Vedi commento sotto per la foto... adesso vado.
Apprezzabile l'idea. Dimostra maestria assoluta con Photoshop. Appena vista l'immagine credevo veramente che un nano-aereo avesse colpito Paolo, che secondo i fratelloni sono sempre io...
Prima che io mi addentri nel tema di questo articolo, è necessario, per evitare confusione, distinguere tra il piano empirico e la sfera ontologica. Infatti la verità al centro di questa riflessione è quella ontologica, di cui la verità empirica è solo un pallido riflesso. E' evidente che in questo testo proporrò solo delle ipotesi, poiché la dimensione essenziale sfugge all'esperienza e può essere solo congetturata qualche sua possibile caratteristica. Comunque la sfera fenomenica non è meno enigmatica del substrato noumenico su cui vorrei arditamente gettare un barlume. Prendiamo l'esempio della gravità. Da questo esempio, si comprenderà, tra l'altro, che i due piani sono inscindibilmente legati, come le due facciate dello stesso foglio, una facciata visibile ed una invisibile.
Come possiamo considerare la gravità, in particolare il fenomeno della caduta di un grave?
A La gravità è una delle quattro interazioni fondamentali, forse mediata da una particella denominata gravitone. E' una forza diretta lungo la linea che congiunge i baricentri di due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. E' questa la "spiegazione" corrente che in realtà è solo una constatazione, un atto di fede nelle leggi fisiche, in un quid misterioso che è così, senza che possa essere inteso nella sua intima natura. Il grave cade poiché il suo moto obbedisce a tale legge.
B La gravità dipende solo da un'abitudine percettiva: se molliamo la presa di un grave, esso si dirige verso il basso, poiché ci attendiamo tale successione di fenomeni, non esistendo alcuna "causa" da cui deriva un "effetto". E' l'interpretazione di Hume che distrugge la scienza tradizionale, fondata sullo studio delle cause, sul propter hoc, invece che sul post hoc. E' teoricamente possibile che un giorno un oggetto di cui si molla la presa, non cada più. Nel caso in cui la gravità di un pianeta si azzeri, ciò certamente accade.
C La gravità è un fenomeno ripetitivo inserito nel programma-universo da una civiltà aliena che ha generato il cosmo olografico (un oloprogramma, per così dire) per mezzo di un complesso algoritmo. L'eventuale diminuzione, intensificazione o annullamento della gravità è il risultato di una modifica delle istruzioni all'interno dell'algoritmo.
D La gravità è una situazione "occasionata" da Dio che, insieme con tutti gli altri fenomeni fisici regolati ed "eseguiti" dall'Essere, ogni qual volta si manifestano. E' l'interpretazione degli occasionalisti francesi (Malebranche in primis) che così tentarono di spiegare l'azione della res cogitans sulla res extensa, sostanze di differente natura e la cui connessione è mediata da Dio. Resta il problema se le leggi fisiche "occasionate" dal Creatore preesistano a lui o siano state da lui decise, come pensava Ockham, sicché la somma degli angoli di un triangolo potrebbe anche non dare 180 gradi, se così non fosse stato stabilito da Dio.
E' palese che, se un fenomeno tanto "semplice", genera una ridda di supposizioni, la situazione diventerà ancora più complessa nel momento in cui si proverà a sfiorare il tema cosmologico, in relazione all'ontologia.
Come possiamo considerare la gravità, in particolare il fenomeno della caduta di un grave?
A La gravità è una delle quattro interazioni fondamentali, forse mediata da una particella denominata gravitone. E' una forza diretta lungo la linea che congiunge i baricentri di due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. E' questa la "spiegazione" corrente che in realtà è solo una constatazione, un atto di fede nelle leggi fisiche, in un quid misterioso che è così, senza che possa essere inteso nella sua intima natura. Il grave cade poiché il suo moto obbedisce a tale legge.
B La gravità dipende solo da un'abitudine percettiva: se molliamo la presa di un grave, esso si dirige verso il basso, poiché ci attendiamo tale successione di fenomeni, non esistendo alcuna "causa" da cui deriva un "effetto". E' l'interpretazione di Hume che distrugge la scienza tradizionale, fondata sullo studio delle cause, sul propter hoc, invece che sul post hoc. E' teoricamente possibile che un giorno un oggetto di cui si molla la presa, non cada più. Nel caso in cui la gravità di un pianeta si azzeri, ciò certamente accade.
