L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Showing posts with label disinformatori cialtroni. Show all posts
Showing posts with label disinformatori cialtroni. Show all posts

Monday, October 7, 2013

L'indoeuropeo vive ancora

http://zret.blogspot.co.uk/2013/10/lindoeuropeo-vive-ancora.html

L'indoeuropeo vive ancora


Le lingue indoeuropee sono una famiglia di idiomi con caratteri analoghi che hanno portato gli studiosi a postulare la derivazione da un’unica fonte originaria, definita appunto “indoeuropeo” o “indogermanico”. Oggi per lo più è concepito come un grappolo di parlate con tratti originari affini cui si aggiunsero elementi acquisiti lungo un processo di contatti preistorici o protostorici tra lingue anche diverse, contatti avvenuti in un’area Caucaso, Urali, Germania e Scandinavia.

Nel XIX secolo alcuni glottologi, confrontando le lingue antiche, notarono delle somiglianze tali da spingerli ad ipotizzare l’esistenza di un sistema linguistico indoeuropeo da cui si diramarono altri “codici”.

Il linguista tedesco August Schleicher (1821-1868), raccogliendo antichi lessemi indogermanici, compose una favola, “La pecora ed i cavalli”. La sua ricostruzione permette di individuare delle persistenze nelle radici, nonostante il proto-indoeuropeo risalga a circa 6000 anni addietro.

Ecco la favola.

"Avis, jasmin varnā na ā ast, dadarka akvams, tam, vāgham garum vaghantam, tam, bhāram magham, tam, manum āku bharantam. Avis akvabhjams ā vavakat: kard aghnutai mai vidanti manum akvams agantam. Akvāsas ā vavakant: krudhi avai, kard aghnutai vividvant-svas: manus patis varnām avisāms karnauti svabhjam gharmam vastram avibhjams ka varnā na asti. Tat kukruvants avis agram ā bhugat".

Di seguito la traduzione:

"Una pecora tosata vide dei cavalli, uno dei quali tirava un pesante carro, un altro portava un grande carico e un altro trasportava un uomo. La pecora disse ai cavalli: 'Mi piange il cuore, vedendo come l’uomo tratta i cavalli'. I cavalli le dissero: 'Ascolta, pecora: per noi è penoso vedere che l’uomo, nostro signore, si fa un vestito con la lana delle pecore, mentre le pecore restano senza lana'. Dopo aver sentito ciò, la pecora se ne fuggì nei campi".

Si notino alcuni vocaboli: avis, "pecora" rammenta il latino ovis e l’inglese ewe, dalla base OWI, attestata nelle aree indiana, baltica, slava, germanica e celtica. Il lessico degli animali annovera EKWOS, "cavallo": la correlazione con il latino equus è evidente, ma la radice, pur con mutamenti strutturali e fonetici, è diffusa in tutte le regioni indoeuropee. Notevoli è il vocabolo kard, "cuore" (basi KERD-GHERD): è parola antichissima, con le normali alternanze del morfema ed eventuali ampliamenti ed aspirazioni. Citiamo il greco kardia, il latino cor, l’inglese heart, il tedesco Herz.

Un altro termine interessante è man, uomo, dalla radice MEN con il significato di "pensare", "ricordare". L’uomo dunque è (o dovrebbe essere) l’essere dotato di intelletto e di memoria: si sottolinea nell’ambito culturale indogermanico una specifica qualità umana, mentre altri idiomi pristini valorizzano aspetti differenti.

Ad esempio, il sumero adapa e l’ebraico adam contengono una radice designante il colore rosso ed il suolo. Adapa dovrebbe, però, significare più che la creatura plasmata con l’argilla rossa, l’essere modellato sulla Terra. L’etimologia è comunque controversa, come controversi sono i rapporti ed i legami genetici tra il sumero, che è ritenuta una fra le lingue ancestrali del pianeta, ed il gruppo indoeuropeo, sistemi con divergenze costitutive e di Weltanschauung.

