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Interpretazione occulta e riflessione sullo show business del film “Black Swan”
Posted: 17 gennaio 2011 by neovitruvian“Black Swan”è un intenso thriller psicologico che descrive la metamorfosi di una ballerina in un “Cigno Nero” (Black Swan). Dietro alla facciata “strana” del film vi è un profondo commento sul costo della fama, il sacrificio degli artisti e le forze nascoste dietro l’oscuro mondo dell’intrattenimento ai massimi livelli. Prenderemo in esame il simbolismo occulto del film e i temi riguardanti il lato oscuro del mondo dello spettacolo.
Diretto da Darren Aronofsky, Black Swan segue le vicende di una timida ballerina, Nina, lungo il percorso, attraverso l’esigente mondo del balletto professionale. Black Swan può essere considerato un film “gemello” del precedente lavoro di Aronofsky, The Wrestler, che descrive oltretutto gli alti e i bassi di una persona con difficoltà lavorative in un poco noto campo delle arti dello spettacolo: il wrestling. Sebbene entrambi i film affrontino temi simili (ad esempio sacrificare se stessi per il bene della performance),
il mondo in cui Nina si evolve e gli ostacoli che dovrà superare sono diametralmente opposti a quelli di “The Wrestler”. Randy “The Ram” Robinson è un ragazzo che lavora come operaio, che vive in una città operaia e che deve far fronte al dolore fisico causato dalla condizione faticosa a cui è sottoposto. Nina, dall’altro lato, si esibisce nel raffinato mondo del balletto e le sue ansie sono psicologiche, emotive e anche spirituali.
Spesso mi viene in mente il fatto che le grandi opere d’arte possono essere
interpretate in molti modi, a seconda della conoscenza e delle esperienze di ogni spettatore. Questo film non fà eccezione … ci sono veramente tanti modi di interpretare la trama del film. Attraverso l’uso di significati e di
simboli, però, il film allude chiaramente a molti
temi discussi in precedenza in questo sito: il lato oscuro e occulto della fama, la dualità il controllo mentale basato sul trauma, la creazione forzata di uno o più alter ego. La protagonista, Nina, compie un cambiamento metafisico – entrando in contatto con il suo ” lato oscuro”- al fine di diventare una ballerina migliore. Questo cambiamento le è stato imposto dal suo “mentore”, in questo caso, il regista del suo balletto. Il film utilizza sottili riferimenti al
controllo mentale basato sul trauma per spiegare la creazione di un
alter ego indipendente nella psiche di Nina.
Sebbene Black Swan sia una finzione, esplora comunque realtà nascoste delle arti e delle performance ad alto livello. Vi sono numerosi esempi di artisti che hanno abbracciato il loro alter ego più oscuro per portare la loro arte ad “un altro livello” e molti che in ultima analisi, ne sono stati consumati. Analizzeremo le simbologie occulte e gli elementi sul controllo mentale di Black Swan e vedremo come esse si riferiscano ad alcune delle realtà
del mondo dello spettacolo professionale.
Attenzione da qui in poi spoilers
SOMMARIO DEL FILM
Black Swan è una rivisitazione moderna del balletto classico di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Il lago dei cigni. Nel film, il regista del balletto, Leroy Thomas (interpretato da Vincent Cassel), descrive ai suoi ballerini la trama di base del balletto:
“Conosciamo tutti la storia. Una fanciulla vergine, pura e dolce, intrappolata nel corpo di un cigno. Lei vuole la libertà, ma solo il vero amore può spezzare l’incantesimo. Il suo desiderio le sta per essere concesso sotto forma di un principe. Ma, prima di poter dichiarare il suo amore, il gemello lussurioso, il Cigno Nero, lo seduce e lo inganna. Devastato, il cigno bianco salta giù da una rupe, uccidendosi, trovando così nella morte la libertà “.
Nina, una giovane donna timida e fragile viene scelta per interpretare il ruolo di regina dei cigni e deve quindi incorporare nel suo ruolo sia il cigno bianco puro sia il cigno nero malvagio. La ricerca della perfezione come ballerina la conduce a sperimentare, nella sua vita quotidiana, la trasformazione vissuta dal cigno bianco nella storia del balletto. Gli eventi della vita quotidiana di Nina rispecchiano quindi la storia del personaggio, che interpreta come ballerina,che, in ultima analisi la confondono, facendo sfumare la linea che divide realtà da finzione, fino ad arrivare alla apparente pazzia.
