L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Friday, May 10, 2013

Gesù o Barabba? No, Gesù è Bar Abba

http://zret.blogspot.co.uk/2013/05/gesu-o-barabba-no-gesu-e-bar-abba.html

Gesù o Barabba? No, Gesù è Bar Abba

Gesù o Barabba?” è un recente articolo del Professor Francesco Lamendola. Il titolo dilemmatico del testo preannuncia una riflessione sulla dicotomia tra bene e male. Confesso che gli argomenti dell’autore e soprattutto lo spunto evangelico per l'esposizione delle idee mi lasciano dubbioso. Come ho scritto in altri occasioni, la Storia ha la sua dignità e si rischia di incorrere in luoghi comuni, allorquando una riflessione morale, pur profonda, eclissa il rigore metodologico.

L’antitesi tra Gesù e Barabba e l’attribuzione agli Ebrei della crocifissione di Cristo sono da un punto di vista storico destituiti di fondamento: non ripeterò quanto già osservato in parecchi articoli, tra cui segnatamente “Uno o due Messia?”, limitandomi a rammentare che, se Bar Abba fu un uomo che davvero visse nella Palestina del I secolo, fu il Messia di Aronne, non un malfattore.

Né è necessario ribadire che il processo di Gesù fu celebrato dai Romani per volontà dei Romani, come ha dimostrato, tra gli altri, Samuel Brandon, in un suo eccellente saggio, "Il processo di Gesù", il cui errore consiste nella mancata individuazione dei due Messia. E’ tuttavia un malinteso che solo negli ultimi decenni è stato superato, grazie ad esegeti che sono riusciti a sbrogliare l’intricata matassa evangelica. Questi biblisti hanno afferrato il filo sottile che ha permesso loro, pur tra mille difficoltà, di scovare le tracce del Messia sacerdotale, contraffatto nelle sembianze di un assassino.

Fra questi ricercatori il più meticoloso mi pare Giancarlo Tranfo al cui saggio “La croce di spine” rinvio per ogni ragguaglio in merito. Davvero commendevole l’operato di questo novello Teseo che, non perdendosi nel dedalo delle ricostruzioni, analisi, fonti, polemiche…, ha ricostruito uno scenario plausibile della Palestina nel I secolo, dilaniata da discordie, tumulti e guerre.

Comprendo l’istanza etica e l’afflato spirituale che animano la pur bella pagina del Professor Lamendola, ma se intendiamo stigmatizzare la vocazione per il male, credo sia più consono riferirsi alle potenti famiglie non tutte ebraiche (meglio khazare) che oggi, nel silenzio complice dei media istituzionali, martoriano l’umanità ed il pianeta. Gli Ebrei descritti nei Vangeli furono ora dei rivoluzionari, ora dei collaboratori di Roma, ora degli iniziati (gli Esseni?) etc., ma non gli accusatori che incriminarono Cristo e lo condannarono a morte.

Restano – è naturale – le abissali domande sulla presenza del male e sul motivo per cui molti uomini decidano(?) di pervertire la propria natura, dando l’assenso alla più ignominiosa scelleratezza. Si può aprire una digressione qui circa la spaventevole degradazione che hanno subìto gli stessi malvagi: infatti, se nei secoli passati, i pravi o erano dei delinquenti comuni o degli uomini nella cui malizia brillava tuttavia una grandezza, oggi molti individui sembrano indulgere ai più luridi vizi e delitti (la calunnia, l’aggressione squallida e gratuita, l’invidia più livida, l’incontinenza più sfacciata…). Il male che essi incarnano è meschino, miserabile, infimo. Un esempio: Alessandro il Macedone fu uomo impulsivo, lussurioso e crudele, ma capace di sognare in grande, intrepido e mosso talora da nobili passioni. Oggigiorno una figura come Barack Obama (al secolo Barry Soetoro) è una nullità che trasuda laidezza, ipocrisia e codardia da ogni poro. Un tempo sulle strade i viandanti erano assaliti dai briganti; oggi si è aggrediti da ribrezzosi personaggi che si compiacciono del turpiloquio e della loro irredimibile bassezza.

