http://straker-61.blogspot.com/2010/04/linquinamento-da-freni-delle-auto.html
L’inquinamento da freni delle auto provoca un’incremento delle malattie polmonari
L'idea che inquinino di piu' i gas di scarico che le particelle dei freni non lo sfiora nemmeno...
Le particelle rilasciate dalle pastiglie dei freni delle auto, uno dei maggiori fattori d’inquinamento spesso sottovalutati, possono danneggiare le cellule polmonari in vitro. Un gruppo di ricercatori ha pubblicato sul giornale del BioMed Central Particle and Fibre Toxicology la loro scoperta che una brusca frenata, come quando si inchioda in caso di pericolo, ha provocato i danni maggiori, mentre le frenate normali e progressive, anche senza toccare il pedale del freno, hanno portato potenzialmente pericoli di stress cellulare.
Barbara Rothen-Rutishauser e Peter Gehr dell’Università di Berna, in Svizzera, e Michael Riediker dell’Istituto per il lavoro e la salute di Losanna, sempre in Svizzera, hanno lavorato con un team di ricercatori per studiare gli effetti delle particelle dei freni sulle cellule polmonari coltivate in vitro e collocate vicino alla camera in prossimità di una vettura.
I ricercatori hanno affermato che:
l’usura dei freni contribuisce fino al 20% delle emissioni del traffico totale, ma gli effetti sulla salute delle particelle del freno rimangono in gran parte mai studiati. Abbiamo riscontrato che i metalli nelle particelle di usura dei freni possono danneggiare le giunzioni tra le cellule con un meccanismo di coinvolgimento dello stress ossidativo.
L’analisi del team ha rivelato che le particelle di usura dei freni contengono notevoli quantità di ferro, rame e carbonio organico. L'esposizione a tali inquinanti ha causato maggiori segnali di stress ossidativo ed infiammazione delle cellule, e le brusche frenate hanno causato un’esposizione in più. È interessante notare che, una certa esposizione si è verificata anche quando i freni non venivano azionati, presumibilmente a causa delle residue particelle del freno provenienti da fuori l’asse del sistema di frenatura.
Un confronto diretto con altri prodotti di particelle note per causare tali effetti dello stress in vitro non è stato effettuato. I ricercatori sperano che gli studi futuri saranno in grado di determinare esattamente quali componenti siano coinvolti in ogni stress cellulare. Secondo Rothen-Rutishauser e Riediker,
Proprio come per le particelle dei gas di scarico, gli sforzi per ridurre le emissioni di particolato dei freni porteranno ad un miglioramento della qualità dell’aria nell’ambiente e quindi forniranno una migliore protezione della salute umana.
di Paola Pagliaro
Fonti: Sciencedaily - medicinalive
Barbara Rothen-Rutishauser e Peter Gehr dell’Università di Berna, in Svizzera, e Michael Riediker dell’Istituto per il lavoro e la salute di Losanna, sempre in Svizzera, hanno lavorato con un team di ricercatori per studiare gli effetti delle particelle dei freni sulle cellule polmonari coltivate in vitro e collocate vicino alla camera in prossimità di una vettura.
I ricercatori hanno affermato che:
l’usura dei freni contribuisce fino al 20% delle emissioni del traffico totale, ma gli effetti sulla salute delle particelle del freno rimangono in gran parte mai studiati. Abbiamo riscontrato che i metalli nelle particelle di usura dei freni possono danneggiare le giunzioni tra le cellule con un meccanismo di coinvolgimento dello stress ossidativo.
L’analisi del team ha rivelato che le particelle di usura dei freni contengono notevoli quantità di ferro, rame e carbonio organico. L'esposizione a tali inquinanti ha causato maggiori segnali di stress ossidativo ed infiammazione delle cellule, e le brusche frenate hanno causato un’esposizione in più. È interessante notare che, una certa esposizione si è verificata anche quando i freni non venivano azionati, presumibilmente a causa delle residue particelle del freno provenienti da fuori l’asse del sistema di frenatura.
Un confronto diretto con altri prodotti di particelle note per causare tali effetti dello stress in vitro non è stato effettuato. I ricercatori sperano che gli studi futuri saranno in grado di determinare esattamente quali componenti siano coinvolti in ogni stress cellulare. Secondo Rothen-Rutishauser e Riediker,
Proprio come per le particelle dei gas di scarico, gli sforzi per ridurre le emissioni di particolato dei freni porteranno ad un miglioramento della qualità dell’aria nell’ambiente e quindi forniranno una migliore protezione della salute umana.
di Paola Pagliaro
Fonti: Sciencedaily - medicinalive
Decisamente strakkino ha deciso di lasciar perdere le sciechimiche per dedicarsi ad altre minkiate !!!
