http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/01/e-quanto-inquinano-gli-aerei-e-quanto.html
Quanto inquinano gli aerei? E quanto vapore acqueo producono?
In questo articolo dimostriamo che un aereo inquina quanto centinaia di autovetture. Se quindi vi prendete la briga di contare gli aerei che passano di giorno (e anche di notte) rimarrete sconcertati: sopra la vostra testa passano circa 200 aerei al giorno il cui passaggio equivale al traffico di almeno 2.000 autoveicoli.
Se poi vi accorgente del gran rumore che fanno molti di quegli aerei vi renderete conto che devono volare a quota abbastanza bassa, e quindi gran parte di quei veleni (compresi gli oltremodo tossici additivi al bario) potrebbe facilmente arrivare giù ed essere respirato dai vostri polmoni. Se poi vi spostate di paese in paese nella vostra regione e scoprite che anche 10, 20 o 30 km più in là la situazione è la stessa, arriverete alla conclusione che ormai non esistono e non possono esistere lembi di natura incontaminata.
Forse nonostante questo non crederete a quella che qualcuno furbescamente definisce "teoria delle scie chimiche", però vi accorgerete che la biosfera terrestre è ormai sotto attacco, e vi chierete magari come mai le cosiddette associazioni ambientaliste non sollevino pubblicamente la questione.
Sull'inquinamento aereo potete anche leggere l'opuscolo Low cost - quanto ci costi (visionabile/scaricabile sul sito scribd o scaricabile da mediafire)
NB: i calcoli qui sotto serviranno come riferimento per ulteriori studi sul fenomeno delle scie di condensa e delle scie chimiche.
Quanto vapore acqueo produce un aereo? E quanto inquina?
La reazione di combustione del kerosene (citiamo a conferma un sito che nega le scie chimiche: http://en.wikipedia.org/wiki/Kerosene) può essere approssimata come segue,
Se poi vi accorgente del gran rumore che fanno molti di quegli aerei vi renderete conto che devono volare a quota abbastanza bassa, e quindi gran parte di quei veleni (compresi gli oltremodo tossici additivi al bario) potrebbe facilmente arrivare giù ed essere respirato dai vostri polmoni. Se poi vi spostate di paese in paese nella vostra regione e scoprite che anche 10, 20 o 30 km più in là la situazione è la stessa, arriverete alla conclusione che ormai non esistono e non possono esistere lembi di natura incontaminata.
Forse nonostante questo non crederete a quella che qualcuno furbescamente definisce "teoria delle scie chimiche", però vi accorgerete che la biosfera terrestre è ormai sotto attacco, e vi chierete magari come mai le cosiddette associazioni ambientaliste non sollevino pubblicamente la questione.
Sull'inquinamento aereo potete anche leggere l'opuscolo Low cost - quanto ci costi (visionabile/scaricabile sul sito scribd o scaricabile da mediafire)
NB: i calcoli qui sotto serviranno come riferimento per ulteriori studi sul fenomeno delle scie di condensa e delle scie chimiche.
Quanto vapore acqueo produce un aereo? E quanto inquina?
La reazione di combustione del kerosene (citiamo a conferma un sito che nega le scie chimiche: http://en.wikipedia.org/wiki/Kerosene) può essere approssimata come segue,
C12H26 + 37/2 O2 → 12 CO2 + 13 H2O
In tale reazione si parte dalla formula molecolare C12H26 per il kerosene (il kerosene è una miscela di idrocarburi).
Gli atomi, sono formati da protoni e neutroni che formano il nucleo, particelle di massa quasi uguale, e da elettroni di massa praticamente trascurabile (circa 2000 volte meno massivi dei costituenti del nucleo). Per indicare le masse degli atomi si fa riferimento ad una unità detta Unità di Massa Atomica (U.m.a.) corrispondente più o meno alla massa di un protone (la definizione per l'esattezza pone l'Unità di Massa Atomica pari ad un dodicesimo della massa dell'atomo di Carbonio 12).
