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Los Angeles a secco (articolo di Manuela Cartosio)
L'articolo che pubblichiamo, tratto dal quotidiano Il Manifesto, è la riprova, se mai se ne avvertisse ancora la necessità, che la scellerata "operazione scie chimiche" è la principale, se non unica, causa della decennale siccità che affligge la California. Questa è la conseguenza, non solo delle irrorazioni, ma soprattutto della letargia che ha colpito i Californiani: se si escludono, infatti, la Staninger, la Peterson ed uno sparuto gruppo di attivisti, i sudditi dello stato affacciato sul Pacifico, "vivono", senza accorgersi di niente, come se la California fosse quella di una volta, la terra dell'innovazione tecnologica, del clima mediterraneo, delle produzioni vitivinicole... Presto saranno costretti a bere l'acqua delle fogne... Più che il dolor, potè la sete.Lo Stato della California, colpito al cuore dallo scoppio della bolla immobiliare, è sull'orlo della bancarotta. Come se non bastasse, la «grande siccità» che da un decennio asseta il sud della California presenta il conto: a partire da maggio, verrà razionata l'acqua a Los Angeles. Lo ha deciso il Dipartimento dell'acqua e dell'energia di L.A., che serve 3,8 milioni di utenze ed è l'utility municipale più grande degli Stati Uniti. I consumi dovranno essere ridotti del 25%. Ogni gallone che sforerà il tetto verrà pagato il doppio del costo normale. L'unica penalizzazione precedente risale al 1991 e restò in vigore per un anno. Una delle misure adottate dal Dipartimento, caldeggiata dal sindaco di L.A. Antonio Villaraigosa, riduce a soli due giorni alla settimana l'innaffiatura del prato outdoor, un must della tipica casetta unifamiliare a stelle strisce anche in mezzo al deserto. Il 40% dell'acqua consumata nell'area di Los Angeles, finisce sull'erbetta domestica. A livello statale, invece, a fare la parte del leone è l'agricoltura che si beve il 70% dell'acqua erogata in California.
Lo scorso giugno il governatore, Arnold Schwarzenegger, aveva dichiarato lo stato di siccità in tutta la California. Le precipitazioni invernali non sono bastate a migliorare la situazione. I bacini alimentati dalla Sierra Nevada restano sotto il livello di guardia. Scarseggia l'acqua anche nel California Delta, dove si uniscono i fiumi Sacramento e San Joaquin. Per di più, il pompaggio dal Delta è stato ridotto del 15% da un'ordinanza emessa nel 2007 da un giudice per tutelare alcune specie di molluschi che venivano risucchiati dalle pompe. Si può discutere se sia più giusto preservare i molluschi o innaffiare i praticelli (ed i campi da golf). Resta il fatto che le risorse e la rete idriche californiane sono tarati per una popolazione inferiore agli attuali 38 milioni di abitanti (che diventeranno 45 milioni nel giro di qualche decennio).
L'aumento della popolazione ed il business immobiliare, hanno provocato lo sprawling urbano e suburbano, moltiplicatore dello spreco idrico. Nel 2001, lo Stato della California aveva emanato una legge in base alla quale si concede l'autorizzazioni ad edificare solo a chi è in grado di garantire rifornimenti d'acqua per almeno vent'anni. La legge per un po' era rimasta nel cassetto. Ma l'anno scorso, prima che la crisi dei subprimes paralizzasse l'edilizia e l'intera economia, il prolungarsi della siccità aveva indotto alcuni municipi e contee a bocciare piani edilizi sprovvisti di «copertura» idrica.
L'acqua nella «verde» California è un problema così grosso che il sindaco di Los Angeles si è fatto paladino di una soluzione dal nome decisamente respingente: "from toilet to tap", dal water al rubinetto. Il progetto è di rendere potabili ogni anno 20 miliardi di litri d'acqua che oggi finiscono nelle fogne. «Ormai sono disponibili tecnologie mature che permettono di rendere bevibili le acque di scarico», sostiene Villaraigosa. Un impianto pilota è già in funzione nella Orange County. Qui l'acqua subisce tre processi di purificazione: microfiltraggio, osmosi invertita, raggi ultravioletti. Così «rigenerata» l'acqua è pompata nelle falde dove viene nuovamente filtrata dal terreno. Passa quindi nei pozzi artesiani e da lì al rubinetto in cucina e allo sciacquone nel bagno (così «si chiude il cerchio» davvero).
La soluzione, oltre a problemi di schizzinosità, comporta costi elevati. L'impianto di Orange County è costato 500 milioni di dollari, ne occorrono altri 30 per la gestione annuale e fornisce 250 milioni di litri d'acqua l'anno, pari al 10% del fabbisogno della contea.
Ancora una volta...
ReplyDeletePrimo!!!
Capitan Micki
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Ciao ^__^"
L'immagine presa dal mio fotoalbum, mostra una scia anomala ma non una scia a bassa quota.
Pur manipolata ("bruciata"con PS) è evidente che i cumuli sono posti davanti e in trasparenza sulla scia.
Della stessa sono in possesso di 12 scatti, di cui 3 su flickr foto1 foto2 foto3
Oltretutto è sconosciuta l'origine della scia, pur improbabile vista la quota, potrebbe trattarsi di uno "air show" foto4
Per il futuro, visto i modi censuratori e i metodi poco trasparenti, vieto l'utilizzo del mio materiale.
Questa me la incornicio.. essere sbugiardati non da debunker e´ davvero speciale.
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