscienza può conclamarsi mediante l’enfasi posta su un concetto, un credo, un’ideologia scientista, in cui tutto è letto, interpretato e vissuto sulla base di un pregiudizio di fondo molto radicato. E’ un preconcetto ipertrofico che, fungendo da timone, dirige ogni formulazione concettuale di chi la sostiene, quindi ogni azione che ne deriva.
Se, in accordo con la definizione operativa di coscienza adottata dallo psicologo Charles Tart, intendiamo quest’ultima come quel processo di attenzione e consapevolezza della “realtà” circostante, ogni processo emotivo e cognitivo teso a modificare tale cognizione, fondata su parametri oggettivamente non verificabili, può indurre ad un cambiamento dello stato di coscienza ordinario.
Il delirio, ad esempio, ossia una convinzione non oggettiva che non può essere modificata né dai fatti né dalla logica, è una forma di stato alterato della coscienza. Al pari di quest’ultimo, anche l’adesione ad un’ideologia scientista, alla versioni false e contraddittorie del potere rende predisposti ad una rettifica artificiale della “realtà” circostante che può, in nome del convincimento di possedere la verità assoluta, condurre anche verso atteggiamenti aggressivi ed intolleranti, ma ritenuti giusti.
Il pensiero ideologico dei disinformatori è, il più delle volte, fondato sul nulla, su incongruenze insanabili, su paradossi logici e su frottole. E’ inoltre alimentato da un’intuizione spesso farneticante, martellante e paranoica. Nella mente malata del negazionista la complessità del mondo è appiattita da una fantasia infantile e monomaniacale che pullula di governanti buoni, onesti e solleciti, scienziati intenti ad agire per il progresso dell’umanità, banchieri reputati benefattori, militari che difendono la patria dai terroristi brutti e cattivi, meglio se islamici e barbuti, aziende farmaceutiche che mirano a debellare tutte le patologie...
Al pari dello stato allucinatorio, l’Ideenkleid negazionista non può essere neppure scalfita né dai fatti né dal ragionamento, poiché ogni argomentazione contraria è sempre intesa come un tentativo sottile di dimostrare che la percezione dell’universo propria degli occultatori è puerile, edulcorata e del tutto inverosimile. La realtà dei disinformatori è simile ad un cartone animato per bimbi di tre-quattro anni: bidimensionale, con i colori vivaci in campiture uniformi e con storie sdolcinate alla Mary Poppins.
Gli stati non ordinari della coscienza non sempre sono riconoscibili ma, il più delle volte, sono la conseguenza di concettualizzazioni scientiste estreme, fanatiche e dogmatiche di taglio cicappiano. Sono pregiudizi pseudo-scientifici che possono deflagrare in gesti inconsulti e patologici: tendenza compulsiva ad attaccare ricercatori e scienziati indipendenti, soprattutto attraverso codici coprofili e scatologici, fissazione allo stadio orale, ossessioni lessicali con preferenza per il turpiloquio, complesso d’inferiorità, grafomania, sindrome di Stoccolma, abitudine alla calunnia… Questa sintomatologia, tipica degli psicopatici e dei sociopatici, rappresenta la fase finale di un disturbo psichiatrico in cui la realtà “oggettiva” è distorta o addirittura sostituita da un mondo virtuale che spinge a credere di essere invulnerabili attraverso gli strumenti della Rete.
Il delirio di onnipotenza culmina nel vaneggiamento transumanista di un’immortalità tecnotronica grazie alla quale i depistatori si illudono di poter sopravvivere indefinitamente in un congegno bionico. Il loro aberrante ideale è un Wasp cui è incollata una barba formata da un groviglio di cavi smangiucchiati e spellati… Contenti loro.
Articolo correlato: I disinformatori: sintomi nevrotici e tratti paranoidi, 2009
Siamo abituati ad intendere gli stati alterati della coscienza come la ripercussione di un’anomala condizione del funzionamento della mente che, sottoposta a condizioni inusuali, opera con modalità insolite: sotto livello, ossia con una ridotta percezione della realtà circostante, o sopra livello, cioè con uno stato di ipervigilanza dove tutto è percepito velocemente e nei minimi particolari. Questi stati sono favoriti dall’uso di sostanze psicoattive (droghe, allucinogeni, farmaci) oppure indotti quasi naturalmente tramite immobilità, deprivazione sensoriale e con tutti quei meccanismi che tendono a spezzare la percezione del sé e ad incrinare i livelli di attenzione e cognizione dello spazio circostante .