Di conseguenza in tale unità di misura, a meno di approssimazioni trascurabili l'idrogeno ha massa 1, l'ossigeno ha massa 16, il carbonio 12 (le trascurabili approssimazioni sono legate sia alla leggera differenza di massa tra protoni e neutroni, che alla piccola massa degli elettroni, che al difetto di massa - effetto relativistico che tiene conto della trasformazione in energia di legame atomica e molecolare di una piccola parte della massa delle particelle).
La molecola del kerosene in tale formula è formata da 12 atomi di massa atomica 12 (12*12=144) e 26 atomi di idrogeno (26*1=26). Di conseguenza il kerosene misura 144+26=170 U.m.a. La molecola di acqua ha massa 18 (16+2) e quindi a secondo membro abbiamo 13 molecole di massa 18 da cui una massa di acqua pari a 13*18=234 U-m.a. Abbiamo quindi una massa di acqua di 234 unità per ogni 170 unità di kerosene combusto, ovvero 234/170 (1,3765) unità di acqua per ogni unità di kerosene.
Un litro equivale (a meno di un trascurabilissimo errore dello 0,0027%) ad un decimetro cubo di sostanza, ed il kerosene ha una densità di 0,8 gr al cm3 (anche questo dato è desunto dalla stessa pagina di wikipedia, e dal momento che esistono differenti miscele di kerosene abbiamo per prudenza preso un valore più alto in modo da sovrastimare piuttosto che sottostimare la produzione di acqua nella reazione) ovvero 0,800 kg al dm3 e quindi 0,8 kg al litro. Per ogni litro di kerosene, ovvero per ogni 0,8 kg di esso, vengono quindi generati 0,8*234/170 = 1,1 kg di acqua sotto forma di vapore.
La quantità di kerosene consumata per ora da un jet bimotore che mantenga una velocità di crociera di circa 830 km/h (ovvero ad una quota maggiore di 8 km ove volano di regola tali aerei commerciali per consumare meno carburante) si aggira sui 3000 litri all'ora. Tale dato è desunto dal documento http://micpohling.wordpress.com/2007/05/08/math-how-much-co2-released-by-aeroplane/ (il quale a sua volta si basa su fonti reperite sul sito governativo http//www.eia.doe.gov/). Tale sito per altro è assolutamente non allineato coi nostri, dato che punta il dito sulla presunta alterazione climatica causata dalle emissioni di CO2 piuttosto che sui danni della manipolazione climatica con scie chimiche e onde elettromagnetiche (noi infatti non ci preoccuperemmo di quanto CO2 produce un velivolo ma di ben altre cose).
Se in un'ora l'aereo in questione consuma 3000 litri su un percorso di 830 km è ovvio che per calcolare il consumo di kerosene per ogni kilometro percorso bisogna effettuare una divisione: il consumo di kerosene al chilometro risulta quindi di 3000/830 ovvero 3,6 litri al chilometro. Ovviamente dato che i motori sono due ciò vuol dire 1,8 litri al km per ogni motore. Il consumo per ogni metro di percorso è ovviamente mille volte inferiore: 0,0018 litri di kerosene per metro e per ogni motore.
Come abbiamo visto all'inizio un litro di kerosene bruciato nella nostra atmosfera genera circa 1,1 kg di vapore acqueo, e quindi gli 1,8 litri di kerosene consumati dal nostro bimotore percorrendo un chilometro di tragitto generano una quantità di vapore acqueo pari al prodotto 1,1*1,8 = 1,98.
Siamo così arrivati ad un dato molto importante: un singolo motore di un tipico bimotore che vola alla velocità di 830 km/h genera circa 2 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 2 grammi di vapore acqueo per ogni metro. Lo stesso aereo nel suo complesso genera circa 4 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 4 grammi di vapore acqueo per ogni metro.
Bisogna dire che i dati reperibili e desunti da fonti ufficiali non sono del tutto concordi, sebbene le differenze non siano poi così rilevanti. Del resto anche su un sito di aereonautica, http://www.aviazionecivile.com/vb/showthread.php?t=89730&page=5 ove discutono tra di loro anche dei piloti, possiamo leggere che il consumo teorico di certi modelli è in realtà minore (di un buon 10%) di quanto spesso si afferma, perché riferito a velocità troppo alte, raramente toccate nei voli su scala nazionale, ma toccate invece su tratte più lunghe.