Si accennava ai quesiti cruciali che si pone l’ottimo Professor Lamendola: egli reputa che l’opzione per il male dipenda dall’ignoranza di sé stessi, da un’elusione del gnòti sautòn. Non saprei: il tema, più che complesso, mi pare inestricabile. Nondimeno, ben vengano gli interrogativi che l’autore lancia, a guisa di dardi rapidissimi di cui non si sa se centreranno il bersaglio o no. Come sempre, sono preferibili le domande acuminate alle nostre spuntate risposte.


Sunday, December 9, 2012

Uno o due Messia? (seconda ed ultima parte) meglio un'accozzaglia di trioate sgrammaticate ed anche un po' acconguagliate no, Zret?


http://zret.blogspot.com/2012/12/uno-o-due-messia-seconda-ed-ultima-parte.html

Uno o due Messia? (seconda ed ultima parte)

Leggi qui la prima parte.

Il contrappunto è dato dalle parole parenetiche trascritte da Luca (6,27-38): “Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla ed il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati ed i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

L’esortazione del Messia di Aronne (Yeshua - Gesù bar Abba) collide con la concione infiammata del comprimario. Collide fino ad un certo punto: Giovanni di Gamala (?) non sarà stato tanto in disaccordo sul metodo, se non sul merito, ossia cementare gli Ebrei tutti, di là da inimicizie tra sette e tribù, in nome della causa comune: il rovesciamento dell’inviso potere romano e l’instaurazione del Regno di Israele, un regno molto terreno. Siamo autorizzati a pensare che il messaggio sia rivolto a tutta l’umanità e non ai Giudei?

Lo stesso arcinoto “discorso della montagna” sembra più un pamphlet “comunista” e rivoluzionario che un appello alla fraternità universale, quantunque il Messia levitico non sia scevro qua e là di voli sublimi e di profondi insegnamenti, per lo più radicati nell’humus egizio e nelle filosofie ellenistiche. E’ da questo humus che sbocciò il bel fiore noto come Vangelo di Giuda Tommaso, un opuscolo dove i temi canonici si accendono di scintille esoteriche. Non sono poche anche le gemme incastonate nel Vangelo di Cerinto (Giovanni), ma si respira un’altra aria rispetto ai sinottici.

“Non andate fra i pagani e non entrate nel paese dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della Casa d’Israele” (Mt 10,5-6) Ancora: “Non sono stato mandato, se non alle pecore perdute della Casa di Israele”. (Mt 15,24) Si troveranno pure dei versetti in cui sembra che si affermi il contrario: fatto sta che ai Messia interessava poco o punto il destino dei Gentili. Fu Paolo o chi per lui a cambiare le regole, mentre si stava ancora giocando la partita. Era, invece, controverso se riammettere i disprezzati Samaritani nell’ovile. L’episodio della Samaritana al pozzo lascerebbe pensare che per coloro la porta non fosse sbarrata.

In questa passeggiata tra i labirinti narrativi dei Vangeli ci imbattiamo in un altro personaggio molto intrigante: è Giuda Tommaso detto Didimo (ossia Giuda Gemello detto Gemello… sfrontata tautologia con cui si tentò di nascondere l’identità dell’apostolo). Chi fu costui? Presumibilmente uno dei fratelli del Signore (Il Messia di David): in quanto gemello omozigote gli assomigliava a tal punto da essere scambiato per il germano? Si spiegherebbero così episodi come la Resurrezione e la mancata agnizione del Redentore per opera di due discepoli sino alla cena in Emmaus.

Altri personaggi in cerca di identità sono Maria Maddalena e Lazzaro (Eleazar, "il discepolo che Gesù amava"): ormai molti studiosi sono proclivi ad identificarli rispettivamente con la consorte del Messia regale e con il cognato, strenuo difensore della roccaforte di Masada.