ReplyDeleteSterker stai cercando altri campi in cui farti FIGURE DI MERDA?
ReplyDeleteLo sai che ogni volta che affronti un argomento scientifico dimostri la tua ignoranza? ad esempio qui o qui dimostri che non capisci nulla di trigonometria, qui che non sai cosa sia l'umidità relativa, in questo video dimostri che spari immani cazzate (audio dei tuoi gigabite di watt alla conferenza del 19 Aprile 2009) e poi censuri il video che dimostra la tua ignoranza, d'altronde in tutte le risposte (Di Pietro, Brandolini) alle interrogazione parlamentari è stigmatizzato che sei un ignorante incompetente (la risposta del ministro è sempre stata Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web. specialistici non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche. I siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico. E che dire delle risposta di Montanari su una delle tu FIGURE DI MERDA (Egregi signori Marcianò, potreste citarmi una sola riga scritta da me che provi ciò che dite? Io mi occupo di scienza e fino a che non potrò analizzare le "tele" non avrò materia per dire di che cosa sono fatte. Questo non significa che io non veda le mele cadere. Se siete veramente interessati a sapere che cosa c'è dentro le scie, potreste attivarvi a recuperarne qualche campione. Il resto, lascia il tempo che trova)?
che abbia intenzione di mettersi nel campo degli autoricambi?
ReplyDeleteA parte che nessuno lo assumerebbe nemmeno come ruota di scorta, perlomeno questa volta si è limitato a copiaincollare qualcosa di abbastanza attendibile.
Vediamo: un paio di pastiglie tipiche per automobile pesano circa 6 etti. Ce ne sono 4 paia in un automobile, e supponendo che il 50% del peso sia costituito dal materiale di consumo, abbiamo 1.2 kg di materiale disperso in atmosfera per ogni set di pastiglie. Ipotizzando che durino una media di 30'000 chilometri, abbiamo un tasso medio di grossomodo 40 mg (milligrammi) per chilometro.
ReplyDeleteGiusto uno spunto di riflessione.
"Barbara Rothen-Rutishauser e Peter Gehr dell’Università di Berna, in Svizzera, e Michael Riediker dell’Istituto per il lavoro e la salute di Losanna, sempre in Svizzera.."
ReplyDeleteAttenzione strakkino che potrebbe esserci lo zampino di Attivissimo, quello che non nomini mai nella tua vita virtuale digitale (l'unica che hai)!
MI RACCOMANDO,
ReplyDeletese vi trovate Straker davanti alla macchina, NON FRENATE! Per carità, non vorrete mica inquinargli l'aria e rovinargli i polmoni!
Mikhail Lanart-Hastur, sei sempre un grande!
ReplyDeleteP.S.= straker dalle stelle alle pastiglie dei freni: che capitombolo!
"Fozzillo said...
ReplyDeleteMI RACCOMANDO,
se vi trovate Straker davanti alla macchina, NON FRENATE! Per carità, non vorrete mica inquinargli l'aria e rovinargli i polmoni!"
No guarda, Fozzillo, io per fargli un grosso favore, quasi da amico, se me lo trovo davanti accelero al massimo così raffreddo di più i freni e inquino molto meno l'aria intorno al ricercatore indipendente più esilarante del web, eheh.
Saluti
MarcoB
collocate vicino alla camera in prossimità di una vettura.
ReplyDeleteOhibò, ma non era lui che diceva che
Non si è mai visto che per misurare la quantità di pm intorno alle centrali al carbone, gli inceneritori, nei centri a traffico automobilistico intenso, si posizionino i sensori nelle ciminiere o nei tubi di scappamento delle auto? No. Si misura nelle aree limitrofe.
Cercando di essere seri... Lo so, difficile quando si commentano le puttanate del comandante, ma ci provo.
ReplyDeleteSi, frenare inquina. E come ma calcolato Stanco&Sbronzo 40/50 mg/km per le auto, per i camion si puo' tranquillamente decuplicare, sia per le maggiori dimensioni dell'impianto frenante sia per il maggior numero di ruote.
Moltiplichiamo per i milioni di veicoli in circolazione...
Il risultato fa effettivamente pensare.
Se poi aggiungiamo che fino a qualche anno fa il materiale d'elezione per le pastiglie e le ganasce era l'amianto, ancora di piu'.
Ma, come dicono gli 'mericani, non esistono pasti gratis.
Se vogliamo la liberta' di muoverci rapidamente verso la nostra destinazione, dobbiamo mettere sull'altro piatto della bilancia l'inquinamento che produciamo.
Saluti
Michele