Un sito governativo australiano ospita un documento con dati sul consumo di carburante che per alcuni modelli sono leggermente maggiori di quelli appena visti, mentre per altri modelli sono leggermente maggiori di quelli riportati da wikipedia; il documento è: http://www.casa.gov.au/manuals/regulate/apm/256r003.pdf .
Da tali dati possiamo verificare che i modelli che consumano maggiormente sono i quadrimotori boeing 747. Facciamo quindi il calcolo della quantità di vapore prodotta da questi aerei per tenere conto del limite massimo e non rischiare così di sottostimare il fenomeno.
Dati sui consumi dei boeing quadrimotore della serie 847 li troviamo anche su wikipedia italia. In fondo alla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747 possiamo leggere qual'è il massimo tragitto a pieno carico e qual'è la capienza del serbatoio. Dividendo la capacità in litri del serbatoio per il tragitto massimo in km otteniamo il consumo al chilometro dell'aereo per i suoi vari modelli. Ad esempio per un quadrimotore 747-8I dividendo i 243120 litri del serbatoio per i 14205 km di tragitto massimo si ottiene un consumo di circa 17 litri al chilometro. Ovviamente si tratta di un consumo medio che non tiene conto del fatto che i consumi sono maggiori durante la fase di decollo e di atterraggio, quando l'aereo vola più basso incontrando maggiore resistenza da parte dell'aria.
Dai dati desunti dal documento australiano appena citato si deduce che il consumo tipico di un 747 è di 15.000 litri all'ora. Se in un'ora tale aereo percorre circa 913 km (sempre alla voce http://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_747 troviamo che la sua velocità di crociera è di 913 km/h) allora il consumo (leggermente sovrastimato per quanto detto prima) è di 15.000 litri diviso 913 km e quindi 16,4. Nel sito già citato, http://micpohling.wordpress.com troviamo poi il seguente dato riguardo ai quadrimotori della serie 747-400
* Cruising speed (velocità di crociera) = 910 km/h
* Passenger capacity (posti passeggeri) = 409 (max)
* Fuel consumption (consumo di carburante) per km = 11.875 L/km
Ma ancora una volta nell'incertezza preferiamo sovrastimare piuttosto che sottostimare e quindi utilizzeremo di seguito il dato 16,4.
A conti fatti si può affermare che i consumi varino dai 3,6 litri di kerosene al chilometro di alcuni bimotori ai 16,4 di alcuni quadrimotori. Ovviamente se dividiamo il primo dato per due otteniamo 1,8 litri al km per ogni motore mentre nel secondo caso otteniamo 4,2 litri per km.
Se un litro di kerosene genera 1,1 kg di acqua i 4,2 litri di kerosene consumati dall'aereo percorrendo un chilometro di tragitto generano una quantità di vapore acqueo pari al prodotto 1,1*4,8 = 4,62.
Siamo così arrivati ad un dato molto importante: un singolo motore di un quadrimotore ad alto consumo di carburante che vola alla velocità di 913 km/h genera circa 4,62 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 4,62 grammi di vapore acqueo per ogni metro.
Per quanto riguarda invece il consumo in sè, che è correlato ovviamente all'inquinamento, possiamo riassumere che si va dai 3,6 ai 16,4 litri per chilometro. Se una autovettura consuma (quando va bene) 1 litro ogni 20 km (ovvero se riesce a coprire 20 km con un litro di carburante) allora possiamo calcolare il consumo di 1/20 di litro per km, valore che ovviamente dipende anche qui moltissimo dai modelli delle auto e anche dal fatto che ci si aggiri nel traffico urbano o che si viaggi su una strada a scorrimento veloce. Potremmo affermare allora che un'autovettura consuma una quantità di carburante compresa tra 0,05 e 0,1 litri per km, e che un aereo consuma, e quindi inquina, quanto 100/200 autovetture (il valore medio di 10 litri al km degli aerei è 200 volte maggiore di 0,05 e 100 volte maggiore di 0,1).