Non manca chi (ad esempio, lo studioso David Donnini) in questo giuoco delle parti, in questo turbinio di figure ora mascherate (Lazzaro) ora sdoppiate (Giuda Taddeo e Giuda Tommaso sono probabilmente lo stesso discepolo etc.) ora incollati (i due Messia a formare il Cristo paolino ed ufficiale) crede che Giovanni Battista, altra labilissima silhouette tra racconto e mito, possa essere identificato con il Messia sacerdotale. E’ supposizione su cui è difficile pronunciarsi, ma, a nostro parere, se fosse plausibile, accennerebbe ad una rivalità tra i due copratogonisti. Il cosiddetto precursore del Cristo fu, infatti, un suo concorrente, come si evince da alcuni passi dei Vangeli. E’ una rivalità che contrasta con l’apparente cooperazione tra i due mattatori.

Sia come sia, il corpus su cui si fonda una storia nota a tutti - e proprio per questo ignorata - nonché la fede di circa due miliardi di “cristiani” è uno dei più grossi pastiches della letteratura. Un’analisi narratologica si rivela dunque più proficua e non meno avventurosa degli innumerevoli studi storiografici e filologici, ammesso e non concesso che sia così importante tentare di accostarsi ad una verità storica, invece che ad una verità ultima.


Wednesday, November 25, 2009

Gli ultimi giorni di Roma

http://zret.blogspot.com/2009/11/gli-ultimi-giorni-di-roma.html

Gli ultimi giorni di Roma

In un suo recente articolo intitolato "Esiste un complotto mondiale contro il Cristianesimo?", l'ottimo Professor Francesco Lamendola si chiede se occulti potentati abbiano cospirato e cospirino per snaturare e distruggere la Chiesa cattolica. Ritengo sia acuto lo sguardo di chi riesce ad intuire, oltre il sipario ufficiale (e falso) della storia, oscure e vergognose trame. Non appena si nega la validità delle ricostruzioni ortodosse e ci si addentra nei meandri della metastoria si viene coperti con gli epiteti più ingiuriosi: il minimo che possa capitare è quello di essere definiti "dietrologi". "Dietrologi" è invece appellativo adatto agli adulatori del regime, portavoce usi appunto a lambire certe parti anatomiche collocate dietro... Sorvoliamo e torniamo al tema di questa riflessione.

Credo che il Professor Lamendola non si sbagli: la Chiesa di Roma è bersaglio di una gragnuola di critiche, accuse e bordate che provengono direttamente o indirettamente da Sion, da logge massoniche, da atei e razionalisti (sic), da altre confessioni etc. Bisogna riconoscere che il Cristianesimo, nonostante mille incongruenze e deviazioni, è stato latore nei secoli di un messaggio di amore risalente con ogni probabilità al Messia di Aronne ed al suo interprete Paolo (sia storicamente esistito l'apostolo dei Gentili o no, qui poco importa). E' anche vero che sono spesso i cristiani ad essere perseguitati in vari paesi del mondo. Certo, il comandamento dell'amore non è prerogativa del Cristianesimo: in altre correnti filosofiche e religiose si rintracciano insegnamenti simili. In particolar modo, nel Buddhismo Mahayana la figura del bodhisattva incarna la compassione per tutte le creature sofferenti. In alcune tradizioni buddhiste esseri evoluti e misericordi si impegnano per redimere le anime precipitate nell'inferno (condizione comunque non interminabile). Purtroppo il soffio spirituale delle nascenti religioni presto si cristallizza e la fede tosto si tramuta in idolatria, sicché oggi giorno le varie chiese, intese come istituzioni, rivelano la stessa dimensione etica e mistica di una multinazionale.