Il massivo uso che il regista fa, di specchi e riflessi, in numerose scene, sono un costante richiamo alla percezione alterata di Nina. Gli specchi nel film sono spesso fuorvianti e i riflessi di Nina sembrano avere una “vita propria”. Non appena Nina diventa ossessionata dal cigno nero, questi alter ego assumono vita propria e agiscono all’infuori del controllo cosciente di Nina. Spiegheremo più avanti come questo si riferisca al controllo mentale basato sul trauma.
Se non avete letto altri articoli su questo sito, il controllo mentale basato sul trauma – noto anche come Programmazione Monarch – è il processo in cui un individuo viene sottoposto ad un trauma intenso e disumanizzante, al fine di provocare una dissociazione mentale. Questo provoca una frammentazione della personalità della vittima e consente a chi ha praticato questa tecnica di creare un alter ego alternativo, che può essere programmato a piacimento. Alcuni ricercatori sostengono che vi sia una presenza di simboli occulti all’interno di questo processo.
“Il progetto MONARCH potrebbe essere descritto al meglio come una forma di dissociazione strutturata e di integrazione occulte, al fine di compartimentare la mente in personalità multiple all’interno di un quadro sistematico. Durante questo processo, un rito satanico, che di solito include il misticismo cabalistico, viene svolto, con lo scopo di associare un demone o un gruppo di demoni ai corrispettivi alter ego. Certo, i più scettici riterranno che questo sia semplicemente un mezzo per intensificare il trauma all’interno della vittima, negando così ogni credenza irrazionale per la quale la possessione demoniaca accada effettivamente.
- Patton Ron, Monarch Project
Un poster promozionale di Black Swan. Nina (Natalie Portman) viene mostrata con una crepa sul volto, che simboleggia la frattura della sua personalità, un importante concetto e simbolo del controllo mentale.
Andiamo ora ad analizzare alcuni dei temi centrali del film.
NINA E IL SUO TRAUMA
Nina vive in un piccolo appartamento di New York con la madre, Erica,una persona a dir poco prepotente. Molte allusioni al controllo mentale basato sul trauma si possono trovare nell’ambiente casalingo di Nina e nel comportamento oppressivo della madre.
La camera da letto di Nina. Notare le farfalle sul muro, sono un riferimento alla programmazione Monarch. Accanto alla finestra c’è un grande coniglio bianco, simbolo del controllo mentale con riferimento ad Alice nel paese delle meraviglie - una fiaba utilizzata per la programmazione delle vittime dell’Mk Ultra. Seguendo il Coniglio Bianco, Alice ha attraversato lo specchio, che, in termini di controllo mentale, si riferisce allo stato dissociativo della vittima.
La madre di Nina, è una ballerina in pensione che non è riuscita a diventare una star, si comporta più come una maestra del controllo mentale che come una madre. Ha ovviamente problemi affettivi e mantiene uno stretto controllo su tutti gli aspetti della vita di Nina. Le vittime reali del programma Monarch, spesso hanno iniziato la loro difficile vita come vittime di abusi all’interno delle stesse mura domestiche. I simboli relativi al controllo mentale all’interno della casa di Nina probabilmente riflettono questa triste realtà, inclusa la sua rosa e infantile camera da letto.
Ogni notte, Erica Sayers fa partire il carillon di Nina per far danzare la piccola ballerina. Questo fatto è piuttosto simbolico per quanto riguarda il controllo mentale subito da Nina.
Altre persone nella vita di Nina, apparentemente sfruttano la sua debolezza e il suo vittimismo, approfittando di lei sessualmente.
Guardando Nina danzare, dirà più tardi:
“Sapevo che il cigno bianco, non sarebbe stato un problema. Il lavoro vero sarebbe stato la tua metamorfosi nel suo gemello cattivo ”.
Al fine di ottenere la perfezione, o in termini alchemici, per realizzare la Grande Opera, Nina deve padroneggiare sia il bene che il male - la luce e le tenebre. Il concetto di dualità occulto diventa quindi estremamente importante (di più in seguito).
Il lavoro di Thomas è quello di creare in Nina un nuovo, aggressivo e sessuale alter-ego. Egli diventa quindi il nuovo “manipolatore” di Nina. Considerando che la madre ”programmava” la figlia ad essere una ballerina sottomessa, che non fa mai domande a sua madre / manipolatrice, Thomas chiede lei il contrario. Egli rappresenta il successivo livello di programmazione Monarch.