Queste condizioni di alterazione della coscienza, sono solo, dal punto di vista fenomenologico, l’aspetto più evidente, mentre, per i non addetti ai lavori, è difficile osservare una situazione alterata di là da queste espressioni palesi. Perciò si devono considerare altri sintomi molto più frequenti di quanto si possa immaginare.
Uno stato modificato della coscienza può esprimersi anche attraverso un discorso o l’espressione di un parere personale su uno specifico tema. Un’alterazione della coscienza può conclamarsi mediante l’enfasi posta su un concetto, un credo, un’ideologia scientista, in cui tutto è letto, interpretato e vissuto sulla base di un pregiudizio di fondo molto radicato. E’ un preconcetto ipertrofico che, fungendo da timone, dirige ogni formulazione concettuale di chi la sostiene, quindi ogni azione che ne deriva.
Se, in accordo con la definizione operativa di coscienza adottata dallo psicologo Charles Tart, intendiamo quest’ultima come quel processo di attenzione e consapevolezza della “realtà” circostante, ogni processo emotivo e cognitivo teso a modificare tale cognizione, fondata su parametri oggettivamente non verificabili, può indurre ad un cambiamento dello stato di coscienza ordinario.
Il delirio, ad esempio, ossia una convinzione non oggettiva che non può essere modificata né dai fatti né dalla logica, è una forma di stato alterato della coscienza. Al pari di quest’ultimo, anche l’adesione ad un’ideologia scientista, alla versioni false e contraddittorie del potere rende predisposti ad una rettifica artificiale della “realtà” circostante che può, in nome del convincimento di possedere la verità assoluta, condurre anche verso atteggiamenti aggressivi ed intolleranti, ma ritenuti giusti.
Il pensiero ideologico dei disinformatori è, il più delle volte, fondato sul nulla, su incongruenze insanabili, su paradossi logici e su frottole. E’ inoltre alimentato da un’intuizione spesso farneticante, martellante e paranoica. Nella mente malata del negazionista la complessità del mondo è appiattita da una fantasia infantile e monomaniacale che pullula di governanti buoni, onesti e solleciti, scienziati intenti ad agire per il progresso dell’umanità, banchieri reputati benefattori, militari che difendono la patria dai terroristi brutti e cattivi, meglio se islamici e barbuti, aziende farmaceutiche che mirano a debellare tutte le patologie...
Al pari dello stato allucinatorio, l’Ideenkleid negazionista non può essere neppure scalfita né dai fatti né dal ragionamento, poiché ogni argomentazione contraria è sempre intesa come un tentativo sottile di dimostrare che la percezione dell’universo propria degli occultatori è puerile, edulcorata e del tutto inverosimile. La realtà dei disinformatori è simile ad un cartone animato per bimbi di tre-quattro anni: bidimensionale, con i colori vivaci in campiture uniformi e con storie sdolcinate alla Mary Poppins.
Gli stati non ordinari della coscienza non sempre sono riconoscibili ma, il più delle volte, sono la conseguenza di concettualizzazioni scientiste estreme, fanatiche e dogmatiche di taglio cicappiano. Sono pregiudizi pseudo-scientifici che possono deflagrare in gesti inconsulti e patologici: tendenza compulsiva ad attaccare ricercatori e scienziati indipendenti, soprattutto attraverso codici coprofili e scatologici, fissazione allo stadio orale, ossessioni lessicali con preferenza per il turpiloquio, complesso d’inferiorità, grafomania, sindrome di Stoccolma, abitudine alla calunnia… Questa sintomatologia, tipica degli psicopatici e dei sociopatici, rappresenta la fase finale di un disturbo psichiatrico in cui la realtà “oggettiva” è distorta o addirittura sostituita da un mondo virtuale che spinge a credere di essere invulnerabili attraverso gli strumenti della Rete.