Qui distinguerei tra la Chiesa di Roma che di per sé è una costruzione "falsa e bugiarda", poiché fondata su un inesistente primato di Pietro e su un'inesistente eredità apostolica (Pietro morì in Palestina e non fu il primo papa) e le persone che si dichiarano cattoliche. Alcune (poche in verità) di queste persone sono degnissime ed in buona fede. Bisogna ammettere che, nel silenzio generale, qualche cattolico si è pronunciato contro le mortali vaccinazioni, ad esempio un sacerdote croato ed una suora spagnola. Onore al merito! Ahinoi, la gerarchia non solo tace colpevolmente, ma addirittura censura e richiama all'ordine: la suora è stata "esortata" dai suoi superiori a ritrattare. Il pontefice, con l'Angelus domenicale, si rivolge a milioni di fedeli: in tutte le sue stucchevoli omelie, oltre a snocciolare luoghi comuni, ha dato risonanza alla menzogna del riscaldamento globale, proprio come i più funesti "politici" globalizzatori. Chi scrive ha personalmente contattato decine di volte sacerdoti, porporati o loro collaboratori per sollecitarli a trattare temi come il signoraggio, le scie chimiche, i vaccini letali... Invano! I chiericuti o non hanno neppure risposto o hanno replicato, ricordando che tanto prima o dopo si deve morire e che la chiesa si occupa dell'anima e non del corpo. Non capisco allora perché i vari prelati si oppongano pervicacemente all'aborto ed all'eutanasia: "Tanto prima o poi si deve morire". Singolare incoerenza: la vita è sacra, ma a volte non lo è.

Una genia è costituita dagli insegnanti di religione: avidi figuri che indottrinano e rovinano intere generazioni di adolescenti con le loro insulsaggini, la loro saccente ignoranza. Meglio tacere poi degli storici cattolici o sedicenti tali, come Lino Lista, Antonio Socci, Vittorio Messori...: sono degli scervellati.

Dunque - si notava - è in atto un'operazione contro la Chiesa cattolica? Mi pare indiscutibile.Tuttavia non è forse questo un boomerang? Roma che comunque è un centro di potere mondialista, raccoglie quel che ha seminato. In primo luogo, non dimenticherei che l'attuale crisi economica fu orchestrata anni fa dalla "Legatus" una società connessa al Vaticano (Se Sion è potente e scellerata, Roma non è né debole né innocente, tutt'altro!!!). Inoltre la "Santa" sede va a braccetto con l'infame N.A.T.O.. Last but not least, con le sue banche armate è ai primi posti negli "investimenti" per la "difesa".

Il fato deve compiersi. Così Roma sarà presto travolta da scandali e verità inconfessabili, per essere sosituita con una chiesa mondiale luciferina (anche le altre confessioni cristiane e non cristiane saranno assorbite). Questa è, però, anche la conseguenza ineluttabile per un'istituzione del tutto mondanizzata e che ha tradito il messaggio delle origini, ammesso si possa delineare, anche solo con una certa approssimazione quel messaggio ed astrologare sulla sua scaturigine. Dispiace perché, insieme con una struttura di potere che è una succursale degli Arconti (anche se non l'unica), saranno spazzati via anche quei pochi e comunque isteriliti princìpi che Roma, pur contro la sua volontà, ha contribuito a trasmettere a questo nostro mondo desolato. Allo stesso modo un'alluvione distrugge le costruzioni abusive, ma uccide degli innocenti.

Non ci dorremo molto per il suo crollo: chi semina vento raccoglie tempesta e la Chiesa paolino-nicena ha seminato vento sin dall'epoca di Eusebio di Cesarea, non a caso soprannominato "il gran bugiardo". Sarà motivo di vivo rincrescimento vedere, invece, che altri poteri sopravvivranno ed anzi diventeranno egemoni. E' motivo di grave costernazione osservare che chi oggi si adopera per demolire le fondamenta dell'esecrando Vaticano[1], non è migliore, dacché appartiene ad organizzazioni pericolose e criminali. La gerarchia cattolica ha forse avuto un'occasione per rinnegare Lucifero, ma ha preferito per lo meno collaborare ai piani delle élites, forse sperando di salvare "capro" e cavoli, illudendosi di poter continuare a servire Mammona, ma con sulla bocca ipocrita il nome di Dio.[1]

Il fato deve compiersi e Babilonia la Grande, che ha puttaneggiato con i potenti della Terra, ha le ore contate, complotto o non complotto. Fata volentes ducunt e quel che segue.


[1] L’interesse di alcuni teologi per la questione extraterrestre, lungi dal denotare curiosità intellettuale, si comprende alla luce dell’osceno connubio tra N.A.S.A. e Vaticano, entrambi tesi a depistare su temi come il Pianeta X e l’avvento degli “dei”. Si legga a tale proposito l’articolo di A. Ciccarella, Il regno di Saturno, su X Times, n. 13, novembre 2009