Notate bene: la combustione della benzina, come del diesel o o del cherosene (il carburante degli aerei), ovvero di qualsiasi idrocarburo, genera CO2 (anidride carbonica) e H2O (acqua), oltre a diverse sostanze inquinanti.
Per quanto riguarda invece il consumo in sè, che è correlato ovviamente all'inquinamento, possiamo riassumere che si va dai 3,6 ai 16,4 litri per chilometro. Se una autovettura consuma (quando va bene) 1 litro ogni 20 km (ovvero se riesce a coprire 20 km con un litro di carburante) allora possiamo calcolare il consumo di 1/20 di litro per km, valore che ovviamente dipende anche qui moltissimo dai modelli delle auto e anche dal fatto che ci si aggiri nel traffico urbano o che si viaggi su una strada a scorrimento veloce. Potremmo affermare allora che un'autovettura consuma una quantità di carburante compresa tra 0,05 e 0,1 litri per km, e che un aereo consuma, e quindi inquina, quanto 100/200 autovetture (il valore medio di 10 litri al km degli aerei è 200 volte maggiore di 0,05 e 100 volte maggiore di 0,1).
Notate bene: la combustione della benzina, come del diesel o o del cherosene (il carburante degli aerei), ovvero di qualsiasi idrocarburo, genera CO2 (anidride carbonica) e H2O (acqua), oltre a diverse sostanze inquinanti.
un genio il Corrado delle canne, ha scoperto che anche gli aerei inquinano.
ReplyDeleteAd ogni modo il carburante usato dell aviazione civile mondiale incide per il 4% sui consumi globali.
che cazzo centra con le scie chimiche ?
Corrado... è innutile che fai il giochino del consumo al km.
ReplyDeleteIl dato vero è rilevante è che per ogni km di kerosene bruciato [ E UN FISICO DOVREBBE SAPERE CHE I CONTI IN CHIMICA SI FANNO A PESO E NON A VOLUME] si producono 1,4 kg di acqua e che per produrre questo 1,4 kg si utilizzano 26 kg di aria (non ho fatto i conti, vi prego di verificare).
Quindi viene immesso 1,4 kg di acqua ogni 26 kg di aria. Circa il 4-5% quindi dei gas allo scarico sono costituiti da acqua prodotta dalla combustione. A quest'acqua bisogna aggiungere quella già presente in atmosfera.
Corrado il tuo giochino dei litri per km è solo un escamotage per gettare fumo negli occhi e chi ti ha dato una laurea in fisica se ne dovrebbe vergognare.
Ti sfugge anche caro corrado che si, gli aerei inquinano come centinaia di auto... ma trasportano anche centinaia di passeggeri attraverso percorsi sicuramente molto più brevi di quelli autostradali.
ReplyDeleteDuemila auto hanno:
ReplyDeleteDuemila motori che emettono un sacco di robaccia per duemila volte;
Ottomila ruote che si consumano e spargono gomma dappertutto;
Sedicimila pasticche dei freni che si consumano e spargono residui dappertutto,
Devono fare duemila rifornimenti che richiedono il funzionamento per duemila volte delle pompe elettriche che svuotano i serbatoi di decine di distributori che richiedono decine di autobotti che devono fare decine di viaggi;
E poi pensa ai circa ottomila litri di olio che usano le duemila auto che spesso verrà bruciato ma comunque prima o poi lo si deve cambiare e smaltire;
E via dicendo.
Vabbè, gli aerei fanno le scie bianche che si vedono benissimo quindi sono moltissimo cattivissimi, tutto il resto è noia.
Ma alla fine di tutta 'sta cavolo di fuffa non ho visto manco UNA e dico UNA formula chimica che illustri la combustione. MANCO UNA.
