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Stile
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Chiunque abbia avuto il cuore di assistere alla recente volgare incoronazione di silvio a reuccio, tra cortigiani sbavanti piaggeria, sarà rimasto colpito dal Kitch della cerimonia, ma soprattutto dalle parole d'ordine: "Legge ed ordine", "più poteri al premier"... La retorica con cui Hitler ammaliava le folle, una retorica ebbra, forsennata, solcata da bagliori sinistri, è morta: oggi belzebusconi ed i suoi accoliti cavano cliché dall'armamentario più vieto della propaganda.
Come reputare il linguaggio prostituito dei disinformatori? Neanche il turpiloquio riesce ad innalzare le loro frasi sputacchiate: la corposa trivialità degli scaricatori sprofonda nella motosa e prepotente banalità del bullo.
Istruttivo il nesso tra stile e stilo: lo stile è strumento affilato che richiede precisione. Serve per incidere la cera delle idee, per scalfire, per levigare, cambiando con gesto destro l'inclinazione. E' il risultato provvisorio di un tirocinio lungo e faticoso, il segno di una personalità che non si lascia catturare da pastoie, etichette. Modellato sugli auctores e consonante con intime risonanze, si stacca dalla mera elocuzione per assurgere ad istanza, per slanciarsi verso la dimensione semantica. Sostanziato di succhi che corrodono o di elisir che sciolgono o di liquidi che rendono splendide superfici opache, lo stile trova le sue altezze vertiginose nel paradosso, nel contrasto, nell'ossimoro. In modo affine lo scalatore, dopo essersi a lungo inerpicato su declivi precipiti, ammira l'abisso esalante nebbia, attratto e, nel contempo, spaventato dal vuoto.
Stile significa saper osservare per emulare la naturalezza delle manifestazioni: la levità di un volo, lo scatto della folgore, il nitore di una goccia...
Lo stile si materia più del silenzio che delle parole, tra non detto, suggerito; si affievolisce in echi, pause e sbigottite sospensioni. Anche lo stile tace di fronte al mistero dell'essere.
Stile significa saper osservare per emulare la naturalezza delle manifestazioni: la levità di un volo, lo scatto della folgore, il nitore di una goccia...le scie chimiche, il morgellons, le haarp,i morti, i bambini sbranati dai cani, per non dimenticare le supercazzole incoronate di stile
ReplyDeletelo stile è tutto
Istruttivo il nesso tra stile e stilo: lo stile è strumento affilato che richiede precisione. Serve per incidere la cera delle idee, per scalfire, per levigare, cambiando con gesto destro l'inclinazione. E' il risultato provvisorio di un tirocinio lungo e faticoso, il segno di una personalità che non si lascia catturare da pastoie, etichette.
parlarsi addosso è segno di stile
Ah, ora è anche un critico letterario? Ma non si doveva lasciare ad "esperti" queste cose?
ReplyDeletecapthca: poliweri
ahahahahahah