http://zret.blogspot.com/2011/02/haida-tracce-di-shumer-in-america.html
Haida: tracce di Shumer in America
L’etnia Haida è una tribù di nativi americani del Canada e dell’Alaska, ormai purtroppo quasi estinta, poiché oggi formata da non più di 600 anime che abitano per lo più le Isole della Regina Carlotta. Sono tipici esponenti, assieme ai Tlingit, delle “culture del salmone”, con evolute tecniche di pesca. Questo popolo, presso cui è diffuso l’artigianato del legno, parla una lingua che i glottologi considerano isolata.
A proposito della loro lingua e delle loro tradizioni, gli autori del saggio “Atlantidi, i tre diluvi che hanno cancellato l’umanità” scrivono: “Secondo recenti studi di ricercatori russi, l’idioma degli Haida presenta forti affinità con il sumero. Trentacinquemila tavolette vennero dissotterrate in Mesopotamia tra l 1899 ed il 1900, a Nippur, la città di Enlil, dio del vento e delle inondazioni. Secondo queste, la civiltà sumero-accadica aveva la sua origine a Dilmun, un’isola montagnosa perduta nell’oceano in direzione sud, da cui gli uomini fuggirono su una grande nave per sfuggire al diluvio. E’ interessante confrontare il mito sumero col mito Haida.
Versione sumera: “Tanto tempo fa, i nostri antenati vivevano sull’isola Dilmun. La vita non destava preoccupazioni, finché il dio del cielo decise di annientare l’umanità, trasformando il cielo e causando un diluvio universale. I sopravvissuti fuggirono su una grande nave e sbarcarono in una nuova terra, sulla cima di una montagna. Così cominciò una nuova era.
Versione Haida: “Tanto tempo fa, i nostri antenati vivevano nel più grande villaggio del mondo. La vita non destava preoccupazioni, finché il grande capo dei cieli decise di eliminare l’umanità, trasformando il cielo e causando un diluvio universale. I superstiti fuggirono su grandi canoe e sbarcarono in una nuova terra, sulla cima di una montagna. Così cominciò una nuova era”.
Una tale somiglianza non può imputarsi al caso, ma solo ad un’origine comune: Atlantide”.
Non è questa l’unica sconcertante analogia che si può evidenziare tra il mondo sumero e culture americane: Jose Luis Espejo è convinto che nell’idioma Hopi è possibile trovare vestigia di una protolingua universale, nella quale si ingloba la lingua sumera. Ad esempio "kiva", in hopi, vale casa sotterranea e ricorda il sumero "ki", terra, luogo, area, suolo, grano; "toho" in hopi olio per ungere con scopi rituali evoca il sumero "tu", lavare, cospargere, compiere libagioni; "mana" in hopi, spirito della natura degli antenati femminili, è confrontabile con il sumero "mu", donna, e "nu", essere umano etc.
Anche qui è difficile pensare solo a coincidenze, benché si notino slittamenti semantici di radici comuni, mentre è plausibile che il centro di irradiazione di antichissime civiltà fu unico: Atlantide? Mu? Lemuria… o forse un lontano pianeta oppure una realtà occultata alla nostra debole percezione?
Fonti:
D. Marin, E. Schievenin, I. Minella, Atlantidi I tre diluvi che cancellarono l’umanità, Latina, 2010, p 37
J. L. Espejo, Voci da Mu, L’Eden ad Oriente, 2010
Nuova enciclopedia universale, Milano, 2000, s.v. Haida
A proposito della loro lingua e delle loro tradizioni, gli autori del saggio “Atlantidi, i tre diluvi che hanno cancellato l’umanità” scrivono: “Secondo recenti studi di ricercatori russi, l’idioma degli Haida presenta forti affinità con il sumero. Trentacinquemila tavolette vennero dissotterrate in Mesopotamia tra l 1899 ed il 1900, a Nippur, la città di Enlil, dio del vento e delle inondazioni. Secondo queste, la civiltà sumero-accadica aveva la sua origine a Dilmun, un’isola montagnosa perduta nell’oceano in direzione sud, da cui gli uomini fuggirono su una grande nave per sfuggire al diluvio. E’ interessante confrontare il mito sumero col mito Haida.
Versione sumera: “Tanto tempo fa, i nostri antenati vivevano sull’isola Dilmun. La vita non destava preoccupazioni, finché il dio del cielo decise di annientare l’umanità, trasformando il cielo e causando un diluvio universale. I sopravvissuti fuggirono su una grande nave e sbarcarono in una nuova terra, sulla cima di una montagna. Così cominciò una nuova era.
Versione Haida: “Tanto tempo fa, i nostri antenati vivevano nel più grande villaggio del mondo. La vita non destava preoccupazioni, finché il grande capo dei cieli decise di eliminare l’umanità, trasformando il cielo e causando un diluvio universale. I superstiti fuggirono su grandi canoe e sbarcarono in una nuova terra, sulla cima di una montagna. Così cominciò una nuova era”.
Una tale somiglianza non può imputarsi al caso, ma solo ad un’origine comune: Atlantide”.
Non è questa l’unica sconcertante analogia che si può evidenziare tra il mondo sumero e culture americane: Jose Luis Espejo è convinto che nell’idioma Hopi è possibile trovare vestigia di una protolingua universale, nella quale si ingloba la lingua sumera. Ad esempio "kiva", in hopi, vale casa sotterranea e ricorda il sumero "ki", terra, luogo, area, suolo, grano; "toho" in hopi olio per ungere con scopi rituali evoca il sumero "tu", lavare, cospargere, compiere libagioni; "mana" in hopi, spirito della natura degli antenati femminili, è confrontabile con il sumero "mu", donna, e "nu", essere umano etc.
Anche qui è difficile pensare solo a coincidenze, benché si notino slittamenti semantici di radici comuni, mentre è plausibile che il centro di irradiazione di antichissime civiltà fu unico: Atlantide? Mu? Lemuria… o forse un lontano pianeta oppure una realtà occultata alla nostra debole percezione?
Fonti:
D. Marin, E. Schievenin, I. Minella, Atlantidi I tre diluvi che cancellarono l’umanità, Latina, 2010, p 37
J. L. Espejo, Voci da Mu, L’Eden ad Oriente, 2010
Nuova enciclopedia universale, Milano, 2000, s.v. Haida
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