ReplyDeleteGià in quella iniziale vedo 13H2O il che mi dà da pensare. :D
per gli aeromobili il consumo si misura in passeggeri trasportati per km percorsi, corrado ha fatto dei conti a cazzo di cane, del resto non sarebbe capace di fare meglio. Questo emerito imbecille poi si preoccupa del vapore acqueo e dello stadis450 presente in parti per milione nel carburante, la CO2 beh ma quella é una cazzata da disinformatori.
ReplyDeleteMa soprattutto, signor penna, ha mai contato quante macchine passano ogni ora sotto casa sua?
ReplyDeletePeccato che è la solita analisi superficiale e condita dalle solite sciocchezze sul bario e sulle inesistenti scie chimiche, per concludere che il kerosene è diverso dalla benzina verde, una turbina non si può paragonare ad un motore diesel o a benzina di un auto, meglio un aereo che 200 auto in circolazione, il consumo di un aereo non si misura in litri/km, a quanto ricavato va aggiunta l'aria compressa dalla turbina che i motori jet utilizzano come spinta....sapete cosa succede quando si comprime un gas e poi lo si dilata ? :-D
ReplyDeleteDa un noto blog per idioti:
ReplyDelete"ginger ha detto...
Wakeup, la mia risposta.
Ai giovani, soprattutto, andrebbe spiegato che è il presupposto ad essere sbagliato: la così ritenuta comodità tecnologica (come viene presentata) è una trappola mortale (viste le conseguenze a breve e lungo termine), essendo i detentori autentici criminali senza scrupoli; il grosso problema è ancora l'eccessiva fiducia della gente in costoro. Quindi, controllo e comodità spacciate per sicurezza nelle mani sbagliate, un pericolo tremendo.
Immagino che questi giovani abbiano dei genitori: chi altro dovrebbe interessarsi dell'incolumità dei propri figli, in modo diretto?
Diciamo pure che è stato detto di tutto e di più (ovviamente non è solo un riferimento ai contenuti di questo blog e alla consapevolezza di chi lo frequenta), in generale le informazioni non mancano. Il tempo stringe e con tutta franchezza, se si è così portati e legati alle comodità tecnologiche pur di non alzarsi dalla sedia col rischio di slogarsi una mano mentre si effettua un'azione che potrebbe invece svolgere più comodamente una macchina o un chip (!), allora...
Non voglio andare oltre, ma a volte questa incoscienza (non è questione di cultura) lascia davvero impietriti, quasi offesi.
A VOLTE MI SEMBRA CHE QUALCUNO IL MALE SE LO VADA A CERCARE CON SADISMO.
L'articolo mi pare scritto da un agente del sistema addetto alla propaganda: se pagati bene, se ne trovano anche di molto giovani. Basta pensare ad alcuni poppanti della schiera dei disinformatori sulle scie chimiche. Che poi tanto è tutto collegato."
Date le premesse mi chiedo come l'autrice (se non è uno dei soliti fake) faccia a mandare i messaggi: sicuramente fa a meno del computer, di internet, dell'elettricità....
"Date le premesse mi chiedo come l'autrice (se non è uno dei soliti fake) faccia a mandare i messaggi: sicuramente fa a meno del computer, di internet, dell'elettricità...."
ReplyDeletenaaaaaaaa, per il complottista è sempre l'uso della tecnologia che fanno gli altri ad essere sbagliato.
Loro no. Loro sono gli illuminati che hanno capito tutto.
Chiedo scusa ad essse se riporto qui alcune considerazioni fatte anche sul mio blog:
ReplyDeleteNon ho ancora avuto il tempo e l'occasione per fare alcuni conti (non sono a casa ed i manuali da cui solitamente attingo ai dati non sono con me), ma un paio di considerazioni si possono fare subito.
A) Corrado stesso ci conferma che l'acqua rappresenta 1,4 volte il carburante in peso, e 1,1 volte in volume...
Bene. Basta consultare la scheda tecnica di un qualunque aereo di linea, per scoprire che con il pieno di jet A 1, il carburante rappresenta oltre il 50% del carico.