Thomas, che era il capo di Beth (lui la chiamava “la mia piccola principessa”, un attivatore del controllo mentale) non ha più bisogno dell’alter-ego che ha creato in lei. E’ comunque impossibile “deprogrammarla”, così Beth perde completamente il senno. Il giorno successivo, la compagnia del balletto apprende che è stata investita da una macchina. Thomas pronunciandosi sull’evento dice:
“Sai cosa, sono sicuro che l’abbia fatto apposta. Tutto quello che Beth fa viene da dentro, da qualche oscuro impulso. Direi che è ciò che la rende così eccitante da guardare … così pericolosa … anche perfetta, a volte. Ma anche così dannatamente distruttiva “.
Quindi lo “spirito”, l’alter ego che ha consumato e distrutto Beth, è stata anche la forza nascosta dietro alle sue grandi prestazioni. Il pubblico è sempre stato affascinato dagli artisti intensi e ispirati che li riescono a toccare ad un livello primordiale e viscerale. A seconda della performance, questa fonte di trascendenza artistica è stata attribuita al divino o al diavolo. I performers controversi e rivoluzionari camminavano tra genialità e follia – attingendo a una forza misteriosa, fonte di grandezza artistica, e dall’altra parte, si prefigurava l’imminente autodistruzione. Le persone religiose potrebbero dire che questa forza è niente di meno che la possessione spiritica; gli scienziati potrebbero dire che il tormento psicologico porta alla creatività. Non importa il termine che si usa per definire questa “forza”, esiste certamente e i più influenti artisti del mondo attingono a piene mani da essa. Beth ha ospitato questa forza che la ha completamente distrutta … e adesso è libera di passare a Nina.
agire al di fuori del suo controllo. Nel simbolismo sul controllo mentale i
riflessi allo specchio rappresentano l’alter ego della persona controllata mentalmente che
è programmato e manipolato da un maestro/manipolatore.
Il processo, però, la ha consumata. Consentendo al Cigno Nero di possederla completamente, Nina ha fatto la performance della vita, ma è diventata una persona diversa. Thomas e il pubblico si sono innamorati di Nina, come è successo con il cigno nero - allo stesso modo in cui il principe del balletto si innamora del gemello malvagio del Cigno Bianco. Ma Questa non è la “vera” Nina. Il cigno nero è una forza distruttiva con cui non può vivere: la sta tormentando ad un livello fisico e psicologico. Non in grado di continuare così, l’unico modo che Nina ha per liberarsi, è di suicidarsi. Ed è questo quello che fa.
Un esempio recente di un ruolo auto-distruttivo è stato quello di Heath Ledger che ha interpretato il Joker in The Dark Knight.
Heath Ledger avrà pensato che ottenere il difficile ruolo da Joker sia stato un sogno diventato realtà – ma col senno di poi qualcuno pensa che sia stato un incubo che lo ha portato alla sua tragica morte.
Jack Nicholson, che interpretava il Joker nel 1989 – e che
era furioso di non essere stato consultato in merito al particolare ruolo –
quando seppe della morte di Ledger la commento in maniera criptica:
“Beh”, disse Nicholson ai giornalisti, “L’ho avvertito.”
Ledger ha recentemente dichiarato ai giornalisti di aver “dormito una media di
due ore a notte” mentre interpretava uno psicopatico, killer di massa , clown schizofrenico con zero empatia …
“Non riuscivo a smettere di pensarci. Il mio corpo era esaurito, e la mia
mente continuava a elaborare le informazioni “.
I farmaci prescritti non ha aiutato, ha detto.
- NY Daily News, Fonte
Un altro esempio di un attore che muore in circostanze misteriose dopo aver interpretato un ruolo diabolico e contorto è Brandon Lee nel Corvo.
Mamma mia quanto è figa Natalie Portman.
ReplyDeleteTutto il resto è fuffa
Ed
1) dove c'e' gnocca, neocoso da il peggio di se. Si vede che gli fa proprio schifo.
ReplyDelete2) "Mamma mia quanto è figa Natalie Portman." Concordo!
3) la morte di Brandon Lee non e' poi cosi' misteriosa. Hanno sbagliato caricando pallottole senza esposivo, ma con l'innesco intatto, che basta a fare MOLTO male (http://en.wikipedia.org/wiki/Brandon_Lee) e infatti Brandon ci e' morto.
4) neocoso, ma cercati un lavoro, e, soprattutto, BEVI DI MENO!
Andate ad istruirvi mezze seghe.
ReplyDeleteBravo veramente interessante la tua psico-recensione, guardalo in inglese, ti accorgerai che la scena di sesso non è altro che l'ultimo abuso della madre. I signori del doppiaggio non se la son sentiti.