L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

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Wednesday, January 25, 2012

Il poema di dinaweh

dinaweh Jan 25, 2012 07:45 AM
Ehi Zret, ti linko il doc. Word del mio

schttp://www30.zippyshare.com/v/46389165/file.htmlritto. Poi mi fate sapere?



Riprendiamoci il cielo


Una volta,

quando ero ragazzo

i cieli erano blu




Potevi rimanere ore e ore

col naso all’insù

e godere di quel colore intenso,

scuro e nitido




in compagnia

di un sole giallo

caldo e gentile.




Il mare

in fondo allo specchio degli occhi

si stagliava all’orizzonte

come una linea curva

dolce e costante,




mentre le vele

issate qua e là

come steli di fiori

sugli scafi

trapuntavano di bianco smeriglio

la tavola azzurra

d’un colore marcato e netto




parte di un disegno

cucito addosso al blu arioso

dell’altra metà dello sguardo di sopra




Capitava allora

di accompagnare i pensieri

all’andirivieni

di nuvole paffute

bianche e bitorzolute,

più simili a batuffoli di cotone

in movimento armonico

tra loro

…vederle ondeggiare nel cielo

a percorrere gli infiniti spazi

di traiettorie libere

talvolta velocissime




fino a coprire la sfera

di luce infuocata

che per attimi rimaneva in apnea

oscurata dalla loro

pachidermica leggerezza




Simili passaggi

lasciavano giù ombra e freddo

repentini

e lo sguardo tutt’intorno

cambiava di luce

i contorni delle cose,

natura e case apparivano d’un tratto

come usciti da una pellicola

in bianco e nero




Qualche brivido trapassava

la pelle per quell’inusitato

collasso di calore

e lo scuro che piombava di sotto

lasciava di nuovo la presa,

ridonando colore e calore intensi

come quando si accende di nuovo la lampadina

in una stanza buia

per un improvviso black-out elettrico…

Ora non più!

Quale sia il bimbo

che oggi voglia trastullare

il suo sguardo

con quel concerto aereo di lassù

e mirare poi giù

a scorgere nitidi paesaggi

infarciti di blu

più non potrebbe




e neppure saprebbe

di una luce e un colore

che i suoi freschi occhi giovani

non potrebbero ricordare




Riprendiamoci il Cielo,

specchio vaporoso

dell’ignobile fatalismo degli Umani

che nemmeno si accorgono

dell’’orribile ziz-zagare

di orribili mosconi con ali di ferro,

dipinti di bianco,

invisibili ai radar

senza egide o bandiere,

clandestini e ingannevoli




che vanno in giro ogni minuto

a frotte su nei cieli

a intessere fili di ragna

a spandersi lassù

fino a sporcare di bianco

irreale e lattiginoso

la cupola celeste




mentre il disco dorato

rimane tutto appannato, lui stesso ingannato

e orfano, senza più contendersi il gioco

con quelle nuvole bianche e paffute,

ricordo d’altri tempi

ormai,

lasciando trapelare

un bagliore irreale e caldissimo

ad accecare gli occhi

e confondere i pensieri

di là sotto

di chi pensa per non pensare

che si tratti di normali

voli di linea




che sian pazzi coloro che

vedono oltre il velo

dell’ignobile indifferenza

della cattedratica scienza




pronta a sputar sentenze

a dar goffe e interessate

indicazioni

all’umana gente

attraversata da tubi catodici

e digitali terrestri

nuovi pulpiti di verità nascoste

e assopite.




Ma il cielo è cambiato!

Dove siete andati

bei batuffoli di cotone

bianchi e immacolati,

oh, giocosi cumuli,

non siete più tornati!




D’un tratto mi sovvien Leonardo,

il sommo genio visionario

che vide di questi giorni

ciò che la moltitudine si ostina a non vedere

e anche gli Hopi

che indicarono quelle scie

come tele di ragnatela

a infestare il cielo,

segno prossimo

del giorno della Grande Purificazione.




Riprendiamoci il Cielo, ora o mai più!

Riprendiamoci la Terra!

Riprendiamoci la Gioia!

10 comments:

  1. Sapere cosa? Può piacere solo a Zret! Mia figlia a 5 anni si inventa poesie migliori!

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  2. Ragazzi, ho registrato il fracasso che fanno degli aerei a 1561 metri di distanza, se volete venite a sentire sul mio blog

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  3. Questo è uno di quelli che crede che scrivere poesie sia andare a capo ogni tanto...

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  4. Mi puzza di clone dei furbetti del terrazzino: profilo creato a gennaio 2012, poesia sulle minchiascìe, digitale terrestre, "lattiginoso", citazioni di Leonardo, di 'sti saggi Hopi di 'sta fava...

    Proprio l'altro giorno 'o comandante clusò citava le stesse cazzate. Infine, vista la qualità dei "versi"...

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    Replies
    1. Dimenticavo "la grande purificazione" (che fa rima con "tribolazione", ricordate?)...

      Si fanno beccare come pivelli, 'sti indipezzenti.

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  5. Replies
    1. Non per fare il tenente Colombo de noantri (è un divertissmàn LOL) ma ecco un altro indizio del fatto che è roba alla quale ha anche contribuito lo "studiato" di famigghia:

      che vanno in giro ogni minuto
      a frotte su nei cieli
      a intessere fili di ragna


      Qui http://www.etimo.it/?term=ragna l'etimologia del termine (che dire desueto è un eufemismo) e qui http://www.treccani.it/vocabolario/ragna/ uno dei significati, dal vocabolario Treccani online. Cito:

      b. Ragnatela: Come ragne fra gli alberi intricate (Cardarelli); anticam. anche in funzione aggettivale: tela ragna (in questo sign. è oggi soltanto dell’uso letter., ma ne sono derivati i sign. estens. e fig. che seguono).

      ilpeyote e abbiamo chiuso il cerchio

      ps: STRACCIONI INDIPEZZENTI CHE NON SIETE ALTRO TORNATE IN CAVA A SPACCARE PIETRE CON LA TESTA

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  6. Ho letto cose scritte da bambini che erano decisamente meglio.

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