Quindi corrado ci conferma, che qualunque altra sostanza venisse dispersa, avrebbe una concentrazione simile se non minore a quella dell'acqua prodotta dalla combustione a meno che:
1) l'aereo non decolli con pochissimo carburante. (ma la concentrazione non sarebbe mai elevatissima)
2) la teoria delle scie chimiche rinunci a ritenere tali quelle lunghe centinaia di chilometri
Corrado ci deve quindi spiegare cosa renderebbe cosi visibili le scie e a quale concentrazione e magari farci i calcoli di controprova.
B) in realtà per saturare un metro cubo d'aria a meno 40° serve pochissima acqua. Se a +10° sono già sufficienti 9 ml, a 8000 mt e - 40 ne bastano 4 ( vi prego verificate e ditemi se sbaglio).
Quindi un kg di acqua ( o per dirla alla corrado, approssimando un litro) può saturare 40575 metri cubi d'aria. Ovvero un litro di acqua può produrre una scia di 100 mt di sezione e lunga oltre 400 mt. E senza contributo dell'umidità esterna.
Ora chi glielo dice a rorro che è vero che gli aerei brutti e cattivi sputazzano acqua dai motori? :D
ReplyDeleteHo provato a fare un po' di conti aprossimati, e mi vengono questi risultati:
ReplyDeleteghiaccio -50°___0.038___26.32
ghiaccio -40°___ 0.12____8.33
ghiaccio -15°____1.27_____0.79
acqua -15°_____1.61____0.62
acqua +10°____9.40_____0.11
La prima colonna sono i grammi di acqua che saturano un metro cubo, la seconda è il reciproco, cioè i metri cubi saturati da 1 g di acqua (l'acqua a -15 è in condizioni di sovraffusione).
A -40°, 1 kg di acqua satura, quindi, circa 8300 m^3.
Cioè, se immaginiamo una scia con 100 metri quadrati di sezione, sarà lunga circa 80 metri, mentre alla temperatura di -50 sarà di oltre 330 metri.
A parte i valori numerici, non capisco lo scopo dell'articolo del penna.
Per arrivare alla conclusione che un aereo inquini quanto 100-200 auto non servono calcoli così intricati.
Oltretutto è banale la proporzionalità tra consumo e inquinamento senza tener conto, ad esempio, che la "verde" contiene un'elevata pecentuale di idrocarburi aromatici (che non vuol dire che hanno odore gradevole) certamente cancerogeni (assenti nel cherosene) che si possono ritrovare nei gas di scarico, visto che purtroppo la combustione non è mai perfetta (e forse è migliore negli aerei che non nelle auto).
Siamo così arrivati ad un dato molto importante: un singolo motore di un quadrimotore ad alto consumo di carburante che vola alla velocità di 913 km/h genera circa 4,62 kg di vapore acqueo per ogni chilometro di tragitto ovvero 4,62 grammi di vapore acqueo per ogni metro.
E allora?
Quali conclusioni finali ne trae?
Perché, per quanto siano valide le approssimazioni che ho fatto, a -40 la scia sarebbe di quasi 400 metri, mentre a -50 sarebbe di oltre 1 km e mezzo (senza tener conto dell'umidità già presente in atmosfera, la sublimazione del ghiaccio e l'espansione della scia).
La mancanza di conclusioni probabilmente è voluta. L'articolo è al limite della comprensibilità con un sacco di calcoli inutili e confusi. Il tutto serve a mettere un link sotto una qualche cazzata scritta da straker o zret, accompagnata da come si dimostra nell'esaustivo/profondo/preciso/accurato/scientifico articolo del penna.... Tanto nessuno degli incapaci che seguono i loro scritti riuscirebbero a capire che l'articolo è fatto di vuoto compresso.
Carina la digressione iniziale sulla "spiegazione" dell'"unità di massa atomica".
Dice che le "trasurabili approssimazioni" a sono legate sia alla leggera differenza di massa tra protoni e neutroni, che alla piccola massa degli elettroni, che al difetto di massa - effetto relativistico che tiene conto della trasformazione in energia di legame atomica e molecolare di una piccola parte della massa delle particelle.
Non si capisce bene cosa sia l' energia di legame atomica (sarebbe corretto parlare di energia di legame nel nucleo); comunque la sua precisineria arriva fino all'energia di legame molecolare, che per una mole di cherosene (170 g) comporta una variazione di ben 0.00000000048 grammi!