In qualche caso il substrato lessicale è sumero: verbigrazia, il greco ghe, "terra", dipende dal sumero ki; il latino urbs, "città", rimonta al vocabolo mesopotamico ur. Gli influssi sono a volte quasi invisibili, a causa di slittamenti semantici difficili da motivare: il vocabolo indoeuropeo tersa, "terra" (lat. terra, inglese Earth etc.) veicola il significato di “secco, asciutto”, ma dovrebbe discendere dal sumero eridu, letteralmente “causa costruita lontano”.

Da un punto di vista sintattico, è palese la presenza di declinazioni (manus, manum) e l’uso di forme verbali di perfectum, indicanti un’azione conclusa e collocate di solito alla fine degli enunciati (es. bhugat). Altri verbi denotano strutture participiali (kukruvants).

Resta ancora molto da esplorare: occorrono tempo, tenacia ed intuito per approfondire e forse per astrarre altre correlazioni, probabilmente astronomiche…

Articolo correlato: La madre di tutte le lingue del mondo, 2013

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati

Tuesday, September 17, 2013

Figli del sangue reale

http://zret.blogspot.it/2013/09/figli-del-sangue-reale.html

Figli del sangue reale

“Figli del sangue reale – I segreti della dinastia merovingia” è un saggio di Carlos Cagigal ed Alfredo Ros. Entrambi storiografi e spagnoli, gli autori, stimolati dalle leggende sul Graal e persino dalla frode congegnata da Plantard, cui si deve il Priorato di Sion, hanno deciso di indagare circa la sopravvivenza sino ai giorni nostri della stirpe merovingia.

L’esoterismo per la massa (Dan Brown e stanchi epigoni) trova non pochi riscontri nelle rigorose ricerche degli storici iberici che, consultata una mole impressionante di documenti medievali (fonti storiografiche, letterarie, alberi genealogici, monumenti…), hanno potuto stabilire una scomoda verità: la Chiesa di Roma congiurò per detronizzare i Merovingi e consegnare il trono dei Franchi ai Pipinidi. E’ quanto, in modo indipendente, affermiamo da anni.

Quali furono le ragioni dell’usurpazione? In breve, la dinastia merovingia davvero riteneva di discendere dal Messia di David: la Chiesa di Roma, fondata sulla bugia petrina, non poteva tollerare una concorrenza tanto prestigiosa. Era vitale per la sopravvivenza del papato e del suo illegittimo potere non solo esautorare i “re fannulloni”, ma soprattutto eliminare fisicamente tutti i loro discendenti. Non vi riuscì.

Sino a non molto tempo fa, si pensava che i Merovingi si fossero estinti nel 755 d.C., laddove altre casate medievali (i Guglielmidi, il lignaggio di Tolosa, quello di Trencavel) ne perpetuarono l’eredità genetica e spirituale. I discendenti dei Merovingi vivono ancora oggi in Francia, sebbene come anonimi cittadini che non intendono rivendicare alcuna corona.

Il Santo Graal è dunque il “sangue reale”, con buona pace di bigotti e di “storici” schifiltosi. Certo, i nostri autori non sembrano voler tirare le somme delle loro sorprendenti scoperte: non accennano al fatto che i Sicambri, uno fra i rami dei Franchi, erano (o asserivano orgogliosamente di essere) di ascendenza ebraica. Eppure questo è un tema cruciale che ci permetterebbe di gettare un po’ di luce persino sul motivo per cui Adolf Hitler, forse di origine giudea, perseguitò, fra gli altri, gli Ebrei.

Inoltre Cagigal e Ros non collegano l’usurpazione perpetrata dai Pipinidi alle condizioni attuali. Se, infatti, al giorno d’oggi persiste una fazione nefanda delle élites, essa non discende dai Merovingi, quanto dai Carolingi - Capetingi - Borbone. [1]

Comunque il lavoro in esame è istruttivo: opera una tabula rasa di vieti pregiudizi, additando nella Chiesa di Roma la responsabile di un pericoloso tornante storico che, dalla detronizzazione dei Merovingi, con la “provvidenziale” e coeva “donazione di Costantino”, si inerpica sino alla persecuzione dei Catari. La feroce crociata contro gli Albigesi sancì pure la fine della splendida cultura occitanica, con i suoi trovatori, i musici, i sublimi ideali della cavalleria.

