Sixto Paz Wells è un peruviano in presunta comunicazione con una razza di fattezze orientali e di aspetto umano proveniente dalla costellazione di Orione che ha installato una base, caratterizzata da un idoneo microclima, su Ganimede, uno dei satelliti di Giove. Paz Wells dichiara di aver stabilito dei contatti, dopo aver comunicato telepaticamente, con gli extraterrestri per la prima volta nel 1974. Questi eventi sono stati seguiti da avvistamenti di U.F.O. e da incontri con gli alieni nell'area deserta di Chilca, in Perù. Gli avvistamenti hanno coinvolto parecchie persone che sono state preparate per interazioni più importanti. Il caso di Sixto Wells fu investigato dal giornalista spagnolo Juan José Benitez che rimase impressionato dagli avvistamenti e dagli abboccamenti. Secondo il ricercatore Michael Salla, le esperienze di Sixto sono credibili ed è possibile che l'uomo abbia interagito con una nazione "amichevole".
I visitatori incontrati da Sixto Paz Wells chiamano Morlen la luna di Giove conosciuta come Ganimede. Ganimede è la più grande luna di Giove e del sistema solare, con un diametro di 5.262 km. Ha una densità molto piccola, meno del doppio di quella dell'acqua. E'un corpo molto luminoso, ma è costellato di regioni oscure piene di crateri.[...]
Il peruviano afferma che, salito su un'astronave, è stato condotto in una città di Morlen e di aver notato che è piena di cupole, di costruzioni sferiche. A Sixto è stato riferito che gli spigoli tagliano il flusso di energie e determinano condizioni energetiche insalubri.[...]
Gli alieni, dotati di telepatia e di chiaroveggenza, sono stati poi prodighi di notizie circa la presenza di esseri intraterrestri che rappresentano i superstiti di una civiltà perduta e sono custodi di archivi che contengono la vera storia del pianeta, gli attuali discendenti degli Inca, oggi abitanti nell'Amazzonia, il vero ruolo della missione compiuta da Gesù, la funzione degli angeli, Dio, la vita, la morte, il tempo, il cambiamento planetario etc.
Un aspetto singolare è il seguente: Paz wells e numerosi altri testimoni che si sono recati nel deserto di Chilca avrebbero ricevuto dei cristalli di cesio poi incorporati nel loro organismo, dopo che è stata data la questi oggetti una forma piramidale. [1] E' questo un particolare un po' sinistro, poiché i cristalli ricordano gli impianti dei rapiti, sebbene la forma piramidale induca a pensare a piccoli congegni in grado di sprigionare energie sottili.
Come sempre, il giudizio sull'esperienza del peruviano resta sospeso: le sue avventure ricordano moltissimo quelle dei contattisti della prima ora (Adamski, Angelucci etc.) con tutte le contraddizioni tipiche del contattismo, non scevro, però, di qualche interessante anticipazione e di spunti di riflessione antropologica. Il sospetto che gli alieni di Paz Wells siano il frutto di un'illusione o di un inganno rimane (alcuni studiosi sono convinti che gli extraterrestri benevoli non esistono e scorgono in ogni dove demoni in sembianze di visitatori angelici); inoltre la canalizzazioni (dapprincipio Pax canalizzò gli abitanti di Morlen) sono da prendere con il beneficio del dubbio. E' necessario essere molto guardinghi, senza, però, preclusioni verso una possibile interazione con esseri di altri pianeti.
[1] Il cesio è l'elemento chimico di numero atomico 55. Il suo simbolo è Cs. È un metallo alcalino di colore argenteo-dorato, tenero e duttile, ed è uno dei tre metalli che si possono trovare allo stato liquido a temperatura ambiente. L'uso più importante del cesio è negli orologi atomici.
Fonti:
Enciclopedia di Astronomia e di Cosmologia, Milano, 2005, s.v. Ganimede
Enciclopedia delle Scienze, ibid. 2005, s.v. cesio
Intervista a Sixto Paz Wells, 2004, tradotta da Richard di AG
M. Salla, Sixto Paz Wells, 2005
I visitatori incontrati da Sixto Paz Wells chiamano Morlen la luna di Giove conosciuta come Ganimede. Ganimede è la più grande luna di Giove e del sistema solare, con un diametro di 5.262 km. Ha una densità molto piccola, meno del doppio di quella dell'acqua. E'un corpo molto luminoso, ma è costellato di regioni oscure piene di crateri.[...]
Il peruviano afferma che, salito su un'astronave, è stato condotto in una città di Morlen e di aver notato che è piena di cupole, di costruzioni sferiche. A Sixto è stato riferito che gli spigoli tagliano il flusso di energie e determinano condizioni energetiche insalubri.[...]
Gli alieni, dotati di telepatia e di chiaroveggenza, sono stati poi prodighi di notizie circa la presenza di esseri intraterrestri che rappresentano i superstiti di una civiltà perduta e sono custodi di archivi che contengono la vera storia del pianeta, gli attuali discendenti degli Inca, oggi abitanti nell'Amazzonia, il vero ruolo della missione compiuta da Gesù, la funzione degli angeli, Dio, la vita, la morte, il tempo, il cambiamento planetario etc.
Un aspetto singolare è il seguente: Paz wells e numerosi altri testimoni che si sono recati nel deserto di Chilca avrebbero ricevuto dei cristalli di cesio poi incorporati nel loro organismo, dopo che è stata data la questi oggetti una forma piramidale. [1] E' questo un particolare un po' sinistro, poiché i cristalli ricordano gli impianti dei rapiti, sebbene la forma piramidale induca a pensare a piccoli congegni in grado di sprigionare energie sottili.
Come sempre, il giudizio sull'esperienza del peruviano resta sospeso: le sue avventure ricordano moltissimo quelle dei contattisti della prima ora (Adamski, Angelucci etc.) con tutte le contraddizioni tipiche del contattismo, non scevro, però, di qualche interessante anticipazione e di spunti di riflessione antropologica. Il sospetto che gli alieni di Paz Wells siano il frutto di un'illusione o di un inganno rimane (alcuni studiosi sono convinti che gli extraterrestri benevoli non esistono e scorgono in ogni dove demoni in sembianze di visitatori angelici); inoltre la canalizzazioni (dapprincipio Pax canalizzò gli abitanti di Morlen) sono da prendere con il beneficio del dubbio. E' necessario essere molto guardinghi, senza, però, preclusioni verso una possibile interazione con esseri di altri pianeti.
[1] Il cesio è l'elemento chimico di numero atomico 55. Il suo simbolo è Cs. È un metallo alcalino di colore argenteo-dorato, tenero e duttile, ed è uno dei tre metalli che si possono trovare allo stato liquido a temperatura ambiente. L'uso più importante del cesio è negli orologi atomici.
Fonti:
Enciclopedia di Astronomia e di Cosmologia, Milano, 2005, s.v. Ganimede
Enciclopedia delle Scienze, ibid. 2005, s.v. cesio
Intervista a Sixto Paz Wells, 2004, tradotta da Richard di AG
M. Salla, Sixto Paz Wells, 2005
Hanno scoperto l'acqua calda: io ho sempre contatti e mi capita quando mangio la peperonata.
ReplyDeleteForse sono peperoni cresciuti sotto irrorazioni di schie chimiche di stronzate di bario e minchiate di alluminio.