Poi dimentica che la massa atomica (correntemente chiamata tuttora "peso atomico") è la media pesata di più isotopi di massa diversa. Per l'idrogeno c'è circa lo 0,02% di isotopo di massa 2 (deuterio); per il C c'è l' 1.1% di isotopo 13. Per il cloro (PA=35.45), addirittura quasi il 25% di isotopo 37.
Dopotutto per intortare i fessachiotti non è necessaria una gran cultura.
@Mastro ciliegia.
ReplyDeleteAvevo messo uno zero di troppo nei miei conti e fatto altri errori...
Faccio comunque una considerazione.
Il ragionamento di corrado credo (credo perché appunto dopo tanto scrivere non conclude nulla)voglia essere:
L'acqua rilasciata dai motori di un jet è troppa poca perché possa provocare scie cosi evidenti.
Bene, facciamo finta di accettare il ragionamento di corrado. Allora ci dovrebbe dire cosa e in che concentrazione è in grado di crearle.
Direi che, partendo dal suo ragionamento, bisogna escludere tutti gli additivi presenti nel carburante, visto che saranno sempre allo scarico in una concentrazione infinitesima rispetto all'acqua.
Non resta quindi, secondo il suo ragionamento, che l'ipotesi di sostanze diverse che vengono sparse a concentrazioni ben maggiori.
E allora qui lo aspetto al varco. Perché mi deve dire quali e a che concentrazione. Cosi facciamo subito due conti e vediamo che razza di aeroplani servirebbero per realizzare un simile progetto.
Mah...
ReplyDelete"Ragionamento" e "corrado" sono parole che stanno insieme come acqua e olio.
Per me ha accompagnato i suoi succubi bendati vicino ad un letamaio per poi abbandonarli, sicuro che prima o poi una merda la pesteranno. Quale, non importa poi molto.
Nelle millemila sostanze sparpagliarte dai tankeroni e immagazzinate come liquidi compressi, ci sono i sali di bario elettroconduttivi, il naph-thalene elettrolitico, i cristalli amorfi di titanato piezolelettrico e le nanoparticelle ad energia scalare che controllati tramite i microchip dalle elf vlf uhf di haarp, fanno tutto quello che passa nella testa a quegli sciroccati. Anche loro si fanno le leggi (fisiche) ad personam.
Piuttosto che perdere tempo sperando in una risposta chiara e sensata da un cialtrone, per giunta sciachimista, preferisco dedicarmi alla cattura delle anguille con i guantoni da boxe. C'è più soddisfazione.
Mastrociliega, in effetti mi pareva di ricordare, dai miei studi di chimica del tempo, che la varianza del peso atomico di un elemento rispetto al numero di protoni+neutroni fosse dovuta principalmente alla presenza percentuale di isotopi nell'elemento "reale" (e anzi, non è stata proprio quella discrepanza a suggerire ai chimici l'esistenza degli isotopi?)
ReplyDeletePerò, prima di scriverlo e rischiare la cantonata, ho dato una veloce occhiata su wikipedia (mea culpa: italiana) alla voce "peso atomico". A parte il fatto che il Penna ha bellamente copincollato la definizione da li, la voce non parla della presenza di isotopi. Insomma, il Penna (come tutti i complottisti) si mostra il solito copincollatore a vanvera.
Della serie: "scusate le volgarità ma quando ci vuole ci vuole"
ReplyDeleteEchemìnchia, senza bisogno di esser chimici come il buon mastro o ingegneri (mi pare) come il buon stanco lo capisce anche un idiota ripieno di morfina mentre fa uso di cocaina durante un bunga bunga al cospetto di Ruby Fede e Mora e Corona che corrado pinna di squalene spara troiate su peso atomico et al. senza capo né coda tipo che Icke è un premio Nobel in logica aristotelica per 30 volte di seguito.
ilpeyote ma finiscila CIALTRONE VA' A SPACCARE PIETRE CON LA TESTA