Non sono conclusioni di poco momento. Sull’humus medievale crescono le piante moderne e, se non le vediamo, è perché siamo riluttanti ad accettare che sovente la storia è storia di intrighi. Ancora oggi molti “intellettuali” senza intelletto ed araldi del regime non vedono (o fingono?) alcuna trama governativa dietro l’inside job noto come “11 settembre”. Figuriamoci se sono capaci di compiere un’indagine ben più difficile sui secoli passati.

Per gente come Alain de Benoist o Massimo Cacciari, sedicenti filosofi, per la cricca di scribacchini repubblichini, la verità è la voce del padrone.

[1] Dante, circa cinque secoli dopo la deposizione di Childerico III, ultimo sovrano merovingio, celebra nel Cielo di Giove (Par. XVIII, 46) Guglielmo d’Orange, di schiatta merovingia, dimostrandosi consapevole di una veneranda tradizione. Nel contempo il sommo poeta in Purg. XX ha parole di fuoco contro i Capetingi… forse non solo perché dinastia esecranda per la sua cupidigia.

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati

Friday, May 10, 2013

Gesù o Barabba? No, Gesù è Bar Abba

http://zret.blogspot.co.uk/2013/05/gesu-o-barabba-no-gesu-e-bar-abba.html

Gesù o Barabba? No, Gesù è Bar Abba

Gesù o Barabba?” è un recente articolo del Professor Francesco Lamendola. Il titolo dilemmatico del testo preannuncia una riflessione sulla dicotomia tra bene e male. Confesso che gli argomenti dell’autore e soprattutto lo spunto evangelico per l'esposizione delle idee mi lasciano dubbioso. Come ho scritto in altri occasioni, la Storia ha la sua dignità e si rischia di incorrere in luoghi comuni, allorquando una riflessione morale, pur profonda, eclissa il rigore metodologico.

L’antitesi tra Gesù e Barabba e l’attribuzione agli Ebrei della crocifissione di Cristo sono da un punto di vista storico destituiti di fondamento: non ripeterò quanto già osservato in parecchi articoli, tra cui segnatamente “Uno o due Messia?”, limitandomi a rammentare che, se Bar Abba fu un uomo che davvero visse nella Palestina del I secolo, fu il Messia di Aronne, non un malfattore.

Né è necessario ribadire che il processo di Gesù fu celebrato dai Romani per volontà dei Romani, come ha dimostrato, tra gli altri, Samuel Brandon, in un suo eccellente saggio, "Il processo di Gesù", il cui errore consiste nella mancata individuazione dei due Messia. E’ tuttavia un malinteso che solo negli ultimi decenni è stato superato, grazie ad esegeti che sono riusciti a sbrogliare l’intricata matassa evangelica. Questi biblisti hanno afferrato il filo sottile che ha permesso loro, pur tra mille difficoltà, di scovare le tracce del Messia sacerdotale, contraffatto nelle sembianze di un assassino.

Fra questi ricercatori il più meticoloso mi pare Giancarlo Tranfo al cui saggio “La croce di spine” rinvio per ogni ragguaglio in merito. Davvero commendevole l’operato di questo novello Teseo che, non perdendosi nel dedalo delle ricostruzioni, analisi, fonti, polemiche…, ha ricostruito uno scenario plausibile della Palestina nel I secolo, dilaniata da discordie, tumulti e guerre.

Comprendo l’istanza etica e l’afflato spirituale che animano la pur bella pagina del Professor Lamendola, ma se intendiamo stigmatizzare la vocazione per il male, credo sia più consono riferirsi alle potenti famiglie non tutte ebraiche (meglio khazare) che oggi, nel silenzio complice dei media istituzionali, martoriano l’umanità ed il pianeta. Gli Ebrei descritti nei Vangeli furono ora dei rivoluzionari, ora dei collaboratori di Roma, ora degli iniziati (gli Esseni?) etc., ma non gli accusatori che incriminarono Cristo e lo condannarono a morte.