C La gravità è un fenomeno ripetitivo inserito nel programma-universo da una civiltà aliena che ha generato il cosmo olografico (un oloprogramma, per così dire) per mezzo di un complesso algoritmo. L'eventuale diminuzione, intensificazione o annullamento della gravità è il risultato di una modifica delle istruzioni all'interno dell'algoritmo.
D La gravità è una situazione "occasionata" da Dio che, insieme con tutti gli altri fenomeni fisici regolati ed "eseguiti" dall'Essere, ogni qual volta si manifestano. E' l'interpretazione degli occasionalisti francesi (Malebranche in primis) che così tentarono di spiegare l'azione della res cogitans sulla res extensa, sostanze di differente natura e la cui connessione è mediata da Dio. Resta il problema se le leggi fisiche "occasionate" dal Creatore preesistano a lui o siano state da lui decise, come pensava Ockham, sicché la somma degli angoli di un triangolo potrebbe anche non dare 180 gradi, se così non fosse stato stabilito da Dio.
E' palese che, se un fenomeno tanto "semplice", genera una ridda di supposizioni, la situazione diventerà ancora più complessa nel momento in cui si proverà a sfiorare il tema cosmologico, in relazione all'ontologia.
Ho provato a lasciare il seguente commento sul blog originale.
ReplyDeleteVedremo cosa succede.
"Buona sera, primo post su questo blog.
Vi sono un paio di punti che non mi sono chiari.
Infatti la verità al centro di questa riflessione è quella ontologica, di cui la verità empirica è solo un pallido riflesso
Platone e' stato un colosso del pensiero, ma di acqua sotto i ponti ne e' passata da allora. Perche' cercare di rifarsi ancora a lui per dare un modello della realta' fenomenica?
E' questa la "spiegazione" corrente
No, questa non e' una spiegazione. Mai inteso esserlo.
Questo e' un modello. Un modo per descrivere un fenomeno in termini matematici (e maneggevoli).
La teoria della gravitazione universale risponde alla domanda "come". Per rispondere alla domanda "perche'" servirebbe una teoria di ordine piu' elevato, che comprenda anche la gravita'. Perche' sostiene che sia una spiegazione? Strategia dialettica dell'"uomo di paglia"?
un atto di fede nelle leggi fisiche
Non c'e' proprio bisogno di nessun atto di fede.
Come ho appena detto, si tratta di un modello che descrive una classe di fenomeni.
E' una banale legge empirica (per lo meno nella formulazione di Newton), non risultato derivato da un qualche impianto teorico.
Chiunque puo' verificarla (nei limiti del suo ambito di applicabilita'), in qualsiasi momento, a casa sua. Bastano dei pendoli ed un cronometro.
Ricordo che al Liceo ce lo hanno fatto fare, come esercitazione.
Su Hume, la sua critica era centratissima. Ma non era una critica alla scienza nel suo complesso. Era una critica all'empirismo settecentesco.
Come per Platone, perche' buttare via gli ultimi due secoli di pensiero occidentale?
la somma degli angoli di un triangolo potrebbe anche non dare 180 gradi
Beh, qui ci sarebbe il capitolo delle geometrie non euclidee, da aprire.
La somma degli angoli interni di un triangolo puo' essere superiore a 180 gradi (sulla superficie di una sfera) o inferiore (su di un iperboloide).
Anche pi greco non e' che debba per forza valere 3,14159...
E non sto prendendo in giro. C'e' uno strumento, che si chiama misuratore di pi greco, che serve per capire quanto e' curvo lo spazio (indirettamente, per misurare un campo gravitazionale).
Infine, una domanda per Paolo.
@Paolo:
non ha prodotto nel volgere del tempo quasi nessun risultato pratico.
Un esempio (uno solo) per tutti. Scusa, tu ce l'hai un televisore, in casa?
Sai chi l'ha inventato, il tubo catodico?
Grazie per avermi ospitato sul vostro blog."
"I modelli sono fatti per essere usati, non per essere creduti"
ReplyDeleteAl riguardo segnalo che anche Schietti ha recentemente confutato la legge di Newton sulla gravità in questo spassosissimo post.
Di fronte a cotanta scienza, non c'è molto altro da aggiungere.
Ma questo Schietti e' quello che voleva raccogliere le tonnellate di foglie con i sui amici per fare non so cosa?
ReplyDeleteAdesso lo aggiungo alla lista dei blog meritevoli.