Maurizio Baiata, giornalista investigativo ed ufologo, Direttore editoriale del mensile “X Times”, ha rilasciato in esclusiva un'intervista ad Altrogiornale.org
Riportiamo uno stralcio dell'intervista inerente alle armi chimiche ed elettromagnetiche, in cui l’autorevole giornalista, pur non addentrandosi nello scottante tema, evidenzia, apertis verbis, come siano usati sistemi d'arma di vario tipo contro la popolazione inconsapevole. Baiata ritiene che queste aggressioni siano decise da centri di potere sopranazionali, mentre i governi poco o nulla contano. Ci sentiamo di concordare: si consideri, ad esempio, quanto siano stati esautorati gli esecutivi nazionali con l'approvazione del funesto Trattato di Lisbona.
P. - Oggi più che mai siamo circondati da campi elettromagnetici di ogni genere. La loro diffusione incontrollata avviene senza neppure una base effettiva di ricerca sui danni possibili alla salute delle persone. Su questa tendenza anche l'esercito prepara sempre più armi invisibili da usare nei prossimi scenari di battaglia che sembrano essere sempre più vicini alla normale vita quotidiana di noi cittadini.
M.B. - Non è un quesito, quello che mi ponete, è una constatazione. Le armi in questione vengono testate da apparati militari su popolazioni inermi ed ignare, lontano dall’occhio dei media, ovviamente. Così, ritengo vengano usate su soggetti ad hoc presi dalla strada. Armi elettromagnetiche, chimiche e batteriologiche trovano territori di impiego ogni giorno, per la pace dello spirito di chi ci si arricchisce, dagli scienziati che le producono lavorando per le multinazionali - queste sì, del terrore - dei singoli militari che non si fanno scrupoli di coscienza. Non credo, peraltro, che l’Italia (certamente responsabile della produzione di tali dispositivi di morte) ne faccia impiego con le sue forze militari convenzionali; non parlo di gruppi speciali o elementi dell’intelligence.
P. - Da dove nasce questo subdolo modo di controllare e ferire? Queste armi sono frutto della sola scellerata follia umana o vedono una correlazione con una qualche retroingegneria?
M.B. - Per la seconda domanda, sarei portato ad escluderlo, al momento. Nel primo numero di X Times un articolo di Pablo Ayo pone l’accento sulla possibile relazione fra sistemi di guida neuronale applicati all’aeronautica, non con i sistemi d’arma. Molto più subdolo è, invece, il ricorso al mind control per ingenerare negli individui e nelle masse quel continuo senso di paura che porta a giustificare qualunque mezzo il potere vigente possa e voglia applicare per garantire al pubblico di essere in controllo e per essere in grado di garantire la cosiddetta “sicurezza pubblica”.
Leggi qui l'intervista nella sua interezza.
Riportiamo uno stralcio dell'intervista inerente alle armi chimiche ed elettromagnetiche, in cui l’autorevole giornalista, pur non addentrandosi nello scottante tema, evidenzia, apertis verbis, come siano usati sistemi d'arma di vario tipo contro la popolazione inconsapevole. Baiata ritiene che queste aggressioni siano decise da centri di potere sopranazionali, mentre i governi poco o nulla contano. Ci sentiamo di concordare: si consideri, ad esempio, quanto siano stati esautorati gli esecutivi nazionali con l'approvazione del funesto Trattato di Lisbona.
P. - Oggi più che mai siamo circondati da campi elettromagnetici di ogni genere. La loro diffusione incontrollata avviene senza neppure una base effettiva di ricerca sui danni possibili alla salute delle persone. Su questa tendenza anche l'esercito prepara sempre più armi invisibili da usare nei prossimi scenari di battaglia che sembrano essere sempre più vicini alla normale vita quotidiana di noi cittadini.
M.B. - Non è un quesito, quello che mi ponete, è una constatazione. Le armi in questione vengono testate da apparati militari su popolazioni inermi ed ignare, lontano dall’occhio dei media, ovviamente. Così, ritengo vengano usate su soggetti ad hoc presi dalla strada. Armi elettromagnetiche, chimiche e batteriologiche trovano territori di impiego ogni giorno, per la pace dello spirito di chi ci si arricchisce, dagli scienziati che le producono lavorando per le multinazionali - queste sì, del terrore - dei singoli militari che non si fanno scrupoli di coscienza. Non credo, peraltro, che l’Italia (certamente responsabile della produzione di tali dispositivi di morte) ne faccia impiego con le sue forze militari convenzionali; non parlo di gruppi speciali o elementi dell’intelligence.
P. - Da dove nasce questo subdolo modo di controllare e ferire? Queste armi sono frutto della sola scellerata follia umana o vedono una correlazione con una qualche retroingegneria?
M.B. - Per la seconda domanda, sarei portato ad escluderlo, al momento. Nel primo numero di X Times un articolo di Pablo Ayo pone l’accento sulla possibile relazione fra sistemi di guida neuronale applicati all’aeronautica, non con i sistemi d’arma. Molto più subdolo è, invece, il ricorso al mind control per ingenerare negli individui e nelle masse quel continuo senso di paura che porta a giustificare qualunque mezzo il potere vigente possa e voglia applicare per garantire al pubblico di essere in controllo e per essere in grado di garantire la cosiddetta “sicurezza pubblica”.
Leggi qui l'intervista nella sua interezza.
nientepopo'dimenoche Maurizio Baita, mica bau bau micio micio
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