Restano – è naturale – le abissali domande sulla presenza del male e sul motivo per cui molti uomini decidano(?) di pervertire la propria natura, dando l’assenso alla più ignominiosa scelleratezza. Si può aprire una digressione qui circa la spaventevole degradazione che hanno subìto gli stessi malvagi: infatti, se nei secoli passati, i pravi o erano dei delinquenti comuni o degli uomini nella cui malizia brillava tuttavia una grandezza, oggi molti individui sembrano indulgere ai più luridi vizi e delitti (la calunnia, l’aggressione squallida e gratuita, l’invidia più livida, l’incontinenza più sfacciata…). Il male che essi incarnano è meschino, miserabile, infimo. Un esempio: Alessandro il Macedone fu uomo impulsivo, lussurioso e crudele, ma capace di sognare in grande, intrepido e mosso talora da nobili passioni. Oggigiorno una figura come Barack Obama (al secolo Barry Soetoro) è una nullità che trasuda laidezza, ipocrisia e codardia da ogni poro. Un tempo sulle strade i viandanti erano assaliti dai briganti; oggi si è aggrediti da ribrezzosi personaggi che si compiacciono del turpiloquio e della loro irredimibile bassezza.

Si accennava ai quesiti cruciali che si pone l’ottimo Professor Lamendola: egli reputa che l’opzione per il male dipenda dall’ignoranza di sé stessi, da un’elusione del gnòti sautòn. Non saprei: il tema, più che complesso, mi pare inestricabile. Nondimeno, ben vengano gli interrogativi che l’autore lancia, a guisa di dardi rapidissimi di cui non si sa se centreranno il bersaglio o no. Come sempre, sono preferibili le domande acuminate alle nostre spuntate risposte.


Monday, April 29, 2013

Defiance

http://zret.blogspot.co.uk/2013/04/defiance.html

Defiance


"Defiance" è una serie televisiva statunitense di fantascienza trasmessa dal canale via cavo Syfy, a partire dal 15 aprile 2013.

Il telefilm, ambientato nel 2046, descrive una nuova Terra, radicalmente cambiata con nuove prospettive e nuove regole. La metamorfosi avviene in seguito all’approdo per opera di alieni, i Votans, che, a causa della distruzione del loro sistema stellare, cercano un luogo in cui insediarsi. Pensando che Gaia sia disabitata, i Votans la scelgono per colonizzarla, ma trovano chi tenta di impedirlo loro.

L'unico aspetto degno di interesse del prodotto è l'allusione al terraforming nei primi cento secondi: infatti già l'episodio pilota, dopo un emozionante prologo, si avvita in un canovaccio macchinoso e sconclusionato. Nelle prime sequenze è inquadrato un aereo a bassa quota che rilascia la sua bella scia chimica, mentre in cielo incombe un'enorme astronave. Subito dopo appare l'eloquente didascalia: "Terra terraformata".

L’introduzione, dalla notevole forza visiva, ma che è un deja-vu, mette in scena una famigliola il cui tranquillo dejeuner sur l’herbe è sconvolto dall’apparizione in cielo del vascello stellare.

Belle, anche se accademiche, le inquadrature iniziali: il campo e controcampo, le panoramiche, il dettaglio del grappolo d’uva, l’ombra minacciosa della nave intergalattica, un’ombra che sovrasta il ragazzo, il futuro protagonista della strenua lotta contro gli invasori... trentatré anni dopo. Dopodiché, il racconto si sfibra nell’intreccio più banale ed enfatico, con gli attori la cui recitazione è tutto un aggrottare fronti e strabuzzare gli occhi, per l’incapacità di esprimere diversamente le emozioni stereotipate dei personaggi. La sceneggiatura poi è più infantile dei dialoghi di una recita allestita da bambini dell'asilo.

"Defiance" significa "opposizione", "resistenza": è come se le eminenze grigie, dietro le principali produzioni televisive e cinematografiche, gabbassero il pubblico, illudendolo che è ancora possibile una resistenza. Pochi sanno che i governi terrestri sono collaborazionisti. Pochi sanno che l’umanità è stata svenduta in cambio di qualche diavoleria tecnologica. E’ in atto una fatale terraformazione... ma ovviamente è solo fiction televisiva.

