http://scienzamarcia.blogspot.co.uk/2013/10/il-vajont-un-disastro-annunciato-o-una.html
Il Vajont, un disastro annunciato o una frana programmata?
Chi ha letto la storia del Vajont o visto il film realizzato sulla tragedia,
sa bene di quela giornalista che si è spesso recata a Longarone e dopo
avere fatto una serie indagine ha denunciato la pericolosità di quella
diga mettendo in guardia gli abitanti. Che avesse ragione ormai non c'è
bisogno di spiegarlo.
Ma
dopo 50 anni emerge una insospettabile verità, il disastro sarebbe
stato conseguenza di un piano malriuscito che aveva lo scopo di fare
andar giù un po' di materiale che minacciava la stabilità dell'opera. Un
notaio che aveva saputo di questo presunto piano (dico presunto perché
al momento non ci sono altre prove oltre alla testimonianza della
figlia) aveva allertato la famiglia e quando in seguito vide che le onde
di 30 metri previste si erano trasformate in onde di 300 metri
distruggendo Longarone provò a denunciare l'accaduto, ottenendo in
cambio esclusione sociale e minacce. Questo è quanto riferito adesso a
50 anni di distanza, a quasi 10 anni dalla scomparsa di quel notaio.
Dal sito leggo.it riporto la parte più importante di tale testimonianza.
La sera del disastro programmato - prosegue - mio padre ci fece stare pronti. Eravamo vestiti di tutto punto, pronti a scappare». E l’onda scese. Con soli 39 minuti di ritardo rispetto all’ora indicata dai dirigenti Sade: erano infatti le 22.39.
La prevalenza della popolazione era chiusa in casa a guardare la partita e questo, secondo la Sade, sarebbe stata una garanzia di tranquillità per eseguire la manovra di far scendere quella maledetta frana che pesava come un macigno sul valore dell’opera, destinata ad essere venduta all’Enel. I modelli di studio effettuati a Nove indicavano infatti che l’onda sarebbe stata alta una trentina di metri. Che mai avrebbe potuto fare uno spruzzo simile?
http://www.youtube.com/watch?v=RaxEMA9OhgU&feature=player_embedded
Per un approfondimento sulla storia della diga vedi anche questi due lunghi video con Marco Paolini
http://www.youtube.com/watch?v=aMgPy47PpCs
http://www.youtube.com/watch?v=W1NkXkWXQ4s
Chi ha letto anche distrattamente la storia del Vajont sa BENISSIMO che c'era l'idea di far scivolare la frana nel bacino e che erano stati fatti degli esperimenti.
ReplyDeleteSolo che la Natura non segue i desideri degli uomini.
Solito sciacallo cannaiolo...
Infatti, credo che si tratti del solito pretesto per avere un pò di visibilità mediatica, infatti gli sciacalli come il penna accorrono subito.
DeleteIl tunnel di bypass è stato fatto proprio per prevenire la fuoriuscita dell' onda anomala, peccato che quando si sono resi conto che i calcoli del volume della frana erano totalmente sbagliati era troppo tardi. L'errore è stato fatto nel costruire un invaso dove non doveva essere fatto, a quello si aggiunge un modo di agire sconsiderato che ha portato a quello che purtroppo tutti conoscono.
Secondo voi l'Enel avrebbe mai acquistato una diga dopo che si era riempita per 1/4 con una frana ??
Claudio, vedi il mio commento qui sotto.
DeleteNon solo è una sciacallata, è un falso storico incredibile. Nell'articolo si legge che i dirigenti della SADE avrebbero causato apposta la frana per poi cedere la diga all'ENEL dato che stava per esserci la nazionalizzazione dell'energia elettrica.
ReplyDeletePeccato che la diga fosse già stata nazionalizzata e passata all'ENEL (1 gennaio 1963), tanto è vero che fu l'ENEL (e non la SADE) a pagare gli indennizzi ai superstiti e ai parenti dei morti.
La solita puttanata dei soliti complottardi che il solito coglione fumato di corrado penna (minuscola dovuta) si e bevuta, amo, piombino e lenza compresi.
Grandissimo servizio esclusivo a cinquant'anni dalla tragedia del Vajont da parte di Focus: http://dentroilvajont.focus.it/
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