Il delirio di onnipotenza culmina nel vaneggiamento transumanista di un’immortalità tecnotronica grazie alla quale i depistatori si illudono di poter sopravvivere indefinitamente in un congegno bionico. Il loro aberrante ideale è un Wasp cui è incollata una barba formata da un groviglio di cavi smangiucchiati e spellati… Contenti loro.
Articolo correlato: I disinformatori: sintomi nevrotici e tratti paranoidi, 2009
Diceva il Filosofo: "conosci te stesso".
ReplyDeleteEbbene, io a volte rimango stupito della perfezione con cui alcuni individui riescono a descriversi, cogliendo fin nei minimi particolari l'essenza della loro personalità.
Ne abbiamo un esempio egregio qui sopra, esempio che tocca addirittura il sublime nel periodo predisposti ad una rettifica artificiale della “realtà” circostante che può, in nome del convincimento di possedere la verità assoluta, condurre….
Rettifica, aggiungerei io, che non può limitarsi alla mera espressione di concetti verbali artefatti, ma che deve espandersi pervasivamente in ogni campo di ciò che è sensorialmente percepibile, includendo in ciò anche le più elementari forme di rappresentazione visiva, e costringendo ad esempio a modificare artatamente le immagini, includendo elementi estranei perfino in un’innocua rappresentazione dei Teletubbies.
Misteriosa invece è la ragione del cambiamento di scala e di risoluzione di detta immagine, perpetrato forse nell’ingenua speranza che il gregge acefalo dei seguaci fosse portato a ritenere l’immagine postata originale, e non piuttosto una truffaldina e volgare sofisticazione.
"l’adesione ad un’ideologia scientista, alla versioni false e contraddittorie del potere rende predisposti ad una rettifica artificiale della “realtà” circostante che può, in nome del convincimento di possedere la verità assoluta, condurre anche verso atteggiamenti aggressivi ed intolleranti, ma ritenuti giusti."
ReplyDeleteNon se ne rende conto, ma sta descrivendo se stesso e i 4 picocefali che lo seguono (e finanziano)
Poveretto.
Sta diventando talmente narcisista che non puo' piu' fare a meno di descrivere in continuatione la sua miserrima esistenza e condizione mentale.
ReplyDeleteNon capivo cosa c'entrassero alcuni dei nomi citati nelle label, onde per cui ho eseguito una ricerca e ho compreso.
ReplyDeleteAndrea Corigliano:
http://sciechimicheinfo.blogspot.it/2011/12/dibattito-genova-fra-il-professor.html
Claudio Longagnani:
http://latermografia.blogspot.it/
Ai quali posso solo dire grazie ragazzi. :)
Ma secondo te io invece cosa c'entro???
DeleteE vabbè, con te (e altri) ormai lo fa per abitudine. :D
Deletec'è poco da fare straker continua a copiare il lavoro di altri alterandolo in malo modo per usarlo a suo vantaggio e per i suoi scopi, peccato che tutto quello che fa risulta pacchiano e fatto in malo modo, come suo solito d'altronde basta seguire un semplice ragionamento logico (mi rendo conto che chiedo troppo al cervello medio complottista ma spero vogliano fare un piccolo sforzo) come è possibile negare un fenomeno, cioè quello delle scie chimiche, se di fatto non esistono ?
ReplyDeleteLOL io sono ancora qui che me la rido
In effetti però (ROTFL) negare una cosa che non esiste significa ammetterla.
DeleteIn matematica + per + fa +, - per + e + per - fa meno, e - per - fa +.
Quindi, ovviamente (RIROTFL), negare (segno -) una cosa che non esiste (altro segno -) significa ammetterla (segno +).
Un avviso a Strakkino e a tutti i complottisti che venissero a leggere qui: vi sto prendendo per il culo.
DeleteSì zretino, solo che tu non fai parte dell'elite intellettuale.
ReplyDeleteTu sei solo un professoruncolo fallito e bilioso.
http://zret.blogspot.com/2014/03/sbarramento.html
zretino scrisse:
Deletesolo i tribuni ed i demagoghi cercano l’approvazione ed il sostegno del popolino.
Ciao, tribuno.
Ma
ReplyDeleteSCusa, non eravamo pagati? E adesso? Siamo malati? Oppure siamo condizionati? Si decidesse!!!