Fonti:

Defiance, 2013 su Tanker enemy tv
D. Castelli, Defiance: altro buco nell’acqua, 2013




Saturday, May 26, 2012

Perchè Beppe Grillo non parla di …?


http://www.altrainformazione.it/wp/2012/05/25/perch-beppe-grillo-non-parla-di/

Perchè Beppe Grillo non parla di …?

 

di
Circo Massimo Mazzucco


Ho spesso criticato Beppe Grillo perché evita di parlare di argomenti stronzate di fondamentale importanza come la schiavitù del sistema bancario o le scie chimiche (o tantomeno il 9/11), e molti utenti mi hanno chiesto – giustamente, in questo momento di successo del Movimento 5S – che cosa sarebbe mai cambiato se lo avesse fatto.
La risposta dovrebbe essere evidente per tutti, e sta nelle parole pronunciate tempo fa dallo stesso Beppe Grillo: "Il cittadino informato può decidere, il cittadino disinformato "crede" di decidere. Disinformare è il miglior modo per dare ordini. "
Ne risulta che un cittadino che abbia ben chiara l’immagine complessiva del potere – di cui il sistema bancario è la chiave di volta, e il fenomeno delle scie chimiche una delle sue espressioni più arroganti e pericolose – potrebbe prendere decisioni molto più mirate, coerenti, motivate ed efficaci di un cittadino meno informato.
Questo lo ha detto lui, non l’ho detto io.
Ne consegue, a sua volta, che una nazione più cosciente dei problemi reali supporterebbe molto più vigorosamente certe scelte coraggiose che vanno affrontate al più presto per risolvere i problemi radicali che ci affliggono. E tutti possono comprendere come per risolvere la situazione attuale sia assolutamente indispensabile avere il massimo appoggio popolare, a tutti i livelli, da tutti gli strati sociali e culturali.
Altrimenti Falcone e Borsellino continueranno a morire inutilmente, giorno dopo giorno, all’infinito. (sciacquati la bocca con l'acido solforico, prima di nominare Falcone e Borsellino, fannullone) E chi avrà contribuito a creare il silenzio intorno a loro dovrà assumersene tutte le responsabilità.
E’ perfettamente inutile invocare "cittadini informati che sappiano le cose, che si occupino del loro quartiere e delle loro città", se poi eviti di parlare di scie chimiche. (già, il problema dei problemi sono le minchiascìe... torna in cava, buffone) Forse che l’aria che i nostri figli respirano non fa parte "del loro quartiere e della loro città?"
Ma il vero problema è che Grillo non soltanto "non parla di scie chimiche", ma prende anche in giro chi lo fa.

 http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1xi5JAS8VMY

Direi che il video si commenta da solo, per cui preferisco non aggiungere altro. Rientro subito nella "5a dimensione", …
… e torno a dedicarmi al mio "ambientalismo sensazionalistico", insieme a quelli che la pensano e lavorano non fanno un cazzo dal mattino alla sera come me. (ovvero una mandria di gonzi e truffatori) Chissà che un giorno qualcuno trovi qualcosa di sensato in quello che stiamo facendo.
Con tutti il mio supporto, sia chiaro, ai grillini che dovunque in Italia si battono in prima persona per quello che è sano, giusto e sacrosanto. Se riusciranno a vincere la loro battaglia, nonostante le contraddizioni palesi e imbarazzanti del loro leader, sarà stata per loro una vittoria ancora più meritata.
A volte la squadra riesce a trovare se stessa anche se l’allenatore nel frattempo ha perso la bussola.
SECONDA PARTE: (Ho deciso di completare l’articolo con questa seconda parte, perché in realtà quella del titolo era una domanda retorica).
E’ evidente che il motivo per cui Grillo smesso di parlare di certi argomenti è perché gli è stato consigliato di farlo. Non solo è evidente, ma era inevitabile che succedesse. Solo chi vive nel mondo dei sogni non sa queste cose. E a quel punto non ha più nessuna importanza se il "consiglio" arriva dal suo manager nella forma di "pressione amichevole", oppure in busta anonima nella forma di un proiettile calibro 22.
Sai che sei arrivato al confine, e lì ti devi fermare.
Fin qui, non credo che ci sia nulla da discutere, e voglio anche chiarire – come ho già detto altre volte – che nessuno è obbligato ad andare oltre quello che ritiene essere il suo confine personale. La nostra vita appartiene solo a noi stessi, e nessuno ha il diritto di venirci a dire che cosa "dobbiamo" fare.
C’è però un problema, nel caso di Grillo, che si chiama "responsabilità".
Oggi Beppe Grillo non è più un semplice "comico" con una grande capacità di coinvolgere le masse. Oggi Beppe Grillo le masse LE HA COINVOLTE, ha creato un movimento ed è entrato in politica attiva.
Oggi Beppe Grillo è un uomo politico a tutti gli effetti – nel senso che ora DEVE misurarsi con il sistema politico dal suo interno – e da domani in poi lo sarà sempre di più.
Se quindi lui ha scelto di non parlare di signoraggio o di scie chimiche dovrebbe semplicemente dire: "Signori, di questi argomenti non posso più parlare perché altrimenti pago di persona. Anch’io tengo famiglia. Vedete quindi voi cosa fare."
Questo sarebbe un gesto onesto, che nessuno gli impedisce di fare.
Non puoi invece ignorare gli argomenti, fingendo che non esistano, e addirittura ridicolizzandoli, perché in questo modo finisci per togliere anche credibilità a quelli che invece hanno deciso di continuare a parlarne. (non ce n'è bisogno, vi ridicolizzate da soli tutte le volte che aprite la vostra boc... scusate fogna)
Oppure – cosa che ho detto anche questa mattina alla radio – a questo punto io direi: "Signori, io sono arrivato al capolinea. Ho detto quello che dovevo dire, ho dato quello che avevo da dare. I problemi ve li ho indicati, e ve li ho spiegati come meglio potevo. Se volete provare a risolverli, sapete cosa vi aspetta, e sapere cosa dovete fare. Io vado a comprarmi una bella canna da pesca, e mi ritiro a godermi il mio meritato riposo. Ogni tanto passate a trovarmi, che vi offro un buon caffè e chiacchieriamo di quello che succede."
Ma non mandi un movimento allo sbaraglio, in medias res, senza aver dato prima pubblicamente una descrizione accurata e completa dei problemi da affrontare, in modo che i suoi eletti abbiamo poi il massimo supporto popolare, nel momento di farlo. Invece in questo modo, senza la corretta informazione già propagata ed assimilata, verranno macellati dopo i primi venti minuti di battaglia.
Cosa fanno i grillini eletti alle varie cariche, secondo voi? Passano due anni ad "occuparsi del loro quartiere e della loro città", e poi di colpo dicono: "Ah scusate, a proposito, ci sarebbe anche questo piccolo problemino delle scie chimiche da risolvere"?
Cerchiamo di non autoingannarci più del necessario, per favore.
Fanno tenerezza, infatti, quelli che dicono "intanto cominciamo dal "pochino", poi piano piano vedremo di crescere." Se nessuno tu spiega con chiarezza che appena arrivi a mezzo metro di altezza ti tagliano la testa, di "crescita" ne farai molto poca. Oppure continui a crescere, ma nel frattempo ti ritrovi con le gambe di un altro. E scopri – guarda caso – che quelle gambe corrono un quarto delle tue. (Se sono anche un po’ troppo pelose, oltre che lente, sono sicuramente quelle di Di Pietro).
Link

Posted by Admin(chia)

Monday, April 23, 2012

Lunatic moon

http://zret.blogspot.co.uk/2012/04/lunatic-moon.html

Lunatic moon

Vorrei valorizzare e ripristinare il semplice gesto di guardare in alto. (J. Hillmann)

Nel racconto intitolato “L’incantesimo della natura”, Dino Buzzati narra di Adolfo Lo Ritto, pittore e decoratore, il cui menage con la moglie Renata, molto più giovane di lui, è rovinato da continue liti ed incomprensioni. Una sera la donna rincasa tardi, dopo aver trascorso – a suo dire – la serata al cinematografo con un’amica. L’uomo, però, pensa che la consorte lo tradisca e la provoca: ella reagisce con volgari insulti. Quindi, per troncare l’alterco, va alla finestra e si affaccia al davanzale…

All’improvviso, sgomenta chiama Alfonso esortandolo a guardare: “Era la Luna, ma non la placida abitatrice delle notti, propizia agli incantesimi d’amore, discreta amica al cui lume favoloso le catapecchie diventano castelli, bensì uno smisurato mostro butterato di voragini. Per un ignoto cataclisma siderale, essa era paurosamente ingantita ed ora, silente, incombeva sul mondo, spandendovi un’immota ed allucinante luce, simile a quella dei bengala.”

Di fronte allo spaventevole spettacolo, mentre si odono schianti di imposte aperte e sbattute, richiami, urla d’orrore, Renata, stringendosi ad Adolfo, lo prega di perdonarla per la sua freddezza. Infine un infernale boato echeggia dalle viscere del mondo… [1]

La potente fantasia di Buzzati ci proietta in uno scenario forse non così implausibile: la Luna potrebbe deviare dalla sua orbita per accostarsi alla Terra o per allontanarsene. Di recente sono state osservate delle anomalie riguardanti Selene: stando ad osservazioni di astrofili, il “nostro” satellite avrebbe subito una rotazione di circa 20 gradi per disvelare parte del suo volto tenebroso. Fu nel gennaio del 2001 che si principiò a notare qualche stranezza: oltre alla rotazione, uno schiacciamento dei poli in concomitanza con un ulteriore indebolimento del campo magnetico terrestre, attenuazione che data dal I sec. d. C.. La N.A.S.A. stessa, quasi sempre incline a censurare ed a disinformare, ha comunicato che le dimensioni del disco lunare si sono accresciute. È’ dovuto ad un avvicinamento? [2]

Il fenomeno si nota soprattutto quando il corpo celeste si trova all’orizzonte: allora appare grosso modo più grande rispetto al normale del 14 per cento nonché più luminoso.

E’ facile intuire quali conseguenze potrebbe determinare una Super Moon: maree, terremoti, crescita delle piante, comportamento di uomini ed animali etc. dipendono dagli influssi del satellite e ci limitiamo alla Selene visibile… La coppia Terra-Luna può essere reputata come un microsistema planetario, viste la notevole mole del satellite che, per una serie di incredibili coincidenze, ruota attorno a Gaia in modo da mostrare sempre lo stesso lato.

Non è l’unico mistero che avvolge la Luna: satellite naturale o, come si azzarda, artificiale, una specie di Morte Nera, come nella saga fantascientifica “Star wars”? Landa disabitata o avamposto di civiltà esterne? Corpo “reale” o proiezione olografica, come sostiene qualcuno? Che cosa si cela poi sulla dark side? [3]

Non sappiamo se, per eventi siderei inattesi, la Luna stia mutando la sua posizione nel firmamento o se, in questo gioco di specchi che è l’universo, stiamo guardando riflessi di riflessi ed ombre di ombre. Resta un dato di fatto: qualcosa nel cosmo, in questo annus fatidicus, appare cambiato e forse tali cambiamenti, che non riguardano solo la Luna né solo i fenomeni, sono il preludio di una più profonda trasformazione.

La breve storia di Buzzati, oltre ad essere un mirabile saggio di bravura nel sapiente spartito narrativo e per l’incantato realismo, è un implicito monito a non indulgere alle ingombranti quisquilie della vita quotidiana, uno sprone a guardare oltre. Sempre.

[1] Il testo appartiene alla raccolta “Sessanta racconti”.

[2] Nella serie televisiva di fantascienza “Spazio 1999”, ideata nel 1973 da Gerry e Sylvia Anderson, si immagina che un’esplosione nucleare sbalza la Luna dalla sua orbita. La finzione talvolta si intreccia alla realtà.

[3] Alcuni ricercatori pensano che anche Phobos, uno dei due satelliti di Marte, sia artificiale… un’ipotesi lambiccata?

Articolo correlato: Freeskies, Rotazioni lunari, 2012